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Autore: Troi_ontheHellmouth    22/05/2021    2 recensioni
[Star Trek: Deep Space Nine]
Ezri effettua il rituale dello Zhian’tara che le permetterà di interagire con tutti i precedenti ospiti di Dax.
Questa fanfiction è il sequel di “Passato e presente” e fa parte della mia serie su Julian ed Ezri, che si svolge dopo il finale di Deep Space Nine.
Genere: Angst, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ezri Dax, Jadzia Dax, Julian Bashir, Worf
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The doctor and the counsellor'
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[Star Trek: Deep Space Nine]
Ezri effettua il rituale dello Zhian’tara che le permetterà di interagire con tutti i precedenti ospiti di Dax.

Questa fanfiction è il sequel di “Passato e presente” e fa parte della mia serie su Julian ed Ezri, che si svolge dopo il finale di Deep Space Nine. È ambientata a marzo 2380.

Riferimenti, fra gli altri, agli episodi 3x25 “Facets” e 7x13 “Field of Fire” di DS9 e al libro The Lives of Dax.
Genere: Friendship / Angst / Science fiction

Dentro di sé

Ezri aveva ormai concluso il ciclo di sedute svolto con un Consigliere su Bajor, la donna le era stata di grande aiuto a superare il trauma del rapimento ed anche a conoscere meglio se stessa. Grazie a questo, Ezri aveva deciso di fare una cosa che aveva posticipato per molto tempo, ma che adesso era decisa a fare: il rituale dello Zhian’tara.
Si trattava di un rito di passaggio molto importante per un Trill unito, che le avrebbe permesso di conoscere meglio i precedenti ospiti interagendo con loro. Sarebbe stata un’esperienza importante, anche se aveva sentimenti conflittuali all’idea di incontrarli, soprattutto Jadzia, non sapeva se l’avrebbero ritenuta all’altezza delle aspettative per un ospite di Dax.
Il ricordo dell’amicizia che Curzon e Jadzia avevano avuto con Benjamin Sisko avevano spinto Ezri a cercarlo nel periodo subito successivo all’unione e quella scelta aveva sostanzialmente determinato il suo futuro. Da lì era venuta l’offerta dell’incarico su Deep Space Nine, il riallaccio dei rapporti con i colleghi e amici di Jadzia, era nata l'attrazione e, in breve tempo, l'amore per Julian.
Ezri si sentiva infinitamente grata a Jadzia per ‘l’eredità’ che le aveva lasciato e intimorita da cosa avrebbe pensato di lei, quando l’avesse incontrata. Non era esattamente certa che sarebbe stata lieta che il successivo ospite di Dax avesse scelto di vivere dove aveva vissuto lei, e di tutto ciò che ne era derivato. Questi dubbi l’avevano trattenuta dall’effettuare il suo Zhian’tara fino ad allora, ma era finito il tempo dell’incertezza, adesso che aveva affrontato cose ben peggiori del doversi confrontare con il passato di Dax.
 
**
 
Molly O’Brien, dopo lunga preparazione, aveva sostenuto l’esame di ammissione all’Accademia della Flotta Stellare, superandolo brillantemente. A settembre avrebbe iniziato a frequentare i corsi, diventando a tutti gli effetti un cadetto di primo anno. Anche il resto della sua famiglia si sarebbe ritrasferito sulla Terra, infatti - in poco più di un mese - Keiko avrebbe terminato l’incarico su Bajor, già prolungatosi di un anno. A Molly dispiaceva dover lasciare il proprio fidanzatino, un ragazzino Bajoriano di nome Rodi Edon, ma da tempo sognava di diventare un ufficiale della Flotta Stellare e quindi era decisa a partire. Miles O’Brien avrebbe così lasciato nuovamente il ruolo di Capo Operazioni di Deep Space Nine per dedicarsi all’insegnamento all’Accademia e, possibilmente, anche sua figlia avrebbe frequentato il suo corso.
 
**
 
Da qualche tempo Zano Bashir aveva ricevuto in regalo un triciclo e gli piaceva usarlo, anche se lo usava prevalentemente a casa, non avendo posti adatti in cui giocarci.
Un giorno, mentre Ezri scriveva su un DiPADD, Zano urtò con il triciclo un tavolino, facendo cadere a terra un vaso di fiori, che si ruppe. Il bambino si spaventò e scoppiò a piangere, sua madre si avvicinò di corsa a lui.

“Zano ti sei fatto male?”

“No, ma si è rotto.”

“Ho visto tesoro, pazienza, l'importante è che stai bene. Stiamo attenti al vetro o ci potremmo tagliare.”

Dax prese in braccio il figlio e lo mise a sedere sul divano, dopo avergli dato qualche carezza, rassicurandolo, andò a raccogliere i fiori, che comunque non era stati più molto freschi, e alcuni cocci di vetro e li mise nell'unità di riciclo del replicatore. La materia organica e inorganica sarebbe stata disgregata in elementi base che sarebbero serviti a replicare altri beni.
Tornò a raccogliere altri cocci, e si ferì leggermente un dito. Istintivamente succhiò la zona del taglio, in quel momento Bashir rientrò a casa.
 
