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Autore: Hinata_Shoyo    01/06/2021    0 recensioni
Incubi.
Rappresentazioni delle più grandi paure dell’animo umano.
A chiunque, nella sua vita, sarà capitato di avere un incubo.
L’importante era, al risveglio, distinguere lo scenario onirico da quello reale.
Talvolta però, un incubo poteva essere talmente angosciante, da rifletterne le conseguenze anche al di fuori del mondo onirico.
Per Wei Ying, questo era uno di quei casi.
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In breve, il nostro Wei Wuxian ha un incubo, ma Lan Zhan sarà lì con lui per aiutarlo anche questa volta.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Incubi. 

Rappresentazioni delle più grandi paure dell’animo umano. 

A chiunque, nella sua vita,  sarà capitato di avere un incubo. 

L’importante era, al risveglio, distinguere lo scenario onirico da quello reale.

Talvolta però, un incubo poteva essere talmente angosciante, da rifletterne le conseguenze anche al di fuori del mondo onirico.

Per Wei Ying, questo era uno di quei casi.

Da quando era tornato in vita nel corpo di Mo Xuanyu, di incubi ne aveva fatti a palate, ma mai nessuno era stato così tremendo da torcegli lo stomaco, mozzandogli in gola l’urlo che il ragazzo voleva cacciare appena aperti gli occhi. 

Per miracolo, Wei Ying era riuscito a non gridare, disturbando il riposo di suo marito che, tranquillo, dormiva profondamente con un braccio attorno alla sua vita.

In una situazione comune, Wei Ying si sarebbe accoccolato al suo fianco, lasciandosi avvolgere dal calore e dalla sicurezza che la pelle di Lan Zhan gli regalavano.

Ma ora era diverso.

Wei Ying era scosso da numerosi brividi, i suoi occhi erano sgranati e le labbra semi-dischiuse, nel tentativo di introdurre aria nei polmoni.

A causa del suo tremare violentemente, Wei Ying finì per svegliare Lan Zhan

«Wei Ying... che c’è...?» mormorò assonnato la seconda giada di Gusu, schiudendo le due gemme d’ambra che aveva al posto degli occhi e lasciando scivolare via il suo braccio dai fianchi del marito.

Wei Ying però non rispose. 

A quel silenzio, Lan Zhan parve svegliarsi del tutto.

«Wei Ying... è tutto ok?» chiese il corvino, poggiando una mano sulla spalla del marito che, però, ebbe una reazione del tutto inaspettata.

Wei Ying sobbalzò, allontanando con uno scatto la mano di Lan Zhan sulla sua spalla come se si fosse scottato, fissando il marito con le iridi offuscate da una patina lucida.

«Non mi toccare!» gridò il moro, come se di fronte a lui si trovasse un mostro.

Wei Ying era ancora immerso per metà nello scenario del suo incubo, di conseguenza non riusciva a distinguere la preoccupata figura del marito di fronte a lui. 

«Wei Ying..?» sussurrò lan zhan, intuendo che qualcosa non andava.

La seconda giada di Gusu provò nuovamente a toccare la spalla del marito, ma Wei Ying, a quel gesto che di maligno non aveva nulla, si allontanò così tanto da sbattere la schiena contro la testiera del letto. 

I suoi tremiti si intensificarono, il respiro si fece più affannoso e le labbra tremarono. 

«Non voglio... farti male... n-non toccarmi!» singhiozzò il moro in preda al panico.

Nel suo incubo, Wei Ying non faceva altro che  rivivere di continuo la morte della sorella, la morte dei genitori e... la straziante morte di Lan Zhan, provocata da una sua stessa perdita di controllo.

Wei Ying si faceva schifo.

Aveva sognato di uccidere il marito, tante e tante volte di seguito, tutte in una notte tra l’altro.

Se avesse potuto, il ragazzo sarebbe corso fuori a vomitare. 

Ormai era innegabile agli occhi di Lan Zhan che il suo Wei Ying non stesse bene, specialmente quando iniziò a piangere rumorosamente, come fanno i bambini. 

Il cuore di Lan Zhan si crepò nel vedere il marito ridotto in quelle condizioni, ma più cercava di avvicinarsi, più Wei Ying gridava e lo cacciava con le guance piene di lacrime e gli occhi arrossati, il respiro mozzato in gola e il corpo ridotto a un ammasso di carni tremolanti.

Lan Zhan non sapeva che dire o fare per calmare il marito, che sembrava stesse attraversando un attacco di panico in piena regola. 

«No-non respiro bene...» singhiozzò il moro, rivolto a se stesso più che a Lan Zhan che, in silenzio, attese di sentir uscire d’ala gola del marito qualche altra parola. 

«Io.. io non volevo..n-non volevo ucciderti, non volevo uccidere loro... non volevo non volevo!!» strillò il più piccolo, portandosi le mani sulla testa e stringendosi convulsivante i capelli, come se volesse strapparseli tutti dal primo all’ultimo.

Ogni secondo che passava, Lan Zhan era sempre più sconfortato.

Non aveva la più pallida idea di come calmare il marito, così, fece l’unica cosa che gli venne in mente: cantò.

A occhi chiusi, Lan Zhan prese a intonare la stessa canzone che, anni prima, aveva dedicato a Wei Ying nella grotta della tartaruga assassina.

