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Autore: Whatliesintheend    18/05/2021    0 recensioni
[...] Draco si fermò ad un certo punto.
S'inchiodò, per meglio dire, con lo sguardo perso all'interno di uno di quegli scompartimenti, quello dove Harry Potter e i suoi amichetti stavano ridendo, facendo incantesimi stupidi e condividendo dolciumi di ogni genere. Potter pareva pervaso da un'allegria irrefrenabile e travolgente, che dimostrava chiaramente quanto avesse sofferto la lontananza dal Mondo Magico per tutta l'estate.
Sul viso pallido e controllato di Draco si dipinse una smorfia nervosa.
Lo infastidiva così tanto fare caso a come quel Grifondoro se la spassasse del tutto ignaro della sua esistenza.
Fu per questo motivo che strinse i pugni e si ritrovò catapultato all'interno dello scompartimento esattamente come finiva per fare ogni anno. Non poteva farci niente: era più forte di lui... ed era forse un po' il suo modo di salutarlo che mascherava bene o male il suo devastante bisogno delle attenzioni di Harry Potter. [...]
(Dal Capitolo 1)
Insomma una fanfiction Drarry come tante altre, profondamente sentita, ma scritta senza pretese di dignità letteraria.
Buona lettura, Ary
Genere: Angst, Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Blaise Zabini, Famiglia Malfoy, Famiglia Weasley, Il trio protagonista, Theodore Nott | Coppie: Blaise/Theodore, Draco/Harry, Ron/Hermione
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da V libro alternativo, Più contesti
Capitoli:
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"Finite Incantatem"

Narcissa Malfoy sussultò, o meglio, quasi si strozzò con la sua stessa saliva nel momento in cui il vento soffiò distintamente un incantesimo appena sopra il suo orecchio.
Un attimo dopo i lacci magici che la tenevano legata ad un albero si allentarono e si sciolsero, svanendo nella notte con un flebile bagliore.
Subito la donna si voltò di scatto, ma non vide altro che il fitto della foresta.

"Chi c'è?"

Mormorò tremante, con gli occhi arrossati e cerchiati di stanchezza che scattavano terrorizzati da un punto all'altro del sottobosco in prossimità.
Non rispose nessuno, solo un fruscio e un attimo dopo Kim e Otis Carrow, i due gemelli figli di Alecto, appena a un albero di distanza dalla donna, presero a bisbigliare tra di loro, confusi.
Con evidente e timorosa sorpresa, la ragazza e il ragazzo, contemplavano i propri polsi liberi e si scambiavano sguardi carichi di tensione.

Ad un tratto, un suono secco catturò l'attenzione degli ostaggi rimasti e tutti, nessuno escluso, trattennero il fiato.
Ed ecco che, dove prima non c'era altro che bosco, la figura robusta di un ragazzo e quella più esile di una ragazza dai folti capelli in disordine fecero la loro comparsa.

"Granger, Lenticchia?"

Mormorò Blaise, emettendo involontariamente un suono strozzato nel dover far fronte al fatto di avere un debito nei loro confronti.

"Perchè invece di copiare Malfoy non ti inventi dei soprannomi originali, Zabini?"

Esordì Ron, con un sorriso tirato prima di pronunciare la formula con cui liberò i polsi del mulatto e di Theodore, mentre Hermione si occupava del fratellino di quest'ultimo, di Imus Rosier e di sua madre, Glinda.
Blaise ridacchiò amaramente, alzandosi in piedi barcollando leggermente e rifiutando l'aiuto che Theodore gli offriva, sotto i piccoli occhi porcini di Imus, resi ancora più sottili dalla gelosia evidente.

"È vero, Draco li ha inventati, per questo sono molto popolari tra i Serpeverde, vi chiamano tutti così."

"Tagliate corto voi due"

Li riprese Hermione sbrigativa, piegando il Mantello dell'Invisibilità che aveva condiviso con Ron fino a poco prima e riponendolo nella sua borsetta minuscola.