“Che è successo?”
 
“Si è rotto il vaso, Zano stava usando il triciclo, ma non si è fatto male per fortuna.”
 
“E tu?”
 
“Mi sono tagliata raccogliendo i vetri.”

“Avresti potuto usare l'aspiratore.” Disse Julian, prendendo il kit medico che tenevano in casa.

“Lo so, chissà quante altre vite mi ci vorranno prima di capire che non è mai una buona idea raccogliere i vetri rotti a mani nude.” Sorrise nel dirlo, scuotendo la testa.
Bashir scansionò rapidamente con il tricorder la piccola ferita di Dax e la curò con il rigeneratore dermico.
“È solo un taglietto, avrei potuto pensarci io.”

“Lo so, ma mi fa piacere farlo.”
 
“Allora grazie.”
 
“Tutto ok Zano?” Chiese Bashir al figlio.
 
“Si papi.”
 
“Vieni, soffiamo il nasino.” Bashir prese un fazzolettino da una scatola e gli pulì il naso, poi lo esortò: “Soffia.” Dopodiché gettò via il fazzoletto.
“È meglio se non giochi con il triciclo a casa. Qualche volta ti portiamo in sala ologrammi per giocarci lì, ok?”

“Ma a me piace il triciclo.” Disse il bimbo.

“È più adatto usarlo in uno spazio aperto però.”

“Va bene. Papà posso sedermi sulle tue spalle? Così sono alto alto.”

“Ok vieni.” Julian prese il bambino e lo mise a cavalcioni sulle proprie spalle, portandolo in giro per la stanza. “Stai diventando pesante, sai? Stai crescendo.”
 
“E divento alto come te?”
 
“Probabilmente.”
 
Dopo un po' Julian fece scendere il bambino dalle sue spalle e lui disse:
“Vado a giocare con Rixy!” E corse via verso il kata.

“Ok.” Approvò Ezri e aggiunse: “Stai attento, non fatevi male.” Poi si rivolse a suo marito: “Non so quanto sia probabile che Zano diventi alto, dato che io non lo sono.” Intervenne Ezri sollevando le spalle.
 
“Io credo che lo sarà.”
 
“Merito del tuo DNA potenziato?”
 
“Già.” Sorrise lui. “Comunque essere alti è sopravvalutato, a volte è scomodo.”
 
Lei sorrise, ma disse: “Lo dici solo per consolarmi. Guarda che mi ricordo com’è essere alti.”
 
“Ma sei perfetta così come sei.”
 
“Sei dolce.”
Bashir si era seduto sul divano ed anche Dax si accomodò e si distese appoggiando la nuca sul grembo di suo marito, che le accarezzò i capelli.
“Cosa ti va stasera per cena?” Gli chiese lei.

“Mmh non saprei, a te?”

“Vorrei dello stufato Ratamba.”

“Ottima idea, lo prendo anche io.”
Ezri ne aveva fatta di strada da quando, subito dopo l'unione, era stata indecisa persino su cosa volesse mangiare, pensò lui.
 
“Domani ho invitato tutti in sala riunioni per parlare dello Zhian’tara.”
 
“Ok. Andrà tutto bene vedrai.”
 
“Lo spero.”
 
“Zano, vieni a tavola.” Chiamò Bashir dopo un po', quando decisero di cenare.

Il bambino dopo un attimo smise di giocare con il kata e si avvicinò ai genitori.

“Vai a lavare le mani su.” Lo esortò Ezri.

Zano andò in bagno e si lavò le mani, salendo sul suo piccolo rialzo che gli permetteva di raggiungere il lavandino, ed andò a tavola con i genitori.

**
 
Il giorno seguente, Dax aveva invitato i suoi amici a venire in sala riunioni perché aveva bisogno di parlare con loro.
 
“Ezri, ci hai riuniti qui perché si tratta del tuo Zhian’tara?” Le chiese O’Brien, avendo intuito il motivo.
 
“Si, esatto.”
 
“Di cosa si tratta?” Chiese Kasidy.
 
“È un rituale dell'Avvicinamento, che permette ad un Trill unito di incontrare i precedenti ospiti del proprio simbionte.”
 
“Interessante, in che modo?” Chiese Ro.
 
“Creandone le condizioni, si può trasferire telepaticamente la memoria di uno dei passati ospiti nella mente di un’altra persona, di solito un parente o amico dell’attuale ospite, ed in quel frangente io non avrò quei ricordi. È del tutto temporaneo e la persona di solito può facilmente riprendere il controllo del proprio corpo in qualunque momento, se non fosse a suo agio o si verificasse un problema… ma se qualcuno non dovesse sentirsi di partecipare capirei.”
Bashir aggiunse: “Ognuno di voi sarà solo temporaneamente portatore dei ricordi di un ospite e la procedura è del tutto sicura anche per le altre specie qui presenti.”
Tutti annuirono ed espressero il proprio consenso.
 
