Serie TV > Altro - drama
Ricorda la storia  |      
Autore: Amelia_    13/05/2021    0 recensioni
[Puppy honey]
nuova storia su Pick e Rome 👀👀👀
era da molto che non scrivevo su di loro! 🤍
Rome si ubriaca, Pick cosa farà?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Pick stava tornando a casa quando ricevette una chiamata.
Rispose e mise il vivavoce, era Rome... O almeno doveva esserlo...
"Salveeee chi parla???" Chiese una voce estranea e lui sbuffò.
"La domanda è chi sei tu! Questo è il telefono di Rome." Era molto infastidito ora.
"Rome... Rome... Oh il mio tesoro! Romeeeee perché stavo chiamando?!" Urlò la persona dietro il telefono e Pick sentì il sangue salire al cervello.
Aveva appena chiamato il suo ragazzo tesoro?
Aveva già avvertito il piccolo che lo avrebbe picchiato.
Sapeva dov'era ora.
Girò e andò verso il bar in cui il piccolo lavorava.
Non avevano spento la chiamata e rimase ad ascoltare.
"P'Po? Che ci fai con il mio cellulare????" Sentì il piccolo ridere spensierato e capì fosse ubriaco da come parlava.
"Sei ubriaco, mio fratello ha detto di chiamare per te!" Rispose l'altro e Rome chiese chi avesse chiamato.
Quando rispose un "P'Pick" Rome urlò.
"Hai chiamato P'Pick?! Sta venendo qua??" Chiese esterefatto e l'altro annuì facendo sbuffare il protagonista.
Quando arrivò al bar oltre ad una festa vide Po parlare energicamente con Rome, entrò quasi a passo spedito ma quando il piccolo si girò e gli sorrise abbracciandolo contento.
Fermando così ogni suo piano.
"P'Pick sei arrivato!!! P'Po questo è P'Pick! Vedi! Dimmi che ho ragione!" Lo presentò ed il grande ancora non capì, l'altro diede ragione solo in parte e lui chiese a cosa.
"Ho detto che P'Pick è veramente bello. Lui ha detto che non era vero! Ma non ti conosce! Io ho ragione! P'Pick perché sei qua?" Parlò veramente veloce e l'altro dovette sforzarsi molto per capire ogni parola.
Arrossì sentendosi in imbarazzo, Rome era molto più disinibito da ubriaco.
Non gli dava fastidio... In casa però.
Cercò di portarlo via, c'era proprio una festa lì.
"Andiamo a casa Rome" disse velocemente e l'altro fece no con la testa.
"P'Pick rimaniamo ancora un po'? Rimani qua con me ok?
È da molto che non usciamo insieme!" Disse facendolo sedere e sarebbe andato anche bene se non si fosse poi seduto Rome sopra di lui.
"Rome è il tuo ragazzo?" Chiese una voce alle loro spalle, Pick capì fosse l'altro capo.
"Si, lui è il mio P'Pick" rispose Rome in un modo così dolce e sereno che il grande non riuscì neanche a parlare... Perché come poteva?
Però si sentiva anche a disagio, odiava stare in imbarazzo.
"Andiamo via Rome" ripeté ancora ed il piccolo disse ancora no e lo abbracciò di più.
Sentiva gli occhi su di loro, non avrebbe resistito molto.
"Spostati almeno" chiese a bassa voce ed il piccolo lo guardò confuso.
Si girò e non erano gli unici, c'erano altre coppie e alcune stavano come loro.
Quando lo fece notare Pick alzò gli occhi e disse semplicemente un "è diverso" facendo scendere Rome quasi con la forza, lo fece sedere vicino a lui e si alzò.
Doveva prendergli dell' acqua e del cibo, poi l'avrebbe portato a casa.
Quando tornò però c'era quel maledetto collega che gli toccava la spalla dolcemente.
Si sedette di nuovo al tavolo e notò solo ora lo sguardo imbrocciato di Rome.
"Cosa succede ora?" Chiese infastidito ma come al solito Rome non parlava.
