Solo un maledetto Egoismo…
Si
stese sul letto. Ogni luna piena era sempre la stessa storia: il dolore era
tremendo, quasi insopportabile e lo tormentava anche da alcuni giorni di
distanza dalla luna, prima e dopo. Quella sera Remus era sfinito: era il
peggior Halloween mai passato, almeno da una decina di anni.
Potrebbe andare
peggio di così?
si chiese mentre si massaggiava una spalla.
In
quel momento avrebbe detto di no, ma ancora non
sapeva…
Crack.
Lupin
sobbalzò: davanti a lui si era improvvisamente materializzato il suo vecchio
amico Sirius Black, il solito sorriso malandrino sulle labbra e i lunghi capelli neri che gli scendevano sul collo dandogli l’aria
da “macho” della situazione.
«Salve
mio lupesco amico» salutò «Come vanno le cose?»
«Potrebbero
andare meglio…» rispose lui stanco.
Sirius
rimase a guardarlo mentre si ristendeva sul letto e chiudeva gli occhi provando
a rilassarsi: quante volte era stato male per la sorte del suo amico! Quante
volte aveva maledetto qual lupo mannaro che lo aveva morso; c’erano stati persino
dei giorni in cui aveva pianto di rabbia osservando la vita che Remus era costretto
a fare e da un po’ non riusciva a non guardare il suo amico con occhi tristi:
si era ormai accorto – lo avevano fatto tutti – che Lupin si stava lasciando
andare sempre di più e avrebbe voluto trovare una soluzione per rivedere il
giovane e sorridente Remus di un tempo e che ora era solo un pallido ricordo.
Ad
un tratto gli venne un’idea che definì, modestamente parlando, geniale.
«Ehi
Rem? Che ne dici di andare da James? Lui e Lily avranno sicuramente
preparato qualcosa per festeggiare il
primo Halloween di Harry. Forse viene anche Pete… non ne era sicuro. Sarà una
bella rimpatriata: è da tempo che non passiamo una serata tutti insieme come
hai vecchi tempi!» lo incoraggiò sperando che, se non la vista degli altri
Malandrini, almeno quella del piccolo Harry avrebbe riportato un po’ di sorriso
sul volto bianco come la luna del mannaro.
Remus
sussultò: rivedere i Potter era proprio l’ultima cosa di cui aveva bisogno in
quel momento. Si voltò di lato provando a fare la faccia più stanca che aveva.
«Non
oggi Sir, non stasera: sono troppo stanco. Maledette trasformazioni: sembra che
più si susseguano più facciamo male!»
Sirius
lo guardò un po’ scettico.
«Sì…
certo…» commentò atono.
«Oh
Sirius… scusami, ma davvero non ce la faccio! Dai non prendertela: sai come
sono queste cose, no? Ti prometto che alla prossima rimpatriata ci sarò, d’accordo?»
provò a convincerlo.
«Uff…
e va bene; ma ricorda: hai promesso!»
«Sì
e manterrò la promessa. Porta le mie scuse anche a James, Lily e Peter per
favore»
«Come
vuoi. Ci si vede. Ciao!» e con un lieve movimento rotatorio ed il classico crack sparì.
Remus
sospirò stendendosi per la terza volta sul letto. Quella sera non se la sentiva
proprio di vedere i Potter ed Harry: c’era fin troppo allegria lì per lui. Non che
non gliel’augurasse tutta – anzi anche di più – era solo che lui non era
proprio dell’umore giusto per viverla con loro. Era ormai da qualche mese che
lui si sentiva più giù del solito ed ogni volta che faceva visita a James e Lily
doveva ridere e scherzare per tutto il tempo cercando di nascondere le lacrime
e il viso stanco perché in caso contrario Lily se ne sarebbe accorta e allora
sarebbero cominciate le domande e le classiche frasi tipo “Remus non
preoccuparti” o “Remus andrà tutto bene” o ancora “Remus supereremo tutto
questo insieme”. Era falso! Tutto estremamente falso! Non avrebbe superato un
bel nulla, avrebbe continuato a trascinarsi così per tutta la vita; che poi,
quella vita, valeva la pena di essere vissuta? Ormai non lo sapeva più.
Si
era accorto che forse li odiava, o meglio li invidiava per la loro felicità ed
odiava se stesso perché provava qual sentimento che lo stava allontanando dal
resto dei Malandrini. Con quei pensieri chiuse gli occhi e cadde in un profondo
sonno.
Il
fuoco del piccolo camino della stanza si era spento quando qualcosa svegliò
Remus. Si strofinò ancora assonnato gli occhi, poi si guardò intorno cercando
la causa dell’interruzione di quel sonno che, per la prima volta da tanto
tempo, non gli aveva portato incubi. Poi scorse sul comodino una grossa civetta
bianca come la neve che aveva una lettera legata alla zampa. Remus sentì
scendere il gelo dentro di se quando aprì la busta e lesse le poche righe che
lo convocavano con la massima urgenza a Godric’s Hollow. Cos’era successo? Perché
quella lettera partiva dal ministero?