“Grazie per la vostra disponibilità. Adesso andiamo all'assegnazione delle parti…”
 
“Un po' come in una rappresentazione teatrale!” Esclamò Keiko, entusiasta.
 
“Avremo gli stessi ruoli dell'altra volta?” Chiese O’Brien riferendosi allo Zhian’tara di Jadzia.


“Non tutti. Ho pensato molto a chi avrebbe interpretato chi, ed anche a qualche riserva se qualcuno di voi non avesse accettato.”

“Io ero sicuro che nessuno di noi si sarebbe tirato indietro.” Disse Bashir.

“Aspetta però, non sarà mica di nuovo una femmina ad usare il mio corpo?” Chiese Quark, seccato. “Anche se detta così non sembra molto spiacevole...”

“Si, questa volta avevo pensato a Lela per te. È il primo ospite di Dax, è stata membro del governo Trill.”

“Non prenderla male, ma stavolta passo.”

“Ok.”

“Capisci, non mi sento molto a mio agio ad interpretare una femmina.”

“Non è un problema, tranquillo Quark. Tobin l'ingegnere potrebbe essere di nuovo O'Brien, che è il nostro ingegnere per eccellenza.”

“Ok.” Disse l'Irlandese, con un mezzo sorriso, lusingato dall'appellativo.
 
“Kasidy ospiteresti tu Emony? È stata una grande ginnasta.” Chiese Ezri a Yates.

“Certo, con piacere.” Rispose la donna.

“Keiko ti va di impersonare Audrid? Era una scienziata e madre di due figli, come te.”
 
“Si, per me va bene.”

“Io non vedo l'ora di reinterpretare il ruolo di Torias.” Disse Bashir.

Ezri gli sorrise e proseguì:
“Per Curzon, questa sarà di certo un’esperienza particolare, avrei pensato a Benjamin.”

“Ah, questo si che sarà interessante! Anche se non sono sicuro di voler sapere tutto quello che passava per la testa di Curzon!” Sisko sorrise, affermandolo in maniera ironica.


“Per Lela e Joran voglio chiedere di venire a due persone che non sono sulla stazione. Ma non a Odo, o potremmo avere dei problemi di commistione fra lui e l'ospite, come l'altra volta.”

“Ezri se alla fine dovesse mancarti qualcuno, mi sacrificherò.” Disse Quark e i due si scambiarono uno sguardo conciliatorio.
 
“Bene allora rimane solo...” Disse Sisko.

“Jadzia.” Terminò Ezri. “Avrei pensato di chiedere a lei Ro, visto anche che non vi conoscevate, forse sarebbe più facile per tutti, così.”

“Ok per me.” Rispose la Bajoriana.
 
Che fosse Ro ad impersonare Jadzia avrebbe messo meno a disagio tutti, dato che Ro non aveva conosciuto la Trill, e volendo avrebbe anche dato l'opportunità a tutti gli altri di "rivederla".
 
**
 
La nave capitanata da Kira, la USS Akorem Laan, attraccò a Deep Space Nine. Ezri aveva contattato Kira per chiederle di partecipare allo Zhian’tara, nuovamente nel ruolo di Lela. L'amica aveva accettato, sia lei che Odo avevano avuto in programma di andare in visita sulla stazione e l'equipaggio della nave sarebbe sbarcato a turno per un po' di licenza.
Dax accolse Kira e Odo al pilone di attracco. Odo aveva in braccio loro figlio e indossava abiti civili, Kira era in uniforme, con i gradi da capitano.

“Capitano Kira.”

“Comandante Dax.”

Il saluto fu inizialmente formale, ma subito le due donne si aprirono in un sorriso e si abbracciarono.

“Nerys, Odo, benvenuti. Pohl è ancora più bello dal vivo. Posso prenderlo?”

“Certo.” Disse Odo. “È sempre un po' timido all’inizio, aspetti.” Lui si rivolse al bambino. “Questa è la zia Dax, è la tua madrina. Vuoi andare in braccio a lei?”
Il piccolo, dai capelli biondi e occhi castani, nascose il volto sulla spalla di suo padre, poi guardò meglio Ezri ed annuì.

“Ciao, sei bellissimo Pohl. Sapete che vorrò coccolare il mio figlioccio il più possibile.”

“Nessuna obiezione. Siamo qui per il tuo Zhian’tara, ma ufficialmente abbiamo attraccato per usufruire della manutenzione straordinaria sui motori a curvatura.”

“Si, io e il Capo O'Brien abbiamo già organizzato il tutto con una sua squadra di ingegneria.”

“Ci farà piacere passare qualche giorno qui.” Disse Odo.

“E a me farà anche piacere poter spupazzare di coccole il vostro piccolo.”

Pohl era incuriosito e toccò le macchie di Ezri.

“Stasera ci vediamo a cena?” Propose Kira.

“Si, ne sarei lieta.”

“C'è anche una cosa che vorremmo chiedere a Julian.” Aggiunse la Bajoriana.

