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Autore: rocchi68    17/05/2021    1 recensioni
Una persona che ha chiuso gli occhi in passato può riaprirli dopo tanto dolore?
Ne vale davvero la pena?
Non sarebbe meglio proseguire senza voltarsi indietro e sorridendo delle poche gioie che incrociano il tuo cammino?
Si passa per egoisti, per idioti o per scaltri se si evita di ricadere nei ricordi del passato?
È questo che il nuovo Consiglio Studentesco si prefigge di cambiare, anche se si tratta di un problema interno e di un'impresa ardua.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dawn, Mike, Scott, Zoey
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Nonostante avessero alleggerito i loro calendari e avessero evitato di passare troppo tempo nel Consiglio, lasciando spesso l’aula deserta, Mike si sentiva braccato e con l’acqua alla gola. Anche con le classiche rassicurazioni della fidanzata, non aveva quasi chiuso occhio, continuando a chiedersi in che modo avrebbe giocato Dawn per ottenere la vittoria.
Sarebbe stata un’avversaria accorta che svela le sue carte poco alla volta o avrebbe sputato fuori tutto in un attimo, senza dargli il tempo di replicare? Aveva già esperienza in quelle assemblee o era una novellina?
Poteva fidarsi del giudizio di Scott o forse era stato affrettato e la calcolava in quel modo per l’odio reciproco?
Incapace di una risposta valida continuava a trascinarsi, sperando che il confronto futuro potesse spingere i vari elettori ad abbracciare la sua politica.
Riusciva ad allontanare quel pensiero solo quando era con Zoey, ma dietro le quinte iniziava a sentire qualche sintomo della paura.
Il discorso introduttivo della sua fidanzata per sostenerlo e quello di Jo per tessere le lodi di Dawn era stato ben portato e non aveva evidenziato punti deboli particolari. I loro piani sembravano perfetti e inattaccabili, anche se a fermarsi c’era sempre una crepa e bastava giocarci sopra per trasformarla in una voragine che inghiottiva ogni cosa.
Mancavano pochi minuti all’inizio del discorso di Dawn, invertito a sorpresa rispetto a quello di Mike poiché candidata sfidante, quando Scott a testa bassa si era avvicinato ai suoi amici, superando alcuni che continuavano a bersagliarlo e a chiedergli il motivo per cui continuasse a venire a scuola, anziché andare a sotterrarsi da qualche parte.
Un’occhiata di Zoey e una minaccia di Mike erano bastate a zittire quei quattro bambini troppo cresciuti, anche se di sicuro sarebbero rientrati tra i voti persi. Loro, però, preferivano allontanare quegli imbecilli, piuttosto che scaricare una persona dal cuore d’oro che, solo per orgoglio, accettava quelle cattiverie giornaliere.
Potevano fingere disinteresse per i vari dispetti, perfino per gli scherzi privi di testimoni e colpevoli, ma non riuscivano a mordersi la lingua davanti a dei bulletti che si spalleggiavano per umiliare un ragazzo dai solidi principi morali.
 
“Devo chiederti un favore, Mike.” Borbottò stanco, non osando alzare lo sguardo e calcolando già un rifiuto secco e categorico.
 
“Hai ripensato a quello che ti ho detto?”
 
“Non ti chiederò nulla di complicato o che possa compromettere la tua immagine a pochi mesi dalla Maturità, ma voglio che tu batta Dawn con una valanga di voti.”
 
“Perché sei così serio?”
 
“Gli ultimi sondaggi ci danno in grande vantaggio.” S’intromise Zoey, sventolando un foglietto e cercando di carpire qualche informazione in più dal suo sguardo grigio.
 
“Sono sicuro che vinceremo le elezioni, ma questa deve essere decisiva.”
 
“C’è qualcosa che hai nascosto tra te e Dawn?” Chiese Mike, notando come la sua rivale fosse salita sul palco per iniziare a parlare.
 
“Ora lo vedrai.” Soffiò, rifiutandosi di sollevare lo sguardo per assistere al resto delle promesse della sua nemesi.
 
