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Autore: Sanae77    21/05/2021    6 recensioni
Si fanno scelte nella vita che spesso coinvolgono gli altri.
Altre volte, senza esserne coscienti, sono le tue scelte a portare conseguenze.
Ma indipendentemente da ciò che scegliamo... il nostro destino è già scritto?
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koshi Kanda, Nuovo personaggio, Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly, Yukari Nishimoto/Evelyne Davidson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Osservo Yukari che distesa a pancia sotto sul mio letto sta succhiando un lecca-lecca con le gambe sollevate e intrecciate che dondolano leggermente, con il dito scorre il cellulare navigando tra le foto di Instagram.

“Vero che Tsubasa è anti-social, ma Koshi lo è anche troppo… guarda qua.” Mi porge il cellulare affinché osservi per bene l’immagine.
Sollevo un sopracciglio perplessa.
 
Sarà che da grande invece del pugile possa fare l’otorino?
 
La mia mente fa pure la sarcastica mentre continuo a guardare questa foto che mi fa ribrezzo… ma non per il bacio, ma per l’atteggiamento viscido che ha nei confronti di questa nuova conquista con cui non ha perso tempo a fotografarsi. Il bacio sicuramente è volutamente esagerato tanto da provocarmi una sensazione di schifo. Se pensava di farmi ingelosire si sbagliava di grosso.

“Lei non è male…”

Yukari sbotta a ridere prima di cambiare foto e mostrarmela di nuovo.

“Ok, diciamo che è l’opposto di me. Magari a lui serve una ragazza più spigliata e sicura di sé stessa.”
“Contento lui…” ridacchia continuando il moto dei piedi che dondolano.
“Yukari perché non mi hai detto che Koshi aveva organizzato tutto con quei farabutti?” ancora non mi capacito del perché la mia migliore amica non mi abbia detto tutto, e so che me lo ha già spiegato, ma ho la necessità di approfondire ulteriormente questa questione.
 
Yukari si ricompone mettendosi seduta vicino a me sul letto. “Vedi, non è tantissimo che l’ho scoperto, Tsubasa era già tornato e tu eri già in profonda crisi con Kanda. Volevo che tu avessi le idee chiare sul perché stavi lasciando Koshi, non volevo che tu provassi un sentimento di vendetta nei suoi confronti. Volevo che la tua fosse una scelta consapevole e non dettata dalla rabbia.”
 
“Ti rendi conto che mi ha ingannata per tutto questo tempo?”
 
Lei scuote la testa e voltandosi leggermente verso di me afferra le mie mani.
 
“Sanae io credo che lui ti amasse davvero sai? Se con una ragazza vuoi solo farci sesso, dopo che hai ottenuto quello che vuoi la molli, non ci stai per tre anni.”
“Forse hai ragione, ma dopo quello che mi ha detto di fronte al capitano, ma ti rendi conto dello schifo?”
“È stato davvero stronzo, ma immagino si sentisse tanto ferito e quando un animale è ferito spesso attacca. Non credere di aver buttato via questi anni, è stata un’esperienza che ti ha fatto capire i tuoi sentimenti per il capitano.”
“Forse hai ragione, il tempo con Koshi non è tutto da buttare, ci sono stati attimi davvero belli e intensi.”
Yukari mi abbraccia stretta: “Vedrai che si riprenderà presto non temere!” ironizza indicando poi con la testa il cellulare dove prima guardava le foto su Instagram.
“Sicuramente si starà divertendo.” Ipotizzo.
“Forse sta solo cercando di darlo a vedere che si sta divertendo, ma in cuor suo dubito che sia così. Diciamo che è un po’ troppo felice e su di giri per essere credibile.”
“Già - cambio discorso, dopo che mi sono alzata, osservando l’armadio senza una soluzione - Non so che mettermi.”.
“Non ho capito bene dove devi andare.”
“Non lo so Tsubasa ha detto che deve parlarmi e chiedermi una cosa importante, quindi siccome dovrò trovarmi con lui tra poco… dammi una mano invece di spiare Koshi.”
 
E non se lo fa ripetere due volte visto che di slancio si alza e arriva all’alta dell’armadio. Si sfrega le mani mentre passa la pallina del lecca-lecca da una guancia all’altra.
 
“Questo è carino!” dice sfilando un abitino leggero rosso a pallini bianchi.
 
