Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: cioco_93    14/05/2021    1 recensioni
L'amore arriva quando meno te l'aspetti, anche quando la persona che scegli era l'ultima che avresti mai pensato di amare, ed era quello che era successo a Damon ed Elena. Due ragazzi, un amore che sapeva di eterno e poi una chiamata, che ha messo la parola fine a tutto, senza un reale motivo. Dieci anni dopo Elena scoprirà che non è facile dimenticare chi ti ha spezzato il cuore e che l’odio è pur sempre un sentimento, che può facilmente tornare a esser ciò che ti fa sentire viva. In una FF ispirata all'universo di Suits, tra cause legali e passione, una nuova storia Delena.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
1. The Sharks’ Arena

Gennaio 2021, New York

New York. Una città, un sogno che si avverava.
Avevo sudato tanto per arrivarci. Quattro anni a Yale sempre con il massimo dei voti, tre alla facoltà di legge di Hardvard dove ho sempre figurato come prima della classe, due a Philadelphia per costruirmi un nome di tutto rispetto, e ora finalmente ero riuscita ad entrare nell’élite degli studi legali. Avevo finalmente ottenuto un posto nell’arena degli squali di New York, gli dove le cifre che avrei pronunciato, una volta non pensavo nemmeno potessero esistere.
Ed ero lì, nel mio nuovo appartamento tra la 29a strada e Park Avenue, con un affitto che finalmente potevo permettermi senza troppe preoccupazioni, a godermi la vista dal 20° piano, su quella che da quel momento sarebbe stata la mia città.
- Ti sei superata Gilbert – affermò sorridente Caroline affiancandosi a me vicino la vetrata.
- Decisamente niente a che vedere con il primo scrauso appartamento che abbiamo condiviso a Boston – aggiunse Bonnie mimando le mosse della bionda.
- Come se voi viveste in delle topaie – le ripresi bonariamente.
Caroline, Bonnie ed io ci conoscevamo da tutta una vita.
Tutte e tre arrivavamo da Mystic Falls, una piccola cittadina in Virginia dove siamo cresciute con il sogno di scappare da quella monotonia e vivere i nostri sogni in qualche frenetica metropolitana. Abbiamo lottato per il nostro status. Con dedizione ci siamo diplomate e siamo state accettate alla facoltà di Yale.
La mia bionda amica fu la prima a prendere la sua strada. Dopo la laurea infatti, era riuscita ad ottenere uno stage per il The Village Voice, uno dei settimanali preferiti dai newyorkesi, fino ad esser oggi una delle sue giornaliste di punta.
Per me e Bonnie invece fu diverso, decidemmo di continuare con studi più specifici, avvicinandosi sempre più alle carriere dei nostri sogni, ma fu la mora ad approdare come seconda nella grande Mela.
Presa la laurea all’Harvard Business School, per la quale ebbe un sacco di proposte da grosse compagnie da tutto lo stato, ma finì per scegliere la KPMG, colosso delle consulenze con sede a New York.
E infine c’ero io, che finiti gli studi in legge, avevo deciso di attirare l’attenzione sul mio nome di semplice associata in modo piuttosto anomalo. Entrare in un grande studio nella città delle mie amiche fin dal primo anno ti forma, senza dubbio, ma ti lascia per tempo nel dimenticatoio. Scegliere invece un ottimo studio legale fuori dalla cerchia elitaria ed esser riconosciuta già al proprio secondo anno di associata, fa si che non sei tu a cercare loro, ma loro a volere te.
E così era stato.
- Bhe, che dite se la smettiamo di fissare questo panorama, per quanto sempre meraviglioso, e non stappiamo lo champagne.? – propose d’un tratto euforica la bionda distraendomi dai miei pensieri.
- Direi che è un’ottima idea, dopo qualche bicchiere sarete sicuramente più vogliose ad aiutarmi a sistemare gli scatolini – risposi nell’immediato avviandomi ridente verso il bancone della cucina.
- Hej, tieni le tue tecniche di coercizione per il tuo lavoro, non per le tue splendide amiche – mi riprese subito Bonnie rabbuiandosi.
- Così mi ferisci, giuro che pensavo l’avreste comunque fatto in maniera spontanea – replicai fingendosi offesa da quell’insinuazione.
- Ma smettila, era il tuo piano fin dall’inizio – commentò divertita Caroline cercando evidentemente dei bicchieri nella dispensa, che non avevo ancora tirato fuori – ma i calici.? – domandò infatti a seguire spaesata.
- Solo per stasera amiche, si berrà lo champagne in vecchio stile – affermai con toni solenni stappando la bottiglia senza fare troppi danni.
- Tutte le nostre mani sulla bottiglia allora – replicò immediatamente Bonnie, afferrando il collo di quel prestigioso Bollinger.
- Direi di brindare a questa tua nuova casa, al tuo nuovo lavoro…- iniziò a proclamare Care.
-…ma soprattutto a noi tre di nuovo insieme – conclusi io, sorridendo alle mie migliori amiche.