In
realtà però lui già sapeva.
Si
smaterializzò in un attimo e ricomparve poco distante dalla casa dei Potter. Si
sporse per vedere se ci fosse gente e scorse un vero caos. Babbani e maghi si
agitavano davanti all’abitazione ad alzando lo sguardo scorse un enorme buco
che aveva mangiato metà del piano superiore. Capì tutto e prima di rendersene
conto stava correndo verso la casa.
«James!
Lily!» urlò prima che un Auror lo bloccasse e lo portasse in un posto più
isolato dove c’erano altri Auror ed il Ministro della magia.
«Signor
Lupin, signor Lupin si calmi!» gli urlò in mago che lo aveva bloccato.
Remus
continuava a divincolarsi e ad urlare i nomi dei suoi migliori amici senza
ascoltare quello che gli veniva detto. Ormai nulla aveva senso per lui.
«Perché?!
Perché?! Come è potuto succedere?! Chi…?!» gridò mentre anche le ultime forze
lo abbandonavano e si lasciava cadere a terra stanco.
Le
lacrime bagnavano ormai il suo viso.
«A
quest’ultima domanda posso rispondere» disse freddo un altro Auror «È stato
Sirius Black»
Quel
nome fu un colto al cuore e Remus si sentì mancare.
«Si…Si…Sirius…
Ma come… No: è assurdo!»
«Eppure
è l’unico che sapeva: il Custode Segreto…» disse una voce calma e triste.
Remus
alzò la testa e vide Silente, con il suo solito mantello azzurro. Gli mancò il
fiato.
«Non
ci sono dubbi» continuò l’Auror «Sirius Black li ha traditi: ha ucciso ancora
non sappiamo quanti babbani ed un mago prima di essere catturato e condotto via»
lo informò «Ci sono voluti venti maghi per fermarlo»
Remus
sussultò ancora una volta: Sirius, il suo Sirius aveva tradito Lily e James ed
ucciso dei babbani ed un mago? Lui? Eppure era sempre stato una persona buona,
una delle migliori che aveva mai conosciuto. Era tutto così assurdo! Più
ascoltava il racconto degli Auror più faticava a credere che stessero parlando
della stessa persona.
«Chi…
chi… è morto?» chiese con un filo di voce.
«Peter
Minus» disse, sempre con gelida calma, l’Auror.
Il
resto del mondo, quello che ancora, miracolosamente, si reggeva in piedi crollò
nell’istante in cui Remus sentì quel nome. Peter Minus, il suo Pete? Morto?!
Ricordò le parole di Sirius quando gli aveva proposto di andare a casa dei
Potter.
«Forse viene
anche Pete… non ne era sicuro»
Allora
era andato e se fosse andato anche lui… ora…
Sirius
aveva tradito James e Lily ed ucciso Peter? E… ed… Harry?! Voldemort aveva
ucciso anche lui? O Sirius?
«Harry?»
chiese quasi meccanicamente.
«È
salvo, anche se non sappiamo come…. Ora è al sicuro….» Spiegò il Ministro.
Harry
era salvo? Possibile? In quel momento, però, Harry era l’ultima delle sue
preoccupazioni. Lily e James erano morti, uccisi da Voldemort; Sirius li aveva
traditi ed aveva ucciso Peter. Ora lui era solo e la sua vita non valeva la
pena di essere vissuta.
Non
poteva non odiare Sirius per quello che aveva fatto: gli aveva portato via ogni
cosa.
«Ed
ora?! Come manterrò la promessa? Come farò? Eh Sirius? Rispondi!» urlò irrazionalmente
«È solo colpa mia! Mia e del mio maledetto egoismo! Perché… perché non sono
andato anch’io…?»
«Ssshh…
no: non è colpa sua…» gli disse qualcuno che non riconobbe mentre lo aiutava ad
alzarsi e lo portava via.
Per
molte notti, dopo quella notte, Remus tornò di fronte alla casa dei Potter. Non
aveva più parole da urlare o lacrime da versare, ma le ultime parole di quella
notte sarebbero rimaste assordanti e spietate nel suo cuore per molto tempo.
“È Solo colpa mia… mia e del mio maledetto
egoismo…”
***
Lo spazio dell’autrice
Allora?
Cosa ne pensate? So che questa è la mia ennesima One-shot triste… ma cosa posso
farci se mi vengono solo così? Intanto voglio spiegare un errore che ho fatto
durante la stesura di questa One-shot: quando l’ho scritta non ricordavo che
sia la morte di Minus che la cattura di >Sirius avvenivano un giorno dopo la
morte dei Potter (Qui infatti è accaduto tutto la stessa sera). Quando me ne
sono accorta il guaio era fatto e non me la sentivo di cambiare. Quindi vi
prego di scusarmi per questa piccola licenza che mi sono presa… Grazie per aver
letto ed eventualmente recensito.
Alla
prossima. Baci.
Alchimista.