Si trattava del fatto che Kira e Odo desiderassero avere un altro bambino, utilizzando anche stavolta i campioni che Bashir aveva prelevato da Odo quando era stato umano e che erano stati preservati criogenicamente.
A cena gliene parlarono e Bashir non trovò alcun motivo ostativo, fu lieto di poter di nuovo aiutarli effettuando la procedura, che avrebbero svolto qualche giorno dopo, in seguito allo Zhian'tara.
Julian in quell’occasione raccontò a Odo di aver trovato la cura per la Calamità e lui ne fu lieto, poiché significava anche che uno dei misfatti della sua gente era stato eliminato.
 
Dopo il loro, era previsto l'arrivo di un ultimo amico che avrebbe partecipato al rituale Trill.
Quando Worf arrivò sulla stazione, Ezri lo accolse con un abbraccio. Lui indossava degli abiti civili in grigio chiaro e scuro e sembrò gradire, più che tollerare, quella manifestazione di affetto proveniente da lei.
Andarono da Quark a bere qualcosa e si aggiornarono sulle proprie vite, anche se occasionalmente si erano sentiti in subspazio.
 
**
 
I guardiani erano Trill non uniti che si occupavano prevalentemente dei simbionti, durante la permanenza di questi nelle vasche delle grotte di Mak’ala. Uno di loro sbarcò sulla stazione da un trasporto passeggeri, avrebbe assistito Ezri a compiere il rituale. Lei aveva scelto il proprio ufficio come luogo per effettuarlo, un posto familiare e personale in cui si sarebbe sentita più a suo agio, almeno così sperava.
Ezri aveva preparato l’occorrente, incluso un grande calderone e utilizzato un replicatore industriale per creare il liquido che avrebbe innescato il trasferimento.
Per il primo trasferimento, il guardiano accese le candele, chiese che venissero abbassate le luci, e recitò le parole in Trill antico che avrebbero spostato i ricordi di Lela, il primo ospite di Dax, nella mente di Kira, si trattava di un mantra, che favoriva il rilassamento del corpo per trasferire le memorie dalla calma di un corpo ad un altro. La presenza telepatica di Lela passò dalla mano che il guardiano teneva sulla parte bassa della schiena di Ezri - all’altezza del simbionte - alla testa di Kira, sulla cui nuca il guardiano teneva l’altra mano. Così Kira assunse i ricordi di Lela, come era accaduto per lo Zhian’tara di Jadzia, quando unì le mani dietro la schiena non ci furono dubbi che si trattasse di lei.
Tutto andò per il meglio, anche se Lela fu dispiaciuta quando capì che Jadzia era morta giovane. Diede degli ottimi consigli ad Ezri e si congratulò per la sua doppia carriera nella sezione comando e come consigliere nella Flotta Stellare. Alla fine Ezri contattò il guardiano che riportò l’essenza di Lela dentro Dax.


**
 
Arrivò il turno del capo O'Brien, che avrebbe ospitato la personalità di Tobin.

“Pronto?” Chiese Dax all’Irlandese.

“Si, potresti stavolta convincerlo a non mangiarmi le unghie?” Miles sorrise chiedendolo.

“Ci proverò, ma non posso assicurartelo.” Disse la Trill sorridendo in risposta.
Il guardiano eseguì il trasferimento e li lasciò soli, come di consueto.
 
“Ciao Tobin, io sono Ezri. Sono molto contenta di incontrarti.”
 
“Ciao.” Ricambiò lui, iniziando a mangiarsi un'unghia.

“Il Capo O'Brien ha chiesto di evitare di mangiargli le unghie.”

“Ah certo, scusa. È di nuovo lui ad ospitarmi, come mai? Era un amico di Jadzia.”

“Siediti pure. Vedi, io vivo e lavoro sulla stessa stazione spaziale in cui viveva Jadzia. Sono passati solo poco più di otto anni dal suo Zhian’tara.”

“Jadzia è morta così presto?”

“Si, purtroppo.”

“Come è successo?”

“La Federazione era in guerra, ma la sua morte non è stata strettamente connessa a questo, è stata uccisa da un Cardassiano, l'ex Prefetto che comandava questa stazione ai tempi dell'occupazione di Bajor.”

“Non riesco a seguirti molto...”

“Scusa, avevo letto di non menzionare troppi eventi accaduti dopo le vostre vite.”

“Non fa niente. Però adesso comprendo un po' meglio il disdegno che prova questo umano verso i Cardassiani.” Disse indicando verso di sé.


“O’Brien ha avuto delle brutte esperienze con loro.”
 
“Nessuna novità sulla prova alternativa all’ultimo teorema di Fermat su cui stavo lavorando?”
 
“Jadzia ha fatto qualche progresso, vieni, ti mostro i risultati se vuoi.”
 
“Lo apprezzerei molto.”

Tobin si alzò in piedi trafelato e cadde inciampando, senza che Ezri nemmeno capisse bene su cosa.

“Ahiiii! La spalla!”

