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Autore: Shin_4869    21/05/2021    1 recensioni
Cosa succederebbe se fosse Ran a diventare una bambina? Come reagirà il suo amico d’infanzia?
Shinichi dovrà fare di tutto non solo per proteggerla dagli uomini in nero, ma anche per mantenere il segreto della trasformazione dichiarando a tutti che la ragazza sia in realtà scomparsa. Riuscirà il nostro grande detective a tenerla al sicuro e farle riacquistare il suo corpo? E soprattutto, cosa accadrà tra di loro adesso che vivranno sotto lo stesso tetto?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pace fatta 

La luce del sole mi sveglia, anche se ho dormito davvero poco. Mi alzo dal letto e inizio a vestirmi. Scendendo le scale sento Shinichi parlare al telefono ma non capisco cosa stia dicendo.

Da ora in poi Ran deve essere morta. Chiederò aiuto all’ispettore Megure, riuscirò a convincerlo affinché scriva un rapporto sulla tua morte a Tropical Land per dei sonniferi.

Per tutta la notte queste parole rimbombavano nella mia mente, non voglio morire per i miei genitori e i miei amici.

“Buongiorno Ran, ben svegliata, dormito bene?”

“Secondo te? Come posso sapendo che fra poco i cuori di mio padre e mia madre verranno distrutti?”

Il silenzio cala, lui non mi risponde, abbassa semplicemente lo sguardo. Io continuo a scendere le scale e mi avvicino a lui. Ho un po’ esagerato.

“Scusa, non ce l’ho con te però... Ho paura Shinichi, e se non tornassi più grande? Come farò?”

“Non dirlo nemmeno per scherzo Ran. Ti giuro su quello che ho di più caro che ritornerai grande, insieme alla tua famiglia e ai tuoi amici.”

Mi abbraccia all’improvviso sussurrando che sarebbe andato tutto bene.

“G-Grazie Shinichi.” Calde lacrime rigano il mio viso, mentre mi lascio coccolare dal suo caldo abbraccio. 

“Non devi ringraziarmi, sei una mia cara amica e ti aiuto con piacere.”

“Una cara amica eh.” Sciolgo l’abbraccio leggermente rossa in viso, proprio come lui. “Eppure ieri hai detto un’altra cosa.”  

“A-h, d-di c-che p-parli... Uh, c-come si è fatto tardi, s-su mangiamo.”

Amo vederlo in difficoltà, non capita spesso. Un sorriso compare sul mio viso, almeno mi sono vendicata per il litigio di ieri, anche se...

“Shinichi, possiamo parlare di quello che mi hai detto ieri.”

Si blocca improvvisamente con il latte in mano.

“Ah, si... Ti riferisci a Enola no? È ovvio che fosse un nome falso, non puoi essere la sorella di Sherlock, insomma, lui -” 

“Non parlo di questo. Era solo un modo per chiederti aiuto, anche se lo sapevi perfettamente dal sangue che avevo addosso.”

“Q-quindi vuoi sapere perché non ti ho detto del sangue. Beh, sai -”

“Shinichi! Sai perfettamente di cosa voglio parlare. Possiamo affrontare l’argomento, o farai finta di non aver detto che eri perdutamente innamorato di me??”

Mi scaldo, non puoi essere così immaturo Shinichi, o almeno inventati delle scuse più plausibili.

“Ah quello, è che... Sapevo che eri Ran e volevo vedere fino a quando mi avresti mentito, nascondendo la tua identità. Tutto qua.”

“Bugiardo. Non sapevi che ero io. Ieri sera sei sbiancato quando mi hai vista dopo che mi sono fatta la doccia, ma se vuoi continuare a far finta di niente. Sappi solo che, ecco... Sono stata contenta di aver sentito quelle parole.”

Detto ciò mi siedo e inizio a mangiare: delle belle fette biscottate con la marmellata alle fragole accompagnate dal succo alla pesca. 

Shinichi si mette di fronte e senza guardarmi prende del caffè.

“Beh, adesso siamo pari no? Puoi finirla di prendermi in giro?”

“Guarda che non ti sto prendendo in giro. È vero che all’inizio ieri ti ho nascosto la verità, perché, diciamocelo, vedere un grande detective che non riconosce l’amica di una vita è divertente ma... Indipendentemente se lo avessi detto di proposito o no, io sono stata felice di sapere che per te conto qualcosa. La frase di ieri mi ha fatto infuriare sai, almeno adesso so che non lo pensi davvero.”

I casi sono la cosa più importanti della mia vita, tutto il resto è inutile.

“M-mi dispiace per quello che ho detto, però anche tu hai sbagliato, per me il mio lavoro è molto importante e non mi va che dici che è insignificante.”

“Scusa, ho esagerato. Pace?”

“Pace.”

Ci stringiamo la mano sorridendo.

“Ran ecco...”

“Si?” 

Lo guardo con la speranza che dica quello che penso.

“Volevo dirti che-”

Drin Driin

Stupido campanello, proprio adesso doveva suonare.

“V-vado io, aspetta qui okay?”

Annuisco mentre lo vedo alzarsi per aprire la porta. 

“Papà, mamma siete voi, perché suonate?”

“Ciao Shin-chan, come stai?”

“Tutto bene mamma, e se smettessi di stritolarmi starei anche meglio. Comunque, perché avete bussato?”

“Ciao figliolo. Dalla tua chiamata abbiamo capito che era una cosa urgente e preparando tutto alla svelta le ho lasciate in America.”

“Grazie papà. Mi dispiace avervi fatto venire qui di corsa.”

“Tranquillo. Allora che è successo, perché vuoi che chieda all’ispettore Megure che metta una relazione sulla morte di Ran?

“Non mi dire che hai deciso di scappare con lei?”

“Mamma! Finiscila.”

Sento le voci avvicinarsi sempre di più, non so che fare: devo nascondermi o no, e dove poi??

“Uh, è questa bella bimba chi è? Su, piccolina girati, come ti chiami?”

Aiuto, che faccio adesso??

“Ecco, mamma lei è... come dire...”

Yukiko mi gira e si blocca, proprio come Yusaku.

“R-Ran-chan, ma sei davvero tu?”

“Si, è lei. Adesso vi spiego tutto, ma è importante che rimanga tra di noi e che, papà, convinci l’ispettore a fare quello che ti ho chiesto.”

   
 
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