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Autore: P_Mary    06/05/2021    0 recensioni
Joe e Ariel.
Se il tuo vicino di casa fosse un adone al quale vanno dietro tutte le donne, le stesse che lui si fa quasi ogni notte in casa sua... come reagiresti se nel frattempo te ne fossi innamorata?
Come reagiresti se lui fosse tremendamente sexy, sarcastico e provocatorio ma allo stesso tempo schivo?
Jack e Johanna.
E se il tuo ex, che ti ha mollata senza un vero motivo tornasse nella tua vita... che faresti?
Lo perdoneresti se dopo due anni insieme, pieni d'amore, lo vedessi con un'altra?
Quali segreti si nascondono in entrambe le coppie?
Una storia d'amore, anzi due, che si intrecciano l'un l'altra.
Se potete lasciate un commento.
Allert: ci saranno capitoli forti ed erotici, ma verranno segnalati all'inizio del capitolo stesso.
P'Mary
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Dopo qualche giorno, prima del quale non si erano più rivolti la parola, fu Joe ad avvicinarla mentre montava sulla sua bici.

Quanto voglia aveva avuto di fermarsi e di parlargli...
solo lei lo sapeva.

Si era ripromessa di piantarla. Non poteva più essere sua amica finché non avesse sentito più quei sentimenti.
Si chiedeva sempre più spesso quando sarebbe successo, considerando che non accennavano a diminuire.

Dopo l'ultima discussione che avevano avuto lei lo aveva evitato come la peste e nemmeno gli aveva dato spiegazioni.

Non che lui ne avesse mai chieste, comunque.

Lo vedeva spesso allenarsi a box e percepiva il suo sguardo quando lo superava velocemente, per poi rintanarsi in casa, quasi in apnea tanto era agitata.

Però quella volta, non ebbe scampo. Per quanto veloce potesse essere...

Joe le sbarrò la strada.

Sembrava in procinto di parlare ma si bloccò a guardare le gambe esili della ragazza con uno sguardo strano.

Ho i pantaloni sporchi?

Abbassando gli occhi sulle gambe si diede della cretina da sola. Aveva dimenticato di essersi messa la divisa a casa invece che direttamente al lavoro, quella sera.

Calze a rete, shorts con il cappottino sbottonato.
Era un bel po' 'esposta'.

Frettolosamente se lo avvolse attorno al corpo.

Ok, era decisamente troppo succinta per trovarsi fuori da un night... per di più da sola!

"Hai bisogno?" gli domandò, stizzita.

Joe la squadrò dalla testa ai piedi, anche se ora sembrava più infastidito che altro.

"Mia madre vuole che ti inviti al party in giardino per il mio compleanno, il prossimo week end" la informò con tono quasi scocciato.

Ariel, sentì il sangue ribollirle nelle vene quando le rivolse quel tono odioso.

"Ti ringrazio, ma ho da fare" gli rispose, schivandolo e montando nuovamente sulla sella per poi iniziare a pedalare.

Era sicura di aver usato un tono anche più maleducato del suo. Quindi, senza dubbio, il ragazzo si era accorto che era stata una bugia bella e buona.
A essere sincera però, non le interessava per niente.

Era troppo arrabbiata con lui in quel momento e voleva solo andarsene lontano.
Magari in qualche isola del Pacifico, giusto per non vederlo mai più.

•Zihuatanejo, arriviamo!•

|E che ci andiamo a fare?|

La sua coscienza cattiva spaziava dai porno a film drammatici, che brava.

Fece poche pedalate quando si sentì bloccata di colpo, dal portapacchi.

"ODDIO!" urlò in procinto di cadere, buttando violentemente i piedi a terra.

Se lo trovò di fronte al manubrio.

"Ti chiedo scusa per l'altra sera" le dissi con un filo di voce.

Ariel non rispose ma si limitò a staccargli le mani dal manubrio, che le impedivano di proseguire per la sua strada.

"Andiamo! Ti ho chiesto scusa!" a quel punto la ragazza lo guardò dritto in viso.

"Cosa vuoi?"

"Perché sei così arrabbiata?"

"Non lo sono" negò, distogliendo lo sguardo.

Ahi, primo segno del mentire.

Sentì la sua classica, fastidiosa risatina sarcastica che le fece ribollire il sangue.

"Fottiti, stronzo!" biascicò con aria di sfida e spingendo nel pedale come per muoversi, ma lui teneva ancora ferma la bicicletta.

Doveva divertirsi un mondo a prenderla perennemente in giro.

"Avrei dovuto lasciarti affogare nel tuo sangue quella volta in fondo al vicolo" borbottò con rancore, quasi fra sé e sé.