Ezri si chinò su di lui: “Tobin! Come stai?”

“Mi sono fatto male alla spalla.”

“Oh no… Miles mi ucciderà.” Disse lei preoccupata e contattò Bashir che venne a curare la spalla infortunata.
“Dici che il Capo ricorderà cosa è successo?” Chiese a suo marito.

“Penso di si, io mi ricordai di cosa avesse parlato Torias con Jadzia.”

“Accidenti.” Ezri fece una smorfia di disappunto.

“Vedrai che Miles capirà.”

“Si, però mi dispiace che sia successo questo incidente.”

“Dai tutta la colpa a me.” Propose Tobin e proseguì: “In fondo è proprio così.”

“Poteva accadere a chiunque, tranquillo Tobin.” Lo rincuorò la ragazza.

Tobin annuì, incerto.

Il tempo di Kasidy nei panni di Emony e Keiko nei panni di Audrid scorse senza intoppi; quest’ultima fu deliziata di sapere che Ezri avesse un bambino e la ginnasta cercò di farle fare alcune figure insieme a lei.
 
**
 
“Posso toccare Dax? Voglio dire, la tua pancia?” Chiese Torias - la cui personalità era ospitata da Bashir - a un certo punto dell’incontro.

“Ok.” Rispose Ezri, titubante.

Torias appoggiò il palmo della mano sull'addome di Ezri, all'altezza della tasca simbiotica.
“Vorrei avere i tuoi ricordi di quando hai visto Kahn... e quelli di Jadzia.”

“Jadzia era single quando ha incontrato Lenara Kahn e sono andate molto vicine alla Riassociazione.”

Torias sospirò, rassegnato, poi osservò:
“Avverto che questo corpo è abituato al contatto fisico con te.”

“Stavo per dirtelo, appartiene a mio marito, Julian Bashir. Quando io ho incontrato Lenara è stato di recente, ed ero già sposata con Julian.”

Torias allontanò la mano dal ventre di Ezri e le chiese: “Che avresti fatto se non fossi stata impegnata?”

“Torias non credo che sia una buona idea parlarne...”

“Per favore.”

“Sei tu che vuoi saperlo? O mio marito?”

“Probabilmente entrambi, anche se per motivi opposti.”

“Non posso darti una risposta accurata senza essermi trovata in quella situazione, però, non provavo la stessa attrazione per Kahn che ricordo avesse provato Jadzia, e nemmeno l'amore che provavi tu...”
 
“Ho capito. Senti, parlami della massima velocità di curvatura raggiunta oggi, qualcuno ha infranto la soglia di curvatura dieci?”
 
“In effetti, si.” Rispose Ezri e gli raccontò la vicenda, così come risultava dai rapporti della USS Voyager, che erano stati ormai diffusi.
 
**
 
Nell'ufficio di Ezri fu preparato il tutto per l’incontro con Joran. Worf era stato disposto ad ospitare lui il più problematico fra tutti. Bashir aveva obiettato con Ezri che mettere la personalità di Joran, potenzialmente pericolosa, nel corpo di un Klingon non gli sembrava la più saggia delle idee ma Worf, dato il particolare affetto che nutriva per Dax, era il più propenso a correre il rischio su se stesso. Quando Joran era stato ospitato da Sisko, infatti, gli aveva quasi fatto del male seriamente e Worf accettava la possibilità, seppur remota, che potesse accadere. Il Capo O’Brien fissò temporaneamente alla scrivania delle restrizioni di metallo per i polsi.

Quando fu tutto pronto Dax si rivolse a Bashir e O'Brien:
“Grazie, potete andare, adesso cominciamo il rito.”

“Joran potrebbe diventare violento, non voglio che tu rimanga da sola con lui.” Obiettò Julian.

Worf intervenne: “Se è vero che io potrò riprendere il controllo, lo farò senz'altro in quella eventualità. Non farò del male a Dax.”

Bashir annuì e propose: “Oppure si potrebbe saltare l'incontro con Joran... Sarebbe fattibile?”

Il guardiano Trill rispose: “Non è stato quasi mai fatto.”

“Quindi ci sono dei precedenti.”

“L'unico che ricordo è di quando uno dei volontari è morto subito prima del rito e non c'era nessun'altro che potesse ospitare quella personalità precedente.”

“Capisco.” Rispose Bashir, costernato.

“Julian non preoccuparti, puoi andare.”

“Sei sicura?” Lei annuì. “Io sarò qui vicino, contattami per qualunque cosa.”

“Va bene.”

“Ok, io allora vado a riparare il servocomando idraulico di uno dei portelloni di attracco.” Disse l’ingegnere.

“Non so come faremo quando te ne andrai, Capo.” Disse Ezri.

“Sono sicuro che ve la caverete.” Rispose Miles e aggiunse: “Stai attenta qui.” Ezri annuì e i due uomini andarono via.

Il Klingon disse: “La preoccupazione del dottor Bashir per te è...”

“A volte tenera, a volte snervante, lo so.”

