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Autore: Memel    20/05/2021    3 recensioni
”La devi smettere…”
”Di fare cosa?”
”Di andartene e tornare sperando di trovare le cose esattamente come le hai lasciate”
[...]
Tetsuro ghignò, il suo profilo debolmente illuminato da una luna quasi del tutto inghiottita dalle nuvole che quella notte coprivano il cielo.
“Non serve che ti preoccupi… addolcire la pillola non farà di te una brava persona”

[Post Time Skip / Kuroocentric / Kuroo x ???]
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sorpresa, Tetsurou Kuroo
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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S t r a y  C a t   ;

 

”La devi smettere…”

”Di fare cosa?”

”Di andartene e tornare sperando di trovare le cose esattamente come le hai lasciate”

Kuroo aspirò avidamente la sigaretta prossima a bruciargli le dita, mentre alcuni svolazzi di cenere atterravano sulle lenzuola stropicciate.

”Non è mia intenzione farlo, non decido io di andarmene… sei tu piuttosto che quando ne hai abbastanza di me mi metti alla porta come un gatto randagio”

“Lo sai il perché, è la stessa storia ogni volta… lui non ti deve trovare qua”

Tetsuro schiacciò il mozzicone sul posacenere laccato abbandonato sul comodino, tra i vestiti che nella foga aveva impilato malamente.

“Lo so, hai ragione, lo so bene… quali sono i miei limiti. In fondo non sono il gatto di casa, sono solo un vagabondo a cui ogni tanto concedi di scaldare il letto”

Sospirò, chinandosi a raccogliere la camicia appallottolata sul pavimento freddo, dando le spalle al ragazzo che dietro di luì si rigirò tra le coperte mordendosi le labbra, ingoiando ancora una volta le stesse parole che ogni volta cercava di dirgli, fallendo miseramente.

Kuroo si voltò a guardarlo un’ultima volta, aggrappandosi a quel senso di pena per sé stesso, velato di frustrazione e inesauribile orgoglio, che gli impediva di mandare tutto al diavolo e tuffarsi nuovamente tra le coperte invitanti, a ricercare quelle braccia e quella schiena di cui ormai conosceva ogni centimetro, ogni muscolo teso, ogni nervo scoperto, ogni punto debole.

Tutto pur di evitare di tornare ad affondare le sue unghie in quelle carni, che ogni notte puntualmente si ritrovava a desiderare, a immaginare di sfiorare, nel buio del suo attico deserto e silenzioso.

Si annodò la cravatta nel riflesso del televisore spento, inspirando l’aria viziata che appestava la stanza, quelle quattro mura che per tutto il weekend avevano conservato i suoi gemiti e le sue preghiere, i suoi sospiri e le confessioni a cui spesso si lasciava andare quando le cose tra loro andavano bene, rari sprazzi di bel tempo a cui si ancorava quando la voglia di recidere il loro rapporto tornava prepotentemente a galla.

“Vedi di dormire, domani devi lavorare”

Tetsuro ghignò, il suo profilo debolmente illuminato da una luna quasi del tutto inghiottita dalle nuvole che quella notte coprivano il cielo.

“Non serve che ti preoccupi… addolcire la pillola non farà di te una brava persona”

Scese le scale lentamente, assaporando quei rari momenti in cui si sentiva invincibile, in cui il suo sarcasmo e la sua risposta pronta gli donavano quel senso di invulnerabilità dietro cui amava spesso nascondersi.

Uno scudo fatto di sorrisi ammiccanti e battute sagaci con cui era sempre riuscito a ingannare tutti.

Tutti, tranne lui.

Si mescolò alla notte e alla folla di nottambuli che vagavano per una metropoli per nulla addormentata, domandandosi se il desiderio di appartenere a qualcuno o qualcosa avrebbe mai sfiorato la sua mente prima o poi, o se avrebbe continuato ad essere quel gatto randagio che professava di essere.

Lo schermo del cellulare stretto tra le sue mani rischiarò per un istante il suo volto teso, la sua mascella contratta, mentre l’ombra di una risata illuminava i suoi occhi, che saettavano come piccoli fari nel buio dell’abitacolo del taxi che scivolava tra le vie di una città sempre più deserta.

No, forse tutto quello che voleva era essere cercato.

Sentirsi desiderato.

E cedere alle suppliche solo quando aveva davvero voglia di saziare la sua fame felina.

 

 

Perché lui apparteneva solo a sé stesso.

 

 

 

 

- - -
 
N O T E
 

Piccolo, minuscolo anzi, esperimento partorito in una notte dove la voglia di dormire non è pervenuta. 

Come potete vedere ho deliberatamente omesso di esplicitare chi fosse l’altro personaggio presente nella storia, questo perché voglio lasciarlo alla vostra immaginazione… e da multishipper quale sono una scelta simile sarebbe stata fin troppo dolorosa XD (Kenma, Yaku, Akaashi, Tsukki, Atsumu… e la lista potrebbe continuare XD)

Volevo semplicemente esplorare il concetto di gatto randagio applicato a Kuroo che più tra tutti mi da queste vibes. È anche il mio primo timido tentativo di BL ma sono già pronta a provarci di nuovo <3

Mel

   
 
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