Dawn era in piedi, con il microfono in mano e con tutte le persone che pendevano dalle sue labbra. Con una folla così grande le possibilità sono due: o si è abituati e si parla senza farsi prendere dalla paura o ci si paralizza e si fa una pessima figura.
Era il classico o nuoti o anneghi. Non c’era una via di mezzo o una scorciatoia: Dawn poteva fallire miseramente o portare a compimento il suo percorso di crescita. Solo un carattere espansivo poteva portare a un successo, mentre la timidezza era una zavorra pericolosa e portatrice di sventura.
Non si era preparata a dovere e anche se si fosse messa a parlare dinanzi allo specchio per superare le sue difficoltà, ecco che davanti a più di 500 studenti ogni sua preparazione si sarebbe dimostrata inefficace. Lo stesso poteva dirsi qualora avesse provato davanti alla sua classe che, conoscendola, l’avrebbe appoggiata incondizionatamente, senza avanzare mezza critica costruttiva.
Tremante come una foglia non riusciva nemmeno a mettere in riga due parole e questo aveva portato Scott a negare sconsolato, quasi gli seccasse vedere qualcuno deridere i sogni e le ambizioni di una povera ragazzina intimorita.
Certo si odiavano, non avrebbero nemmeno mosso un muscolo per salvare l’altro e difficilmente c’avrebbero messo una pietra sopra, ma ciò non toglieva che quel fastidio fosse lancinante e che fosse inopportuno per dei ragazzi così giovani e spensierati.
Chi erano loro per giudicare l’impegno altrui, se mai si erano alzati dalla loro sedia per discutere con un prof tiranno?
I primini non potevano azzardarsi a criticare qualcuno che conoscevano a malapena e, se proprio volevano azzardarsi in qualcosa, tanto valeva che si allineassero alla massa per vomitare odio e disprezzo verso il suo passato.
Non meritavano di sconvolgere e distruggere una ragazza che puntava alla felicità comune.
 
“Questo è il suo solito schema.” Bisbigliò Scott, facendo sussultare Mike che non si aspettava di sentirlo nuovamente.
 
“Cosa?”
 
“È il motivo per cui Dawn, nonostante tutto, non vince mai: non è mai stata brava a parlare davanti a una folla così numerosa.”
 
“Discutere con tutto questo pubblico non è mai facile.”
 
“Ogni qualvolta si candidava alle elezioni, perdeva puntualmente e questo suo blocco peggiorava in continuazione.”
 
“Forse sei troppo duro con lei.” Replicò Mike.
 
“La migliore del suo anno, segue tutte le regole, molto seria davanti a uno sbaglio…di solito è arrogante e autoritaria, ma in questi momenti perde tutta la sua forza e gli altri iniziano a deriderla, segnandone la vita scolastica.”
 
“Non è ancora abbastanza matura.”
 
“Mi sembra che dopo le elezioni del primo anno avesse provato a mettervi in difficoltà con alcuni voti e, dopo il suo fallimento, le avevano attaccato un foglietto dietro la schiena, senza che nemmeno se ne accorgesse.”
 
“Che cosa diceva?” Domandò Mike.
 
“Mi sono avvicinato per staccarlo, lei non ha visto il foglio, ma mi ha comunque rimproverato perché avevo la divisa in disordine e perché avevo ancora le cuffie penzoloni sul collo: una scena ridicola!” Commentò divertito.
 
“Non mi sembra.”
 
“Era la richiesta disperata di un voto e tutti ridevano di lei.”
 
“Ma…”
 
“È stata una fortuna che credesse fossero risate destinate al fantasma della scuola, ma ciò non toglie che è stata una cattiveria intollerabile.” Spiegò serio.
 
“Lo credo anch’io.”
 
“E questa cosa mi fa incavolare…quando qualcuno s’impegna e viene deriso.”
 
“Ho capito: vuoi che vinciamo queste elezioni in un modo che non renda Dawn lo zimbello della scuola, giusto?” Domandò, compiendo qualche passo.
 
