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Autore: miss yu    09/05/2021    2 recensioni
Sam e Bucky sulle tracce dei Flag-Smashers, condividono un’intimità non voluta né cercata e nelle notti passate uno accanto all’altro nascosti dal buio, si rivelano per quello che sono realmente, abbassando le proprie difese personali e decidendo di essere se stessi.
Liberamente ispirato a TFATWS.
Genere: Erotico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Sam Wilson/Falcon
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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4. New York.


C’è una notte cittadina e scintillante che non è ancora notte ma solo sera;
c’è un ticchettio cadenzato e ritmico di pioggia sui vetri e una sirena che urla lontana;
c’è un crepuscolo che gioca ad indossare tutte le sfumature del grigio;
c’è un campanello che suona ed un uomo che va ad aprire con una strana emozione che gli chiude la gola;
c’è un sorriso caldo anche se zuppo di pioggia che aspetta dietro la porta.

***

“Ti aspettavo più tardi” mormora Bucky laconico, soffocando quello che in realtà vorrebbe dire, con una frase che gli esce peggio di quello che pensava.
“Felice anch’io di rivederti amico, sono un po’ in anticipo ma se hai altri programmi posso tornare dopo.”
“Nessun programma, entra.”
Sam scuote la testa sconfortato, segnandosi mentalmente di far ripassare a Bucky il significato d’ironia.
Entrando lo sguardo gli cade su un divano abbandonato in mezzo alla stanza: “Te lo hanno portato finalmente!”
“Sì stamattina.”
“Pensi di lasciarlo lì?”
Bucky gli si avvicina fissando il divano come se fosse un oggetto alieno.
“Che c’è che non va?”
“Che ne dici di spostarlo davanti alla Tv? Di solito la gente normale non si siede per terra a guardare i programmi… Ed ora manca solo un bel tavolino.”
“Che dovrei farmene di un tavolino?”
“Appoggiargi le birre, i pop-corn, i piedi… Un sacco di cose.”
Bucky sbuffa: “Se hai finito di fare l’arredatore gay direi che possiamo dedicarci a quello per cui sei venuto no?”
“Quello che mi piace di te è il tuo lato romantico.”
“Il mio lato romantico lo dedico alle ragazze, comunque se è questo che vuoi la prossima volta ti farò trovare dei fiori.”
Si avvicina e lo spinge contro il muro perché è così che Bucky inizia i suoi approcci con Sam: bruscamente e senza nessun preliminare; gli spinge la lingua in bocca mentre con le mani va a palpeggiargli le natiche.
“Ti è mancato l’amico rotondo e marrone non è così?” *
Bucky alza gli occhi al cielo: “Piantala di dire cazzate.”

***

Quando arrivano al letto Sam, che ha già perso per strada la maglia, stende il compagno e gli si sdraia sopra, non dopo avergli sfilato pantaloni e boxer in un’unica mossa; gli infila le mani sotto la t-shirt che sa di non poter togliergli e mentre lo bacia sfrega le due erezioni, la sua costretta nei pantaloni contro quella libera di Bucky, poi lentamente lascia la bocca del partner scivolando fino all’inguine.
E’ la terza volta che fanno sesso e le prime due non sono certo da annoverare tra le performance migliori di entrambi: la prima volta nella sala a motori della “Paul&Darlene” si sono comportati più che altro come due adolescenti arrapati, con un orgasmo arrivato appena hanno cominciato a toccarsi e la seconda volta il desiderio reciproco si è stemperato nella reciproca diffidenza, creando prevenzioni imbarazzanti; questa volta però sembra che finalmente sia arrivato il momento di lasciarsi andare, dimenticando inutili cautele.
I gemiti di Bucky sono richiami che fanno alzare lo sguardo a Sam: vederlo con gli occhi chiusi e un’espressione eccitata, gli fa nascere un pensiero molto scorretto, un po’ perverso e che per la propria incolumità mai ammetterebbe a voce alta -Sto facendo godere il Soldato d’inverno!- e il misto d’eccitazione e di rischio che questo comporta gli fa andare il sangue alla testa e gli fa slacciare i pantaloni per soddisfarsi da solo.

