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Autore: Ridley Jones Stark    13/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La Rocca del Ladro di Anime era molto più grande di quanto apparisse esteriormente: i corridoi si intrecciavano tra loro come fanno i fili di un gomitolo, le scale a chiocciola si inerpicavano lungo le torri, ma senza portare a nulla, ogni porta varcata conduceva in una stanza uguale alla precedente e dei rampicanti ormai quasi secchi coprivano interamente il pavimento, le mura e le finestre rendendo difficile camminare.
Tuttavia Jack avanzava con passo svelto e sicuro, lo sguardo fiero e determinato puntato dritto davanti a se, il medaglione stretto nella mano sinistra tenuto in alto per illuminare la strada davanti a lui e scoraggiare qualunque cosa avesse tentato di attaccarlo. Endrell arrancava dietro di lui incespicando tra i rampicanti, il petto gli bruciava ancora dopo l’incontro con il farshee, era come se potesse ancora sentire quel gelido artiglio squarciargli la pelle, mentre la risatina malefica del messaggero del Mietitore gli riempiva le orecchie. Quando il giovane mago inciampò per l’ennesima volta osservò il suo compagno di viaggio frustrato
 
-Jack!- sbuffò mentre cercava di liberarsi il piede dalla presa di un rampicante che sembrava leggermente più vivo degli atri
 
Laindéir si fermò a sua volta
 
-Che succede ragazzino?- chiese voltandosi verso di lui
 
-Rallenta, non riesco a stare al tuo passo…- affermò mentre finalmente si liberava dalla pianta
 
il mago sbuffò esasperato
 
-I vivi sono così pesanti- borbottò mentre si appoggiava al muro attento a non toccare i rampicanti -e fa attenzione con quel povero arbusto! Rischi di farle male!- aggiunse con un ringhio
 
-Farle male?- ripetè Endrell confuso
 
-Lascia perdere- sospirò Jack -solo… non toccare i rampicanti…- mormorò riprendendo a camminare.
 
Avanzarono per quelle che al giovane Morgerstern sembrarono ore, avvolti nel più totale silenzio, i sensi dei due maghi erano tutti in allerta, con i muscoli tesi, pronti a scattare ad ogni rumore sospetto, ma stranamente non incontrarono nessuna Ombra ad intralciare il loro percorso; intanto i rampicanti diventavano sempre più fitti e proseguire era sempre più difficile, tanto che più di una volta furono costretti a cambiare strada perché il corridoio era completamente bloccato. All’ennesimo passaggio invalicabile Endrell sbuffò frustrato e Jack sospirò esausto,
 
-Va bene, fermiamoci per un po’- mormorò quest’ultimo avvicinandosi alla parete di rampicanti mentre il compagno si sedeva a terra,
 
-Non avrei mai immaginato che la fortezza del Ladro di Anime fosse invaso dalle piante- mormorò il giovane Morgerstern appoggiando la testa al gelido muro,
 
Laindéir sospirò pesantemente
 
-La prima volta che ci sono stato non era così…- rispose accarezzando dolcemente -era molto più pericoloso, c’erano Ombre appostate in ogni anfratto e piccoli gnomi maligni che tentavano di strapparci la carne dalle ossa-
 
-E cosa è cambiato?- domandò Endrell incuriosito
 
-Le piante…- mormorò Jack
 
il giovane mago guardò confuso il compagno di viaggio, ma non chiese altro, essendo troppo stanco per indagare oltre.
Il silenzio che era calato sui due maghi veniva spezzata esclusivamente dai mormorii di Jack che continuava a canticchiare una melodia nell’Antica Lingua,
 
-Come staranno Jason e Maysa?- chiese Endrell improvvisamente staccandosi dal muro,
 
-Se la caveranno… Jason è già stato qui e Maysa è il generale delle Chimere, staranno benissimo- rispose Laindéir senza guardarlo,
 
-Immagino di si…-
 
-Ti sei riposato abbastanza, ripartiamo- aggiunse Jack allontanandosi dal rampicante.
 
I due maghi imboccarono il primo corridoio davanti al loro, si trattava di un lungo passaggio stretto e umido: gli arbusti verdi e resistenti occupavano le pareti coprendo completamente i muri e le finestre mentre delle goccioline di condensa si formavano sui rampicanti e il fiato dei due maghi formava piccole nuvole di vapore,
 
-Endrell… hai per caso incontrato una banshee o un farshee nella galleria che abbiamo attraversato per entrare?- chiese improvvisamente Jack voltandosi a guardarlo
 
il giovane uomo aggrottò la fronte
 
-Perché me lo chiedi?-
 
-Perché un incontro con uno di loro non è mai una buona cosa, sono i messaggeri del Mietitore, è generalmente un loro visita preannuncia una maledizione imminente-
 
