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Autore: Ginny23456    19/05/2021    0 recensioni
Una notte molto movimentata alla Grace Field.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma, Gilda, La Mamma (Isabella), Norman, Ray
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Raramente i bambini riuscivano a raggiungere la pubertà nella fattoria. Erano pochi quelli che raggiungevano gli undici e i dodici anni, infatti solitamente le bambine scoprivano le pene dell'essere donna solo durante l'addestramento da Sorella. 

Per questo motivo le Mamme sorvolavano sulla spiegazione di determinati argomenti. Le biblioteche, inoltre, erano sprovvisti di libri sull'educazione sessuale. 

Nel 2045, quindi, nessuna bambina della Grace Field sapeva qualcosa riguardo le conseguenze della pubertà femminile. 

-Gilda! Gilda!- sussurrò Emma scuotendo il corpo dormiente dell'amica. 

-Lasciami dormire Emma...- 

-Puoi chiamre Norman o Ray? Credo di star per morire- disse con tutta la calma del mondo la rossa. 

-Morire? Emma il tuo letto è pieno di sangue! Dobbiamo chiamare immediatamente la Mamma!- urlò Gilda alzandosi in piedi. 

Anna accanto a loro si svegliò di sopprassalto, poiché era stata da sempre molto sensibile agli schiamazzi. Ci mise poco a mettere a fuoco a situazione. E lanciò un grido. 

La portà si spalancò ed entrò di corsa Norman, con un kit di pronto soccorso stretto nella mano destra. 

-Ho sentito Emma e sangue nella stessa frase. Che succede?- 

Emma, che nel frattempo stava iniziando a diventare bianca come un lenzuolo, indicò distrattamente il letto. 

Norman sbiancò, ma si ricompose immediatamente. 

-Dobbiamo bloccare immediatamente l'emorragia. Dove ti sei fatta male?- chiese il bambino. 

-Io...- 

Emma iniziò a tastarsi dappertutto, ma al tatto non percepiva alcuna ferita. 

-Vado a chiamare la Mamma. Voi due, spogliatela e datele un bicchiere d'acqua- disse Norman a Gilda e Anna. 

Emma, mentre Anna versava in un bicchiere dell'acqua, si tolse il pigiama, rimanendo così in biancheria. Si tastò il ventre, dove percepiva maggior dolore, ma era stranamente integro. 

Da dove proveniva tutto quel sangue?

Gilda tolse il lenzuolo sporco in tempo. In quel momento, infatti, dalla porta aperta fece capolino la testa di Don. 

-Emma sta male? Norman borbottava parole sconnesse mentre svegliava Ray- disse il bambino. 

Dietro di lui, infatti, c'era il corvino. 

-Norman mi ha chiesto di portarti qualcosa di dolce. Stavi iniziando a diventare pallida, a suo avviso. 

Ray le passò una tavoletta di cioccolata e lei mormorò un grazie distratto. 

Addentò immediatamente la barretta. Non era mai stata una vera fan dei dolci, soprattutto perché non erano alimenti che mangiavano normalmente, ma questa volta le sembrava manna divina. 

-Emma! Cosa succede?- 

La Mamma aveva fatto irruzione nella stanza, seguita da Norman. Indossava una vestaglia chiusa e delle ciabatte, e i capelli erano raccolti disordinatamente. Non l'avevano mai vista in quelle condizioni. Doveva essersi veramente preoccupata. 

-Sto per morire... non troviamo l'emorragia...- 

La donna sembrò sollevata. 

-Voi tre uscite di qui immediatamente- disse a Norman, Ray e Don. 

-Io voglio sapere che succede ad Emma- disse Norman. 

-Anche io- lo spalleggiò Do. 

Ray alzò le spalle come a dire "non è che a me cambi molto in realtà", ma rimase fermo al suo posto. 

-Ora porto un attimo Emma al bagno. Poi torno qui e vi spiego tutto- 

La Mamma prese le lenzuola e i pigiama sporchi con una mano e con l'altra aiutò Emma ad alzarsi e l'accompagnò nel suo bagno personale. 

La fece sedere sul water, le cambiò la biancheria e le spiegò brevemente come indossare i panni sopra le mutande. Le riempì una borsa dell'acqua calda, le fece indossare un pigiama pulito e la riportò in stanza. 

Cambiò le lenzuola e la fece stendere, con il busto leggermente alzato e poggiò delicatamente la borsa sul suo ventre. 

-Mamma ora puoi dirci cosa ha Emma?- chiese Anna. 

-Emma è diventata una donna- disse la Mamma sedendosi sulla sedia tra i letti di Emma e di Gilda. 

I bambini si guardarono confusi. 

-Voi sapete che i bambini nascono dalla pancia di una mamma, vero?- 

I sei annuirono. 

-Quello che sta avendo Emma lo hanno tutte le donne una volta al mese, per cinque giorni. Serve per far sì che in futuro possa avere dei bambini tutti suoi- 

-Una volta al mese? Questo dolore? Tutto questo sangue?- chiese Emma quasi sotto shock. 

-Dove ti fa male?- chiese Norman avvicinandosi al letto dell'amica. 

Emma indicò il ventre, i reni, la schiena e le caviglie. 

La mamma si alzò e lasciò i bambini soli. Sapeva che, anche se avesse detto loro di andare a dormire, non l'avrebbero ascoltata. 

-Ma non abbiamo ancora capito una cosa... da dove esce il sangue?- chiese Anna. 

Emma divenne rossa dall'imbarazzo, ma non rispose. 

-Lo avremo anche noi?- chiese Gilda. 

-La Mamma ha detto che dovrestre...- mormorò Ray. 

Norman uscì dalla stanza. Tornò poco dopo con un cuscino. Il suo cuscino. Fece alzare le gambe ad Emma e lo mise sotto alle sue caviglie. 

-Perché?- chiese solo lei. 

-Hai detto che ti facevano male... inoltre ho pensato che così ci sarà più ossigenazione e ti sentirai meno debole- 

Lei gli sorrise. Chiuse dolcemente gli occhi, non sapendo ancora che da lì a pochi mesi avrebbe fatto lei da mamma ai suoi fratelli e alle sue sorelle. Non sapendo ancora che avrebbe dovuto lei far calmare Anna alla vista del primo sangue, un paio di anni più tardi. 

In quel momento, però, mentre cadeva tra le braccia di Morfeo e Norman le accarezzava dolcemente il dorso della mano, pensò che qualunque cosa le sarebbe successa... Non avrebbe mai eguagliato il dolore che provava in quel momento.  

 
   
 
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