Ci volle del tempo prima che la tattica di Lan Zhan ebbe effetto, ma dopo diverso tempo, Wei Ying sembrò riconoscere la voce del marito.

Le lacrime non smisero di scendere e i tremori non cessarono, ma per lo meno, all’ennesimo tentativo di Lan Zhan di toccarlo, Wei Ying non si scansò.

Non vedendo reazioni negative,  il corvino strinse il più piccolo tra le braccia, lasciandogli un dolce bacio tra i capelli mentre gli accarezzava lentamente la schiena.

Tutto senza smettere di cantare quella canzone che, a distanza di 13 anni, era riuscita a ricongiungerlo con la sua anima gemella.

Il suono del battito cardiaco di lan zhan fu come una medicina per Wei Ying che, man mano, abbandonò lo scenario onirico per concentrarsi sulla realtà.

Il suo Lan Zhan era vivo. 

Era lì e lo stava stringendo. 

Wei Ying non lo aveva ucciso. 

Suo marito era ancora lì, con lui e per lui.

Quella consapevolezza calmò i battiti impazziti del cuore del moro, che riprese a respirare in maniera corretta dopo quasi 10 minuti da l’inizio del suo attacco di panico.

«L-lan zhan...» sussurrò fioco Wei Ying, ricambiando con leggerezza la stretta del marito.

Non aveva abbastanza forza nelle braccia, come se si sentisse improvvisamente svuotato della sua normale vitalità, ma provo ugualmente ad abbracciare Lan Zhan.

«Wei Ying... sono qui» 

Quell’unica frase riscaldò il cuore dell’ex patriarca, che riprese a singhiozzare contro la spalla del marito.

A Wei Ying non piaceva mostrarsi debole, avrebbe preferito rinchiudersi da qualche parte e aspettare che quella spiacevole sensazione gli passasse da sola, ma l’incubo di quella sera era stato particolarmente cruento e nemmeno la sua forza di volontà era servita a qualcosa.

Lan Zhan lo sapeva.

Sapeva bene che, per quanto potesse apparire forte, il suo Wei Ying era una persona di cristallo, estremamente fragile e instabile, facile preda dei mostri del suo passato.

Alzandogli il mento con una mano, la seconda giada lasciò un dolce bacio sulla guancia arrossata del marito, asciugandogli le lacrime col pollice.

Wei Ying si lasciò finalmente accarezzare, chiudendo gli occhi e andando incontro a quel palmo caldo, lo stesso che poco prima aveva brutalmente scacciato.

Pochi minuti dopo, Wei Ying si passò un braccio sugli occhi già arrossati dal troppo pianto, sforzandosi di sorridere appena. 

«ah Lan Zhan... scusami. Era un incubo... o un attacco di panico- comunque è tutto ok» si affrettò a dire il moro, ma Lan Zhan non ci cascò.

«Wei Ying... sono qui. Sempre.» ribadì

Gli occhi del più piccolo brillarono di commozione, recependo il messaggio che il marito insisteva nel fargli arrivare.

Lan Zhan lo avrebbe sostenuto, sempre.

Lo avrebbe coccolato, aiutato e amato in ogni situazione, nonostante tutto e tutti, nonostante il suo passato sanguinolento.

Seppellendo il viso nell’incavo del collo del marito, Wei Ying sospirò stanco, stringendo quel corpo muscoloso come se fosse la sua unica forza.

«Lan Zhan... grazie» 

Lan zhan ricambiò la stretta, accarezzando con movimenti lenti e circolari i fianchi e la schiena del marito.

Quando il suo respiro si fece più pesante e le braccia lasciarono la presa sulle sue spalle, Lan Zhan capì che Wei Ying si era finalmente calmato e, stremato, era tornato nel mondo dei sogni, questa volta non più da solo.

Lan Zhan sarebbe stato anche lì, pronto a proteggerlo dal suo passato, perché il suo Wei Ying non meritava tutta quella sofferenza e nessuno poteva permettersi di ridurlo in quello stato, nemmeno i suoi stessi ricordi.

In quanto suo devoto marito, Lan Zhan non lo avrebbe mai più lasciato solo come 13 anni prima, in cui non era riuscito a impedire all’unica persona che avesse mai amato di sparire per sempre dalla faccia della terra.

Wei Ying era consapevole di ciò e, ancora stretto tra le possenti braccia del marito, riuscì a scivolare in un sonno molto più tranquillo del precedente sapendo che, al suo risveglio, Lan Zhan sarebbe stato lì ad attenderlo per donargli tutto il suo amore.

Una lacrima sfuggì al controllo del sonno, rigandogli dolcemente la guancia.

Wei Ying era fortunato ad avere Lan Zhan, così come Lan Zhan era fortunato ad avere Wei Ying .

Loro due si completavano a vicenda, come le due metà dello yin e dello yang che, unite, formavano l’equilibrio naturale della vita.






Spazio autrice
Saaaalve.
È la primissima volta che scrivo una wangxian su efp fanfiction. 
Sono XianXian (nonostante il nome utente dica il contrario, ma mi sono registratx secoli fa su questo sito ma non ho mai trovato il tempo di scrivere hahahah)
Spero che questa umilissima fan fiction vi sia piaciuta, se è così me lo fareste sapere? 
Almeno so se posos tornare a pubblicare o se è meglio che io sparisca dalla circolazione per 13 anni HAHAHHA.
Ci vediamo alla prossima volta (se ci sarà eh)
 

   
 
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