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Autore: Meramadia94    07/05/2021    2 recensioni
Deborah è la giovane e competente criminologa del 12th, e per tutta la squadra è come una sorella minore. Una sera però la ragazza scompare nel nulla, vittima di un serial killer. La squadra ingaggia una terribile lotta contro il tempo per salvare la loro consulente da un terribile destino, e nessuno è più determinato del fratello a riportarla a casa e consegnare il suo carnefice nelle mani di Madama Giustizia.
Genere: Angst, Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Jackson Hunt, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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- Fatemi capire.- fece la Gates una volta che tutti furono riuniti nel suo ufficio e la '' Squadra One'' del 12 ebbe finito di spiegare la loro teoria - Voi pensate che la dottoressa Ryan sia tenuta prigioniera nei pressi della casa d'infanzia di Nigel Malloy? E su quali basi?- 
Fu Castle a rispondere. 
- Capitano, Nigel Malloy è conosciuto da tutti per le sevizie e le torture a cui ha sottoposto tredici donne innocenti. Per non parlare dell'intervista che ha rilasciato dopo la condanna... io non mi farei vedere troppo in giro se fossi in lui.- 
- Ok. Andate avanti.- 
- In quell'intervista ha detto implicitamente di essere convinto di non poter morire... stava già organizzando la sua fuga fin da allora.- fece Beckett - se tutti lo credono morto, lui ha l'occasione perfetta per continuare ad uccidere senza che nessuno sospetti di lui... ma è troppo orgoglioso per cercare di nascondere la sua identà. Da bravo psicopatico qual'è vuole che le sue vittime sappiano che è lui che prenderà le loro vite. - 
- L'unico modo che ha per continuare il suo lavoro è cambiare terreno di caccia. Un posto solo suo. Isolato. Che conosce meglio di chiunque altro... in modo da poter essere sempre dieci passi davanti alla sua vittima.- fece Castle.
- E c'è un solo posto in tutto l'universo in cui Malloy può fare il bello ed il cattivo tempo.- fece Esposito - La sua casa di famiglia.- 
- Scusate ma...- fece la Gates - Se Leopold aveva un'informazione simile e voleva aiutarci, perchè ha detto chiaramente di non voler far nulla per aiutare Debby?- 
- Perchè il fratello è uno psicopatico.- fece Ryan - A casa di Deborah ho trovato degli appunti personali su un vecchio caso di stupro seriale con omicidio... secondo la sua ricostruzione, gli psicopatici, terrorizzano le loro vittime al punto che esse, nel caso sopravvivano continuino a considerare il loro carnefice come una presenza fissa nella loro vita. Anche se è deceduto o in un carcere di massima sicurezza sperduto nella regione del Kazakistan.- 
- Leopold ha imparato fin da piccolo a difendersi dal fratello.- fece Esposito - Probabilmente aveva paura che Nigel scoprisse che aveva fatto la spia con la polizia...- 
-... e mettendoci in guardia su quanto il fratello sia pericoloso, ci ha dato un indizio.- fece il procuratore. 
- Ok, sappiamo dove abitava  Malloy da bambino?- 
Fu Esposito a rispondere. 
- L'archivista mi doveva un favore.  Nigel Malloy e suo fratello sono nati nella contea di Hamilton, e la loro casa di famiglia guarda caso è poco distante da un bosco.-
 I detective ed il procuratore si sentirono mancare. Quella teoria era terribilmente convincente.
Per un attimo parve loro di vederla Debby.
Gli abiti strappati e sporchi, i capelli in disordine di solito pettinatissimi, le gambe e le braccia piene di graffi e tagli, stremata, infreddolita, affamata, mentre correva in mezzo alla vegetazione sperando di aver salva la vita... senza sapere che era una speranza vana. 
Una visione terrificante per loro, che erano innamorati di lei in modo diverso... ma era nulla paragonata al dolore di non poter far nulla per lei al momento. 
- Deve essere il bosco in cui ha torturato ed ucciso il cane di Leopold.- fece Castle facendo una rapida ricerca sul cellulare - Se partiamo subito, senza traffico, arriveremo in un'ora ed un quarto.- 
- Ce l'abbiamo.- fece Beckett. 
- Avviso la polizia locale e l'FBI.- fece la Gates. 
- No aspetti!- fece Ryan - Meglio non metterlo in allarme.- 
- Ha ragione.- fece Esposito - Malloy tiene in vita le vittime il più a lungo possibile prima di ammazzarle, ma se si sente braccato potrebbe commettere una sciocchezza.- 
- Non posso mandare tre detective ed un privato cittadino in un luogo senza alcuna giurisdizione  con un uno psicopatico che tiene sotto tiro una donna.- 
- Avvisi solo la polizia locale.- fece Dominick  prendendo il cellulare- Ho un'amico che lavora nell'ufficio del procuratore ad Hamilton, posso chiedere loro massima collaborazione.-  ma non fece nemmeno in tempo a prendere il telefono che questi squillò. 
