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Autore: Saryna8000    12/05/2021    2 recensioni
Può un Malfoy seguire soltanto il proprio cuore?
Forse, dopo una vita di scelte dettate da altri, è il momento di voltare pagina e lottare davvero. Quello che non può immaginare Draco è che la sorte non si è dimenticata dei suoi veri sentimenti e gli sta dando una nuova occasione.
Una malattia degenerativa, che mette in pericolo i suoi cari, farà sì che la sua strada si incroci nuovamente con quella di Hermione.
Hermione che 12 anni prima ha scelto improvvisamente di scappare lontano da lui. Riusciranno a mettere da parte tutte le loro incomprensioni e riscoprire il loro amore?
Una Dramione senza alcuna pretesa che crede nell’amore imprevedibile ed infinito, che muta forma ma resta nel tempo.
Questa fan fiction non tiene conto del capitolo “19 anni dopo” del libro “Harry Potter ed i doni della morte”
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Astoria, Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
Capitoli:
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La luce vincerà sempre sul buio
 
“Figlio mio,
Se stai leggendo queste parole significa che il momento è arrivato ed io non ci sono più. Significa che entrambi i tuoi figli sono di fianco a te e che è giunto il momento del rituale.
Sì, per fortuna ritrovato questo maledetto libro oscuro, anche se non è stato affatto facile.  
Hai letto il contro incantesimo? Lo so, ti ha completamente spiazzato ma, figlio mio, è magia nera quella che è stata implicata. C’è sempre un prezzo da pagare.
Non sarà facile ragazzo mio, ma dovrai farti forza.
Lo so a cosa stai pensando e se vuoi fallo!
Consulta il libro nuovamente o contatta qualche esperto ma perderai solo ulteriore tempo. Non ci sono alternative.
Come citato in quelle pagine, Eltanin ed Astoria sono inevitabilmente legate l’una all’altra.
Dovrà essere tua figlia a recitare il contro incantesimo, solo lei può farlo.
Ma non è sufficiente. Per liberare tua moglie dalla maledizione e quindi, ricorda bene anche tuo figlio, dovrai trovare un modo per connettere le due.
Serve uno scambio di sangue tra di loro. Purtroppo è una cosa imprescindibile.
Una volta creato questo legame Eltanin potrà recitare il contro incantesimo:



“Sacro arazzo, Io appartengo a questa casata.
Sono la legittima erede di…Con il mio sangue, lo stesso che scorre in questa famiglia, io ti chiedo di liberare….da ogni maleficio. … non oserà più contraddire la tua preziosa tela o perirà. Possa dunque la magia scorrere di nuovo pura e forte, il nefasto sortilegio è finito.”



Figliolo, sono sicuro che se tutto verrà eseguito con convinzione e fiducia la maledizione si spezzerà. Fai solo molta attenzione perché ci sarà un forte concentrato di magia oscura. Scegli bene il luogo e chi far partecipare.
Figlio caro, credi in ciò che farete e tutto andrà bene, ricorda chi sei: un Malfoy degno di questo nome. Forse non te l’ho mai detto e quindi coglierò questa ultima occasione.
Ti voglio bene.

Papà Lucius
P.S. Sii fiero dei tuoi figli, e non sgridarli troppo per quello che hanno fatto.
Non c’è giorno che io non ringrazi la loro malsana idea di viaggiare nel tempo perché mi ha permesso di conoscere Eltanin e di vedere il mio Scorpius già ometto.”

 
Draco lesse e rilesse la missiva un paio di volte prima di richiudere la pergamena ed alzare lo sguardo per affrontare gli altri. Come dirgli cosa aveva appena scoperto?
Quando di getto aveva scorso le righe della pagina del libro trovando la scritta “contro incantesimo” non prestò la minima attenzione al tipo di rituale. Fu solo sollevato di leggere che c’era una soluzione al problema.
Non appena si rese conto che il segnalibro, altro non era che una lettera di Lucius accuratamente ripiegata, capì immediatamente che non era tutto rosa e fiori.
“Draco cosa c’è?”
Hermione non gli aveva staccato gli occhi di dosso e aveva visto come il biondo aveva sbarrato gli occhi dopo qualche riga.
Draco deglutì con fatica e respirò profondamente.
“Bambini, andate in camera di Scorpius. Se necessario vi verremo a chiamare.”
Il piccolo Malfoy spalancò la bocca pronto a replicare ma Albus lo trattenne per un braccio.
“Va bene Zio Draco, lo faremo.”
Eltanin si voltò sconvolta verso l’amico, anche lei come il fratello aveva qualche obiezione in merito ma vedendolo serio e imperturbabile si convinse a non tirare troppo la corda.
In silenzio e a testa bassa uscirono mesti dalla stanza.