Tenera non è la parola che Worf avrebbe usato, ma lasciò correre. Il Klingon si sedette alla scrivania ed Ezri assicurò i fermi ai suoi polsi. Il guardiano eseguì il rituale e, quando fu certo che ci fosse la presenza di Joran in Worf, li lasciò soli. La Trill si sedette di fronte a lui, dalla parte opposta della scrivania.

“Ezri, ci rivediamo.” L'inflessione della voce di Joran le metteva sempre un po' i brividi, nonostante stesse usando la voce di Worf, il suo modo di parlare era inconfondibile.

“Solo perché è il mio Zhian'tara.”

“Lo immaginavo. Quanto tempo è passato dal nostro rito dell'Emersione?”

“Cinque anni.”

“Non mi hai mai ringraziato per averti salvato la vita...”

“Se proprio ci tieni, grazie Joran.” Disse la ragazza, senza entusiasmo.

“Di nulla e non dirmi che il mio istinto non ti ha salvata altre volte.”

“Probabilmente è vero, anche se farei volentieri a meno di ricordare come hai ucciso tre persone.”

“Vantaggi e svantaggi, come in tutto, cara Dax.” Joran fece una pausa, come per permettere ad Ezri di assimilare quell’osservazione, poi chiese: “A chi appartiene questo corpo?”

“Ad un mio amico, un Klingon di nome Worf.”

Joran rise rumorosamente.
“Mi hai fatto ospitare nel corpo di un Klingon?! Ora capisco il perché di queste manette.”

“Quelle sono state necessarie perché tu sei pericoloso, non correrò lo stesso rischio che ha corso Jadzia quando ti ha ospitato il suo migliore amico.”

“Il rischio che io possa fargli del male. Chi ti dice che non possa farlo?”

“Non potremmo trarre qualcosa di costruttivo da questo incontro?”

Joran scattò in piedi e calciò indietro la sedia, facendo sobbalzare Ezri, pur restando incatenato al tavolo.
“È molto più interessante spaventarti.”

“Non ho paura di te.”

“Non ti credo. E queste restrizioni non mi impediscono di poter fare del male a questo corpo. Mi chiedo se potrei spaccargli il cranio dando una testata alla scrivania.”

“Le creste craniali proteggono molto bene la fronte dei Klingon.” Obiettò lei.

“Sono curioso di scoprire se sia vero.”
Joran si mosse come a voler sbattere la testa sul tavolo, Ezri si alzò e con uno scatto andò accanto a lui tentando di bloccarlo.


“Worf riemergi!” Urlò lei.
Ma fu ancora Joran ad essere presente, con una delle mani ammanettate riuscì lo stesso ad agguantarle un braccio.
“Lasciami.”
 
“Quindi, non hai paura?” Le chiese. Lei esitò a rispondere e si biasimò per quell'insicurezza. Lui le lasciò il braccio e continuò: “Fai bene, non ti farei mai del male, tu sei Dax... e l'unico modo in cui continuo a vivere è attraverso di esso.”
Ezri fece un passo indietro, la scarica di adrenalina iniziò lentamente a scemare.
“Allora mi prendi la sedia? Così facciamo una conversazione normale.” Chiese Joran, conciliante.

Ezri recuperò la sedia, che era finita sottosopra in fondo alla stanza, lui si accomodò ed anche lei tornò a sedersi.

“Ho sempre voluto chiederti perché l'hai fatto.”

“Perché sono diventato un assassino?”

“Esatto.”

“Avrei dovuto immaginare che mi avresti voluto psicanalizzare.” Disse ironico e le chiese: “Tu suoni, Ezri?”
 
“Si, ho iniziato un paio di anni fa, quando mio marito mi ha regalato una sorta di syn lara.”
 
“Bene, così forse potrai comprendere meglio. Ecco come è iniziata...”

Lei ascoltò con attenzione e suggestione il racconto dell'uomo, ponendogli in alcune occasioni delle domande. Al termine del rituale ebbe più chiaro il vissuto di Joran e, anche se da ciò non scaturì affatto comprensione per le sue azioni, adesso conosceva indubbiamente meglio quella parte di sé.
 
**
 
La personalità ed i ricordi di Curzon furono trasferiti in Sisko.
 
“Come hai detto che ti chiami?” Le chiese.
 
“Ezri.”
 
“Bellissimo nome, anche tu lo sei.” Lei sorrise imbarazzata e pensò che Curzon non si smentisse mai, lui le domandò: “Posso avere del brandy Sauriano?”
 
“Questo mi ricorda quella volta in cui facesti ubriacare Benjamin con quel brandy, in un bar su Bolarus; ebbe dei postumi terribili, non penso che gradirebbe riaverli.”
 
“Lui non regge l’alcol come me, hai ragione.” Curzon scrollò le spalle: “Del sintalcol andrà bene allora.”
Ezri gliene replicò un bicchiere e glielo porse e ne prese uno anche per sé.
“Sauria alla fine è entrato a far parte della Federazione?” Chiese l’uomo.
 