La Saltzman Marshall era un’istituzione tra gli studi legali di New York, quindi devo ammettere che quando qualche settimana prima ricevetti la visita di Hayley Marshall in persona, non potei che esserne davvero incredula.
Mi disse di come le piaceva tenere gli occhi aperti anche fuori dagli studi di New York, perché lei voleva il meglio per il suo studio, e il meglio a volte non era ancora approdato nella grande Mela. Raccontò di come aveva letto il mio nome alla fine del mio primo anno da associata all’ HASP & S, e di come aveva deciso di tenermi d’occhio per il tempo a seguire, finché non si era convinta che avessi davvero dell’ottimo potenziale e per quello pretendeva di avermi nel suo studio.
Ovviamente non ci pensai nemmeno mezzo secondo. Una come Hayley Marshall poteva pretendere da me anche di arrivare da Philadelphia a New York in ginocchio, e probabilmente l’avrei fatto.
La Saltzman Marshall si occupava di più questioni, ma il suo campo prediletto era il diritto societario, branca per cui avevo optato più che volentieri in tutti i casi a cui avevo affiancato i soci senior del mio studio nell’ultimo anno e mezzo. Loro erano letteralmente uno dei maggiori covi di squali della città e io non vedevo l’ora di essere ufficialmente uno di loro.
Per questo motivo quel lunedì mattina di inizio gennaio mi trovavo davanti al grattacielo della Onex Falcon, al 600 di Lexington Avenue, con la bellezza di 30 minuti di anticipo.
Prendere il telefono e chiamare qualcuno mi venne più che automatico.
- Sono le 7.30 del mattino e io dovrei esser in ufficio per le 9.30. Quindi spiegami Elena, perché diamine mi hai svegliato ben mezz’ora prima della mia sveglia – mi rispose scontrosa e assonnata Caroline.
- Sono già qui, sono al secondo caffè e non so che fare – le spiegai in panico.
- Entra – rispose semplicemente lei.
- Ma sono mezz’ora d’anticipo, non è troppo.? – replicai perplessa.
- No, perché sicuramente dovrai compilare qualche modulo alla sicurezza essendo che non hai ancora nessun badge per passare i tornelli. Ora che li compili e Sali al 45° piano, sarai solo 15 minuti prima del tempo e sarà perfetto – mi spiegò lei tra uno sbadiglio e l’altro.
- Lo sai che ti adoro.? – le domandai a quel punto retorica addolcendo i miei toni.
- Io un po’ meno dato che oramai sono cosciente e non mi riaddormenterò più. Fammi sapere poi come va – commentò semplicemente lei, per poi chiudere senza indugi la chiamata.
Presi quindi un grosso respiro, e come previsto dalla mia bionda amica seguì tutta la trafila per riuscire a passare i tornelli di sicurezza dello stabilimento e alle 8 meno un quarto finalmente le porte dell’ascensore si aprirono su quello che era il mio nuovo studio legale.
Tutta l’ansia che fino a quel momento aveva attraversato il mio corpo finalmente scomparve, e varcai le porte dell’ufficio con tutta la spavalderia che mi aveva sempre contraddistinta sul lavoro.
- Buongiorno, mi chiamo Elena Gilbert, sono qui come nuova associata dello studio e ho un appuntamento alle 8 con Hayley Marshall. Vorrei sapere se è già disponibile e nel caso dove trovarla. Grazie – proclamai alla donna che sedeva davanti all’enorme reception dell’ingresso. Nessuna esitazione. Chiara. Diretta. Precisa.
- Dio Santo puoi anche respirare quando parli con me – mi rispose divertita la donna.
Avrà avuto all’incirca la mia età, forse qualche anno in più. Bionda, occhi verdi, veramente carina, ma soprattutto con un sorriso contagioso.
- Scusa, hai ragione, è che sono partita direttamente con il mood dell’attacco – replicai a quel punto sciogliendo i miei modi.
- Alta, magra, carina e con due occhioni da cerbiatti…capisco l’atteggiamento, vuoi farti prendere sul serio – commentò semplicemente la ragazza, e quasi non mi venne un colpo. Aveva detto “occhioni da cerbiatta”. Un tempo c’era una persona che me lo ripeteva spesso.
- Hai decisamente colto nel segno – affermai con un sorriso tirato cercando di tornare al mondo reale e allontanarmi da quello dei ricordi.