Lo guardo inclinando la testa e poi lo indosso. Le scarpe a tennis bianche basse s’intonano alla perfezione. Scelgo un paio di calzini che non si vedono e il gioco è fatto.
 
“Brava, mi piace.” Commento mentre mi osservo nel riflesso dello specchio girandomi prima a destra e poi a sinistra in modo che il vestito sia libero di scivolarmi addosso in tutte le posizioni.
“Mi domando come faresti senza di me.” 
“Infatti sei la mia consulente di fiducia mica a caso.”
“Ripensavo alla frase del capitano… ma perché quando parla è sempre così criptico?”
 
Vedi che anche lei lo pensa: che ti dicevo?
 
Yukari e la mia Anego andrebbero decisamente d’accordo.

“Quella frase non l’ho capita neppure io. ‘non ha neppure intenzione di andarsene senza di lei’ - ripeto il punto cruciale di tutto il discorso riflettendo - cioè sembra quasi che voglia rinunciare al calcio per me; francamente mi sembra impossibile. Altrimenti cosa sarebbe andato a fare in Brasile per tutti questi anni? A sprecare tempo?”
 
Si avvicina sistemandomi un ciuffo che era sfuggito dalla coda di cavallo che mi sono fatta.
 
“Io te l’ho detto che Ozora ha sempre un piano. Quello ha un piano per tutto… la scuola, il calcio, la vita e sicuramente anche per te… ha studiato tutto quello! Altrimenti che capitano sarebbe se non avesse dei piani scusa?”
 
Sbottiamo a ridere, ma dura poco perché tra venti minuti devo trovarmi con Tsubasa all’incrocio per la strada che conduce al belvedere.
Così con la mia amica al mio fianco usciamo di casa per dividerci pochi minuti dopo. Lei attraversa la strada per raggiungere la propria abitazione, non prima di avermi fatto giurare di chiamarla quando il piano di Ozora sarà svelato.
Sorrido sull’ultima battuta di Yukari mentre da lontano, nel punto pattuito, vedo il capitano in piedi che passeggia nervoso. 
 
“Ciao.” Lo sorprendo arrivandogli alle spalle. Si volta compiaciuto.
“Oh, sei arrivata in anticipo. Ottimo!” allunga la mano e io l’afferro intrecciando le mie dita con le sue.
 
Mentre percorriamo la salita in religioso silenzio vedo il sole scendere all’orizzonte. Per fortuna del nervoso che avevo accumulato per colpa di Kanda non c’è più traccia. Yukari prima e Tsubasa adesso sono stati il mio calmante.
Arrivati in cima raggiungiamo il grande albero sedendoci lì sotto. Il capitano con le spalle a questo e io in mezzo alle sue gambe appoggiata al suo torace. Respira tranquillo, almeno lui, mentre lo sento stropicciare il ciuffo ribelle uscito ancora dalla coda dei miei capelli. Se lo sta arrotolando al dito. Io inizio ad avvertire tensione invece come se qualcosa d’importante stesse per accadere.
La mente riavvolge ancora la scena con Koshi, ma da un altro punto di vista… per la precisione il momento in cui Tsubasa è intervenuto, e tutta la sua frase mi invade la testa.
 
 
“Hai accettato di stare con una ragazza quando sapevi che le piaceva un altro, conoscevi il rischio, e ora il rischio è tornato che ti piaccia o no… e non ha neppure intenzione di andarsene senza di lei.
Quindi prosegui per la tua strada che non è più la sua.”

 
Non ha neppure intenzione di andarsene senza di lei! Sempre criptico eh?
 
Già, rispondo al mio stesso pensiero.
 