“Si adesso ne è membro.”
 
“Che bella notizia! Anche se avrei preferito riuscirci io.” Curzon, durante la sua carriera di diplomatico, aveva mediato per consentire l’ingresso dei Sauriani nella Federazione, ma il tentativo non era andato a buon fine, essendoci state all’epoca ancora delle resistenze da ambo le parti. “Facciamo un brindisi!” La esortò entusiasta.
 
**
 
Il guardiano recitò nuovamente le parole di rito, per l’ultimo trasferimento:  
I'nora, ja'kala Dax. zhian'shee Jadzia tanus rem. Gon'dar, Ezri tor. Ezri, zhian'tara vok. Tu Dax, zhian'tani ress. Zhian'par, Jadzia garu'koj.”
 
Gli occhi di Ro si chiusero, si riaprirono e si guardò intorno.
“No, no. Cos'è questo?” Indicò il calderone usato per i rituali Trill, scuotendo la testa. “Perché c'è questo?”

“Jadzia, stai calma.”

“Tu sei una Trill, questo è il tuo Zhian’tara... significa che io sono morta.”

“Purtroppo si... io sono Ezri, il successivo ospite di Dax, ho sentito molto parlare di te.”
 
Anche il guardiano cercò di tranquillizzare Jadzia e quando vide che la situazione si era in una certa misura stabilizzata le lasciò sole.

“Naturalmente sai tutto di me.” Jadzia fu colpita dalla realizzazione di non essere più in vita e delle lacrime minacciarono di scenderle sul volto: “Dukat, mi ha uccisa?”

“Si, però poco tempo dopo è morto, alle Caverne di Fuoco su Bajor.”

“Il mio assassino è morto… magra consolazione... ma è pur sempre una consolazione.” Disse Jadzia, sollevando le spalle.

“Scusami, questo è il tuo Zhian’tara, adesso mi siedo, mi calmo e ricominciamo da capo.” Disse Jadzia.

“No, tranquilla possiamo parlare di quello che vuoi, ci permetterà comunque di conoscerci. Capisco che questa è la prima volta che affronti il rito come precedente ospite, non deve essere per niente facile.”

“Io sono in svantaggio, tu sai già tutto di me.”
 
Sorrise leggermente ed Ezri ricambiò il sorriso e propose:
“Sediamoci dai.”

Si accomodarono sul divano e Jadzia chiese:
“Siamo su Deep Space Nine? Perché? È qui che hai sentito parlare di me, allora.”

“Anch'io sono un ufficiale della Flotta Stellare, e presto servizio qui.”

“Davvero una coincidenza sorprendente.”

“Non è stata esattamente una coincidenza.”

“Cosa intendi?”

“Ti racconto un po' come è andata.”
Ezri le parlò di cosa fosse accaduto e Jadzia ascoltò con un po' di stupore.

“Sono passati quasi sei anni.” Affermò Jadzia. Ezri annuì, confermando. Jadzia chiese: “E Worf?”

“Si è trasferito su Qronos da circa cinque anni ormai. È il braccio destro di Martok, che è diventato Cancelliere dell'Impero.”

“So che non dovrei chiederti queste notizie sui miei cari e che tu in teoria non potresti raccontarmele.”

“Si, ma come ti ho detto, la mia è stata un'unione imprevista e un po' fuori dall'ordinario, potrei sempre dire di non sapere che non avrei dovuto parlatene.” Ezri affermò, solo in parte scherzando, poi chiese seria:
“Ti da fastidio che io viva qui?”

“No, se ciò ti ha aiutato ad adattarti all'unione, hai fatto bene.”

“C'è dell'altro, sono sposata con Julian.”

“Wow.”

“E abbiamo un bambino.”

“Oh, wow!”

“Si chiama Zano.”

“Ne sono contenta, davvero. Finalmente Julian si è deciso a mettere su famiglia.”

“In realtà all'inizio non era molto propenso al matrimonio né a diventare genitore. Ma poi è stato lui stesso a dirmi di volerlo.”

“È una persona eccezionale.”

“Lo so, lo sapevo già, grazie a te.”

“Mi piacerebbe conoscere tuo figlio e vedere Julian, vorrei vedere anche Worf ma hai detto che non vive più qui.”

“È qui per lo Zhian’tara, siamo buoni amici.”

“So che non sarebbe consentito che io lo incontri ma...”

“Faremo un'eccezione.” Acconsentì Ezri: “Dax a Worf.”

“Qui Worf.”

“C'è una persona che vorrebbe tanto vederti, se sei disposto.”

“Jadzia?”

“Si, siamo nel mio ufficio.”

“Arrivo.”

Worf entrò nell'ufficio dopo aver ricevuto risposta di entrare. Quando la vide restò immobile, riuscì solo a dire con nostalgia: “Jadzia”.

“Ciao Worf.” Lei si avvicinò e lo abbracciò.

“Ricorda che questo è il corpo di Ro Laren.” Precisò lui.

“Voglio solo abbracciarti.”