“Perché? Dicci perché Albus?”
Il moretto si voltò verso l’amica e sfoderò un dolce sorriso.
“Dai Eltanin, noi abbiamo fatto abbastanza, non credi? Ora è il momento che gli adulti si confrontino tra di loro e prendano delle decisioni. O non ti fidi?”
Scorpius abbassò il capo ed annuì.
“Ha ragione. Andiamo in camera mia.”
Eltanin si voltò un’ultima volta verso la porta e sbuffò.
“Io non mi muovo da qui. Sento…io sento che devo essere presente.”
Albus sbuffò divertito e si mise seduto a gambe incrociate per terra, spalle contro il muro per appoggiarsi.
“Temevo che lo avresti detto…ok aspettiamo qui. Partita a scacchi?”
La biondina gli sorrise e gli si sedette a fianco.
“No…ti insegno la morra cinese. Ti piacerà è un gioco babbano.”
Scorpius li fissò incredulo.
“Scherzate vero?”
“No fratellino, io non mi muovo di qui.”


Harry Potter si avvicinò all’amico e gli mise una mano sulla spalla.
“Cosa c’è?”
Draco alzò lo sguardo ed Harry vi lesse tutta la sua preoccupazione.
“C’è che ho parlato troppo presto. Si tratta pur sempre di magia oscura e…il rituale non è semplice.”
Hermione si alzò a sua volta e raggiunse i due, tese la mano e Draco che prontamente le consegnò il libro. Vorace e ansiosa di sapere divorò ogni singola parola di quel rito.
Finito di leggere, si premette una mano sulla tempia e chiuse gli occhi.
Poi allungò il tomo verso Ginny ed Astoria che a loro volta lessero il contenuto.
Come la moglie di Draco finì di leggere calde lacrime gli solcarono il volto.
“Io…io…non possiamo coinvolgere la piccola Eltanin, come posso farle anche questo? ...dev’esserci un altro modo.”
Harry e la moglie si scambiarono uno sguardo preoccupato, volevano consolare e consigliare in qualche maniera ma forse era meglio restare in silenzio ed ascoltare.
Draco si afflosciò sulla sedia e si scompigliò i capelli con le mani.
“Forse dovremmo fare altre ricerche. Partire da questo e consultare libri simili…non…non lo so…Hermione?”
La riccia si era completamente estraniata dagli altri, si era impossessata di nuovo del libro e con attenzione leggeva e rileggeva quelle righe.
A differenza degli altri non sembrava affatto preoccupata, piuttosto alla ricerca di una possibile soluzione. Con un colpo secco della mano chiuse il tomo ed alzò il viso.
Un sorriso sicuro e fiero sulle proprie labbra.
Hermione Jane Granger bruciava di tenacia e coraggio.
“Si può fare, nella massima sicurezza.”
Draco scattò in piedi e la raggiunse. La prese per le spalle ed impose su di lei tutta la sua stazza.
“Niente atti eroici con mia figlia, Grenger. E’ magia oscura quella.”
Gli occhi della grifondoro brillavano di determinazione.
“Draco, amo mia figlia più di ogni altra cosa al mondo. Se dico che è fattibile, è fattibile, punto.”
Harry non riusciva più a restarsene buono e zitto, doveva intervenire.
“E come, Herm?”
Hermione sventolò in aria il tomo chiuso.
“Qui non viene specificato come deve avvenire lo scambio di sangue. Quindi lo farò in maniera babbana.”
Draco la guardò accigliato, la riccia lo ignorò e continuò il suo ragionamento.
“Una trasfusione di sangue. Sono un medico specializzato ed ho tutti gli strumenti per farlo.”
Harry sorrise e le fece un occhiolino.
“Geniale!”
Sempre più convinta della sua teoria Hermione si apprestò a prendere la cartella clinica di Astoria, dove aveva appuntato le analisi del suo sangue ed i relativi dati, e scorse con le dita tutte le informazioni finché non trovò cosa cercava.
“Bingo! Siete compatibili! La trasfusione si può fare senza creare danno a nessuno!”
Draco la osservò così felice ed entusiasta che si sentì contagiato da una palpabile speranza.
“Granger.”
La riccia si voltò verso di lui aspettandosi uno sguardo gelido e freddo.
Il sorriso sulle labbra del biondo la spiazzò.
“Non ho capito bene cosa tu voglia fare…ma mi fido.”
Hermione annuì grata e gli si gettò al collo incurante degli altri che erano presenti.
“Non farò alcun male ad Eltanin, te lo prometto.”
Draco annuì e ricambiò la presa su di lei.
