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Autore: Vickk36_    30/05/2021    2 recensioni
Gemma è una ragazza alle prese con l’ultimo anno di medicina, determinata e intraprendente come poche. La giovane è impaziente di ottenere la sua laurea al più presto difatti, da quando il suo ragazzo, Andrea, l’ha tradita, facendole smettere di credere all’amore, ed i suoi genitori sono disinteressati alla sua vita, ella non si è concentrata in altro se non allo studio al fine di poter diventare ciò che ha sempre desiderato: Un medico. Ma i suoi obiettivi vengono messi a dura prova da un professore tanto irascibile e misterioso quanto importante, colto e dedito al lavoro: Riccardo Esposito.
I due ben presto, da un odio iniziale, si ritroveranno a far parte di qualcosa di può grande di loro e…di proibito.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Lemon, Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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Era già passata una settimana dall'incontro con il professore che aveva avuto dei riscontri negativi nel rapporto tra lui e Gemma, come d'altronde, ella aveva immaginato. Dall'altro canto, Gemma sperò che ci fossero stati maggior chiarimenti perchè quella situazione per lei stava diventando  davvero insostenibile ed angosciante. Ogni giorno, si ritrovava appesa ad un filo invisibile agli occhi altrui e si chiedeva se Riccardo Esposito provasse le sue stesse emozioni. Si contradisse all'istante, rammentando i suoi modi di fare ed il suo strano carattere, che tanto la faceva dannare ma che allo stesso tempo la spingeva sempre di più verso di lui perché aveva ben compreso che Riccardo Esposito era un'enigma. Un’ enigma che nonostante tutto, le piaceva. Misterioso, affascinante, dannato, probabilmente a causa del suo passato, egli era così concentrato sul suo lavoro che la giovane studentessa pensò che oltre a quello, non aveva altri interessi. Ma si sbagliava sicuramente. 

Così, con la penna tra i denti, che mordeva nervosamente, era persa nei suoi pensieri e nelle sue infinite ipotesi. Gemma non riusciva ancora a comprendere perché il professore in questione l'avesse prima baciata e poi allontanata e sebbene la risposta potesse essere molto semplice, non era per niente convinta anzi,  pensò che lui fosse stato soltanto egoista e molto sgarbato. Questo, non faceva altro che mandarla completamente in tilt, supplice della sua mente, che da tempo le giocava brutti scherzi. Prima desiderava ardentemente Riccardo Esposito, poi si convinceva che era tutto sbagliato e che lui non era l'uomo giusto per lei, che doveva dedicarsi alla sua carriera al fine di potersi laureare e scappare da Venezia.

"Signorina! è ancora con di noi?" Ad interrompere quel lungo momento di riflessione, che aveva causato la sua distrazione durante la lezione che stava a stento seguiva, fu il professore di neurologia. Gemma sentì il bisogno improvviso di sotterrarsi dagli occhi dei suoi compagni, che ridevano di sottecchi per la faccia palesemente assente, ed un rossore evidente spuntò nelle sue guance. 

"Si professore, va tutto bene. La prego di scusarmi!" Affermò gemma, lanciando una mala occhiata a tutti i ragazzi presenti dentro la grande aula. 

il professore annuì e continuò normalmente la sua lezione mentre la mente di Gemma continuava imperterrita a divagare quando, un'illuminazione le venne di punto in bianco ricordandosi le parole di Luca: 

"Perché non fai la tesi con Riccardo Esposito?" 

 

Se dapprima l'idea non la convinceva affatto anzi, la turbava esageratamente, solo in quel preciso istante non vedeva l'ora che quella interminabile lezione finisse per andare a proporre la tesi a Riccardo Esposito. Questo non era solo un modo per laurearsi facendo un bel lavoro con un brillante medico e ricercatore, ma era sopratutto un'occasione importante per cercare di conoscerlo in ogni piccola ed insignificante sfaccettatura che lo riguardassero. Poteva sembrare un'idea a dir poco malsana ma, sperava e credeva che il professore avrebbe accettato la sua proposta. Ella si sentì improvvisamente energica come non mai nonostante ci fosse una montagna da scalare che era proprio quella di addolcire Riccardo Esposito come quella volta in cui quest'ultimo l'aveva baciata abbattendo in tal modo tutte le grandi barriere e difficoltà che li dividevano e sebbene entrambi avessero provato queste magnifiche sensazioni per pochi minuti, Gemma era intenta a provarle ancora ed ancora, finchè non avesse avuto più fiato. Era tutto a dir poco inverosimile in quanto l'odio si era trasformato in un interesse che cresceva ogni giorno sempre di più e chiaramente, Gemma non aveva previsto tutto quello. Dopo quella lunga ora in cui la studentessa aveva pensato solo all'attraente Riccardo Esposito, che faceva uscire la bava dalla bocca a tutte per il ruolo che rivestiva e per l'aspetto fisico che aveva avuto la fortuna di possedere, ella si incamminò verso l'ufficio del professore e sorrise poichè ormai era diventata quasi una routine andare da lui, sia che fosse per litigare che per parlare almeno per pochi secondi ed incollare i suoi occhi a quelli di lui, scatenando dentro di lei un turbinio di emozioni. Il cuore le batteva forte perchè era consapevole che il professore non si aspettasse che lei si presentasse di colpo nel suo ufficio proponendogli la tesi, già poteva infatti immaginare la sua faccia. Rise e scosse la testa per poi bussare con due tocchi, aspettando pazientemente che egli le aprisse. Il risultato fu quello previsto: appena Riccardo Esposito aprì la porta, sgranò leggermente gli occhi per tanta sorpresa. Poi sorrise maliziosamente, si spostò di lato per farla passare e chiuse la porta alle sue spalle, appoggiandosi in un modo così sensuale che Gemma si ritrovò la gola secca.

