Anime & Manga > Violet Evergarden
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Autore: tsukuyomi_    23/05/2021    1 recensioni
|| Multicouple | Introspettivo/Malinconico/Romantico | Raccolta | Missing Moments | Questa storia partecipa alla "Challenge delle sei coppie" indetta da GiuniaPalma/LadyPalma sul forum di EFP. ||
I ➨ Crack ⎯ Dietfried/Violet: «Violet, pronuncia il mio nome, almeno una volta, e non il suo». [ Questa storia partecipa anche alla Challenge "Solo i fi❀ri sanno" indetta da Pampa313 sul forum di EFP. ]
II ➨ Canon ⎯ Cattleya/Benedict: Sorrise Cattleya, restando ancora immersa in quella stretta. Nonostante lui l'avesse già compreso, un giorno lei glielo avrebbe detto, a cuor leggero.
III ➨ Slash/Femslash ⎯ Benedict/Hodgins: «Eri preoccupato, tesoro?».
IV ➨ NOTP ⎯ Cattleya/Hodgins: «Unisciti a me», le aveva detto.
V ➨ Het ⎯ Julia/Laurus
VI ➨ OTP ⎯ Gilbert/Violet
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Cattleya Baudelaire, Dietfried Bougainvillea, Gilbert Bougainvillea, Violet Evergarden
Note: Missing Moments, Otherverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Note autrice: Dopo una lunghissima pausa, complice anche la mia misera voglia di mettermi al pc e trascrivere il capitolo, sono tornata per la seconda coppia. 
Beh, direi di iniziare a darvi una misera idea su di loro e sui loro modi di fare all'interno dell'opera, intesa (e presa in considerazione) unicamente tramite le light novel. Inizierei a descrivervi Benedict, in quanto il suo cambiamento a livello comportamentale e caratteriale tra light e anime e quasi nullo (se non si considera il suo modo di approcciarsi a Hodgins, ma questo è un altro paio di maniche, che vi descriverò nel prossimo capitolo). Le uniche cose che cambiano sono la sua storia: con un passato simile a quello di Violet, anche lui non ricorda nulla della sua infanzia, rimembra solo da quando è stato ritrovato - in un continente differente - da una zingara, che gli ha insegnato tutta la loro cultura, a parlare, danzare e anche scrivere, ricorderà il periodo e lei come un qualcosa che lo ha salvato; successivamente diventerà un mercenario - le sue abilità in combattimento e con le armi sono ottime (non come quelle di Violet, ma sa comunque il fatto suo) conosciuto in un altro continente per le sue abilità. L'unica cosa che ricorda della sua prima infanzia è di aver avuto una sorella, però, non ricorda di lei né l'aspetto né il nome, eppure continuerà sempre a cercarla, convinto che la riconoscerebbe soltanto guardandola in quanto ciò che li lega è l'amore. 
Considera Violet come una sorella (Gilbert in una delle poche occasioni in cui la vede dopo il dirottamento del treno si "preoccuperà", in quanto lui le da varie attenzioni, e penserà che il suo intento sia quello di provarci con lei, ma Violet lo rassicurerà dicendogli che lui la vede e la considera come parte della sua sorellina, aggiungendo che lui ha già una donna che ama e una relazione, anche se tenuta nascosta - con Cattleya, appunto) e, secondo me, lo sono davvero, anche se nulla è stato confermato nell'opera.
Cattleya... che dire, sicuramente lei ha la differenza maggiore per quanto riguarda il carattere tra le light e l'anime: nell'anime è sicura di sé, per le altre bambole è quasi una figura "materna", una guida, visti i suoi modi di fare. Il suo stesso aspetto è più maturo, mentre nella light risulta molto più giovanile, da ragazzina - nonostante sia comunque più grande di Violet. 
Nelle light invece lei è, in primo luogo, una ex pugile che non ha un buon rapporto con i genitori, da cui è scappata, finendo per incontrare Hodgins che l'ha accolta. Nelle braccia, nonostante non si direbbe, ha una forza assurda. Lei è estremamente femminile e si lascia trasportare anche in maniera eccessiva dalle proprie emozioni,  è gentile, allegra ed estremamente sfacciata. Ha un lato mooolto grande (immenso, direi) di infantilità e ingenuità, però sa essere matura quando la situazione lo richiede.
Ok, penso di aver scritto fin troppo... prima di lasciarvi alla storia, comunque, vorrei aggiungere una ultimissima questione: la ff tratta su un momento accaduto nelle light, dove Benedict si prende una pausa da lavoro e parte per girare il mondo in cerca di sua sorella, salutando Hodgins e Violet, ma non Cattleya, in quanto via per lavoro (la cosa l'ha resa estremamente triste, anche se non lo avrebbe ammesso ad anima viva. Anche nelle light, comunque, battibeccano un giorno sì e l'altro pure). Durante il suo periodo di assenza lei si sente molto sola e, dopo aver accettato una proposta di uscita con un borghese del luogo - sotto consiglio di Lux (segretaria di Hodgins e prima amica di Violet) si rende conto di essere innamorata del biondo e decide di partire a sua volta, per cercarlo; lo stesso giorno lo incontrerà per strada e lui sentirà la sua dichiarazione (infatti, per strada, provava varie frasi, vari modi per dichiararsi e lui lo sentirà così a caso xD).
Ma bando alle ciance, buona lettura! 