Quando succedeva qualcosa doveva quasi sempre farglielo sputtare con la forza!
Guardò male il collega però e questo deglutì nervoso.
"È arrabbiato perché tu sei un pessimo fidanzato" spiegò e Rome lo sgridò.
Pick rimase sorpreso, davvero? Era questo che pensava il piccolo di lui?
"È vero?" Chiese allora al diretto interessato che ancora però non lo guardava.
"Ok me ne vado. Decidi tu come tornare." Si alzò e se n'è andò, perché in verità voleva una negazione.
Ma quelle parole lo colpirono forse un po'troppo.
Rimase una ventina di minuti in macchina, sentì la portiera aprirsi e si girò solo per vedere il collega far sedere Rome ancora più ubriaco di prima.
Stava per mettergli la cintura ma Pick quasi gliela strappo e lo fece lui.
"Trattalo bene, sono io che ho aggiunto il pessimo. 
Ma c'è rimasto davvero male." Spiegò e tornò dentro.
Pick guardò il piccolo che ora mugugnava, guidò piano per non rischiare di scombussolarlo troppo.
"P'Pick" lo chiamò il piccolo e lui grugnì.
"Volevo solo divertirmi con P'Pick" disse ancora e l'altro capì stesse per piangere.
Vuol dire che era ancora più ubriaco di prima.
"Non stavo... Facendo nulla di male... "Continuò a lamentarsi e Pick sospirò.
" Ero così fastidioso?" Chiese girandosi meglio verso di lui.
"Non è quello, puoi farlo a casa" rispose perché non gli dispiaceva Rome in quel modo, si imbarazzava ma se erano loro due...
Gli piaceva averlo coccolato su di lui.
"Ma nessuno ci stava guardando" replicò Rome e lui sbuffò, ancora.
"Sei un uomo, è diverso" spiegò e trovò davvero ridicolo farlo.
"Se fossi una donna potrei?" Chiese allora e lui annuì tranquillo non sapendo però il danno che aveva appena creato.
"Vorresti una donna?" Sussurrò Rome, era una paura quella e quando il suo ragazzo annuì si sentì sprofondare.
In realtà Pick non aveva sentito nulla ed aveva solo annuito, e forse sembrava aver risposto giusto in quanto l'altro ora stava tranquillo.
Si fermò piano ad un semaforo e si girò da lui, non si aspettava però di vedere il piccolo stringersi le mani talmente forte da essere quasi bianche, stava cercando di non piangere e stava tremando.
Lo chiamò ma questo si girò dall'altra parte.
Partì di nuovo, fortunatamente erano vicino a casa.
"Che succede ora? Perché stai facendo così??" Chiese spazientito Pick, quando cavolo finiva quella giornata?!
Arrivati Rome non aspettò un minuto di più, si tolse la cintura e scese dalla macchina, tremava ma voleva andarsene.
Pick lo seguì subito e notò come il piccolo non riusciva neanche ad aprire la porta.
Lo fece lui e si aspettò almeno un grazie ma nulla.
Lo fermò prima che andasse in bagno.
"L...lasciami!" 
"Non ho sentito la domanda" svelò capendo fosse quello il problema.
Ma Rome lo guardò ed incominciò a piangere.
"Non è vero! L'hai sentita benissimo!" Gridò sorprendendo il grande.
"No, ho annuito ma non so cosa hai detto! Perché dovrei mentire?!" Replicò ed il piccolo lo guardò tra le lacrime.
Pick sospirò ed andò in cucina, prese dell' acqua e gliela porse.
Rome la prese nonostante tutto e questo fece tremare un po'il cuore del grande.
"Ti ho chiesto se... Se vuoi una donna e tu hai annuito..." Disse Rome e questa volta Pick rimase senza parole.
Il piccolo non riuscì a smettere di piangere...
"Lo sapevo! Tu ti vergogni sempre di me! Stai con me solo perché non hai trovato una donna! Anche all'università l'hai fatto! Sei tornato da me perché quella era una falsa! " Sbottò sorprendendo il grande che mai, mai avrebbe pensato una cosa del genere.