Pregò in tutte le lingue che conosceva che non fosse il suo capo, per chiedergli/rompere le scatole sul come ed il perchè non fosse reperibile al telefono o non fosse in quella scatola da scarpe riverniciata male che veniva definita '' ufficio'' - O'Halloran... ah dimmi.- gli occhi gli si illuminarono quando sentì la voce del collega - Grazie, sei stato utile... quando è tutto finito ti offro da bere... mandami l'indirizzo.- 
- Che succede?- fece Ryan speranzoso. 
- Un collega a cui avevo chiesto di sostituirmi in ufficio e di coprirmi.- fece O'Halloran - ha fatto delle ricerche per conto suo... Malloy ha rapito, torturato ed ucciso tredici donne giusto?- 
I presenti annuirono. 
- Il mio collega dice che a poche miglia da Hamilton, all'inizio di quest'anno, la polizia della contea ha trovato una ragazza che vagava in stato confusionale sulla statale...- fece il procuratore - aveva evidenti segni di tortura ed era disidratata...- 
- Una vittima di Malloy?- fece Beckett incredula- E che è ancora in vita per potercelo raccontare?- 
In effetti aveva senso. Malloy era latitante da almeno tre anni. Se aveva finto di essere morto agli occhi del mondo per poter cacciare in santa pace, doveva dire che trovava molto strano che avesse aspettato tutto quel tempo solo per incontrare una donna che camminava da sola. 
Sicuramente in quei tre anni doveva aver torturato fino al limite della sopportazione umana Dio solo sapeva quante donne. 
- Ryan, Esposito, voi recatevi alla casa di famiglia dei Malloy e cercate anche sotto i sassi se necessario.- fece Beckett - Io e Castle andremo in ospedale a parlare con la ragazza.- 
...
...
...
Lo sentiva. Era fuori dalla capanna. Si stava divertendo a farle credere che i rumori che sentiva erano solo i rami sbattuti dal vento, ed intanto rideva, pregustando il momento in cui l'avrebbe uccisa. 
Debby, pensando di non aver più nulla da perdere, decise che quanto meno, voleva andarsene come un soldato caduto sul campo. Staccò un asse di legno in cui era ancora conficcato un chiodo e si nascose dietro la porta, trattenendo il fiato. 
Quando sentì la porta aprirsi....
Lo colpì. Con tutta la forza che aveva, ma in mezzo alla paura e all'adrenalina era riuscita a sentire il cigolio di qualcosa... come di un cancello che sbatteva a causa del vento. Questo voleva dire che non doveva essere troppo lontana da una casa o comunque dalla civiltà...
'' Ok, stai per uscire da questo incubo''
Uscì. Fuori era buio.  Iniziò a correre come se avesse il diavolo alle calcagna, nonostante si sentisse debole e stanca. Doveva solo correre fino a quando non trovava un telefono pubblico... ricordava di avere ancora in tasca degli spiccioli che si portava sempre dietro per il caffè, e mettersi in contatto con le autorità locali e chiedere aiuto...
'' Ancora uno sforzo... ancora uno...''- AH!-
Sentì una stretta afferrarle una caviglia.
Il minuto dopo Malloy era sopra di lei, con un rivolo di sangue che scendeva dalla testa fino alla guancia sinistra. Gli occhi erano gli stessi di una bestia e le puntava una pistola sotto il mento.
- Non avresti dovuto farlo.- 
'' Implora. Sii amichevole. Non minacciare.''- erano queste le dritte che avevano dato ad una serie di incontri per insegnare alle vittime di un sequestro di persona a sopravvivere quanto più a lungo possibile... solo che non ci pensava nemmeno a dargli la minima soddisfazione. 
- ANDIAMO! UCCIDIMI! COSA ASPETTI? HAI DETTO CHE COME MI AVRESTI VISTA, TROVATA, PERCEPITA IN QUALUNQUE MODO MI AVRESTI AMMAZZATA!!!- fece Deborah urlando così forte da sentir dolore ai polmoni - FALLO! AVANTI, FORZA!-
Malloy la guardò sorridendo. 
- Si... tu sei speciale.- fece Malloy - tutte le altre erano solo donnette frignone che strillavano al primo graffietto, che mi si offrivano, che offrivano più soldi di quanti ne avessero mai visti in vita loro pur di tornare alle loro solite vite ordinarie.. tu non se così. 
Combatti, anche quando sai che per te è finita, che non rivedrai più casa tua, la tua famiglia e i tuoi amici.- 
- E allora ammazzami.- fece Debby con uno sguardo che non lasciava trasparire sgomento o paura - O ti manca il coraggio?-  nel dir così afferrò una manciata di terra e gliela tirò dritta in faccia.
Si rialzò e riprese a correre nel buio. 
BANG!
- AH!!!!- cadde a terra strillando.
Un proiettile l'aveva presa alla spalla. 
Cercò di mantenere la lucidità, di sfuggirgli come poteva... se sveniva in quel momento era finita.
Ma quei quattro giorni di '' corri e nasconditi'', senza cibo ne acqua, stavano reclamando il loro tributo. 
Tenne il punto ancora per pochi secondi... poi tutto il suo mondo divenne una massa oscura. 
  
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