Astoria distolse lo sguardo da loro, consapevole che adesso poteva solo accettare questa realtà e farsi da parte.
Harry si schiarì la voce e si grattò la nuca leggermente a disagio.
“Ehm…Herm…Draco…io direi di organizzarci. In quanto Auror so di preciso che a prescindere si scatenerà una forte energia oscura quindi eviterei a Scorpius e Albus di assistere al rito.”
Il biondo prontamente annuì.
“Concordo.”
Anche gli altri annuirono.
Harry si sistemò gli occhiali e poi guardò amorevolmente la moglie che alzò subito le mani in segno di resa.
“Sì, capisco benissimo amore. Meglio che anche io sia fuori di qui. Starò con i ragazzi, vado a chiamare Eltanin.”
Prima di lasciare la stanza Ginny lasciò un lieve bacio sulle labbra al marito e accarezzò con lo sguardo sia Hermione che Astoria. Non sarebbe stata lì fisicamente ma sarebbe stata comunque a loro fianco.
Non appena la rossa aprì la porta vide una scena che aveva del comico.
Scorpius e Albus dimenavano le mani l’uno verso l’altro e Eltanin gridava oggetti senza senso.
“Carta batte Sasso! Albus sta vincendo!”
 Ginny assunse un cipiglio alla Molly ed incrociò le braccia sotto il seno.
“Non dovevate essere di sopra?”
Eltanin le corse in contro e l’abbracciò di slancio.
“Colpa mia! Sento che non mi posso muovere da qui.”
Ginevra la strinse a sé e poi si voltò indietro indicandole la madre.
“Vai piccola, hanno bisogno di te. Sii forte. Voi due…muovetevi, andiamo nel salotto di sopra a mangiare qualcosa.”
Entrambi provarono a controbattere ma la rossa fu irremovibile, lasciò loro solo il tempo di un veloce saluto e poi afferrandoli sotto braccio li trascinò al piano superiore. Non li avrebbe persi di vista.
Eltanin entrò nella stanza titubante e si affrettò ad accoccolarsi tra le braccia della madre.
Dolcemente Hermione le scostò una ciocca di ricci biondi ribelli e le baciò la fronte.
Poi le indicò il punto in cui sarebbe avvenuto il rito.
“Tesoro mio, tu lo sai che ti ho sempre parlato con franchezza. Lo farò anche questa volta. Astoria ha bisogno di te. Tu, vuoi aiutarla?”
La piccina si voltò verso la donna malata e senza alcuna esitazione annuì.
“Cosa devo fare mamma?”
La donna le accarezzò una gota, la prese per mano e la fece accomodare su di una poltroncina reclinabile vicina ad una identica dove era già seduta Astoria.
In mezzo alle due sedute era stato posto l’arazzo di famiglia.
“Piccina mia, il rito ha inizio creando tra di voi un legame di sangue, poi dovrai recitare questa formula. Vedi? Io ti metterò questa flebo con la sacca vuota. L’ago prenderà il tuo sangue e la riempirà. Lo vedi quest’altro tubicino che esce dal sacchetto? Ecco quello è collegato direttamente al braccio di Astoria che riceverà il tuo sangue.”
Eltanin osservò il tutto e si sforzò di restare calma.
Hermione inclinò la testa e poi appoggiò la propria fronte a quella della figlia.
“Sentirai solo un pizzico quando inserirò l’ago, e forse poi avrai un po' di mal di testa dovuto al fatto che sarai un pochino debole ma…ho già chiesto a Poppy della torta con doppio cioccolato e panna per ricaricare le tue energie.”
La piccola sorrise e si leccò i baffi.
“E posso avere anche del succo di zucca?”
“Certo che sì.”  
“E…posso tenere la mano a papà mentre tu esegui la procedura?”
Hermione le fece l’occhiolino ed invitò Draco ad avvicinarsi con un gesto della mano.
“Se papà non sviene alla vista di un po' di sangue, volentieri!”
Draco sbuffò risentito.
“Io non ho paura di quel coso! Eccomi piccola mia, stringi la mia mano.”
Eltanin sorrise e poi si voltò verso Astoria.
La donna la stava guardando con un misto di gratitudine e di vergogna. Le sussurrò un flebile grazie e poi chiuse gli occhi.
La piccola Grenger si rese conto che nessuno teneva la mano alla donna e sentì che non era affatto giusto.
“Astoria…”
“Dimmi tesoro.”
“Vorrei anche la tua mano, è un problema mamma?”
La riccia sorrise e scosse la testa bonariamente.
“Puoi farlo se vuoi.”
Draco si irrigidì subito, cosa che non sfuggì alla bambina.
