La morte ha gli occhi verdi
Lo senti, Severus, questo frastuono?
Non è il solito cuore che si spezza o il sogno di qualche gente che va in frantumi.
Percepisci il volteggiare leggero di quei pensieri che se ne vanno, abbandonano la tua testa, le tue paure, le tue emozioni.
Si staccano dalla tua anima come squame, li vedi cadere.
Senti il vuoto tra alcuni pensieri ed altri.
Ricordi ed emozioni passati. Recenti. Infiniti.
Perché non li fermi? Sono il superfluo, l’inetto, l’inquinante.
Pensieri vecchi, emozioni raggrinzite, ricordi pesanti.
Vuoi che il morso del serpente li distrugga.
Vuoi vedere l’unica cosa che per te abbia mai avuto senso.
Occhi verdi.
L’inizio e la fine di tutto.
Questa storia partecipa alla “Challenge delle Parole Quasi Intraducibili” di Soly Dea con la parola della lingua pirahã (lingua di una popolazione indigena dell'Amazzonia) xibipiio: l’esperienza della transizione, l’atto di cominciare o terminare qualcosa, di trovarsi al limite di un fenomeno. Come una fiamma tremolante, che entra e esce dalla nostra percezione.