Ariel, ormai in un fiume di rabbia, non riuscì più a controllarsi e non si rese conto di aver esagerato con l'ultima affermazione. Non sino a quando vide Joe con espressione cupa stampata sul bel viso.

"Se non verrai mia madre ci rimarrà male" rispose dopo secondi interminabili di silenzio, facendo finta di non aver sentito il commento della ragazza.

Alla fine si voltò e rientrò in casa senza nemmeno attendere una qualsivoglia risposta.

Era davvero mortificata e allo stesso tempo ancora arrabbiata.

Aveva esagerato e la cosa peggiore era che l'aveva fatto con l'intenzione di ferirlo.

Orribile, sei orribile Ariel.
Si disse ancora più sconfortata del solito.

Joe doveva essersi incavolato sul serio.
Non si aspettava una reazione del genere al posto della sua solita risposta a tono.

Eccola lì, la cretina.
Ancora una volta a preoccuparsi di quel ragazzo.

Beh, per una volta era stata lei a farlo arrabbiare e si sentì un po' meglio al pensiero.

Ovviamente non sarebbe andata al suo compleanno... sarebbe stata completamente fuori luogo e ignorata.

~~~

Le sere successive continuò a spiarlo dalla finestra della sua camera da letto.

Moriva dalla voglia di andare da lui, ma non poteva!

Le ragazze, nemmeno a dirlo, erano sempre regolari come un orologio svizzero e Ariel, ogni volta che li vedeva baciarsi, provava sempre quella dannata morsa al petto e quella tristezza.

Avrebbe voluto vederlo ridere nuovamente verso di lei. Come quando le raccontava dei suoi manga o le parlava dell'ultimo esame universitario che aveva sostenuto.

Era ormai assodato che lei provasse qualcosa per lui, ed era altrettanto chiaro che lui non era della stessa idea.

•L'avrai detto mille volte. Cambia musica•

Le piaceva tutto di lui! Dal suo sguardo, al suo modo di sorridere, alla sua risata, al modo di fissarla, al suo sarcasmo, al suo modo di proteggere la sorella...

Il suo era un sentimento a senso unico e questa era la cosa peggiore.

|Ha detto: cambia musica!|

Non osava pronunciarlo ad alta voce, troppo rischioso.

Se poi si fosse accorta che ormai era davvero 'quello' cosa avrebbe fatto?

Non c'è niente di peggio che provare qualcosa per una persona senza essere nemmeno visti da questa.

Con il suo mp3, che le faceva sempre compagnia nei suoi viaggi in bicicletta, la canzone che era riprodotta sembrava perfetta in quel momento.

La tristezza e lo sconforto che si erano impossessati di lei erano sensazioni che non aveva mai provato così intensamente, prima d'ora.

Avrebbe tanto voluto sua madre in quel momento...
Parlare con una persona più grande di cui si fidava, sicuramente l'avrebbe aiutata.

Non era ancora abbastanza adulta da darsi risposte a ogni domanda.

Perché? Perché riesce a rattristarmi per una cazzata così?
La parte razionale di lei non capiva che risposta darsi, ma la parte irrazionale lo aveva già capito da un pezzo.

•Forrest Gump, spostati proprio!•

|Ecco, adesso mi hai fatto venire voglia di cioccolatini. Che diamine!|

[L'importante è avere voglia]

Le sue coscienze erano pronte per qualche sketch comico.

~~~

I giorni passarono e con Joe le cose proseguivano sempre nello stesso identico modo.

Si disse che doveva andare a casa loro e spiegare ad Addison che non poteva andare alla festa perché aveva un impegno con un ragazzo.

Come aveva previsto, la donna si dimostrò dispiaciuta ma anche molto curiosa e iniziò a farle mille domande.

"Come si chiama?"

"Daniel"

"Quanti anni ha?"

"La mia età"

"Vi conoscete da tanto?"

Iniziava a essere seriamente a disagio, per fortuna che in casa sembravano esserci solo loro.

"Si da quando abbiamo quattordici anni, in realtà" le rispose semplicemente.

Ed era effettivamente così.

Daniel era un compagno delle scuole superiori che ai tempi del liceo ebbe una stratosferica cotta per lei, mai ricambiata.

Tuttavia, proprio in uno dei momenti più tristi di quel periodo, tornò nella sua vita come un fulmine a ciel sereno.

Era una boccata di ossigeno in un'atmosfera piena di merda.

Lo aveva incontrato dopo molto tempo al night la settimana precedente. Da quel momento cominciò ad assillarla di richieste di amicizia sui social e le messaggiava a qualsiasi ora del giorno e della notte.

Era sempre stato carino con lei, la chiamava spesso e andava nel locale dove lavorava per 'tenerla d'occhio', come amava sottolineare sempre.

