Scartabellando tra le vecchie cartelle del mio pc mi sono imbattuta in una mia vecchissima os su Oikawa (strano guarda!) che non so perché, tra tutti, io non l’abbia mai postata su Efp.
L’ho sistemata un attimo, perché era una cross-over con FREE e nello specifico con il personaggio di Sousuke – anche lui, poraccio, con una spalla che lo fa dannare – ed eccola qui.

A rileggerla dopo tutti questi anni la cosa che più mi ha colpito è il fatto di come davvero il personaggio di Tooru, e le sue mille e più sfaccettature profonde, sia quello che ho nel cuore più di tutti e fin da subito.

Vola solo chi osa farlo

Tooru's pain
 

Anche se lui non ama per niente la confusione e il chiasso inutili, in quel momento il silenzio asettico dell’angusto stanzino, intervallato solo dal ronzio del distributore di bevande posto di fronte a lui, gli è a dir poco insopportabile.
Perché ha imparato ad associarlo a quello. A quei momenti di attesa solitaria nel corridoio del reparto di ortopedia, mentre nella mente e nell’animo un’infinità di pensieri si affacciano e si accavallano.
A quei momenti in cui si trattiene anche dal fare un respiro più profondo degli altri per timore di sentire qualcosa che non vada. Di sentire qualche spasmo. Di sentire male. A quel maledetto ginocchio ovviamente.
Perché a diciotto anni non può permettere al dolore di avere il sopravvento. Su di lui. Sui suoi sogni.
È sempre stato solo in quei momenti, non avrebbe mai sopportato di suscitare la commiserazione negli altri per il suo dolore, fosse questo fisico o morale.

- Oikawa-kun? – la voce dell’infermiera che lo chiama uscendo dall’ambulatorio per annunciargli il suo turno, lo riporta alla realtà.
Al momento della verità.
Sì perché oggi sarà l’ultima volta che Tooru attenderà in quel corridoio. Tra qualche istante il medico gli darà l’esito degli ultimi esami diagnostici sulle condizioni del suo ginocchio dopo settimane di riabilitazione.
Se dicesse che non ha nemmeno un po’ di paura in quell’istante, Tooru mentirebbe a se stesso, più di tutte le volte in cui ha cercato di convincersi di non essere perdutamente innamorato del suo miglior amico.
Ma Tooru è fondamentalmente un guerriero ed entra nello studio dell’ortopedico con passo fermo e sicuro.
Non vacilla e risponde al sorriso che il medico gli dona nel momento in cui gli pone di fronte a lui i risultati degli esami...

Tooru's dreams

A vederlo in quel momento, lui che di solito ha perennemente stampato in volto quel suo sorrisetto pungente, non sembra nemmeno lui.
Perché il sorriso che si affaccia timidamente sulle labbra, mentre è arrivato sulla soglia del parco vicino casa sua, è uno di quelli rari da vedere in lui. Perché è nervoso, e Oikawa Tooru non lo è mai. Mai! Nemmeno quando si prepara per la sua micidiale battuta al salto anche quando la sua squadra si trova al set-point. Anche quando si appresta a fare un pallonetto, di quelli da manuale.
Ma ora, lì, da solo, deve fare i conti con un’unica cosa.
Il suo ginocchio.
Quel ginocchio che sempre più spesso aveva cominciato a cedere. A pulsare. Fino a costringerlo a non poterlo proprio più ignorare.
Ed ora, dopo infinite sedute di riabilitazione, di fisioterapia - continuando comunque a tenere allenata la mente, lo spirito, le braccia - è lì.
Prende un grosso inspiro, Tooru, per poi buttarla fuori quell’aria, dopo aver assaporato l’odore delle foglie, del terreno bagnato dalla pioggia che ha battuto incessante per tutto il giorno.
Se non fosse perché è semplicemente terrorizzato dall’esito di quella corsa che si sta per apprestare a fare, se la darebbe a gambe levate.
Il tuo ginocchio adesso è perfettamente a posto. Non c’è più niente che non vada, ha cercato di tranquillizzarlo l’ortopedico, così come il fisioterapista che l’ha seguito in quel percorso.
Stringe le nocche delle mani, fino a farle diventare bianche.
Si abbassa nuovamente per assicurarsi che le stringhe delle scarpe siano allacciate, ma lo sa, lo sa Tooru che sta cercando di testare nuovamente il suo ginocchio.
Certo, sa anche perfettamente che fisiologicamente il suo ginocchio è a posto. Solo deve spiegarlo alla sua testa. Al suo cuore.
Sospira. Ripensa a quando usciva dalle sue sessioni stremanti di fisioterapia, con il ginocchio che lo torturava e l’unica cosa che desiderava in quel momento era poter sfogare la sua frustrazione. Lui, che di fronte agli altri si dimostra ed è sempre così indomito e fiero.
Sospira nuovamente, Tooru, socchiude gli occhi, butta fuori l’aria.
Il sorriso nervoso lascia spazio al solito sorrisetto adorabilmente strafottente e la prima, leggera, falcata parte.

Tooru ha ripreso a volare.

FINE
 

E niente, non dico altro. Oikawa merita tanto amore.