Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: steffirah    01/06/2021    1 recensioni
Una volta iscrittosi all'università, Syaoran si trasferisce in un nuovo appartamento con due coinquilini e mezzo, e si ritrova a vivere esperienze del tutto impreviste. La sua vita però cambierà del tutto quando verrà assunto per lavorare presso una persona con cui non sapeva neppure di aver instaurato un legame... Un legame che lo riporterà alle sue origini, spingendolo a trovare quella famiglia che gli manca.
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane, Sakura, Syaoran
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XXVI



 
 
 
Nei giorni che hanno succeduto il quattordici febbraio sono stato così sopraffatto dai dolci sentimenti che provo verso Sakura, dal senso di leggerezza e liberazione avvertiti dopo essermi dichiarato, dalla gioia per poterlo finalmente dire oltre che dimostrare, da aver trascurato un dettaglio non poco importante: ossia, la questione dei nostri ruoli. Eppure mi sono costantemente ribadito di essere coscienzioso, di non superare nessuna linea, e allo stesso tempo sono sempre stato consapevole di quanto fosse vano. 
Era del tutto inutile, perché in cuor mio già sapevo che fosse troppo tardi. Ho finito con l’affezionarmi, dapprima, più di quanto mi fosse concesso; e poi, quanto più la conoscevo, tanto più mi innamoravo. 
Ed ora eccomi qui: per la prima volta provo qualcosa per qualcuno, e non posso neppure ammetterlo. Non posso dimostrarlo. Vorrei urlarlo al mondo, ma non posso esternarlo. Vorrei stare sempre con lei, ma non posso fuori dagli “orari di lavoro”. Vorrei parlare con lei ogni ora, ogni minuto, ogni secondo, ma non posso disturbarla per ventiquattro ore.
Certo, se avessi accettato di vivere con loro, come mi era stato offerto inizialmente da Nadeshiko-sama, forse non avrei avuto di questi problemi… Ma probabilmente, vivendo sotto lo stesso tetto della sua famiglia, mi sarei solo sentito in colpa. 
La cosa peggiore è che il pensiero che tutto questo faccia stare male Sakura stessa mi logora ancora di più. La nostra potrà mai essere una relazione felice? Potremmo mai condividerlo con la sua famiglia? Potremmo mai uscire allo scoperto? Potremmo mai essere liberi di fare tutto ciò che, un giorno, vorremmo fare? Senza dover tener conto di niente e nessuno?
Nonostante le restrizioni, mi sono detto che almeno a Kurogane-san e Fay-san avrei potuto riferirlo. Ormai abbiamo cominciato a confidarci, come se fossimo sul serio una famiglia. Così pochi giorni dopo la dichiarazione – dopo aver fissato quotidianamente la scatola di cioccolatini, capacitandomi che fosse accaduto davvero – gliel’ho rivelato, facendomi coraggio. 
Fay-san ne ha gioito quasi fosse stato coinvolto lui stesso; Kurogane-san invece se ne è mostrato preoccupato.
«Ragazzo, spero che tu sappia quello che fai.»
«Cercherò di stare attento, e d’altro canto non penso che il nostro rapporto sia molto diverso da prima.»
«Effettivamente siete sempre stati molto legati», fa notare Fay-san, portandosi una mano al mento.
«Non è cambiato nulla», insisto, ma Kurogane-san non ne sembra molto convinto.
Fa un sospirone, scompigliandosi i capelli, prima di guardare Fay-san in cerca di appoggio.
«Diglielo tu.»
«Dirgli cosa?»
«Non fare il finto tonto, lo sai cosa. Sai che succede quando…»
Non conclude, sembrando in difficoltà, e io osservo il loro scambio senza capire.
Fay-san sembra finalmente arrivarci e si porta una mano alla bocca, spalancandola in una “o” perfetta. 
«Uhhh Kuro-rin, non ti facevo tanto timido.»
Lui arrossisce lievemente sulle gote, ma svia lo sguardo, imbarazzato.
Fay-san mi guarda con fare da maestrino, alzando un dito.
«Papà è preoccupato, se dovessi metterla incinta -»
«Cosa?!» sbotto avvampando, e contemporaneamente anche Kurogane-san scatta, paonazzo.
«Non mi riferivo a questo!»
«Ah no?» chiede l’altro, innocentemente.
«C-comunque», tossicchio, ritrovando il contegno. «Non c’è rischio. Non dimentico che ha sedici anni.»
«Nel mio paesino c’è chi a quell’età già cresce figli, pensa!» sogghigna Fay-san, intrecciando le dita sotto il mento.
«Nel tuo paesino», sottolinea Kurogane-san, irritato. «Piantala con queste insinuazioni, lo metti in difficoltà.»
«Awww siete tutti e due così casti, mi fate tanta tenerezza», mormora addolcito, sorridendo sornione.
Fingo di non dare minimamente adito alle sue allusioni, liberandomi la mente da qualsiasi pensiero impuro, concentrandomi invece su ciò che sta cercando di comunicarmi Kurogane-san.
«Ad ogni modo!» Alza la voce, massaggiandosi le tempie. «Volevo soltanto dire che sicuramente qualcosa nel vostro rapporto cambierà. Forse non te ne accorgerai subito, ma succederà. E finché state da soli va bene, ma se doveste lasciare trasparire qualcosa in pubblico sarebbero guai.»
«Non la stai facendo più tragica di quanto sia?» osserva Fay-san, alzando un sopracciglio. 
Eppure no, io so che ha pienamente ragione. 