"Presumo che abbia bisogno di qualcosa, signorina" Iniziò il professore guardandola negli occhi ed inclinando la testa di lato, aspettando che qualche parola di senso compiuto uscisse dalla sua bocca. Gemma schiuse le labbra, rielaborando in testa le parole a cui tanto aveva riflettuto e pensato per molto tempo ma con il suo sguardo su di lei le veniva impossibile, come se le avesse completamente dimenticate. Pertanto, scelse di improvvisare sperando di non fallire invano: 

 

"Io...sono venuta qui per farle una proposta che spero lei accetterà"  In quel preciso istante, Gemma attirò l'attenzione del professore in modo repentino. Egli infatti si avvicinò a lei e la incitò a parlare cosa che lei, seppur esitante, fece, spinta dal suo istinto che le diceva di farlo senza indugio. 

"Vorrei chiederle di essere il mio relatore per la tesi di laurea..." Di getto, Gemma lo disse. La reazione del professore fu istantanea: gli brillarono gli occhi appena egli udì le intenzioni chiare della studentessa. Gemma scorse quella luce che attraversò come un fulmine i suoi occhi cristallini e si morse il labbro in attesa di una sua risposta, che si presupponeva fosse alquanto positiva. Il professore fece un gran sorriso, che fece quasi perdere l'equilibrio a Gemma per quanto fosse ammaliante e contagioso, mai fino ad allora era successa una cosa del genere ed ella si sentì soddisfatta di se stessa.

 

"Devo ammettere che sono molto colpito...potrei chiedere perchè tra tutti proprio il sottoscritto?" 

Riccardo Esposito era desideroso di scoprire perchè, se fino a qualche giorno fa la studentessa lo aveva accusato di qualcosa che lo fece infuriare e non poco in quanto, sebbene avesse avuto un'intensa relazione con una di quelle, non era un donnaiolo incallito anzi, era tutt'altro. Egli si definiva infatti, un gentiluomo che al contempo aveva dei valori ben precisi ma soprattutto possedeva una reputazione che la ragazza che si trovava davanti a lui rischiava di marchiare. Il desiderio tra loro c'era, era abbastanza evidente, e lui, grazie al suo intuito, che raramente sbagliava, lo aveva sempre avvertito. Gemma, invece, s'era trovata in difficoltà ma decise in ogni caso di inventare una scusa abbastanza credibile, almeno per lei. 

 

"Perchè so che lei potrebbe aiutarmi a fare un lavoro molto attento che, con tutta onestà, non troverei in nessun altro"  Ella arrossì ed abbassò lo sguardo perchè mai si era rivolta in tal modo con qualcuno, tantomeno con un professore ed in particolare con Riccardo Esposito. Si sentiva indifesa in quanto tutto di lui la rendevano assai vulnerabile e ogni qual volta che c'è l'aveva davanti, le veniva quasi spontaneo abbassare le difese sebbene poi, il suo modo di ribattere contro di lui, tradivano le sue vere emozioni incontrollabili, che cercava invano di nascondere.

"Accetto" .

Disse Riccardo Esposito con enfasi, gesto che fece sorridere Gemma come non mai. Quello era uno dei pochi momenti in cui finalmente, dopo mesi di discussioni e polemiche varie, si erano sorrisi a vicenda in modo genuino. Gemma non potè crederci, era riuscita a fare quello che aveva immaginato e benché ogni suo piano andasse sempre a buon fine, questo era diverso, era il più importante fra tutti. 

"D'accordo...io la ringrazio professore, veramente" Disse Gemma calmando la sua inconsueta gioia nella risposta del professore. Quest'ultimo, prima che lei si avvicinasse verso la porta la bloccò con delle parole chiare e concise: "Ah e signorina..." 

Sentendo la sua voce si girò verso di lui e lo guardò interrogativo, non capendo cosa altro le volesse dire. Che stesse già avendo dei ripensamenti?

 

"Desidero vederla ogni giorno per questa tesi, non sono una persona che si riduce all'ultimo ed inoltre, questa tesi dev'essere più che brillante. Non accetto che ci sia anche un minimo errore" Disse lui.  Gemma inarcò un sopracciglio e annuì, mentre dentro di se buttava fuori il fiato che aveva trattenuto, credeva sul serio che lui avesse avuto qualche remora al riguardo. 

