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Autore: Delsin98    08/05/2021    5 recensioni
Un'antica minaccia risalente agli albori del mondo, sta per tornare e questa volta è più forte e dirompente di quanto non lo fosse mai stata.
Shiyuki, un promettente duellante, dovrà dar fondo a tutte le sue energie per fermarla, cercando al tempo stesso di far luce sul mistero che la circonda.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 2 – Nell'ombra 



Il sole iniziò a fare capolino nel cielo grigio e terso di nuvole, tra poche sarebbe sorto, rischiarando con i suoi caldi raggi l’atmosfera presente in uno dei quartieri più malfamati della città, così polverosa e a tratti quasi irrespirabile, In quelle poche ore precedenti la sua nascita, appariva completamente deserto, fatta eccezione per un individuo che passeggiava per le sue strade come un cowboy diretto verso il tramonto, osservando quegli alti edifici fatiscenti o con danni strutturali da cui si levava un odore nauseabondo, troppo familiare per i suoi gusti. Numerose impalcature spuntavano come funghi lungo la strada, indicando quante volte la gente del luogo riparasse le strutture, spesso con i materiali più disparati, recuperati da rovine diroccate o rubati ad altre case. La fresca brezza che vi spirava contribuiva a scompigliare il lungo mantello blu notte che fasciava il suo fisico esile ma slanciato, fatta eccezione per il cappuccio, adagiato perfettamente sul suo capo. Era definito la “discarica umana”, sebbene solo il trenta percento della popolazione totale di questa grande metropoli vivesse in condizioni così precarie. Era un perfetto nascondiglio e meta preferita per coloro invischiati con la malavita e trafficanti. Insomma uno di quei luoghi da cui era meglio stare alla larga, ed era proprio per questo motivo che il suo obiettivo avrebbe potuto trovarsi qui, o almeno questo gli era stato riferito dal suo contatto.  

Lasciò presto la strada principale, tra poche ore si sarebbe popolata in fretta, e l’ultima cosa che avrebbe voluto era dare nell’occhio, infilandosi nei dedali di viuzze che la costeggiavano, ancor più intricati rispetto a quelli a cui era abituato, dirigendosi verso nord. I vagabondi e i criminali del luogo dopo una rapida occhiata lo lasciavano perdere, forse a causa della velocità e sicurezza con cui si destreggiava in quei vicoli o per l’aura sinistra che sprigionava, non sapeva dirlo con esattezza. Continuò a passo spedito e una volta superato, si ritrovò davanti a un muro di mattoni alto due metri che circondava un ampio giardino con al centro una villetta di tre piani. L'eleganza e le ottime condizioni dell'edificio saltavano subito all'occhio in mezzo alla desolazione circostante, facendolo sembrare come un'oasi in mezzo al deserto. Con un rapido slancio ci si arrampicò sopra, scrutando il territorio in cerca della sua preda e di un possibile punto dii accesso, qualora l’avesse individuata. 

Da una delle magnifiche e limpide finestre, tali da riuscire a specchiarsi, si poté intravedere un uomo dai folti capelli neri e dal completo elegante seduto ad una scrivania in mogano, intento a contare un congruo numero di banconote.  

Bingo! Era proprio lui, Kiyoshi Takata, questo era il suo nome, un uomo meschino e truffatore, definito da molti come un “Barracuda” nel gergo del sottobosco criminale, ovvero un uomo che si era fatto strada da solo nel grande mare di squali della malavita locale, proprietario di molti progetti legati alla città il cui fine ultimo era un assiduo lucro, oltre che a favorire il transito illecito di qualsiasi tipo di merce. 

Come un fulmine sgattaiolò verso la vetrata senza farsi vedere, l’ingresso era sorvegliato da due omaccioni dall’aspetto inquietante, meglio non allertare nessuno, o avrebbe dovuto affrontare il suo intero manipolo. Una scocciatura non di poco conto, non che non ne fosse capace, s’intende, ma la furtività e la rapidità erano i suoi punti forti, in più preferiva agire con discrezione, come era suo solito. Entrò di soppiatto in quella stanza che appariva ampia, illuminata da un grande lucernario sul soffitto e irta di ogni genere di cianfrusaglie di valore. Le pareti erano tappezzate di quadri con il suo volto. Poco narciso il tizio. Senza dargli tempo e modo di capire cosa fosse successo lo afferrò per il collo, sollevandolo brutalmente da terra, e di sicuro lo avrebbe ucciso se non gli avesse fornito le informazioni necessarie. 