-Tu ne hai mai incontrato uno?-
 
-Io no, ma Lyra si, proprio nella galleria che abbiamo attraversato per entrare-
 
-Che le ha detto?-
 
-Le diede un incantesimo che si rivelò una maledizione-
 
-Che tipo di maledizione?-
 
-Lyra è legata al Ladro di Anime-
 
-In che modo?-
 
-Non lo so, l’unica cosa di cui sono certo è che dopo che ho parlato con la Banshee sono comparsi questi rampicanti attorno alla Rocca Oscura- spiegò Laindéir -ma ora rispondi alla domanda: hai incontrato un messaggero del Mietitore?-
 
-Si, era un Farshee-
 
Jack si voltò verso di lui guardandolo preoccupato
 
-Che ti ha detto?!-
 
-Ha voluto fare un gioco, domande e risposte-
 
-Non ti ha detto altro?-
 
-No- mentì Endrell mentre gli risuonava nella testa l’incantesimo che il Farshee gli aveva sussurrato nella galleria
Laindéir sospirò sollevato
 
-Bene… non c’è da fidarsi dei messaggeri del Mietitore, perché anche se lavorano per la Morte in persona sono pur sempre fate e folletti e come tutti i membri del Piccolo Popolo sono infidi e nonostante quello che dicono possa sembrare d’aiuto spesso raccontano solo menzogne per divertirsi a spese degli altri- affermò
 
il mago annuì
 
-Lo so… conosco le storie sul piccolo popolo…-
 
Jack appoggiò saldamente le mani sulle spalle del giovane uomo guardandolo seriamente,
 
-Promettimi di non usare mai quell’incantesimo, nemmeno se ne andasse della tua stessa vita… ok?-
 
-Si va bene-
 
-Devi prometterlo! Avanti fallo!-
 
Endrell guardò il mago davanti a lui, in quel momento appariva sia come un bambino spaventato che come un giovane uomo provato dalle molteplici perdite e dai troppi anni passati nel Regno delle Anime,
 
-Prometto- mormorò il giovane Morgerstern con tono pacato tentando di tranquillizzare il compagno di viaggio.
 
💎
 
Nel frattempo Maysa e Jason erano quasi giunti alla sala del trono.
Avevano seguito i rampicanti camminando rapidamente e senza emettere un suono, durante il tragitto avevano incontrato poche Ombre, ma le avevano eliminate senza fatica,
 
-Sai cosa mi ha sempre incuriosito?- esordì ad un tratto Maysa spezzando il silenzio che li avvolgeva,
 
-Non mi interessa- rispose gelidamente Jason
 
-Le storie che girano attorno alla Signora dei Fiori- proseguì la Chimera imperterrita -è una vera e propria leggenda, si dice che sia per merito suo se tu e Laindéir siete riusciti a lasciare questo posto senza un graffio-
 
-È vero- fu la risposta appena udibile del cacciatore,
 
-Cosa è successo?-
 
-Ho perso una persona cara per colpa di una Banshee…- affermò Jason
 
-Tutti abbiamo perso qualcuno Coleridge, non hai idea di quante sorelle ho perso a causa di Banshee, Farshee, Ombre o schifosi vermi ribelli come te- rispose secca Maysa,
 
-Bene, quindi evitiamo di parlarne e chiudiamo questa storia-
 
-Bene- borbottò la Chimera accarezzando distrattamente i rampicanti sui muri.
 
Maysa e il cacciatore continuarono a camminare in silenzio per un po’, il corridoio si allargava sempre di più sfociando in una grande sala circolare: i mobili erano neri, ricoperti di polvere, il pavimento in marmo era coperto di chiazze di sangue secco, i muri e le finestre erano completamente coperti da grossi rampicanti verdi su cui erano fioriti diversi gigli arancioni luminosi che aumentavano man mano che si avvicinavano al fondo della stanza è proprio lì vi era un trono di pietra coperto di fiori su cui sedeva un uomo alto e scheletrico, il volto appuntito incorniciato da folti capelli rossicci, gli occhi scavanti cerchiati da profonde occhiaie violacee, la pelle talmente chiara da essere quasi trasparente e le braccia e il collo coperto da tatuaggi rossi: il Ladro di Anime.
Alle spalle del trono, appoggiata alla parete e quasi completamente assorbita da dai rampicanti c’era una donna con lunghi capelli rossi, ricci, sul volto dal colorito cadaverico spiccavano diverse efelidi, gli occhi erano serrati, l’espressione era tesa sofferente, la fronte era imperlata di sudore, le vene erano gonfie e nere e il suo corpo dal torace in giù era diventato parte dei rampicanti, come le braccia.
Jason e Maysa si fermarono a pochi passi dall’ingresso, mentre Jason e Endrell entravano da una delle porte laterali,
 