***

Quando Sam solleva la testa dopo l’orgasmo che li ha travolti quasi in contemporanea, rimane incantato dall’espressione del compagno, con gli occhi ancora chiusi e un sorriso impudico sulle labbra morbide.
“Che hai da guardare?” chiede Bucky alzando le palpebre.
“Non sapevo ti riuscisse un’espressione così carina, oltre al solito broncio che sfoggi abitualmente.”
“Carina?? Ma ti senti quando parli? Non ho nessuna espressione carina nel mio repertorio.”
Sam si stende al suo fianco.
“Quella t-shirt prima o poi dovrai togliertela lo sai vero?”
“Non se ne parla.”
“Ok, allora dovrò togliertela io.”
“Non ti conviene provarci.”
“E’ una sfida?”
“E’ una minaccia.”
“Sono un soldato, ho visto ferite e e cicatrici, non mi impressiono.”
“Non è per te, è per me.”
-Per me!- Sam ha imparato dal suo lavoro di counselor con i veterani che a volte più che lo sguardo degli altri, è il proprio a far nascere l’angoscia di non riconoscersi più, ma soprattutto sa che per Bucky non è facile fidarsi completamente e di nuovo di qualcuno.
“L’amico tondo e color cioccolato non si è visto però” sussurra Bucky con voce bassa cambiando discorso, come fa sempre quando le parole diventano troppo intime, “Mi farebbe piacere dargli un’occhiata e stare a vedere tutte le TUE espressioni carine!”
Sam si toglie i pantaloni ridacchiando.

***

- Che diavolo è questa cosa che sta nascendo tra noi che non prevede tenerezza, sentimentalismo, gesti d’affetto ma solo sana competizione, buon sesso e battute sarcastiche?- Pensa Sam sdraiato sul letto ansante e accaldato mentre guarda il soffitto e fuori la notte ha soppiantato la sera.
Vorrebbe capire se anche Bucky si pone la stessa domanda, ma incrociandone lo sguardo si rende conto di quanto lui sappia essere impenetrabile e quanto possa apparire intatto e tutto d’un pezzo chi come lui si sente assolutamente vulnerabile.
- Vorrei che tra noi fosse diverso, che io fossi diverso. Vorrei averlo conosciuto quando non avevo paura della tenerezza, quando non pensavo fosse un’ammissione di debolezza- Pensa Bucky ammettendo con se stesso che a tutti i sensi di colpa che prova, dovrà aggiungere anche quello nei confronti di Samuel.
“Mi dispiace Sam” la voce apparentemente controllata e quasi fredda, l’unico modo per ammettere una colpa senza sentirsi troppo indifeso, “Forse prima sono stato troppo brusco… C’è ancora qualcosa di lui in me.”
Sam si gira a guardarlo nascondendo la sua sorpresa per queste scuse inaspettate, anche se in effetti fare sesso con Bucky non è un’esperienza che si potrebbe definire tranquilla: prima di tutto c’è quel braccio in vibranio che a volte lascia lividi involontari e provoca brividi quando inavvertitamente stringe troppo e poi c’è un qualcosa di selvaggio, impietoso e oscuro, che rende assolutamente veritiero quando Bucky dice che dentro di sé c’è ancora una parte del Soldato d’inverno. Sam può solo lontanamente immaginare cosa significhi avere nella testa un lui e un me e nonostante ciò impegnarsi per vivere.
“Giusto un po’, ma non ti preoccupare, più tardi si switcha** e mi prenderò la mia rivincita.”
“Vedremo” sogghigna Bucky.

*“Homeboy round and brown” è così che Anthony Mackie definisce il suo lato B in alcune interviste.
** I versatili nello slang sono definiti anche “Switch”. Il mio headcanon mi impone un Sam/Bucky entrambi versatili non si scappa, anche se visto che i versatili di solito hanno una preferenza, non saprei quale possa essere la loro.
  
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