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Autore: L_White_S    25/05/2021    0 recensioni
" Non sempre gli angeli nascono con le ali "
Quando i nazisti portano gli ebrei nel campo di concentramento di Auschwitz, il loro scopo non è solo quello di ucciderli…
Quando il re inglese attacca la Francia per riprendersi il trono, la guerra “dei cent’anni” diverrà il pretesto per celare le vere motivazioni del conflitto. Ma cosa hanno in comune questi avvenimenti storici?
Ice – il protagonista – è un ragazzo che si sveglia in un laboratorio ultratecnologico senza memoria. Gli esperimenti condotti lo hanno privato dei ricordi e solo dopo un accurato incidente, studiato – se vogliamo – inizia finalmente a trovare nel buio della sua mente quei flashback che faranno riaffiorare la verità, oltre che la luce.
La saga inizia con la ricerca delle origini di uno “dei dieci”, con un debutto fenomenale.
Si introdurranno domande che sorgeranno spontanee al lettore, quali la nascita del conflitto delle parti, sia di esseri
sovrannaturali che non, e di quanto possa un amore condizionare la vita…
Ice, durante il viaggio dettato dai ricordi, scoprirà una visione demoniaca che lo perseguiterà per tutto il tempo, manovrandolo come un burattino. Ma perché accade questo?
L’amore potrà riportarlo sulla retta via, perché la strada del male, è solo un bivio…
Genere: Fantasy, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO       4.0
 
 
 
 
   « L’aereo per Amsterdam partirà con un ritardo di quindici minuti causa manutenzione straordinaria », disse la sensuale voce femminile negli altoparlanti dell’aeroporto.
   Meglio, si disse Mike, avrebbe potuto assaporare per l’ultima volta l’aria calda dell’Africa prima di tornare nella fredda Europa. Erano le nove di sera e nonostante il vento costrinse i residenti a coprirsi, per lui quella brezza fu un cocktail invidiabile.
   Poi qualcuno lo raggiunse e si sedette di fianco a lui.
   Di tanti posti liberi che c’erano… poi, capì… Era il suo amico.
   « Hai sentito? Dovremmo starcene in questa terra del cazzo per altri quindici minuti, non ne posso più! », disse scocciato sorseggiando una Coca Cola e addentando un Big Mac.
   « Sei troppo superficiale, questa è l’Africa, paese delle antilopi e dei leoni, non è un posto che si visita tutti i giorni sai? », disse il sorridente Mike senza voltarsi.
   « Parla per te, io sono stato rinchiuso cinque anni sotto terra! ».
   Con la bocca stracolma d’insalata, per poco il giovane moro non soffocò.
   Era fuori controllo ma era un secolo che non mangiava quella roba e ne andava pazzo.
   Era il quarto menù che si era andato a prendere nel McDonald dell’aeroporto e dato l’orario, era l’unico che quella sera mantenesse il rush vivo per i tre cassieri. Mentre nella cucina, gli “chef” continuavano a maledirlo; divertente.
   Era al settimo cielo.
   « Grazie per avermi salvato maestà », disse con gli occhi gonfi di lacrime il councillor voltandosi per guardarlo.
   Ancora non riusciva a credere che tra tutti quei proiettili, fifone com’era, era riuscito a salvarsi.
   Il lancinante dolore alla mascella non lo aveva ancora abbandonato nonostante fossero passati un giorno e una notte ma era in perfetta forma e questo grazie a Ice.
   « Ma se ho letteralmente fatto esplodere quel gioiello di limousine », disse scherzando.
   Poi continuò lasciando in silenzio il suo subordinato che nonostante fosse un incapace nell’arte del combattimento, si era rivelato l’unico vampiro con le palle che aveva avuto il coraggio di sorvolare mezzo mondo per salvarlo.
   « A quanto ho capito ho fatto scoppiare io la guerriglia tra la Hide e gli altri, se non mi fossi svegliato di soprassalto tutti quei proiettili non avrebbero rischiato di ucciderti, è colpa mia, ti chiedo scusa ».
   Il sogno aveva portato alla memoria tutto, ora capiva perché Angy lo aveva supplicato di ricordare e perché si era spinta con tanta facilità verso di lui, incurante dei proiettili.   
   Aveva vissuto un’intera vita e anche più grazie a lui e con il suo ultimo bacio lo aveva investito dei suoi ricordi e del suo maestoso potere. Ora era morta e l’avrebbe portata per sempre nel suo cuore.
   « Che cosa hai sognato? ».
   « Ho fatto un sogno fantastico… e mi auguro di farlo ogni notte. Ci sono parti della mia vita che ancora non ricordo ma quella, la porterò per sempre nel mio cuore ».
   « Si prega ai passeggeri diretti per Amsterdam di imbarcarsi, grazie. Ci scusiamo per il ritardo ».
   I due ragazzi si alzarono, presero cappotti e valigie.
    Ice si era fatto comprare tutti abiti firmati, sembrava uno sceicco Europeo, così l’aveva ribattezzato Mike.
   « È da questa parte l’imbarco Ice! Dove stai andando! ».
   Correndo come un forsennato, il moro si stava allontanando in fretta diretto per l’ennesima volta al fast food.
    « Arrivo subito, avviati! ».
   È incorreggibile.
   Cinque minuti dopo Ice presentò passaporto carta d’identità e biglietto.
   Ci fu un’attesa imprevista, parvero sorgere dei problemi, mentre di là del vetro, sulla pista, i passeggeri stavano già salendo sul velivolo. C’era anche Mike.
   « C’è qualche problema? », domandò senza preoccupazione.
   « Questo passaporto è… falso signore ».
   Uff… non me ne andrò mai.
   Lo sguardo profondo di Ice si rispecchiò nei sinceri occhi dell’agente mentre un lievissimo sorriso mosse le dolci labbra del giovane, trasformando le azzurrissime iridi in un lieve rossastro, proprio in prossimità delle pupille.
   « Ne è sicuro? ».
   « Mi scusi, vada pure ».
   
 
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