- Comunque piacere Elena, mi chiamo Lexi – si presentò a seguire porgendomi la mano, che prontamente mi premurai a stringere – se sarai parte dei nostri, sappi che qui sono praticamente la tutto fare dello studio. Stile Donna Paulsen, ma non appartengo a nessun Harvey, se sai cosa intendo – aggiunse poi ridendo.
- Andiamo, non sarei l’avvocato che sono senza le 9 stagioni di Suits – replicai prontamente aggiungendomi alla sua risata.
- Mia cara, per noi due prevedo un’ottima intesa – affermò quindi la bionda sorridendo – ma perché ciò accada, vai infondo al corridoio sulla tua destra, e sulla sinistra troverai l’ufficio di Hayley -concluse infine dandomi le indicazioni che volevo.
- Grazie e a presto – la salutai cordialmente e finalmente mi diressi alla mia metà.
Quando giunsi al suo ufficio ne rimasi estasiata. Si trattava solo esclusivamente di vetrate a parte il muro divisorio con quello che presumevo esser l’ufficio del suo socio, il Signor Saltzam.
Moderno ed elegante, esattamente quello che avrei desiderato io per il mio futuro.
- Oh Elena sei arrivata – esordì entrando poco dopo di me il mio nuovo capo.
- Buongiorno Signora Marshall – replicai nell’immediato cordiale porgendole la mano.
Come al solito era bellissima: aveva questo particolare vestito a tubino, che le sembrava cucito addosso, di un colore verde petrolio che semplicemente la rendeva una dea.
- Ti prego, lavoreremo insieme, chiamami Hayley – commentò semplicemente lei stringendomela con fervore – prego accomodiamoci – aggiunse poi mostrandomi il divano.
- Allora è andato bene il trasferimento.? – chiese gentile non appena ci sedemmo.
- Decisamente. Sono riuscita a traslocare prima del nuovo anno, quindi ho avuto tempo, in questa prima settimana, di svuotare quasi tutti gli scatoloni e dedicarmi un po’ a qualche fascicolo di casi che avete in sospeso al momento – risposi immediatamente.
- Ma io non ti ho inviato ancora niente – mi fece notare incuriosita la donna.
- No, ma non volevo arrivare impreparata. Sono un’associata del terzo anno, quindi si presuppone che io affianchi qualcuno per aiutarlo e non volevo rimanere indietro. Come ben sa, con il trasferimento ho perso il 50% dei clienti che seguivo, essendo che non sarò più a Philadelphia, mentre l’altro 50 si è goduto le vacanze natalizie senza aver bisogno del mio tempo, perciò ho preferito impiegarlo in modo costruttivo per il mio nuovo studio – spiegai cercando di risultare più calma e naturale possibile.
- Il tuo esser un passo avanti agli altri è esattamente uno dei motivi per cui ti ho voluto – affermò semplicemente Hayley, alche non potei rispondere che un quieto sorriso, anche se interiormente i miei organi facevano la ola dalla gioia per tale affermazione.
La nostra chiacchierata fu però interrotta dall’entrata in scena di un uomo, dall’eleganza impeccabile, che presunsi molto velocemente fosse il secondo socio titolare.
- Giorno Hayley, vedo che sei in compagnia, possiamo parlare più tardi.?- domandò con toni decisamente seri, ma sbragativi, l’uomo.
- Assolutamente, ma lascia che ti presenti la nostra nuova associata – rispose lei alzandosi – Elena Gilbert, ti presento il mio socio, Alaric Saltzman – aggiunse.
- Ho sentito molto parlare di te, spero di poter collaborare presto – replicò semplicemente Alaric – ora scusatemi devo scappare, ti aspetto appena puoi Hay – concluse andandosene come un tornado, così com’era arrivato.
- Credo che Alaric abbia decisamente bisogno di te – affermai alzandomi a mia volta.
- Si, lo credo anch’io – sospiro pesantemente la donna – fai una cosa, vai alla reception e di a Lexi che ti mando io. Lei capirà e ti farà vedere lo studio e la tua postazione – affermò infine avviandosi con me alla porta del suo ufficio.
- Perfetto e grazie ancora per l’occasione – dissi sinceramente grata uscendo dalla stanza.
- Ho fiducia nelle tue capacità Elena, ma ricorda. New York non è Philadelphia. Se lì davi il 100% di te stessa, qua ti è richiesto il doppio, se no sei fuori – proclamò algida, per poi girare i tacchi e avviarsi nell’ufficio del suo socio.
Come tagliarmi le gambe con una sola frase insomma, ma aveva ragione, e non avevo intenzione di fallire.