“Papà, guardami. Io…io lo capisco che sei arrabbiato. Ti senti preso in giro e credi di aver perso anni inutilmente a causa di Astoria. Papà in parte è così ma in parte no. All’inizio anche io ero arrabbiata, lo ammetto. Ma poi ho capito che sì, Astoria mi ha tolto molto…ma mi ha anche dato tanto.”
Il biondo la guardò stupito e la piccola continuò imperterrita.
“Vuoi un esempio di ciò che mi ha dato? Un fratello ad esempio…ti pare poco?”
Draco abbassò il capo commosso, sua figlia aveva avuto il potere di scuoterlo e farlo ragionare. Ci avrebbe messo anni a perdonare quella donna ma oramai faceva parte della sua vita, avevano un figlio insieme ed il minimo che poteva fare era provare ad avere con lei un rapporto civile.
Alzò gli occhi di ghiaccio incontrando quelli verdi della donna.
“Finiamo questa cosa il prima possibile e poi noi due parleremo.”
Astoria annuì e prese delicatamente la mano di Eltanin che subito ricambiò la presa felice.
Hermione guardò fiera la figlia, lanciò uno sguardo amorevole a Draco e poi iniziò la procedura.
Quando la trasfusione ebbe inizio il fascio di luce che si innescava al loro tocco, apparve di nuovo. Era una radiazione luminosa calda che infondeva nell’aria un forte senso di pace e protezione.
Draco però era guardingo e con la bacchetta ben stretta in mano.
Nonostante tutto stesse filando liscio percepiva una forte inquietudine.
Lanciando un’occhiata verso Harry, il biondo capì che il salvatore del mondo magico doveva sentirsi allo stesso modo. Il busto teso in avanti, la bacchetta puntata verso le due poltroncine: era pronto ad intervenire.
Hermione si scambiò uno sguardo d’intesa con Harry ed espirò tutta l’aria che aveva nei polmoni.
Il sangue stava fluendo e lo scambio stava avvenendo correttamente. Quando alla riccia i parametri vitali di entrambe sembrarono stabili, fece lievitare il libro di magia nera difronte la figlia per iniziare la seconda parte del rito.
La pagina si aprì ma questa volta una nube scura invase tutta la stanza, annebbiando gli occhi di tutti. Uno stridulo acuto, aspro e penetrante perforò i timpani dei presenti.
Hermione urlò e si dimenò tappandosi le orecchie, un’ombra malvagia apparve dietro la donna e la schiacciò sul pavimento, impedendole qualsiasi movimento.
Harry si catapultò sull’amica ed iniziò a lanciare incantesimi contro questa presenza iniziando così una lotta contro un’inconsistenza nera e buia.
“Hermione, raggiungi Draco! Io terrò a bada questa presenza, Eltanin…Eltanin deve recitare l’incantesimo! Vai!”
La riccia si divincolò facilmente grazie all’aiuto del suo amico e a tastoni si inoltrò nella cupa coltre di fumo.
Era inutile provare a chiamare l’amato, ogni suono era inghiottito da un urlo terrificante.
Incapace di parlare lanciò l’unico incantesimo non verbale che gli venne in mente.
“Lumus!”
Una flebile luce partì dalla sua bacchetta illuminando le due poltroncine.
Vide chiaramente la figlia ed Astoria avvolte nel loro stesso fascio di energia positiva e Draco che proteggeva con il proprio essere quella bolla protettiva.
Sollevata nel constatare che stessero bene Hermione si apprestò a raggiungere il suo uomo.
Lo toccò appena e lui si voltò di scatto felice di vederla al suo fianco.
A gesti e con il labiale, la riccia provò a spiegare al biondo che il libro era stato inghiottito nel buio. Non avevano più la formula.
Eltanin ed Astoria guardavano impotenti la scena, si stringevano la mano decise a non mollare la presa, consce che se lo avrebbero fatto sarebbero state risucchiate nell’oscurità che le circondava.
Draco lanciò loro un sorriso di incoraggiamento e poi chiuse gli occhi. Inspirò ed aprì la mente, sperando che la figlia seguisse il suo esempio.
La biondina capì immediatamente l’intenzione del padre e fece lo stesso.
“Papà?”
“Figlia mia non temere…sono qui. La mamma è qui. Eravamo consapevoli che il libro avrebbe lottato contro di noi. Zio Harry ha tutto sotto controllo.”
“Ho paura.”