«Allora dove sono?» una voce metallica, quasi robotica inondò la stanza, fuoriuscendo dalla maschera che l’individuo portava sul suo volto. 

 «N..Non so di cosa tu stia parlando» replicò terrorizzato l’altro cercando di divincolarsi, ricevendo però in cambio una violenta ginocchiata nello stomaco. Nonostante fosse di circa cinque centimetri più basso e meno muscoloso di lui, possedeva una discreta forza, oltre che una salda presa.  

«Non serve fare queste scenette con me, chi sono e cosa voglio dovresti saperlo, ora se ci tieni alla pelle e a quella dei tuoi sottoposti, ti conviene parlare o le conseguenze saranno disastrose» dichiarò lo sconosciuto, preparandosi ad assestargli un altro colpo. 

«Ti prego, ti rivelerò tutto, ma devi garantirmi che mi lascerai in pace, io non centro nulla con questa storia» l'implorò l’uomo, ancora dolorante per l’azione di poco fa.  

«È stato più facile del previsto» affermò «E va bene, ma se riterrò le tue risposte non soddisfacenti, nessuno mi impedirà di mandarti al creatore, intesi?» Il criminale annuì terrorizzato, gocce di sudore solcarono quel viso segnato dal tempo, ma che gli dava un’aria autoritaria e perché no, piuttosto affascinante per coloro che cascavano nella sua tela. 

Dopo aver recepito una buona quantità di informazioni, provvide a colpirlo dritto sulla nuca, spedendolo nel mondo dei sogni. In questo modo, dileguarsi sarebbe stato più semplice e privo di inutili scocciature causate dai i suoi scagnozzi. Tutto sommato era stato abbastanza facile, già, troppo facile. 

 «Dove credi di andare?»  

Mentre si apprestava a tagliare la corda, una voce proveniente da un angolo imprecisato della camera lo costrinse ad arrestarsi, bloccando sul nascere ogni suo tentativo di fuga senza essere visto. Possibile che fosse stato scoperto?  

Si voltò, osservando quella figura con le braccia conserte appoggiata dirimpetto alla parete. Ad una rapida occhiata si presentava come un ragazzo poco più che ventenne, di alta statura e dalla carnagione scura, con una folta massa di riccioli castani ad incorniciare quel viso su cui era stampato un ghigno inquietante.  

«Comunque...» il suo sguardo si posò sul corpo dell’uomo disteso al suolo «Credo che abbiate smarrito il mio invito, perché non sono stato invitato alla festa» concluse il ragazzo, sfoderando un duel disk nero come la pece.  

«Come vuoi...» replicò di rimando l’altro sguainando anch’esso il suo duel disk color porpora con una specie di cristallo incastonato nel mezzo, rivelando una simil lama aguzza composta da energia dorata. Era da sempre il suo fedele compagno di innumerevoli battaglie, la sua arma più letale, il suo unico amico.«Possano gli dei avere pietà di te, perché io non ne avrò» 

 

 

*** 

 
 

Due ore più tardi…. 

 

 

In pieno centro città, luogo preferito dalla maggior degli abitanti per la quantità di strutture di diverse tipologie che vi si trovavano, un ragazzo dai capelli blu oltremare con una frangia dorata dotata di ciuffi che gli cadevano delicatamente sul viso ed una camicia bianca a manica lunga sormontata da un gilet senza maniche azzurro, se ne stava appoggiato ad una parete adiacente al famoso negozio di carte, osservando con placidità tutti le attività commerciali e i passanti che si affaccendavano lungo la via, puntando di tanto in tanto gli occhi verde smeraldo sul proprio orologio e sbuffando. Probabilmente stava aspettando qualcuno e da un bel po' di tempo.  

