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Autore: BeaBia92    01/06/2021    1 recensioni
Un giorno iniziato come tanti altri e che poteva certamente concludersi come tutti gli altri, se non fosse che la storia è ambientata in un periodo in cui persone dotate di poteri e denominati Grisha, non possono considerarsi al sicuro in nessun luogo, neanche in quella che loro chiamano casa.
Questa è la storia prequel di una giovane ragazza Grisha che riesce a penetrare inesorabilmente la corazza e il cuore di un altro Grisha, che apparentemente potrebbe risultare distante, incapace di provare emozioni, insomma un Grisha che ispira reverenza e timore. Sì, avete capito bene, mi sto riferendo al noto Oscuro, o meglio a Kiril, come si faceva chiamare a quel tempo.
Altri però lo avrebbero in futuro conosciuto anche come Eretico Nero.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Darkling, Sorpresa
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4 - Test

Luda si svegliò automaticamente all’alba, come se avesse un orologio interno ad avvertirla che era spuntato un nuovo giorno.

Trovò Kiril seduto sullo stesso masso posto vicino al focolare intento a bere da una delle borracce di cuoio.

In terra non vedeva stesa una coperta, aveva completamente evitato di dormire? Non sapeva se fosse il caso di chiederglielo.

“Buongiorno..” le disse lui, mentre lei si alzava da terra stiracchiando i muscoli indolenziti per essere rimasta a lungo nella stessa posizione.

Anche lei lo salutò cordialmente e dopo prese dal cesto di vimini un pezzo di pane e del formaggio, non aveva propriamente fame, doveva mettere però qualcosa sotto i denti visto che si prospettava una giornata di cammino.

Lui attese pazientemente che finisse e dopo l’aiutò a trovare qualcosa di più comodo rispetto al cestino di vimini per mettere dentro l’essenziale, come ad esempio dei viveri, una coperta e l’altra borraccia di cuoio.

Luda lasciò a malincuore quel posto, consapevole che probabilmente non lo avrebbe rivisto per molto tempo.

Stavolta fu Kiril a fare strada non appena lei finì di aggiornarlo sulla loro attuale posizione.

 

Fecero diverse soste e per passare le notti trovarono dei luoghi abbastanza riparati da eventuali intemperie e da occhi indiscreti. Se potevano, volevano evitare di entrare in un villaggio. Lo fecero solo per rinfoltire le provviste.

Durante il tragitto ebbero modo anche di parlare e conoscersi un po’ di più.

Kiril era però sempre il più riluttante a rivelare dettagli di sé, preferiva di gran lunga ascoltare la voce della ragazza. Era anche un modo per lei di chiudere i conti con il passato, affrontando direttamente la tragedia vissuta e tenendo in vita i ricordi più felici che aveva della sua famiglia.

Ci vollero tre giorni per percorrere a piedi la distanza che li separava dalla grotta al rifugio che il Grisha oscuro aveva trovato per i suoi simili e la madre.

Ormai erano giunti nei pressi del nascondiglio e Kiril si fermò.

“Luda, prima di portarti dagli altri devo constatare l’estensione delle tue capacità..” le spiegò con tatto e guardandola negli occhi. “In questo modo potrò riferire a mia madre quanto ho visto e lei sceglierà come continuare il tuo addestramento..”

Kiril in una precedente conversazione aveva messo la ragazza a conoscenza dell’esistenza di sua madre Baghra, ma non le aveva specificato nei dettagli la grandezza del suo potere. Solo che nell’ultimo periodo lui era riuscito a convincerla, con non poche difficoltà, ad aiutarlo con l’istruzione degli altri Grisha. Data la sua conoscenza antica era la più adatta per quel genere di ruolo.

Luda soppesò la richiesta e ritenne che lui avesse ragione, perciò acconsentì all’esecuzione di un test.

Il Grisha oscuro tirò fuori dal suo stivale destro una piccola daga con una lama di una decina di centimetri circa e il manico lavorato in osso. All’estremità era inciso il simbolo di un’eclissi.

Lei trovò quell’arma pericolosa e stupenda allo stesso tempo.

“Ho bisogno che tu ti concentri, mi farò un piccolo taglio e tu dovrai curarlo..” continuò a illustrarle in tono calmo.

Kiril non attese di ricevere risposta e con la lama affilatissima della daga si incise un taglio trasversale sul palmo della mano. L’unico suono che emise fu un quasi impercettibile sibilo fra i denti.

Il sangue rosso scuro aveva già cominciato a sgorgare dalla ferita quando Luda mise in pratica il suo dono.