Maggio 2011, poco prima del Ballo di fine anno, Mystic Falls

Elena era inquieta. Tutto quel ritardo non era normale, c’era qualcosa che non andava.
Che poi, in verità, erano mesi che le cose non andavano. Sapeva anche che erano i suoi sensi di colpa a farlo agire così, ma questo non glie l’avrebbe mai fatto.
L’amava, glie l’aveva promesso.
- Ci sono novità.? – domandò Bonnie entrando in camera della ragazza accompagnata da Caroline.
- Non risponde al telefono. Ragazze non so davvero cosa dire – commentò sconsolata sull’orlo di una crisi di nervi – Stefan sa qualcosa.? – chiese a seguire minimante speranzosa che suo fratello avesse più notizie della sottoscritta.
- No, mi spiace – rispose la bionda, quando d’un tratto finalmente il suo cellulare prese vita, lampeggiando il nome di Damon sullo schermo.
- Per carità divina Damon, dove diamine sei.? Perché non rispondevi al telefono.? Pensavo avessi avuto un incidente – rispose presa dal panico.
- Elena, mi dispiace… - sussurrò semplicemente flebile lui.
- Ti dispiace.? Di cosa.? Damon, per favore dimmi dove sei…- lo supplicò al telefono oramai in lacrime.
- Non sono mai partito da qui…Sono sbagliato Elena, sono sbagliato per te…scelgo di lasciarti andare Elena – replicò con la voce più atona che gli avesse mai sentito e chiuse la chiamata.