Un suono così abituale attirò la sua attenzione; Shiyuki era in sella alla sua moto, accompagnato da una figura femminile seduta sul sedile posteriore del bolide argento metallizzato. Sempre il solito ritardatario.  

«Era ora!» esclamò il ragazzo avvicinandosi a quei due che stavano appena smontando dal veicolo «Non credo che tu abbia ancora capito il significato dell’espressione “Arrivare in orario”» disse mimando con le dita il gesto delle virgolette. Il bicolore non rispose, limitandosi a togliersi il casco e a riporlo nel sellino in pelle, aspettando al contempo che anche la compagna facesse lo stesso.  

«Ciao Ren» lo salutò la ragazza, sfilandoselo dalla testa e lasciando che i morbidi e vellutati capelli color nocciola le ricadessero lungo la schiena. Poteva essere descritta come una bellezza mozzafiato: statura nella media, occhi grandi e chiari, e una pelle rosata che profumava di cannella. Un chiodo nero di pelle ricopriva la sua corporatura snella e ben proporzionata, abbinato ad un crop top color pesca che le lasciava scoperto un pezzo di addome e metteva in risalto le sue curve ed un paio di shorts di jeans del colore stesso del suo giubbotto, oltre a dei lunghi collant color seppia terminati in un paio di stivaletti neri e borchiati che le arrivavano fino alla caviglia. Una pochette in tinta con il resto dell’outfit e con una chiusura rassomigliante ad una farfalla dorata completava il tutto. Così stratosferica da lasciarti letteralmente a bocca aperta.  

«Oh...ciao anche a te, Isabel» replicò il giovane, rivolgendo poi il suo sguardo al bicolore di fronte a sé «Sei riuscito ad arrivare in ritardo anche stavolta, nonostante avessi Isabel con te»  Ren emise un sospiro, esasperato dalle abitudini del suo compare 

«Rilassati amico, non è morto nessuno» ribatté Shityuki beccandosi un’ulteriore occhiataccia. Adorava farlo irritare, era uno dei suoi passatempi preferiti.  

«Rilassati un corno!» esclamò l’azzurrino 

«Calma voi due» gli intimò la ragazza. Era l’unica in grado di acquietare i bollenti spiriti di quelle pesti, anche se ormai si era stufata di quel ruolo. 

 

Il pomeriggio passò abbastanza in fretta, tra giri nei negozi e lunghe passeggiante, terminanti con un'ultima ispezione di Isabel in uno dei punti vendita del suo brand preferito. Era particolarmente interessata alla moda, del resto come quasi tutte le ragazze della sua età, lasciando i due amici ad aspettarla fuori, con Ren che scoccava occhiate maliziose al corvino affianco.   

«Allora, a quando?» proruppe il ragazzo con un sorrisetto sul volto e una strana scintilla negli occhi 

«Quando cosa?» chiese il bicolore, non sapendo minimamente a cosa si stesse riferendo l'amico, anche se qualcosa l'avrebbe potuta intuire

«Il fidanzamento tra voi due, mi sembra ovvio»  

«Ma che ti salta in mente, Ren!!!» sbottò l’altro. Il suo era ormai un chiodo fisso e ogni volta che i tre uscivano insieme, non mancava occasione di chiederlo o di insinuare che ci fosse qualcosa tra loro.   

«Andiamo, dai» si passò una mano tra i folti capelli «Lo sappiamo tutti che lei ha un’evidente cotta per te, poi sei passato tu a prenderla, ed è innegabile l’attrazione che c’è tra voi due»

«Cercherò di essere più chiaro possibile, sottospecie di tappo. Primo: non è assolutamente vero. Secondo: Chi avrebbe dovuto dargli un passaggio, tu? Ma se non hai la moto né tantomeno riesci ad arrivare ai pedali e Terzo: Non ho tempo per queste cose, il....»   

«Il Duel Monsters è la tua vita, si lo so» lo interruppe l’altro. Quei due si conoscevano fin da quando erano piccini, ma spesso si comportavano come cane e gatto «Sei sempre il solito ingenuo» continuò il biondino.  

