Poesia dedicata a mio nonno, uomo che mi ha insegnato tanto, che è venuto a mancare ormai da 18 anni.
Qualche giorno fa sarebbe stato il suo compleanno.
Genere: Malinconico, Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Ho tra queste dita
l'immortalità del tuo viso
e la mia piccola esistenza
da pochi anni fiorita
Uno scatto variopinto
di vivi colori
come strepita di vita
per te
il mio immenso affetto
mi insegnasti
a non cedere
a cogliere
la bellezza di ogni singolo momento
mi insegnasti
con dolcezza a pizzicare
corde di chitarra
mi insegnasti
a mandare avanti
come soldati in guerra
i miei ideali
e lottare per essi
mi insegnasti
che non avrei potuto contare per sempre
sulle persone
e che tu
te ne saresti andato
prima o poi
come quel freddo giorno di Gennaio
una pallida bambina
tra parenti sconosciuti
a me estranei
ma indissolubilmente legati a te
come da un invisibile filo
in quella chiesa inospitale
echi di voci amare
dolori sospirati
in preghiere silenziose
non ebbi tempo
di un caloroso, ultimo abbraccio
al concludersi
di quella cerimonia terrena
di mortali viventi
nel solitario istante
in cui i miei occhi si posarono
su quella tela cerulea
sporcata di nuvole
lacrime bagnarono il mio viso
ma carezze d'aria
asciugarono le mie gote
e seppi che,
invisibile, discreta presenza
eri ancora lì con me.
E ci saresti stato,
sempre.