«I suoi genitori magari approveranno pure, visto che l’hanno accettato subito in casa, ma credo che anche lui si renda conto che il fratello di Sakura-hime è un caca-»
«Il linguaggio!» tossicchia Fay-san, quasi facendolo dare di matto.
«Parli a me di linguaggio quando tu prima te ne sei uscito con quella frase?!»
«Non ho detto nulla di male. Avrei potuto dire, “quando farete se-”»
Lo interrompe bruscamente, coprendogli la bocca con le mani, guardandomi esasperato.
«Insomma hai capito.»
«Ne sono pienamente consapevole. Per questo vi chiedo di non riferirlo a nessuno. Sakura ne ha parlato con Tomoyo-sama e Yuzuriha-san, ma anche lei si è assicurata che non lo dicessero ad anima viva. Se si venisse a sapere…»
«Ti licenzierebbero subito», osserva Fay-san tornando serio, rattristandosi.
«Non potrei più incontrarla…» mormoro io, sentendomi dilaniato dalla sola idea. È questo ciò che mi terrorizza, più di perdere il posto. Perdere Sakura. Essere costretto a starle lontano. 
«Anche se, conoscendo la principessa e la sua testardaggine, troverebbe sempre un modo per incontrarti. Soprattutto se così facendo dovesse infrangere le regole. Tutte uguali», sbotta Kurogane-san, incrociando le braccia. 
Fay-san scoppia a ridere, riconoscendolo come vero, e anche io mi apro in un piccolo sorriso, non faticando ad immaginarla. Sarebbe anche capace di chiedermi di scappare insieme, eventualmente. Lo so, perché io nella sua situazione farei lo stesso. 
«Continua a ribellarsi la tua principessa?» lo prende in giro Fay-san, punzecchiandolo. «Non riesci proprio a tenerla sotto controllo eh?»
«Ma sta’ zitto. Almeno non è insopportabile quanto sua sorella», borbotta sottovoce, ma a Fay-san non sfugge.
«Arara, devo assolutamente riferirlo ad Amaterasu-sama», fischietta, digitando qualcosa sul cellulare.
«Non ti azzardare!» sbraita, tentando di acciuffarlo.
Rido dinanzi al solito siparietto che mettono su e mi alzo, posando il mio piatto e bicchiere nel lavandino, cominciando a sparecchiare.
Approfitto della loro distrazione per dare da mangiare anche a Mokona, trovandola tuttavia a dormire, talmente attorcigliata attorno a se stessa da sembrare un batuffolo di neve, che non ha né capo né coda. Le scatto una fotografia, mandandola a Sakura – sicuramente vorrebbe che condividessi un momento simile con lei –, prima di andarmene in camera e sedermi sul letto. Qui mi poggio contro il muro, con un libro sulle gambe per studiare.
Dopo qualche ora i miei coinquilini fanno capolino nella stanza, incuriositi. 
«Cosa stai studiando?» domanda Fay-san, accomodandosi sul letto per affacciarsi a sbirciare.
«Una monografia sulle dinastie cinesi che si sono susseguite nel corso del tempo.»
Si siede scomposto accanto a me, scuotendo la testa.
«Non ne so proprio nulla di questa roba.»
«Nelle vostre scuole non studiavate la storia dell’Asia?» lo interroga Kurogane-san, restando sulla soglia.
«Lo stesso si potrebbe dire di voi con quella occidentale, no?» gli fa notare, ricevendosi un grugnito in risposta. «Tra noi quello più acculturato in storia mondiale è senz’altro Syaoran-kun.»
Arrossisco lievemente dinanzi a quell’osservazione, dalla quale Kurogane-san non sembra affatto offeso. 
«Sono stato assunto per i miei muscoli, non per il mio cervello», ci ricorda, incrociando le braccia.
Fay-san fischia colpito, mentre io mi affretto ad aggiungere: «Ciononostante, ci sono ambiti in cui siete molto più colti di me. Io ho ancora tanto da imparare».
«Ma sei ancora giovane, ne avrai eccome di esperienze da fare!»
Fay-san mi tira allegramente una pacca su una spalla, per poi indicare il libro.
«Quando avrai finito puoi prestarmelo? Sono curioso.»
«Oh?» lo sfotte l’altro.
«Mi serve per questioni di lavoro», spiega brevemente, e capisco che vuole trovare in esso una qualche ispirazione.
«Va bene, tanto l’ho già memorizzato.» Giro le pagine, mostrandogli alcuni capitoli dedicati alla moda del tempo. «Ti serve questo?» suppongo e lui annuisce, illuminandosi quando glielo rendo.
«Grazie mille! Pensavo di presentare un nuovo progetto alla classe, dedicato alle bellezze cinesi.»
«Sembra interessante. Se ti può servire altro, basta che me lo chiedi.»
Finge di asciugarsi una lacrimuccia, guardando commosso Kurogane-san.
«È proprio una fortuna che nostro figlio sia un intellettuale. Neh, paparino?»
Mi pare di vedere una vena pulsare sulla sua tempia, ma stavolta lo ignora e ci volta le spalle.
«Lascialo stare, quel povero ragazzo.»
«Agli ordini», cantilena, alzandosi e ringraziandomi di nuovo, augurandomi buono studio.
Mi lasciano lì, chiudendosi la porta alle spalle, ma io in realtà ho anche finito. 
Mi stendo sul letto, guardando distrattamente controluce l’orologio che mi ha regalato Sakura, attardandomi sulla punta delle lancette. A detta di Sakura, dovrebbero guidarmi… guidarmi, verso dove? In questo momento puntano verso sud-ovest, e l’unica cosa che mi è cara e si trova in quella direzione è Sakura. 
Quasi l’avessi chiamata, noto il mio cellulare illuminarsi. Lo afferro, restando supino, e vedo che mi ha mandato un lungo messaggio.
 