“È l’unico favore che ti chiedo.” Promise, abbassando il capo.
 
“Accetto la tua richiesta.” Soffiò, inserendosi nel discorso patetico di Dawn e provando a salvarla dalla sua autodistruzione.
 
A Mike era bastato criticare il suo programma per farla esplodere.
La successiva mezzora l’avevano passata a battibeccare sui vari punti dei loro programmi, catturando l’attenzione dei vari studenti che non si aspettavano un confronto così infuocato.
Mike l’aveva portata quasi per mano laddove potesse acquisire più sicurezza e nel sentirla rispondere con prontezza, intuì che era riuscito nel suo compito.  Aveva accontentato il suo tesoriere, sperando ovviamente di riuscire a concedergli un vantaggio futuro e di consentirgli di appianare le sue divergenze con Dawn.
Perché, a mente fredda e distante dalla discussione, era chiaro che l’odio provenisse da una sola direzione e che quella di Scott fosse solo l’autodifesa di cui ogni persona è provvista. La sua rivale alle elezioni non sopportava il rosso per i motivi più disparati, mentre quest’ultimo la ignorava volutamente e cercava, di nascosto, di sostenerla.
Era questo ciò che era emerso dalla sua analisi.
Scott l’aveva pregato di farle superare le sue paure, gli aveva chiesto di essere la mano esperta della situazione, giacché non poteva intromettersi e urlare agli studenti che erano solo degli idioti insensibili. Già la sua immagine era ridotta ai minimi termini e con quell’ennesima mossa sballata rischiava di trovarsi qualcuno pronto a dargli una bella razione di legnate.
Dopotutto lo faceva soltanto perché detestava vederla piangere o perché non accettava le critiche distruttive dinanzi a uno sforzo coraggioso. Per questo, così supponeva Mike, il suo tesoriere aveva spinto per far conoscere al Consiglio l’impaurita Dawn, poiché non poteva staccare sempre quel biglietto che aveva appiccicato dietro la schiena e che la rendeva, di fatto, l’eterna incompiuta.
In quella giornata di elezioni, il “partito” di Mike aveva ottenuto la vittoria con un margine ristretto di una ventina di voti, ma a esaltarsi era stato soprattutto Scott che aveva parato l’ennesima umiliazione della sua nemesi.
Una ragazza che, comunque, aveva colpito positivamente il neo eletto e confermato Consiglio e che aveva portato i tre membri a chiedere un favore alla contendente sconfitta.
Ritrovatisi in giardino, Mike si era avvicinato, complimentandosi per l’ottimo lavoro svolto e affermando che il suo programma era comunque buono.
 
“Vedi Dawn, siamo rimasti colpiti dalle tue abilità e stavamo pensando di chiederti d’unirti al Consiglio.”
 
“Davvero?” Domandò lei.
 
“Se in futuro avessi interesse a candidarti nuovamente, passando quest’anno in nostra compagnia, poi avresti l’esperienza giusta per farlo.”
 
“Io…”
 
“Non ti metteremo fretta, ma ci farebbe molto piacere.”
 
“Dovrei collaborare con voi in veste di cosa?”
 
“Pensavamo al ruolo di segretaria o di assistente.” Rispose Zoey che non aveva ancora ben chiari i compiti da affidarle.
 
“Nessuno mi aveva mai invitato nel Consiglio prima d’ora.”
 
“Pensaci bene...è una grande occasione.” Soffiò Mike, mentre Dawn fissava i tre.
 
“Credo che accetterò.”
 
“Vedrai che ti divertirai.” Promise Scott, sorridendo debolmente e facendola sussultare per quella premura alquanto inaspettata.








Angolo autore:

Ryuk: Avevamo promesso di essere puntuali e invece...

Devo spiegarti ancora la matematica?
In una settimana ci stanno 7 giorni, abbiamo pubblicato il 10...fai le somme e ci arrivi.

Anacleto: Ma è sempre così?

A volte anche peggio.

Anacleto: Rimpiango quello sciroccato di Merlino.

Ed è tutto dire
 
   
 
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