"Dobbiamo ancora trovare l'infiltrato di Lyell, Harry e Malfoy. Avete idea di dove possano essere?"

Domandò la ragazza sbrigativa e fu sempre Zabini a rispondere.

"Potter e Draco erano insieme nella tenda. Poco fa combattevano con Lucius lì al campo, sono stati visibili per un po' ma ora li abbiamo persi di vista. Immagino che lo scontro stia continuando."

"Aspetta un attimo, Lucius? Lucius Malfoy?"

Ringhiò Ron colto alla sprovvista e costretto alla calma dallo sguardo glaciale di Hermione, che gli intimava evidentemente di tenere la voce bassa.
Il rosso abbassò lo sguardo e sollevò le sopracciglia nervosamente, fece per parlare ancora ma delle voci e dei passi pesanti diretti verso di loro, costrinsero i due infiltrati a nascondersi nuovamente sotto il Mantello.

"Ci si rivolterà contro, Gerard. È sempre stato un viscido infame ed è in combutta con un altro essere simile. Non possiamo fidarci di lui"

La voce che precedette l'uomo era quella di Dolohov, ma suonava affaticata e più raschiante del solito.
Non ricevette subito risposta, il padre di Theodore però fece la sua comparsa al seguito dell'uomo che portava in spalla il corpo privo di sensi di Draco Malfoy.
Non era un bello spettacolo, non lo era per niente, respirava talmente a fatica che poteva sembrare non respirasse affatto.

Blaise inghiottì il groppo che aveva in gola, facendo di tutto per non correre ad accertarsi che in effetti il suo cuore battesse ancora.
E anche se fosse stato, cosa diamine lo aveva ridotto in quel modo? Il suo stesso padre era stato capace di una tale oscenità?
Certo, Gerard Nott per primo aveva tradito la sua famiglia ed era molto più debole di Lucius, meno orgoglioso, ma non avrebbe mai potuto far seriamente del male a Theodore o Augustus, lo si capiva anche dal modo remissivo in cui assisteva alla scena, con gli occhi costantemente in conflitto.

"Antonin... è Lucius, è di famiglia, come potrebbe tradirci?"

Dolohov grugnì e lasciò cadere senza troppi complimenti il prigioniero di fianco alla madre che, come tutti gli altri, teneva le mani dietro la schiena fingendo di essere ancora legata.
Non era un piano privo di rischi, sarebbe bastato che uno dei due uomini si chinasse appena di lato per notare come i polsi degli ostaggi non fossero stretti dai luminescenti lacci magici.

"Ha già tradito la sua famiglia più di una volta, non ci penserebbe un attimo prima di trattarci peggio di come ha trattato loro."

Rispose freddo il Mangiamorte, soffermandosi con lo sguardo pensoso sulla donna bionda con gli occhi stanchi che gli stava davanti e che sembrava del tutto insensibile ad ogni stimolo esterno, come se la sua anima fosse stata rapita e spedita su un'altra dimensione e a loro non  fosse rimasto che l'involucro vuoto di una donna.

"Antonin"

Fremette Gerard Nott passando nervosamente gli occhi su tutti gli ostaggi nel tentativo di capire cosa gli sembrasse sbagliato in quell'immagine.
Dolohov roteò gli occhi al richiamo del compagno, ma si voltò verso di lui e lo raggiunse incuriosito dal modo in cui intanto gli si era illuminato lo sguardo di consapevolezza.
I presenti si irrigidirono, facendoci caso a loro volta, trattenevano il fiato mentre Nott puntava un dito accusatore verso di loro.

"C'è qualc-"

"Pietrificus Totalus!"