Syaoran, buonasera! Perdonami se ti rispondo solo ora, ma stavo con Ashura-ou. Oggi abbiamo fatto di tutto, tra canto, pianoforte e ballo. Non immagini quanto mi senta stanca! 
Ciononostante, trovarmi un messaggio da parte tua e vedere Moko-chan sembra avermi nuovamente ricaricata di energie! Quindi ti ringrazio!
 
E a questo seguono tanti sticker felici e cuoricini. 
Trattengo una risata, rispondendole con semplicità, chiedendole com’è andata.
La sua risposta è immediata, quindi suppongo si sia rintanata o in camera sua o sull’immenso divano del soggiorno, a perdere un po’ di tempo.
 
Benissimo! Oggi abbiamo eseguito “La primavera” e ne sono rimasta contentissima, visto che ormai manca poco a marzo.
A proposito di marzo! Ho una data in cui ci sono tutti a casa, ma se tu non puoi venire non preoccuparti; me la caverò!
 
Non dubito di questo, ma in un momento tanto importante per lei – forse persino per noi – vorrei essere al suo fianco. Non importa quanto possa fare paura la verità, io devo scoprirla. Entrambi dobbiamo scoprirla, o sento che non riusciremmo mai ad andare avanti. Forse è proprio per questo che, almeno per il momento, non può esserci alcuna evoluzione effettiva del nostro rapporto.
Le chiedo pertanto la data e controllo sul calendario, notando che è un venerdì.
 