Presente

- Ed eccoci al punto forte del nostro tour, il tuo ufficio – proclamò Lexi mostrandomi la stanza dall’altra parte della vetrata – in giornata verranno a porre il nome sulla porta, e si, niente vista sui grattacieli ma solo un’ampia finestra con vista del cortile interno, ma quella te la dovrai guadagnare – concluse infine lasciandomi senza parole.
- Scherzi.? Già solo il fatto che ho un ufficio per me è grandioso.!! Pensavo di finire in un cubicolo insieme agli altri associati – le dissi estasiata.
- Si bhè, di quel che ho capito sei già al terzo anno e hai un tuo discreto pacchetto clienti. In più so che è stata Hayley in persona a volerti qui, perciò deduco che ti voglia un po’ viziare, in modo che tu tenga alte le tue prestazioni – affermò lei con un’alzata di spalle.
- Si, ha già chiarito la cosa – replicai ricordandomi le sue ultime parole di un quarto d’ora prima.
- Fammi indovinare, ti ha riempito di complimenti durante il vostro meeting, e giusto prima di andarsene boom, frase d’effetto che ti ha messo un carico d’ansia da mille – commentò la bionda divertita.
- Bingo – risposi contagiata dalla sua risata.
- Tipico di Hayley. Sai lei è un animo veramente unico, e questo la rende speciale agli occhi di tutti, ma per arrivare dov’è oggi non si è potuta permettere di usare solo dolci parole – mi spiegò.
- No, ma ci sta, lo capisco – concordai. Infondo per esser capo di uno dei migliori studi legali di New York, in un ambiente soprattutto di uomini, non doveva esser facile – Di Alaric invece che mi puoi dire.? – domandai poi curiosa.
- Rick.? Un soggetto – affermò ridendo – è un asso della contabilità finanziaria. È sempre gentile e cordiale con tutti, ma non lo sottovalutare. Se fai un errore Hayley ti massacra, ma può perdonarti. Lui.? Ti taglia la testa senza batter ciglio – continuò nel racconto guardandomi incredibilmente seria – infatti voglio vedere quanto resisterà la collaborazione tra lui e l’ultimo arrivato – aggiunse sovrappensiero.
- Ah quindi non sono propriamente l’unica nuova arrivata – sentenziai tirando un mentale sospiro di sollievo. Voleva dire che non sarei stata l’unica sotto osservazione.
- Non proprio, ma il soggetto in questione e qui già da più di un mese, è un asso nella mediazione e soprattutto è un protetto di Rick e perfino di Hayley. Si è trasferito da Londra da poco, Rick l’ha soffiato dal nostro concorrente maggiore oltre oceano, ma so che si conoscono da anni – specificò, rendendomi chiaro che alla fine l’unica sotto la lente d’ingrandimento sarei stata io.
- Un raccomandato insomma – sospirai sconsolata.
- Magari fosse solo quello. Il problema è che è maledettamente bravo. Sarebbe al suo 5° di associato, e invece è entrato direttamente come socio Junior dello studio. È uno stronzo di prima categoria, molto sicuro di se, forse troppo e gioca quasi sempre sul limite del legale, ma alla fine vince sempre – spiegò quasi affascinata – ah è la parte più snervante.? È che pure un figo da paura – concluse con toni irritati.
- Adesso sono curiosa – dissi divertita da quella dettagliata descrizione totalmente fuorviante.
- Accomodati, è proprio lì – replicò lei indicandomi un ragazzo di spalle poco distante da noi – quello è Damon Salvatore – aggiunse mentre il moro si girava nella nostra direzione e io quasi non svenni. Non poteva esser vero.



Eccomi quindi con il primo vero capitolo della storia.
Ovviamente è solo l'inizio, e molti dei personaggi più amati come Stefan, arriveranno nel corso dei capitoli ;)
La storia parte da gennaio 2021, e si, ho balzato alla grande tutta la questione Covid, non ci penso nemmeno a parlare di pandemia pure mentre scrivo ahhaha
Spero di avervi incuriosito con questo primo capitoletto, e di ritrovarsi anche settimana prossima.
Un grosso bacio
A.

Ps. Giusto per darvi un'idea
1. Questo è l'appartamento di Elena



 
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: cioco_93