Gridò Hermione, saltando fuori da sotto il Mantello dell'Invisibilità e neutralizzando con quel colpo preciso l'uomo che dei due sapeva per esperienza essere la minaccia maggiore, Dolohov.
La ragazza prese fiato, rilasciando tutta l'adrenalina accumulata e tornando lucida in fretta mentre il corpo rigido del suo avversario cadeva a terra con un tonfo.
Gerard indietreggió di qualche passo, riprendendosi in fretta dall'effetto sopresa di quell'apparizione.
Iniziò a correre a perdifiato verso il campo, o quello che ne rimaneva, con tutta l'intenzione di dare l'allarme, ma Ron gli fu subito alle calcagna, rovesciandogli addosso una pioggia di fatture d'impedimento.

Nott cadde a terra colpito da una di queste, mise mano alla sua bacchetta ancora prima di pensare di alzarsi e la puntò verso il rosso che correva ancora per raggiungerlo.

"Stupeficium!"

L'incantesimo mancò Ron di una spanna e subito dopo il ragazzo si gettò sull'uomo che cercava debolmente di mettersi seduto, brandendo la bacchetta contro di lui e minacciandolo con lo sguardo.

"Dov'è Harry?"

L'ex-Mangiamorte deglutì a fatica e prese a respirare pesantemente a partire dal momento in cui il ragazzo dai capelli rossi lo afferrò per il colletto della tunica e gli spinse la bacchetta magica contro la tempia.

"N-non lo so!"

La sua esclamazione fu molto simile a un mormorio spaventato e sconnesso, che però non bastò al Weasley come dichiarazione e allora lui strinse la presa scuotendo con violenza l'uomo molto più gracile di lui.

"Svegliati Nott! Ti aspetti che me la beva? Dov'è Harry?"

"C-con Lucius! Con Lucius, stavano combattendo ma ora ... non lo so, te lo giuro!"

Ron lasciò la presa, dovendo accontentarsi e Gerard potè prendere appena un respiro di sollievo prima di essere atterrato da un poderoso pugno in faccia.
Avere pietà era una cosa da persone rispettabili, ma lasciare un nemico libero di attaccarti alle spalle, solo da idioti.
Ron aveva avuto le sue esperienze in materia già al secondo anno con un certo professore e anche se all'epoca la fortuna l'aveva assistito, questa volta ci aveva tenuto a non ripetere l'errore.

Sollevò Nott e se lo mise in spalla, iniziò a camminare verso il limitare della foresta dove si vedeva un grande affaccendarsi attorno a Hermione che stava restituendo a ogni ostaggio le bacchette che erano state loro confiscate da Dolohov.
L'uomo era legato a un albero con gli stessi lacci magici da lui precedentemente utilizzati e ben presto anche Gerard finì combinato allo stesso modo.

"Hai trovato Harry?"

Domandò la ragazza a Ron, che, appena finito l'incatesimo con cui fissò i nodi attorno ai polsi di Nott, drizzò la schiena con un sospiro pensieroso.

"Non sarei qui da solo in questo caso."

Lei annuì comprensiva, poi si voltò verso i famigliari dei Mangiamorte radunati lì attorno, guardando nuovamente in faccia tutti coloro che aveva impiegato lunghi mesi della sua vita a difendere e sorrise incoraggiandoli con il suo ottimismo.

"Siamo alla fine della storia, ci prendiamo la vostra libertà questa notte. Troviamo Harry, stendiamo Lucius e domattina, quando sarete nei vostri letti a casa vostra, sarà come esservi svegliati da un lungo incubo. Che ve ne pare?"

In molti sospettavano che le cose stessero in quel modo, che quello fosse lo scontro finale di una guerra che avrebbe dovuto svolgersi dietro ai banchi di un tribunale e non con spargimenti di sangue.
Ma era la fine e questo rallegrava in modo diverso ognuno dei presenti per quanto, ognuno a modo proprio, fosse perso in pensieri discordanti.
Era incredibile come, nonostante tutto quello che aveva passato quella notte, Zabini riuscì a sfoderare un ghigno sarcastico.

