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Autore: eddiefrancesco    07/05/2021    0 recensioni
La Gran Bretagna vive un periodo di relativa pace.
Cosa c'è di peggio che stringere un patto col diavolo?
Forse accettare un compromesso con un impenitente libertino...La bella Rosalin, pur di salvare il patrimonio di famiglia perso al gioco dal fratello, acconsente di fingersi la fidanzata di lord Michael Stamford, famoso dongiovanni della capitale inglese.
Cosa ci ricava lui?
Trascrizione dell'opera di Harmony History.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Quando Caroline venne a darle il cambio, Rosalin decise di andare a rifugiarsi in biblioteca. Si fermò sorpresa sulla soglia: malgrado l'ora tarda il duca era ancora in piedi a scorrere distrattamente le pagine di un libro. - Oh, eccovi qua, lady Jeffreys! Come avete trovato mio figlio? - - Molto meglio, adesso che non ha più la febbre. Purtroppo è ancora molto debole.- - Il medico ci ha assicurato che il peggio è passato. Del resto Michael è dotato di un'ottima scorza. Voi, invece, dovreste andare a riposare. Sembrate esausta.- - Non riuscirei a dormire. Mi tormenta il pensiero che tutto questo sia successo per colpa mia. Se penso che Michael stava per morire...- - Non dovete ritenervi responsabile delle attenzioni che quel demonio di Fairchilde vi ha rivolto. Certo siete stata fortunata che mio figlio vi abbia trovato in tempo.- Lei tacque, poi prendendo il coraggio a due mani gli disse: - In effetti non è soltanto questo, vostra grazia. Il fatto è che io e Michael... non eravamo davvero fidanzati. Il nostro era un accordo sottobanco. Lui non voleva sposare miss Randall e io rivolevo l'eredità di mio fratello, ecco perché...- - Apprezzo la vostra sincerità, mia cara, ma Michael mi ha già messo al corrente dei fatti. Vi ripeto che non avete nulla da rimproverarvi. Anzi, lasciatevi dire che sono grato di avervi conosciuto. Ora ritiratevi, è inutile che vi riduciate allo stremo per la preoccupazione. Mio figlio vi sta molto a cuore vero? - Rosalin alzò timidamente lo sguardo verso di lui: - Sì, moltissimo.- - Ed è questo che conta. Buonanotte, milady.- Quattro giorni dopo, Rosalin comparve sulla soglia della stanza da letto di Michael. Lo trovò che si cullava su una sedia a dondolo contemplando la vista del giardino che si godeva dalla grande vetrata della stanza. Indubbiamente era migliorato, e di molto, anche se il pallore ancora non rendeva pienamente giustizia ai meravigliosi tratti del suo volto. Il fruscio delle sue gonne lo desto' dalla contemplazione. Le rivolse la stessa espressione indecifrabile che aveva assunto poco prima di essere ferito. Era educato, ma distante, come se non l'avesse mai supplicata di non staccarsi dal suo capezzale solo qualche giorno prima. - Non mi tratterro' molto. Volevo ringraziarvi per come vi siete prodigato per James e aggiungere che non occorre che ci restituiate Meryton.- Annunciò lei inghiottendo la disperazione. - L'ultimo dei miei desideri è di mandare avanti un'altra proprietà. Credo che imparare a gestirla come si deve sarà una giusta punizione per vostro fratello. Scommetto che fra qualche mese non mi sarà così grato di avergliela restituita - replicò lui con un sorriso malinconico. - Credo che non abbia intenzione di cacciarsi nuovamente nei guai. Si sente responsabile per l'ossessione di Fairchilde nei miei confronti.- - Se si azzarda a mettere ancora a rischio la vostra incolumità, lo farò frustare.- - Se permettete, c'è qualcos'altro che volevo dirvi: credo che... tornerò a Meryton per un certo periodo. È inutile che resti qui a Eversleigh. Vostro padre è a conoscenza del nostro accordo. Ricordate soltanto quanto vi sono grata...- Soggiunse lei con un gran sospiro. - Non voglio la vostra gratitudine! - Quando Michael si alzò barcollando dalla sedia a dondolo, lei si protese a sorreggerlo. Lui la cacciò e un istante dopo la attirò a sé strattonandola con il braccio sano. - Ecco cosa voglio - le sussurro' catturandole le labbra in un bacio avido e bruciante. Lei non si ribellò e cedette a quell'abbraccio straordinariamente focoso per un uomo ancora convalescente da una grave ferita. Michael non la lasciò andare finché un rumore impercettibile attirò la loro attenzione. Sorpresi, si voltarono tutti e due verso la porta. - Non vorrei interrompervi - disse tossicchiando il duca. - Debbo constatare che non avrete obiezioni se le nozze verranno celebrate domani.