-Lyra…- mormorò Laindéir guardando la donna dai capelli rossi,
 
l uomo sul trono spostò gli occhi prima sui due maghi e poi sul cacciatore e la chimera
 
-Il figlio al prodigo è tornato- affermò osservando Jason -devo ammettere che non immaginavo che il mio incantesimo avesse avuto un effetto così particolare su di te, avrei dovuto tenerti con me-
 
in risposta Coleridge estrasse la katana dal fodero pronto ad attaccare, ma l uomo aveva già perso interesse per lui e aveva spostato il suo sguardo su Jack che continuava a fissare Lyra con occhi sgranati,
 
-E c’è anche il mio mago preferito- affermò con un ghigno
 
dalle labbra di Laindéir si liberò un profondo ringhio
 
-Oh non dirmi che sei qui per tentare di nuovo di uccidermi, l’ultima volta non per te non è finita molto bene-
 
-Non io- ringhiò il mago facendo un passo avanti -ma lui- affermò indicando Endrell che fino a quel momento era rimasto in disparte a studiare la situazione.
 
Lo sguardo del Ladro di Anime si spostò rapidamente sul mago, squadrandolo come farebbe un bambino con un nuovo giocattolo,
 
-Interessante- mormorò protendendosi verso di lui -chi dovresti essere, biondino?- chiese tranquillamente
 
il giovane uomo sentì il sangue gelarsi nelle vene, mentre gli occhi vuoti del Ladro di Anime lo inchiodavano al pavimento, impedendogli ogni movimento e mozzandogli il respiro
 
-Allora maghetto? Chi sei?- ripetè l uomo sul trono
 
-Il mio nome è Endrell Morgerstern e…-
 
-Morgerstern?- lo interruppe il Ladro di Anime -Sai cosa vuol dire il tuo nome non è vero?-
 
-Si- rispose Endrell gelidamente
 
-Quindi suppongo che tu sia qui per uccidermi- affermò alzandosi elegantemente dal trono e muovendo qualche passo verso il giovane mago che non disse nulla,
 
mentre il Ladro di Anime si avvicinava sempre di più a lui, fino ad arrivare ad un palmo dal suo volto
 
-Suppongo che tu possa provarci- affermò ghignando,
 
in un attimo i suoi tatuaggi si illuminarono di una tetra luce luce bianca e colpí con forza il petto di Endrell che venne sbalzato oltre la porta da cui era entrato.
La battaglia ebbe inizio.
Centinaia di Ombre invasero la sala del trono travolgendo Jack, Jason e Maysa, mentre il Ladro di Anime lasciava la stanza con passo lento e calcolato per raggiungere il giovane Morgerstern che si stava rialzando a fatica con una profonda bruciatura che gli si stava formando sul petto dove il Ladro di Anime lo aveva colpito. Lentamente Endrell si rimise in piedi appoggiandosi alla parete accanto a lui,
 
-Allora giovane mago, vediamo che sai fare- affermò l’uomo fermandosi proprio davanti a lui,
 
il mago prese un respiro profondo e scagliò contro il suo avversario con il suo incantesimo più potente, ancora e ancora, ma senza successo, il Ladro di Anime continuava a bloccare i suoi incantesimi schernendolo e colpendolo a sua volta,
 
-È il meglio che sai fare?- chiese mentre il giovane Morgerstern si rialzava per l’ennesima volta con il fiato corto e la fronte imperlata di sudore e sangue,
 
-Mi sto solo scaldando- rispose Endrell rimettendosi in posizione di difesa, pronto per il prossimo attacco.
 
Intanto nella sala del trono Jack, Jason e Maysa non erano in condizioni migliori, non importava quante Ombre abbattessero, quelle continuava a moltiplicarsi.
Laindéir usava tutti gli incantesimi di cui era a conoscenza, spesso attingendo al potere del suo medaglione, non gli importava quante energie sprecasse, aveva un solo obbiettivo: raggiungere Lyra e staccarla dal muro prima che fosse troppo tardi.
Jason combatteva fianco a fianco con Maysa, abbattendo più Ombre possibile, ma senza riuscire a spianarsi la strada per raggiungere Jack o Endrell,
 
-Sono troppi! Dobbiamo andarcene di qui!- esclamò la Chimera mentre trafiggeva l’ennesima Ombra,
 
-Non senza Jack- le urlò di rimando -e lui non se ne andrà senza Lyra-
 
Maysa lanciò una rapida occhiata al mago che con tutte le sue forze combatteva per raggiungere la donna dietro al trono,
 