“Lo so, non lasciare mai la mano di Astoria, voi siete al sicuro. Fidati di me.”
“Ok, ma…l’incantesimo? Come faccio a recitarlo, io non l’ho mai letto e il libro…non lo vedo…”
“Eltanin apri gli occhi e guardami.”

La piccola ubbidì subito e vide il padre stringere in mano un pezzo di carta.
“Ripeti ad alta voce ciò che io leggerò mentalmente. Tuo nonno ha riportato l’incantesimo in questa lettera. Andrà tutto bene.”
Eltanin sorrise sollevata, le veniva da piangere dalla felicità ma doveva restare concentrata.
Lottando contro il fumo ed il bruciore che provocava ai suoi occhi Draco recitò mentalmente la formula ed Eltanin urlò a squarciagola parola per parola.


“Sacro arazzo, Io appartengo a questa casata.
Sono la legittima erede di Draco Lucius Malfoy. Con il mio sangue, lo stesso che scorre in questa famiglia, io ti chiedo di liberare Astoria da ogni maleficio. Astoria non oserà più profanare la tua preziosa tela e le generazioni future o perirà. Possa dunque la magia scorrere di nuovo pura e forte, il nefasto sortilegio è finito.”



All’improvviso l’arazzo di famiglia si sollevò da terra: si richiuse su sé stesso per poi con forza spiegarsi nuovamente. Il fumo e l’ombra oscura furono man mano risucchiati in un vortice creato dall’interno della tela.
Sparirono completamente lasciando la stanza intatta, come se nulla fosse accaduto.
Anche il bagliore che circondava Eltanin ed Astoria svanì richiamato dalla tela stessa.
Man mano che si avvicinava all’arazzo divenne come un filo d’orato che si intrecciò tra i rami dell’albero genealogico formando la scritta ‘Eltanin’.
Il nome della primogenita di Draco era tornato al proprio posto.
La maledizione era stata spezzata definitivamente.
 
Non mi odiate…il racconto è finito ma non ho messo ancora la parola fine.
Il prossimo capitolo sarà definitivamente l’ultimo.
Sarà l’epilogo di questa storia e risponderà ad alcune domande che spero vi stiate ponendo. Vi è piaciuto fin qui?
Grazie davvero per aver letto anche questo capitolo e a chi vuole commentare.

 
   
 
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