 
Dal profondo del mio
           cuore...

 
Le era servito del tempo, tanto tempo, per accettare quei sentimenti che avevano preso presto possesso del suo animo e del suo cuore in maniera tanto ardente. 
Le era servito del tempo per ammettere a se stessa che con lui stava davvero bene nonostante le loro numerose e comiche liti, che con lui si sentiva sempre al sicuro e protetta, nonostante già di suo lei fosse uno spirito della natura indomabile e completamente in grado di badare a sé con le proprie forze. 
Le era servito del tempo, tanto tempo, per prendere coscienza di come la sua lontananza l'avesse effettivamente ferita, di come la sua lontananza le avesse spezzato il cuore impedendole di chiudere occhio per numerose notti in cui il suo ricordo diventava troppo opprimente, stringendole il cuore in una morsa ferrea. 
Le era servito del tempo per comprendere che il fatto che lui non l'avesse avvisata della sua folle decisione l'aveva inevitabilmente spinta a cadere in uno stato emotivo complicato, tale da mettere in dubbio ogni suo pensiero e ogni sua convinzione. 
Lui ci teneva un minimo a lei?
Lui, in quello stesso istante, disperso in
qualche posto su quella terra per 
realizzare il proprio sogno, provava i 
suoi stessi sentimenti?
Le era servito del tempo per raccogliere e dare un nome ai suoi sentimenti, le era servito del tempo per comprendere che non desiderava alcun uomo al di fuori di lui, spingendola prima ad abbracciare e poi a prendere una decisione così distante dalla sua persona. 
Ne sorrise appena, al pensarci.



«Stupida donna...» La voce di Benedict, mentre si rivolgeva a lei dopo così tanto tempo con un tono così differente dal suo solito, le fece venire i brividi. Le era mancato, dannazione se le era mancato.
Le era mancato quell'odore di legno, di terra, di erba e di sudore — così differente da quello del suo adorato presidente — che segnava ogni volta il suo arrivo. Le era mancato quel suo viso androgino, quei profondi occhi azzurri, quei capelli disordinati color sabbia, quel suo bizzarro modo di vestirsi e quei suoi tacchi alti. «Saresti davvero venuta a cercarmi?» Continuò lui, lasciando vagare la mano sui suoi lunghi capelli scuri, incapace di fermarsi. 
«Sì» ribatté Cattleya con un filo di voce, il cuore in gola e il viso stranamente caldo, a tratti bollente. 
Lui l'abbracciò, stringendo il suo corpo estremamente femminile tra le braccia. 
Lei si stupì, incapace di porre una distanza tra i loro due corpi, ricambiando, beandosi di quel momento e del suo calore che trapassava i suoi abiti. 
Ti amo, ti amo, ti amo.
Sorrise Cattleya, restando ancora immersa in quella stretta. Nonostante lui l'avesse già compreso, un giorno lei glielo avrebbe detto, a cuor leggero. 
   
 
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