"Ma bene Granger, un po' scarno direi, ma molto efficace. E vero quello che dicono, stupida non sei"

Prima che lei potesse avventarsi su Zabini e staccargli la testa a morsi, Ron le circondò le spalle con un braccio e sorrise al mulatto con altrettanta complicità.

"È la migliore puoi starne certo."

Hermione si rilassò e Zabini annuì, ufficializzando in quel modo la collaborazione.

"Oh mio dio, le smancerie dopo che avremo vinto, vi prego!"

Esordì Kim Carrow, regalando a tutti i presenti un momento di spensieratezza.
Quasì tutti ridacchiarono o almeno sorrisero, solo Narcissa era ancora insofferente, seduta, di fianco al piccolo Augustus Nott, contro lo stesso albero al quale era stata legata, teneva la testa di suo figlio sulle ginocchia, gli accarezzava i capelli  dai riverberi argentati con delicati gesti automatici mentre un misto di malinconia e innaturale distacco le tingeva lo sguardo.

Quando quell'accesso di ilarità generale si fu placato, Ron piegò per caso la testa verso quella scena, si incupì e portò Hermione a seguire il suo sguardo per semplice empatia.
Poi i due si guardarono tra di loro, scambiandosi un cenno che per chiunque avrebbe potuto voler dire qualsiasi cosa, ma loro sapevano di star pensando esattamente lo stesso.

"Bene"

Esordì Hermione dopo quella breve pausa di silenzio, facendo passare lo sguardo su tutti i presenti.

"Qualcuno dovrà stare qui con i Malfoy e Augustus. No Zabini, non tu, non sei in gran forma non ti vedo in grado di gestire un eventuale attacco."

"Attacco? Ma Dolohov e Nott sono entrambi inoffensivi!"

Esordì lui abbastanza aggressivo, probabilmente a causa del non essere stato giudicato idoneo alla protezione dle suo migliore amico. Insomma se non lui, chi altri?
Hermione sorrise melliflua e piegò appena la testa di lato prima di scuoterla pacatamente.

"Anche voi eravate inoffensivi prima che arrivassimo io e Ron o sbaglio? Per quanto ne sappiamo Lucius potrebbe benissimo aver chiamato i rinforzi, già lasciare solo due persone a guardia di Draco è un rischio."

Blaise drizzò la schiena, stringendo i pugni lungo i fianchi, come oltraggiato, ma non disse nulla per i cinque secondi successivi, almeno finchè Imus Rosier non si offrì volontario al suo posto.

"Se fate stare lui e non me, vi strozzo con le mie mani! E poi chi vi ha messo a capo di questo gruppo? Io per voi non ho votato e non mi pare che nessuno l'abbia fatto qui."

"Blaise, calmati... ci hanno salvato la vita e la sanno più lunga di noi su questa situazione, dico che dobbiamo fidarci, siamo alleati o no?"

A interrompere l'ennesima sfuriata del mulatto era stato Otis Carrow la cui mano, pacatamente appoggiata sulla spalla del ragazzo, fu bruscamente scostata da uno strattone di lui mentre i due Grifondoro presenti alzavano gli occhi al cielo contemporaneamente.

"Va bene, Zabini e Rosier, restate entrambi"

Esordì Ron guardandoli male.

"E noi non siamo a capo di niente, tanto per la cronaca, siamo una squadra, capito? Quindi dimenticate le vostre gerarchie aristocratiche e concentratevi sulla cooperazione."

Seguì un momento di silenzio sorpreso, poi Theodore ridacchiò.

"Accidenti Weasley, chi ti ha insegnato tutti questi paroloni?"

Le orecchie del ragazzo di colorarono di un rosso accesso, come capitava quando si trovava in imbarazzo e la risata contenuta di Hermione al suo fianco non aiutò affatto.

"Cosa? Non posso nemmeno parlare ora?"

Borbottò lui e Nott scosse la testa ancora divertito, ma disperdendo la parentesi con un gesto della mano.