"Se è così perché allora stai con me?" Chiese infastidito ed il suo cuore si strinse davanti all espressione del suo compagno.
Sembrava così rassegnata e triste...
"Perché ti amo P'Pick" rispose e questo fece male al grande.
Lo baciò con trasporto e sentì il suo compagno rifiutare all'inizio per poi ricambiare e stringersi di più a lui.
Si staccò di poco per guardarlo...
"Non sto con te per quello, sono con te perché ti amo anch'io.
Mi imbarazzo con quelle cose lo sai.
Pensi che nessuno ci abbia provato con me? Nessuna donna ah?" Chiese tenendolo ancora per il viso.
Rome pianse ancora e Pick si sedette sul divano portando il piccolo sopra di sé.
Ecco, lì stava bene.
"C'era una donna molto bella qualche giorno fa e mi ha invitato anche a prendere un caffè." Incominciò ma venne fermato dal più piccolo.
"Mi stai lasciando?" Chiese titubante e Pick avrebbe voluto davvero picchiarlo.
"No! L'ho rifiutata! Perché voglio te! Io amo solo te. Anche all'università. 
Volevo vedere se riuscivo a staccarmi da te. Perché siamo due maschi.
Ma non ci sono riuscito, perché nella mia testa c'eri sempre solo tu." Continuò e sbuffò quando lo sentì piangere più forte.
Si, non avrebbe più fatto ubriacare Rome.
Ma questo lo sorprese ancora e lo baciò dolcemente, ricambiò ora e Rome infilò piano la lingua facendo ridacchiare il grande che rispose con grande trasporto.
Il piccolo si spostò facendo mugugnare di disappunto il grande e sorrise.
"P'Pick mi ama" disse con una fierezza tale da far sciogliere il cuore del più grande che poté solo annuire.
Rome lo ribació ed incominciò a strusciarsi voglioso su di lui.
Pick lo strinse ricambiando, lo toccò ovunque incominciando anche a spogliarlo.
Rome gli morse il labbro facendo mugugnare il grande che lo guardò sorpreso.
"Questo perché P'Pick mi ha fatto piangere" disse malizioso e l'altro sorrise corricandosi sul divano.
"Dopo ti farò piangere ancora di più e mi pregherai di non smettere." Replicò sadico e Rome gemette, lo baciò e cercò ancora di strusciarsi ma l'altro lo fermò.
"Rome, sei ubriaco." Si spostò il grande, lui era sobrio e per quanto il piccolo lo tentasse davvero troppo, resistò.
Riuscì a portarlo a letto e farlo dormire, sorrise vedendo come il piccolo cercò il suo petto e sospirò felicemente quando lo trovò.
"Sei davvero uno stupido Rome" borbottò stringendolo.
Il giorno dopo il piccolo si svegliò piano, aveva un po'di mal di testa, leggero anche se aveva bevuto molto.
Si ricordò le parole e la discussione, arrossì ma si girò dal grande.
Pick l'aveva tranquillazzato e sapeva quanto quelle parole erano sincere.
In quanto non le diceva sempre, si imbarazzava.
Ridacchiò, il suo ragazzo poteva essere burbero e lo era!
Però era davvero timido quando parlava dei suoi sentimenti.
Approfittò e rimase a guardarlo ancora un po'.
"Mi guarderai e basta?" Chiese ancora con gli occhi chiusi Pick e Rome si sorprese.
"Che dovrei fare?" Replicò curioso e l'altro lo guardò questa volta e sogghignò.
"Quello che volevi fare ieri. Ora sei sobrio no?" Chiese salendogli sopra ed il piccolo rise imbarazzato.
"P'Pick! È mattina!" Rispose e l'altro gli prese le mani e le portò sopra la sua testa sul cuscino.
"P'Pick!" Aveva il cuore a mille ed era anche tremendamente eccitato.
"Ti devo punire per ieri." Disse soltanto prima di baciarlo con passione.
 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro - drama / Vai alla pagina dell'autore: Amelia_