«Ripetilo sei hai coraggio, citrullo» ribatté l’altro  

«A chi hai dato del citrullo, perdente!»  

Stavano cominciando a dare spettacolo, attirando gli sguardi indiscreti dei passanti. Se si fosse trovata Isabel, di sicuro gli avrebbe sculacciati uno alla volta  

 
«Signori e Signore e ragazzi di tutte le età, vi state divertendo?» una voce proveniente da uno dei Maxi schermi presenti in città interruppe quel momento. Essa riprendeva lo scontro disputato tra due duellanti professionisti, uno dei quali fece comparire un sorriso grande quanto il sole sul viso dell’azzurrino.   

«Oh mio dio!» cominciò a saltellare il ragazzo «Quello è Ryusei Hawke, il mio duellante preferito» continuò a dire, indicando un giovane dai lunghi e fluenti capelli verdi, legati in una specie di codino. Indossava una giacca del medesimo colore terminante in un colletto in pile borg, pantaloni neri e degli stivali rossi con un motivo nero.  

«Mi spiace non lo conosco» esordì Isabel uscendo dal negozio con in mano una busta di cartone  

«Ma si può sapere dove vivi?» sbottò «Ok che tu come duellante conosci e ammiri solo il tuo Shiyuki, ma andiamo, non puoi non sapere chi sia» concluse il giovane facendo arrossire la moretta e guadagnandosi un’occhiataccia dal bicolore. Questa l’avrebbe sicuramente pagata cara prima o poi.

«Si tratta di Ryusei Hawke, uno dei migliori duellanti in circolazione, la sua abilità è leggendaria ed io un giorno sarò come lui » spiegò fissando insistentemente lo schermo.  

«Si, quando gli Ojama voleranno - lo canzonò il compagno


 


La folla era in delirio, acclamando con ardore uno dei migliori duellanti che abbiano mai calcato le scene professionistiche di Limit City e del mondo intero, colui che era riuscito quasi ad accaparrarsi il prestigioso premio del torneo mondiale, venendo però sconfitto da un altrettanto abile ragazzo proveniente dalla sua stessa città e colui considerato una guida per le nuove generazioni che si affacciavano per la prima volta in questo fantastico mondo, tutte meno che per il nostro Shiyuki. I tre guardarono con trepidazione lo scontro del verdino, che a giudicare dalle loro espressioni, non era messo poi così bene. I suoi life points erano scesi ad 800 e sul suo terreno erano rimaste solo tre carte mentre l’avversario ne aveva 3000 ed era in possesso di due mostri veramente forti.  

«“C'è solo un modo per vincere”» osservò il giovane cercando di analizzare quella situazione  

«Sei arrivato al capolinea, Hawke esclamò colui conosciuto come Muggshot «Quasi mi dispiace che tu sia arrivato fin qui solo per soccombere contro il sottoscritto» 

«Non è ancora detta l’ultima parola» replicò il duellante «Ora scoprirai come io mi sia guadagnato il soprannome di “Re dell’impatto devastante”! Pesco dal deck» 

 

Ryusei = 800 LP
Mano = 3
Deck = 23
Cimitero = 11

 

Muggshot = 3000 LP
Mano = 5
Deck = 22
Cimitero = 11
 

 


«Attivo dalla mia mano “Anfora dell’avidità”, permettendomi di pescare due carte dal mio deck – Nell'osservare le carte appena estratte, il ragazzo fece un sorrisetto soddisfatto «Preparatevi gente, lo spettacolo sta per entrare nel vivo, e la mia vittoria sarà schiacciante!» esclamò a pieni polmoni sollevando un pugno verso il cielo, guadagnandosi ancora più incitamento da parte della folla  