Sono libero tutto il giorno.
 
Dici davvero? Fantastico! Io la sera ho lezione di danza, ma se tu venissi la mattina, potremmo stare un po’ di più insieme… magari potresti fermarti a pranzare qui… se non è un problema e non hai altro da fare, naturalmente!
 
Segue uno sticker imbarazzato e io sorrido sotto i baffi, trovandola adorabile.
 
Va bene. Verrò dalla mattina.
 
Mi aspetto un altro messaggio, ma al suo posto ricevo un breve video col suo mega sorriso in primo piano.
Ci clicco sopra, e lo stomaco sembra stringersi in una morsa non appena la vedo muoversi, la sento parlare. Sembra quasi essere lì con me. 
 
“È una splendida notizia!” esclama con occhi luminosi, sgargiante. “Sappi che non c’è orario, puoi venire qui appena ti svegli. Ne approfitteremo per fare altre lezioni, o un ripasso se vuoi, anche perché sento di averne un po’ bisogno, non vorrei aver dimenticato qualche informazione importante.” 
Ne dubito fortemente.
“Però davvero, grazie. Grazie!” ripete su di giri, quasi squittendo, facendomi ridere. “Non puoi immaginare quanto sia importante per me.”
Fa una breve pausa, guardandosi intorno con circospezione, e solo ora noto che alle sue spalle c’è la parete color crema del salone. Quindi sì, si sta riposando sul divano. 
Abbassa poi la voce, aggiungendo: “Non vedo l’ora di rivederti”. Le sue gote arrossiscono e io stesso sento il mio stomaco serrarsi. 
Si riprende in fretta, concludendo: “Ora purtroppo devo andare, ma ci sentiamo quando vuoi. O meglio, quando puoi. A presto, Syaoran”, sussurra con un sorriso, salutandomi con una mano. 
 
Chiudo per un istante gli occhi, sentendo un sorriso spontaneo nascere sul mio viso. Li riapro, giusto per far ripartire il video e risentirla, ma ogni volta che la vedo rivolgermi quel sorriso, chiamarmi con quella voce, tanto intima e confidenziale, mi sembra di sentirmi afferrare le interiora e stritolarle, mentre una felicità senza pari si impossessa di me. 
Lascio per un attimo perdere qualsiasi preoccupazione, immergendomi totalmente in lei, memorizzando ogni singolo dettaglio, al punto che quando abbasso le palpebre continuo a vederla attraverso esse. Rotolo sul materasso, finendo a pancia in giù, stringendomi il cuscino al petto. 
L’amore è realmente irrazionale. Mi ha regalato una felicità assurda, ma questa assurdità non mi dispiace. Al contrario, è come la voce di Sakura, come il sorriso di Sakura, come il calore di Sakura, che da quando è entrata nella mia vita sembra lenirmi da qualsiasi sofferenza, facendo svanire ogni dubbio e timore. Perché quando penso a lei, non esiste più niente, nient’altro che lei. E per lei, avrei curato il suo dolore, come lei faceva col mio.










 
Angolino autrice:
Buonasera! Sì, mi rifaccio viva dopo mesi, nonostante mi fossi ripromessa di essere costante con gli aggiornamenti... Il fatto è che per tutto marzo sono stata presa dalla tesi, ad aprile mi sono laureata, e da allora ho ripreso una mia vecchia storia originale. In questi mesi non ho fatto che dedicarmi ad essa, ma naturalmente non ho dimenticato le storie che ho in corso, né ho intenzione di abbandonarle; quindi spero possiate perdonarmi per quest'assenza prolungata T.T 
Passando al capitolo, non credo ci sia nulla da spiegare, eccetto "arara" detto da Fay, che è un'interiezione che esprime sorpresa/incredulità (tipo "Oooh?"). Se dovessero esserci altri dubbi non esitate a chiedere, perché ho fatto una lettura rapida e potrebbe essermi sfuggito qualcosa.
Grazie a chi non ha abbandonato questa storia TwT
A presto (stavolta per davvero)!

 
  
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