“Grazie per essere stato al mio fianco.” Mi esce così senza nessuna riflessione particolare.
“Sono stato anche troppo lontano dal tuo fianco, è ora che torni dove devo stare.”
“E dove devi stare?” indago piegando la testa all’indietro per guardarlo meglio. Lui si abbassa per baciarmi sulle labbra.
“Con te, mi pare ovvio.”
“Kanda è stato pessimo, mi dispiace per quello che ha detto.”
“Credo che Kanda sia solo un ragazzo ferito, sa di aver perso una ragazza meravigliosa, altrimenti non sarebbe stato con te tutto questo tempo non trovi?”
“Sono le stesse cose che ha detto Yukari, anche del fatto che mi abbia ingannata con la storia dei teppisti.”
“Ecco, questa non l’avevo capita l’altro giorno e mi sono promesso di indagare; cosa sarebbe accaduto con i teppisti?”
“Praticamente una sera mentre eravamo in un vicolo per salutarci io ero riluttante a salire sulla moto, e lui lo sapeva benissimo che mia madre non voleva, così dei teppisti ci hanno accerchiato e lui è intervenuto per prendere le nostre difese, ne ha steso uno e poi siamo scappati con la moto… è da lì che ho ceduto al suo corteggiamento.”
“Difficile resistere a un eroe.” Ironizza il mio capitano.
“Un eroe di paglia a quanto pare…”
“Come vedi le bugie durano poco…”
“Insomma questa è durata tanto, Yukari lo sapeva, ma non me lo aveva detto. Mi ha spiegato che quando l’ha saputo tu eri già tornato ed io ero già in crisi. Non voleva che decidessi di lasciare Kanda per una ripicca, voleva che fossi convinta.”
“Vedi che Yukari se vuole sa essere anche saggia.”
“Mi ha incuriosita una frase in particolare… cosa intendevi con: Non ha neppure intenzione di andarsene senza di lei?”
 
Sorride guardando l’orizzonte lontano.
 
“Doveva essere una richiesta fatta in altro modo ma… diciamo che Kanda ha fatto precipitare la situazione, quindi, veniamo a noi: Sanae Nakazawa vuoi venire a Barcellona con me?”
Mi sollevo, giro e metto sulle ginocchia. Il cuore se n’è andato mentre mi rendo conto che questa risposta decide di tutto il mio futuro.
 
Visto? Aveva ragione Yukari, il capitano ha sempre un piano.
 
Stavolta lascio parlare la mia coscienza mentre io agisco.
Lo bacio.
Bacio lui, Tsubasa Ozora, il ragazzo che se n’è andato e l’uomo che è tornato. Perché solo chi ha grandi progetti e sogni può, in età così giovane, fare una proposta tanto folle.
O forse è solo l’amore.
Non lo so e francamente neppure m’interessa. Perché sono felice come non lo sono mai stata, e anche se sono consapevole che sia una cosa matta, questa proposta, mi elettrizza. 
Quando ci stacchiamo sono sicura di avere gli occhi lucidi dall’emozione e lui che con il pollice fa sparire una lacrima che aveva solcato il mio volto ne è la prova.
 
“Spero che queste siano lacrime di gioia e rappresentino un sì.” Lo sguardo d’amore che mi riserva fuga anche il più minuscolo dubbio che potessi avere.
“Sì, sì e poi sì!” esclamo sovraeccitata.
“Un’ultima domanda e poi giuro che non ti chiedo altro.” Tsubasa sorride accondiscendente in tutto e per tutto.
“Domande legittime direi, visto il tempo che abbiamo perso e che dobbiamo recuperare.”
“Non so come chiedertelo…”
“Sai che puoi dirmi tutto Sanae.” Le sue mani adesso hanno preso le mie e le stringono.
“Davvero sono stata la tua prima ragazza?” Annuisce mentre le guance gli si colorano di rosso acceso.
Ne bacio prima una e poi l’altra per poi sussurrare al suo orecchio: “Scusa non volevo imbarazzarti, volevo solo capire il perché.” Mi discosto leggermente in attesa di una spiegazione, come se non la sapessi poi… ma sentirlo dalla sua voce ha tutto un altro impatto.

Le sue mani mi circondano il viso, guardo le sue labbra incantata mentre si muovono per pronunciare: “Quando sono partito ho fatto una scelta, di lasciarti libera. Perché non potevo impegnarti per un periodo che io stesso ignoravo, ma sono sempre stato innamorato di te Sanae. Io ti amo Sanae Nakazawa.”

“Ti amo anch’io Tsubasa Ozora.”



Il bacio che ci scambiamo adesso ha un sapore di futuro, quello che trascorreremo insieme.


FINE




Angoletto dell'autrice
Che dirvi?
Siamo giunti a scrive la parola FINE anche a questa storia un po' scontata.
Spero che vi abbia comunque tenuto compagnia per questo tempo che abbiamo trascorso insieme.
Per il futuro ho già in progetto un'altra storia un po' più complessa di questa; che è già scritta per almeno 3/4.
Quindi spero a breve di tornare a scocciarvi un po' con i miei deliri.
Grazie a tutti, a chi ha letto, recensito, scritto in privato o su FB.
Ci rivediamo presto.
Un abbraccio Sanae77
   
 
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