«Procedo ad unire il mostro tuner “Falco Meteoritico” con “Bestia Meteoritica” entrambi di livello 4 ed entrambi presenti sul mio terreno. (4+4=8) Ci siamo! Una forma oscura sta cadendo dal cielo. L'impatto del suo arrivo sarà così devastante che rimarrà solo la cenere! Evocazione Synchro! Ardi con le tue fiamme coloro che sbarrano la nostra strada, Drago Detonatore Magmameteora!» Un gigantesco dragone alato fece la sua comparsa, nero come la pece e ricoperto di magma rossastro, disponeva di artigli affilatissimi, tre corni del medesimo colore e un’energia infuocata traboccante da un punto indefinito posto sulla sommità del suo capo. (Lv8/ Atk: 2800)   

«Il suo “Ace Monster”!» esclamò Ren osservando quella creatura che emanava una potenza senza eguali «Uno dei miei mostri preferiti»  Gli altri non risposero, rimanendo ad ammirare quel dragone, specialmente Shiyuki, aveva da sempre un debole per quelle creature.  

«Credi che quel pulcino troppo cresciuto possa spaventarmi?» domandò l’avversario «Non può nemmeno scalfire le mie poderose bestie»   

«Ma io non ho ancora finito il mio turno» ribattè il giovane, rivolgendosi poi al pubblico «Tenetevi pronti, sto per offrirvi un finale coi fiocchi» Quell'uomo sapeva come dare spettacolo.  

« Non serve che ti spieghi che il mio drago può annullare le carte magie e trappola una volta per turno, quindi quella carta che hai conservato con tanto impegno non potrà aiutarti. E visto che ho sul terreno un mostro “Magmameteora” posso attivare l’effetto di “Goliath Meteoritico” direttamente dalla mia mano, scartandolo, posso piazzare 1 segnalino meteora su ogni mostro scoperto che controlli»  

«A cosa potrebbe servirti una mossa del genere?» chiese confuso l’avversario  

«Pazienta, uomo di poca fede. Lo scoprirai molto prestoAttivo la carta trappola “Differenza meteoritica”, posso attivare questa strabiliante carta solo nel caso in cui la differenza tra i miei life points e i tuoi sia almeno di duemila punti, come in questo caso, poi scelgo come bersaglio un mostro scoperto sul mio terreno, esso guadagna atk pari alla differenza appena citata, quindi facendo attentamente i calcoli, guadagna ben 2200 punti»   

«Ora è a quota cinquemila» commentò esterrefatto «Ma questo non ti basterà per sconfiggermi»  

«Lo vedremo« lo sfidò il verdino «Vai Drago Detonatore Magmameteora, attacca Bestia Re Barbaros» (3000 – 2000 = 1000)   

«E adesso cosa pensi di fare?» ghignò l’uomo «Ho ancora dei Life points a disposizione e la tua stupida offensiva è terminata. Hai fallito, moccioso»   

«Ne sei sicuro?»  

«Cosa???!!!»   

«Ricordi quando ho piazzato dei segnalini sui tuoi mostri? Secondo te a cosa potrebbero servire?» L’avversario fece spalluce, non sapeva davvero dove sarebbe andato a parare  

«Ti do un piccolo indizio, riguarda il mio draghetto.... Non ci arrivi testone? Ebbene, esso può attaccare una seconda volta, purché ci siano ancora mostri dotati di segnalino meteora sul tuo terreno, guarda un po', li avevo piazzati su tutti e due i tuoi mostri, Ergo, il mio mostro può scatenarsi ancora. Ora è tutto più chiaro?»

«Impossibile!»  

«Forza, o mia splendida bestia, vinciamo questo duello! Meteor Storm Il drago creò una moltitudine di meteore infuocate, facendole impattare contro i Life points avversari  (1000 – 2500 =0)  

«Vittoria!!!» esultò il talentuoso giovane sollevando un pugno verso il cielo «Spero che lo spettacolo sia stato di vostro gradimento» disse facendo una sorta di inchino, venendo acclamato ancor di più dalla folla, dai suoi numerosi fan, ponendo fine alla trasmissione incentrata sul suo strabiliante scontro di poco fa.   


«Ryusei è un vero portento, nessuno è attualmente al suo livello, devo assolutamente seguire le sue orme» dichiarò Ren battendosi un pugno sul petto. 