Compose un semplice gesto con le mani e immediatamente la pelle cominciò a rimarginarsi fino a non lasciare nessun segno dell’accaduto.

Il Grisha oscuro durante quella procedura aveva sentito un lieve pizzicore, ed era esattamente quello che doveva sentire. Tutto era andato nel migliore dei modi, ora però toccava alla seconda fase del test. Luda sarebbe stata all’altezza?

“Davvero molto brava..” si complimentò sinceramente lui e in risposta la ragazza gli regalò un semplice sorriso.

“Ora alzerò di più la posta, mi farò una ferita più profonda e voglio sempre vedere come ti comporti..” chiarì prima di scostarsi sui lati il mantello nero e sollevandosi leggermente la casacca anch’essa nera, lasciando così intravedere un lembo di pelle chiara.

Lei capì le sue intenzioni e spalancò gli occhi allarmata.

“Stai scherzando, vero?” la voce era almeno di un livello più alta.

D’accordo che doveva dimostrare le sue capacità, ma non c’era di certo bisogno che lui si pugnalasse!

Kiril non la badò e con l’aiuto delle dita della mano libera controllò di puntare la daga in uno specifico punto, ovvero tra l’ultima costola e l’anca e ovviamente stando ben attento a non colpire nessun organo interno. Era una sfida, di certo non ci teneva a mettere in pericolo la sua vita più di quanto fosse necessario.

Una volta sicuro di aver trovato il punto giusto, fece penetrare nell’addome la lama quasi fino all’elsa, emettendo solo un lieve gemito di dolore. Il tutto sotto lo sguardo incredulo della ragazza.

“Per tutti i Santi!” esclamò lei a quel punto “Lo hai fatto sul serio! Sei pazzo?!”

“Sono stato chiamato in modi peggiori..” cercò di sdrammatizzare la situazione da lui stesso creata.

Luda stava visibilmente vivendo un principio di stato di panico, respirava più velocemente e le pupille erano dilatate.

“Luda, in questo momento mi sto fidando di te e delle tue capacità di guaritrice..” Kiril continuò ad usare quello stesso tono calmo per rassicurarla “Sono sicuro che tu possa farcela..” gli occhi di lui erano sinceri.

In quei giorni l’aveva conosciuta meglio e aveva anche carpito dei dettagli sul suo potere. Per sincerarsi delle sue intuizioni però non aveva altro modo se non praticare quella prova.

Ancora una volta non le lasciò tempo per replicare e con un gesto sicuro si sfilò l’arma dal corpo.

La ragazza ebbe giusto l’opportunità di prendere un paio di respiri profondi per riconquistare il controllo di sé stessa e per operare di nuovo la sua piccola scienza.

Stavolta il movimento delle sue mani fu più complicato ed esteso, doveva prima fare in modo di rimarginare la ferita all’interno del corpo di lui e procedere mano a mano verso l’esterno, guarendo strato su strato.

Kiril, per quanto possibile, rimaneva immobile, anche se il pizzicore che sentiva era davvero intenso e al limite del sopportabile. Era difficile non esteriorizzarlo, ma non voleva deconcentrare la guaritrice.

Luda terminò la sua opera e con orgoglio constatò di non aver tralasciato nulla, infatti sulla chiara pelle dell’oscuro non era rimasto nessun segno di dove la daga fosse penetrata.

“Visto? Neanche una minima cicatrice..” affermò il Grisha oscuro risistemandosi i vestiti. “Questo dimostra quanto il tuo potere sia esteso..” piazzò quei penetranti occhi scuri in quelli color ghiaccio di lei “E sei già a un buon livello..”

Sentire quelle parole fece molto piacere a Luda, questo però non la bloccò dal dire di getto:

“Non farlo mai più..”

“Altrimenti?” la sfidò lui, lo sguardo leggermente giocoso.

Durò solo un attimo, perché non appena Kiril si rese conto di quanto si era lasciato andare con la ragazza, si rimproverò con sé stesso.

Tornò serio ricordando le parole della madre “Non fidarti mai completamente di nessuno..”, un mantra che gli era stato ripetuto costantemente nella sua vita.

Tuttavia come poteva rimanere indifferente se al suo fianco c’era una ragazza come Luda? I racconti sulla famiglia che aveva condiviso con lui gli dimostrava quanto fosse solare, empatica, intraprendente. Solo uno sciocco non avrebbe provato nulla nei suoi confronti.

Kiril sentiva lentamente che i muri che aveva eretto attorno a sé stavano cominciando a incrinarsi. Era la prima volta che gli succedeva qualcosa di simile. Quanto a lungo avrebbe resistito? Ma la domanda corretta da porsi forse era questa: era giusto resistere?

  
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