"Vorrei iniziare oggi a lavorarci...è disponibile?" Chiese d'un tratto lui. Gemma sgranò gli occhi dalla tanta sorpresa in quanto, non credeva che lui le proponesse di iniziare proprio lì, in quel momento. Solitamente, i professori facevano passare un po' di giorni in modo tale che fossero disponibili per un impegno di un grande valore ed importanza come la tesi di laurea mentre invece, Riccardo Esposito sembrava quasi impaziente di lavorare con lei, di passare più tempo con lei. E Gemma non si sbagliava, era esattamente così.

"Certo...se per lei non è un problema" disse Gemma.

"Bene, si accomodi" Il professore la invitò a farla sedere, mentre lui faceva lo stesso dall'altro lato della scrivania. Gemma era ancora tremante: l'idea di lavorare con una persona come Riccardo Esposito la eccitava e spaventava al contempo. Insomma, ella temeva che qualcuno dei due perdesse il controllo ma infondo sapeva che, prima o poi sarebbe successo. Bastava solo dare tempo al tempo.

"Tesi sperimentale, suppongo..." Il professore ruppe il ghiaccio dopo alcuni minuti di silenzio da parte di entrambi. Gemma annuì. Aveva già le idee chiare ma chiaramente voleva avere maggior consigli ed approfondimenti da un esperto in quel campo. 

"Esattamente...sa io pensavo di portare la scoliosi idiopatica, i vari tipi di trattamenti e le cure legati a tal problema" Affermò Gemma, sicura di se. Il professore fece un gesto di assenso con la testa ed accennò un piccolo sorriso, che fece capire a Gemma tutta la sua approvazione per l'idea che aveva avuto.

"Lei non fa che stupirmi ogni giorno sempre di più...complimenti!" Riccardo Esposito si congratulò con la giovane studentessa mentre nella sua testa pensava che, nonostante lui non credesse alle coincidenze o al destino in quanto uomo di scienza, era appena successa una cosa alquanto strana: Entrambi avevano pensato allo stesso argomento, come se quest'ultimo fosse stato fatto apposta per la tesi di Gemma. Quest'ultima fu alquanto meravigliata dai complimenti di lui, era stato inaspettato. Ma d'altronde, tutto di quel professore era così inaspettato e imprevedibile, questo era ben visibile a tutti. Malgrado questo, accennò un sorriso e nuovamente, non riuscì a non arrossire.

"La ringrazio" Disse la giovane studentessa, pacatamente mentre sentiva gli occhi del professore addosso a lei.

"Dunque...iniziamo?"  Propose il professore. Quello fu il primo pomeriggio in cui Gemma e lui non facevano più la guerra ma soltanto, dedicarono il loro prezioso tempo in compagnia delle loro passione cioè la medicina. Avevano abbassato entrambi i loro muri alti, buttarono via le loro maschere, facendo sì che entrambi si trattenessero dentro quello studio per ben cinque ore. Ore in cui Gemma comprese che aveva sbagliato tutto e che Riccardo Esposito non era soltanto un bastardo senza cuore, era un uomo che con la sua invidiabile intelligenza riusciva a distinguersi da tutti i ragazzi che ancora, dovevano maturare. Lui, guardandolo, era l'uomo perfetto,  l'uomo che aveva sempre cercato e ricercato e che ora, Gemma aveva di fronte. Purtroppo però, se non fosse stato per l'enorme differenza d'età che li dovevano, i limiti imposti dall'università ed i loro rispettivi ruoli, Gemma non avrebbe avuto tali difficoltà e numerose crisi esistenziali. Spettava ad entrambi la scelta, tutto era nelle mani di un professore dedito al lavoro e che non aveva nulla da perdere se non quest'ultimo  ed una studentessa desiderosa di allontanarsi dalla sua famiglia tossica e ricreasi la vita che aveva sempre sognato fin da quando era piccola. Gemma si chiedeva quale sarebbe stato l'esito di questa situazione pericolosa e benché il pericolo fosse intrigante, portava ad un disastro irrimediabile. Perché ogni cosa ha delle conseguenze e queste sarebbero arrivate molto presto poiché l'essere umano non ha limiti quando davanti a se trova un desiderio irresistibile. E quello, stava per scoppiare come un vulcano pronto ad eruttare.

 

Spazio autrice

Ciao ragazzi! spero che la storia vi stia piacendo nonostante, come penso si sia ben capito, non voglio andare troppo di “fretta” perché tengo particolarmente a questa storia in quanto la prima e intendo metterci il cuore. So che magari tutta questa attesa scocci a qualcuno ma penso sia al contempo fondamentale per rendere la storia più realistica ed avvicinarla alla vita reale e non alla finzione. Intendo dire che una storia come quella di Gemma e Riccardo non è assolutamente semplice ed è per tale motivo che preferisco dare tempo al tempo. Ma non preoccupatevi perché il momento che state aspettando sta arrivando!😉

   
 
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