-E va bene!- sbottò decapitando un’Ombra davanti a lei -Creerò un diversivo, ma avrai pochissimo tempo per raggiungere il tuo amico… e poi dovrete cavarvela da soli-
 
prima che Jason potesse replicare la Chimera si accucciò a terra posando entrambi le mani sul gelido pavimento mormorano qualcosa nell’Antica Lingua, la terra iniziò a tremare, per un attimo le Ombre divennero nulla di più di semplici sagome sfocate e incorporee e approfittando del momento di confusione Coleridge e Laindéir raggiunsero di corsa il trono.
La battaglia tra Endrell e il Ladro di Anime proseguiva senza sosta, il giovane mago era sfinito, nessuno dei suoi incantesimi sembrava avere effetto e ormai era a corto di idee, mentre il suo avversario sembrava diventare più forte ogni secondo che passava, così con una mossa disperata tentò di rientrare nella sala del trono, ma due Ombre gli sbarrarono la strada mentre il Ladro di Anime gli si avvicinava
 
-Sai ragazzino Jack è stato una delusione certo, ma tu… tu sei talmente patetico che non vale nemmeno la pena di lasciarti in vita- affermò mentre i suoi tatuaggi si illuminavano,
 
ma prima che potesse lanciare un qualsiasi incantesimo contro Endrell alcuni rampicanti si staccarono dalla parete avvinghiandosi attorno alle gambe del mago oscuro, che lanciò un urlo frustrato e afferrò con tutte le sue forze la pianta che divenne nera, secca e priva di vita. Il Ladro di Anime non lasciò la presa fino a che tutti i rampicanti non furono tutti anneriti e dalla sala del trono provenne un grido agghiacciante. Approfittando della sua distrazione Endrell eliminò le due Ombre che gli bloccavano la strada e irruppe nella stanza adiacente dove i suoi alleati si erano rifugiati dietro il trono: Jason con la spada sguainata abbatteva più Ombre possibili, Jack era chinato a terra e stringeva tra le braccia il corpo senza vita di Lyra, Maysa invece si trovava a pochi passi di distanza dal trono era stata sopraffatta da diversi nemici che stavano sbranando ciò che rimaneva del suo corpo.
Da un lato le Ombre, assetate di sangue, dall’altro il Ladro di Anime determinato ad ucciderlo, Endrell era accerchiato. Il giovane mago riuscì a stento a raggiungere il trono, quando fu lì era quasi senza forze,
 
-Qual è la prossima mossa- gli chiese Jason esausto,
 
-Non lo so- rispose Endrell ergendo uno scudo attorno a loro
 
-È finita…- mormorò Jack stringendo a se il corpo di Lyra -non c’è modo di lasciare questo posto… non in vita almeno…-
 
nella mente di Endrell risuonarono le parole del Farshee:
 
-No- Endrell sentì il gelido artiglio infilarsi nella ferita aperta e tracciare un solco ancora più profondo -perché sei qui?- chiese mentre sentiva il petto andargli a fuoco
 
-Per salvarti la vita, vuoi essere salvato?-
 
-Si…- in un attimo Cáel gli fu addosso tenendolo bloccato,
 
Endrell tentò di liberarsi dalla sua presa, ma il ragazzino era sorprendentemente forte, avvicinò le sue labbra all’orecchio del mago e gli sussurrò qualcosa nell’antica lingua
 
-Di queste parole quanto ne avrai bisogno e la tua vita verrà risparmiata- affermò prima di scomparire.
 
Il giovane mago scosse vigorosamente la testa scacciando quei pensieri, ma Jack lì carpì comunque,
 
-Fallo- mormorò
 
-Cosa?- chiese Endrell
 
-Fallo, lancia l’incantesimo del Farshee, per noi è troppo tardi, ma tu devi salvarti, sei l’unico a poter fermare il Ladro di Anime… non puoi morire, non adesso-
 
la barriera creata dal giovane Morgerstern si stava infrangendo, c’era poco tempo per pensare,
 
-Non vi posso lasciare qui- mormorò mentre lo scudo andava in pezzi,
 
-Coraggio maghetto non ti resta molto tempo- affermò Coleridge rimettendosi in posizione d’attacco
 
anche Jack si alzò pronto a combattere
 
-Va, ti copriamo noi…- mormorò,
 
Endrell prese un profondo respiro e pronunciò le parole che il Farshee gli aveva sussurrato nella galleria, lentamente i suoi alleati, le Ombre, il Ladro di Anime, il castello e tutto il Regno attorno a lui vennero avvolti da una tenue luce bianca, i contorni si fecero sfocati e l’ultima cosa che il giovane mago riuscì a vedere fu il volto di una donna vestita di nero, con folti capelli rossi e ricci intrecciati con splendidi gigli arancioni dal pistillo blu.
   
 
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