Era stato innamorato di lei per anni, non era certo un segreto, e a giudicare da come si comportava doveva piacergli ancora molto.

Ariel lo vedeva solo come un caro amico anche se in effetti era piuttosto carino!

Molto alto, biondo con gli occhi chiari e dalla parlantina fluente.

Il classico ragazzo dal buon cuore, che ricordava con nostalgia quando ai tempi della scuola le passava sempre le risposte ai compiti in classe.

Lui sì che era bravo nello studio, mica come lei!

Talmente bravo che in terza superiore cambiò istituto per andare in uno più adatto alle sue notevoli capacità.

Da quel momento in poi si erano sempre tenuti in contatto, ma ovviamente vedersi era più difficoltoso perché la nuova scuola di Daniel si trovava a due ore di metropolitana e il ragazzo finì per trasferirsi a casa dei nonni che abitavano in un paesino lì vicino.

Sperava che gli anni passati lo avessero reso più uomo e quindi più attraente ai suoi occhi...

In fondo al suo cuore si augurava che il detto 'chiodo scaccia chiodo' davvero funzionasse, perché per Joe provava ancora quei sentimenti forti di prima e voleva davvero sbarazzarsene.

Raccontò ad Addison di come si erano conosciuti e come si erano incontrati a distanza di anni.

"Ti piace?" le chiese sottovoce con un sorrisetto malizioso, proprio come quelli che vedeva fare a Joe.

"Si, mi piace" mentì spudoratamente.

"CHE BELLO!" urlò tutta eccitata abbracciandola.

Era il momento di sganciare la bomba, avrebbe capito che non poteva andare alla festa di suo figlio visto l' appuntamento.

"Spero non ti arrabbierai se non verrò alla festa di compl-"

"Siete tornati finalmente!" la interruppe la donna, sciogliendo l'abbraccio, guardando oltre.

Non aveva bisogno di girarsi per conoscere l'identità dei nuovi arrivati.

La madre del ragazzo si alzò e lo raggiunse, aiutandolo a togliersi la giacca.

"Ariel non potrà venire sabato sera, Joe"

La sfortunata protagonista della conversazione, sentendo nominare il suo nome istintivamente si girò verso i due.

Era da tempo che non lo vedeva da così vicino, infatti il suo cuore iniziò a palpitare più forte. Era sempre bellissimo, anche se in viso poteva scorgere il suo sguardo vuoto e annoiato.

Avrebbe fatto meglio a continuare a dargli la schiena...

"Ha un appuntamento galante" sghignazzò la madre, coprendosi la bocca con la mano a mo' di ventaglio.

Ariel si sentì sprofondare perché non voleva farglielo sapere.
Ora, infatti, era estremamente a disagio.

Joe non rispose, non si mosse.

Semplicemente come suo solito continuava a fissarla quando, improvvisamente, girò i tacchi e sparì al piano superiore.

Fu sollevata di questa risoluzione degli eventi e dopo aver salutato le due uscì da casa loro.

~~~

La sera del compleanno arrivò presto e a casa dei vicini c'era un gran trambusto.

Musica alta soprattutto, sulla quale almeno quindici invitati stavano ballando.

Cercò di scrutare meglio gli estranei... A occhio e croce non conosceva nessuno.

Perché dovrebbe farmi conoscere i suoi amici, comunque?

Constatare di persona che conosceva così poco del ragazzo che le aveva fatto perdere la testa la rattristò più di quanto volesse ammettere.

D'altronde era stata lei a tagliare i ponti proprio sul fiorire della loro relazione... inutile perdere tempo a tergiversare.

[Ariel, tesoro.
Quel giorno mi parlasti del tuo amico Daniel. Ero così contenta di sapere che uscivi con un ragazzo che mi sembrò di essere tornata giovane.
Poi però, hai guardato solo Joe che ti ha fatto male e ancora male.
Senti, mi capita di pensare che se tu non avessi guardato mio figlio con occhi così innamorati forse ora staresti con Daniel e magari, saresti ancora la nostra vicina di casa.
Il destino si fa beffe di noi, quindi sono rimasta in silenzio e ora guardo lo stesso dolore negli occhi di Joe.
Possibile che due persone fatte per stare insieme non possano farlo perché non è il momento giusto per loro?
Io non voglio crederci, non farlo nemmeno tu.
Addison]

~~~

Angolo #MaiUnaGioia!

Spero che la storia vi stia piacendo e vi incuriosisca. Vi prego, lasciate un commento o una stellina!

Detto questo, anche voi avete avuto a che fare con qualcuno che era preso da voi ma voi eravate più prese dalla farfalla che passava proprio da lì?

Un bacio!

PMaryy

 

   
 
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