Lui ricambiò l'abbraccio e Jadzia, capendo che sarebbe stato imbarazzante se fosse durato a lungo, dopo poco lo interruppe.

“Conoscevi già Ro?” Chiese Ezri a Worf.

“Si, abbiamo servito entrambi sull'Enterprise D per qualche tempo.”

“Non me ne ero resa conto.”

“Mi dispiace di non essere stato qui quando quel vile ti ha uccisa, avrei potuto fermarlo.” Disse Worf a sua moglie.

“Non devi dispiacerti, odio averti lasciato così presto.”

“Non l’hai fatto per tua scelta. Voglio dirti che, anche se non sei morta da guerriero, io, Martok, O’Brien, Bashir e Quark abbiamo fatto una missione in tuo onore, per aprirti le porte dello Sto'Vo'Kor.”

“Grazie.”

Ezri intervenne: “Vi lascio un po' soli, vado a dire a Julian di portare Zano.”

Tornò dopo circa mezz'ora con famiglia al seguito. Furono accolti in ufficio e Worf si congedò, visibilmente toccato dall'incontro, tanto quanto lo era stata sua moglie.

Jadzia si accosciò davanti a Zano e disse: “Ciao piccolo.”

“Ciao Ro.”

Vedendo che il bambino avesse già familiarità con Ro capì di poterlo abbracciare.

“Avete un bambino fantastico, sono felice per voi.” Si rivolse ai genitori, tornando in piedi.

“Julian si sente ancora in colpa per non averti potuto salvare.”
 
“Ezri…” Obiettò lui.
 
“Ti farà bene parlarne con lei.”

“Non devi colpevolizzarti, ti conosco come medico e come persona, quindi so che hai fatto tutto il possibile e sicuramente anche di più.” Gli disse Jadzia.

“È comunque difficile convivere con quanto è successo.”

“Ti capisco, ma guarda cosa ciò ti ha portato, adesso hai una famiglia; almeno è venuto fuori qualcosa di buono dalla mia dipartita.”

Ezri si commosse ed anche Bashir fu sul punto di farlo. Jadzia asciugò con le mani le piccole lacrime che erano scese anche a lei, aveva cominciato a versarne quando aveva detto addio a Worf poco prima.
Jadzia abbracciò Julian, che ricambiò con emozione e poi andò via portando con sé Zano.

“Ci vediamo fra poco.” Gli disse Ezri.

“So che sarai un po' sopraffatta ma credo che ti farà piacere venire un attimo con me.”

“Dove?”

“Ci sono altri tuoi amici che vorrebbero vederti.”

“Ma, non è consentito, il guardiano di Mak’ala non mi permetterà di farlo, è già tanto che abbia incontrato Worf e Julian.”

“Il guardiano è impegnato altrove sulla stazione.”

“Come hai fatto?”

“Me ne sono occupata quando ho lasciato te e Worf da soli, sappi solo che c'è di mezzo Morn.”

“Che dolce ad aiutarmi... mi riferisco a Morn ma ovviamente anche a te, mi stai regalando un'esperienza incredibile, che non capita praticamente mai ai precedenti ospiti in uno Zhian’tara. Grazie di cuore.”

“Ti devo tanto Jadzia, è il minimo che potessi fare, per te e per loro. Andiamo?”

Jadzia annuì ed andarono in sala riunioni, dove Odo e Kira con Pohl, gli O'Brien al completo, i Sisko con Jennifer, e Quark furono felicissimi di rincontrarla e scambiare qualche parola con lei.

“Quark lo sai che mi devi ancora del latinum.” Sorrise mentre lo incalzava.

“No, ho già saldato il debito con Ezri.”

“Sul serio? Come hai fatto a convincerlo?” Chiese Jadzia alla giovane Trill, che sollevò le spalle sorridendo in risposta.

Dopo gli ultimi saluti tornarono in ufficio e contattarono il guardiano per terminare il rituale, come se nulla di insolito fosse successo.

“Pronta?” Le chiese Ezri.
 
“Non credo di poterlo mai essere a lasciare tutto questo... ma sono lieta che ci sia tu qui e che sia diventata una ospite di Dax. Sei stata così altruista ad offrirti di ospitarlo seppure tu non avessi mai desiderato unirti, in quella situazione gli hai salvato la vita, ed hai salvato una parte di ciascuno di noi con esso. Sei una persona fantastica ed un più che degno ospite di Dax, in effetti è stato fortunato ad essere stato unito a te.”

“Significa molto per me che tu pensi questo.”

Il guardiano Trill arrivò e recitò il mantra concludendo il rito dell'Avvicinamento. L'esperienza aveva lasciato un bel ricordo a tutti i coinvolti ed Ezri non si pentì di aver finalmente deciso di farla, in quello che era stato probabilmente il momento più adatto della sua vita.
 
 
FINE
 

Elenco degli ospiti di Dax:
Lela
Tobin
Emony
Audrid
Torias
Joran
Curzon
Jadzia
Ezri  
   
 
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