- - Invece sì, signore. Se volete scusarmi, Rosalin, vorrei parlare con mio padre da solo.- Rosalin si avviò a passi malfermi verso la porta sentendosi mancare la terra sotto i piedi. - Dopo lo scambio di effusioni al quale ho assistito, ho tutta l'impressione che la faccenda sia sistemata.- Riprese il duca quando lei fu uscita. - È inutile, non ci sposeremo.- - Mi rincresce contraddirti, ma le nozze verranno celebrate, eccome! - - Non vi permettero' di convincerla contro il suo volere. So quanto siano persuasivi i vostri metodi! - - Francamente lei non mi sembra così maldisposta verso questa unione. Forse sbaglio a supporre che tu l'ami? - - L'amo più di qualsiasi cosa al mondo, troppo per obbligarla a diventare mia moglie.- - Sarà un matrimonio per pochi intimi. Solo la famiglia e qualche amico. - Seguito' il duca senza scomporsi. - Devo parlare con Rosalin. Devo accertarmi che sia d'accordo. - Disse Michael agitato. - Non adesso. Avrai abbastanza tempo per sedare le tue preoccupazioni dopo il matrimonio - sentenzio' il duca richiudendo la porta alle spalle. Michael si lasciò cadere sulla sedia e affondò il volto fra le mani. Perché non l'aveva lasciata andare via prima? Ormai suo padre aveva deciso e sicuramente non c'era verso di fermarlo. Non gli restava che augurarsi che lei non lo odiasse troppo. Lady Spence entrò in salotto andandosi a sedere accanto a Rosalin. - State bene, mia cara? Temo che mio fratello il duca vi abbia come sopraffatto con la sua repentina decisione.- - Vuole che ci sposiamo domani.- - Lo so. Ammetto che ci ha colto tutti quanti alla sprovvista, eppure sono convinta che la sua scelta sia da sottoscrivere. Michael vi ama con tutta l'anima, sapete.- - Non... non ha mai detto una cosa del genere.- - Forse perché non è certo dei vostri sentimenti. Teme di forzarvi a un matrimonio che aborrite.- Lady Spence la guardò dritto negli occhi. - Se siete certa che non volete sposarlo, se potete dire in tutta sicurezza che non lo amate, farò in modo che le nozze non vengano celebrate.- - No, non posso dirlo, ma il duca vi avrà detto che il nostro fidanzamento era fasullo...- - Lo avevo intuito già da tempo, mia cara. So benissimo che i fatti hanno preso una piega imprevista, ma a volte il destino decide di mescolare le carte. Non possiamo controllare tutto, nemmeno gli eventi che si producono per opera nostra. Voi e mio nipote siete fatti l'uno per l'altro, l'ho pensato dal primo istante in cui vi ho visto insieme. Datemi retta: sposatelo e iniziate una nuova via con lui.- Discutere ancora era un'impresa vana. Benché pacata, la forza di lady Spence era incontrastabile come quella di suo fratello. Non c'era da stupirsi che Michael fosse ricorso a un falso fidanzamento per scongiurare un matrimonio che non gli andava a genio. Quando Rosalin vide anche sua nonna fare letteralmente irruzione in salotto con aria compiaciuta, capì che il proprio destino era segnato. Combattere quei tre giganti sarebbe stato impossibile. E in cuor suo non ne aveva alcun dubbio. La cameriera legò i nastri dell'abito nuziale in seta grigio perla e si chino' a sistemarne l'orlo impreziosito di ricami. Rosalin seguiva docilmente gli ordini di lady Spence e Caroline. Entrambe le giravano intorno acconciandole i boccoli scuri che le ricadevano sulle spalle, allacciandole un filo di perle intorno al collo, spruzzando una nuvola di profumo dietro le orecchie. Lady Carlyn entrò e le prese le mani estasiata. - Oh, cara, sei veramente un sogno! Somigli così tanto a tua madre che mi viene voglia di piangere.- Rosalin l'abbraccio' commossa, poi lasciò che Caroline la baciasse sulla guancia dicendole quanto era bella e come fosse fiera di averla come sorella. - Su, cara, dovete affrettarvi - la esorto' lady Spence donandole un fragrante bouquet di rose rosa. - Ora lo sposo vi attende. E a giudicare da come tiene gli occhi fissi verso la porta da cui comparirete, direi che è impaziente di pronunciare il fatidico sì.-
   
 
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