«Mah, per me non è tutto questo granché» intervenne Shiyuki.

«Dici così solo perché anche tu hai un preferito, non è vero?» domandò il ragazzo con un ghigno «E non serve che io spoileri la sua identità»concluse, lasciando Isabel visibilmente confusa, in quanto non a conoscenza di cosa stessero parlando.

«Taci!» gli ordinò il corvino e per tutta risposta l’altro scoppiò a ridere.  

«Piantatela teste di rapa , o sarò costretta a passare alle maniere forti» gli ordinò la mora, alzandosi una delle maniche del suo giubbotto e facendo ammutolire di colpo i litiganti. Erano proprio due bambocci.

 


*** 


 «È proprio sicuro che quel marmocchio sia colui che stiamo cercando? Insomma lo guardi» 

 
Due individui avvolti in un lungo mantello di seta e il cui volta era celato dal cappuccio, avevano seguito quei tre sin dal loro incontro, sorvegliandoli dall’alto di uno degli edifici vicini.  
 

«Ne sono assolutamente certo» replicò l'altro voltandosi verso il cornicione posteriore «Tuttavia, comprendo bene la tua titubanza. Vorresti una prova tangibile che lui sia davvero la persona che stiamo cercando - Il secondo si limitò ad annuire col capo «Ebbene, vi è solo un modo per scacciare i dubbi che attanagliano la tua mente»

«E sarebbe?» 

«Sfidarlo a duello» disse l’uomo prima di spiccare un balzo verso uno degli appigli circostanti  


*** 

 
«Ci vediamo domani, Ren. Accompagno Isabel a casa» commentò il ragazzo accendendo il motore del suo bolide   

«State attenti voi due» replicò il biondino lanciando al contempo delle occhiate maliziose  

«Agli ordini signore!» esclamò la ragazza imitando il saluto militare, gesto che fece sorridere i tre. Dopotutto erano una bella compagnia e Shiyuki non avrebbe potuto desiderare amici migliori, ma quel giorno sentiva che qualcosa non andava, come una strana sensazione. Di cosa avrebbe potuto trattarsi? 

Dopo aver riportato la ragazza alla sua abitazione, sfrecciò lungo le strade della città, ammirando come fosse strutturata quella meraviglia urbana, accelerando e godendosi il rombo della sua moto, adorava quel suono. D’un tratto qualcosa apparve in mezzo al tragitto, costringendo il giovane ad arrestarsi di colpo, una mossa azzardata e sarebbe potuto incappare in un incidente. Scese dalla moto, osservando un individuo immobile in mezzo alla strada. Era un ragazzo di alta statura, una folta capigliatura bianca sormontata da un paio di spesse cuffie spiccava in mezzo a quel nero della notte, ma la sua pelle pallida sembrava quasi spenta, e una giacca militare fasciava quel fisico magro, a tratti quasi cadaverico 

«Amico, ma cosa ti salta in mente? Potevo lasciarci le penne» disse il giovane smontando dal veicolo, ma l’altro non accennava alcuna risposta, rimanendo fermo nella stessa posizione. La cosa stava assumendo un non so che di inquietante. 

«Ti senti bene?» continuò a domandargli il giovane 

«Tu sicuramenti devi essere Shiyuki T.....» iniziò a parlare l’individuo, venendo però interrotto bruscamente

«Cosa vuoi?» chiese ancora una volta il ragazzo, questa volta però il suo sguardo si era fatto più serio.  

«Voglio sfidarti a duello» replicò l’albino, estraendo uno strano duel disk dello stesso colore della sua chioma  

«Stavo quasi per rompermi l’osso del collo per un DUELLO???!!! Tu devi essere matto come un cavallo ma di fronte a qualsiasi sfida non mi tiro di certo indietro”»  dichiarò Shiyuki esibendo un duel disk color rosso e nero. «Fatti sotto!» I suoi occhi vennero pervasi da una strana scintilla, l’eccitazione di affrontare finalmente un avversario alla sua altezza, o almeno era questa la sensazione che lo animava.   

   
 
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