"Niente, niente, dai andiamo a recuperare Potter e Lucius, voi due non scannatevi qui di guardia, da morti non ci sareste di alcuna utilità."

"Eh, perchè dovrebbero scannarsi?"

S'intromise Ron, diventando il fulcro della spirale di sguardi minacciosi che i tre Serpeverde si stavano lanciando e indietreggiò di un passo di riflesso, alzando le mani in segno di resa profondamente seccato.

"Ok, non sono affari miei. Andiamo abbiamo perso abbastanza tempo"

Detto ciò, il gruppo raggiuse il limitare del campo distrutto.
C'era silenzio, un cupo silenzio rotto solo dal crepitìo delle fiamme che consumava il legno dei sostegni e il tessuto delle tende.
Un'infinità di piccoli oggetti insignificanti, tazzine, calzini, vasi o libri erano sparsi sul terreno inaridito dalle fiamme, ma non c'erano indizi che potessero suggerire uno scontro più recente degli altri, era come cercare un ago in un pagliaio.
Più avanzavano verso il centro più la devastazione era evidente e l'aria soffocante, furono i gemelli Carrow, che al momento guidavano la fila a bloccarsi di colpo e far sussultare tutti gli altri.

"Cosa c'è?"

Domandò Hermione in un mormorio, ma nè l'uno nè l'altra rispose con qualcosa di diverso da uno sguardo che intimasse pazienza.
Hermione però ci teneva a vedere con i suoi occhi qualunque cosa fosse quella che aveva bloccato i Carrow e si sporse oltre le loro spalle appena in modo da scorgere una fila di maghi avvolti da mantelli neri di guardia all'unica tenda ancora in piedi.
Un attimo dopo, dall'ingresso uscì Lucius Malfoy, chiamò presso di sè uno dei maghi e gli mormorò qualcosa che i ragazzi non furono in grado di distinguere.

Hermione tirò indietro i gemelli Carrow e protesse tutto il gruppo con un incatesimo silenziante in modo da potersi confrontare tranquillamente.

"Dobbiamo dividerci... ma non abbiamo abbastanza persone per dividerci, qualcuno deve cercare Harry e qualcun altro liberarsi di Lucius e di quegli uomini. Qualche idea?"

"Non eri tu quella delle idee geniali?"

Domandò Nott, sollevando un sopracciglio con un sorriso provocatorio, ma nessuno raccolse la sua insinuazione.

"Non è il momento Theodore."

Commentò la stessa Kim Carrow guardandolo bieco e lui scrollò le spalle.

"Potreste chiamare il Ministro... fatevi mandare un aiuto."

Propose invece Otis, ma Hermione scosse la testa con aria rassegnata.

"L'abbiamo informato della questione prima di venire qui, ma è molto impegnato e non avevamo idea che le cose fossero degenerate a tal punto."

Fece la ragazza, con lo sguardo concentrato fisso a terra e Ron completò la frase.

"Magari verrà, ma andare a informarlo di nuovo sarebbe solo una perdita di tempo prezioso."

Kim e Otis si guardarono preoccupati, poi appoggiarono una mano sulla spalla di ognuno dei due Grifondoro, sorridendo determinati.

"Andate a cercare Potter, qui ce la caviamo noi"

Theo strabuzzò gli occhi e Ron fece lo stesso, precedendolo nel parlare.

"In quattro fuggitivi feriti contro una decina di maghi addestrati? È una follia."

"Uno scontro aperto sarebbe una follia"

Convenne Kim con un sorriso sornione.

"Ma noi Serpeverde abbiamo i nostri assi nella manica."

Concluse Otis, girandosi verso la sorella e ghignando con complicità.
Ron battè le palpebre un paio di volte, restìo ad accettare che potesse esserci davvero una valida alternativa allo scontro aperto che fosse altrettanto efficace, ma Hermione sembrava aver già preso una decisione per entrambi.

"Va bene, ma fate attenzione. Ritroviamoci qui tra mezz'ora."

   
 
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