Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: CurcioBleuClair    08/05/2021    2 recensioni
Su un prato soffocato dall'acqua e consumato dall'aridità, Lui si è intestardito e ha scelto che quella sarebbe stata la sua casa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Azzurra'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nel mio astuccio

Azzurra ha smesso di essere bambina a Marzo, quando ha perso la sua matita.
L'ha persa come i bambini tornano da scuola con l'astuccio vuoto, senza quella matita che aveva temperato con cura la sera prima, o forse pensava di averlo fatto.
Azzurra e la matita rubata, come l'autunno ruba le foglie degli alberi, come le onde del mare riempiono le buche che scavi con fatica.
Come ritrovarsi in autostrada con la macchina a secco, nel bel mezzo del traffico, come l'acqua che bagna le spose in una giornata di sole.
Perché la vita non sceglie mai per caso, perché la vita con Azzurra è stata ingegnosa quando, di fronte ad un ostacolo, Azzurra non sapeva saltare, allora la vita non le ha lasciato spazi in cui perdersi.
Le ha urlato di crescere. Silenziosamente.
E ha deciso che a Marzo sarebbe stata bambina per l'ultima volta.
Marzo che non le piace, perchè non le piace l'inverno, non le piace il buio ed il freddo.
Ad Azzurra non piace il fuoco, non le piace il camino, non si scalda con quelle fiamme. Azzurra che soffoca.
Azzurra e le gambe che tremano e lo stomaco si ribella.
E la testa non si concentra e la macchina non vuole guidarla.
"Azzurra sembri morta, morta in viso".
Il tempo che ci vuole per chiedere aiuto, il tempo necessario per fiutare un pericolo, il tempo che scandisce le scelte sbagliate, il suo scorrere e le maschere che le riserva.
Le maschere che detesta le indossa tutte e allontana le persone a specchio.
Uuuh Azzurra come le ama e quanto le odia.
Le sbattono i suoi stessi pensieri sul viso, quelli che non dice, come uno schiaffo ad un bambino che lo merita ma è convinto di essere nel giusto.
Quei pensieri che ha ingoiato a fatica come le pastiglie che non è mai riuscita a mandare giù.
"E voi non sapete quant'acqua mi ci sia voluta, non sapete come è stato difficile trovarla, era come acqua in mezzo al deserto"
Lei che legge dentro; fatica con le persone che lo fanno con lei.
È affogata tra tutta quell'acqua.
Si è sbracciata pur di rimanere a galla ma forse aveva bisogno d'aiuto.
E allora è arrivato di nuovo Marzo, un Marzo caldo, in cui si è seduta a terra sconfitta, consapevole di non riuscire.
Una bambina davanti ad una verifica che non sa più svolgere nonostante, infondo, sapesse tutto. Nonostante avesse studiato tutto a sufficienza e di più.
Marzo le ricorda che non è una bambina.
E la linfa vitale, nel punto più basso in cui potesse sprofondare, si è impossessata delle sue paura, delle sue ossa, del suo appetito, delle mani tremanti.
Le entra dentro e si prende ogni spazio.
Lei ed il prato incolto che era in quel momento, lei che voleva ripulirlo prima di accogliere.
Sotto la peggiore tempesta, alla fine di Marzo, un fiore ha avuto la forza e la caparbietà di sbocciare.
Su un prato soffocato dall'acqua e consumato dall'aridità si è intestardito e ha scelto che quella sarebbe stata la sua casa.
Quella senza tegole, senza camino e con le porte che cigolano dove sbatte forte il vento.
Ha scelto Azzurra dove di azzurro, adesso, non c'era nulla.
L'ha raccolta da terra, l'ha letteralmente raccolta dal pavimento sul quale si era seduta ed accasciata in segno di resa.

Ed è arrivato il Sole a scaldare Azzurra ed è arrivato il Sole e tutto il calore che aveva allontanato.
Le ha scaldato le ossa, le ha cullato il cuore e tutte le sue paure.
Ha iniziato a riparare le crepe come un bravo maestro che ristruttura.
Ed oggi così piccolo scopre buchetti su quel pavimento che sa di casa, su quelle mura che sanno di cose, li scopre, toglie millepiedi e dice ad Azzurra che lui l'ha ripulito ma poi è da sistemare.
Ed è un segreto tutto per loro, non deve saperlo nessun altro, a meno che non ne valga la pena, a meno che qualcuno sappia suggerire soluzioni dignitose.
Il sole è arrivato a colorare le sue giornate, ed il sorriso di matita si riscalda di giallo.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: CurcioBleuClair