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Autore: Spensieratezza    02/06/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Era scesa la sera e Sam si trovava implicato e coinvolto in una scena surreale a dir poco.

Erano tornati a sorpresa  i padroni della casa, oltre ad aver fatto prendere un grosso spavento a Sam, che aveva dovuto nascondere il quadro nel loro scantinato, i padroni di casa avevano chiesto a Sam di restare per la notte, perché giravano dei ladri e loro ne avevano timore. Essi avevano già svaligiato tre case e loro avevano paura di restare a casa da soli, erano disposti a pagare.

Sam trovò da subito la cosa molto strana, già era strano che si fossero fidati di un estraneo che si dichiarava giardiniere, ma volere che un estraneo rimanesse a casa loro per la notte, era ancora più strano, ma come si dice, quando desideri qualcosa, è più facile credere a tutto. Sam voleva che quel colpo andasse a segno, quindi accettò.

Mentre pensava ad aspettare che calasse la notte, andò nel grande giardino dei padroni di casa e si fermò a mirare le rose rosse. Ne era incantato.
Pensava a Lucifer. Chissà se amava i fiori, chissà cosa ne pensava, in un tempo in cui l’oscurità non era ancora calata su di lui. Chissà cosa pensavano gli angeli, agli albori del tempo, di cose fragili come i fiori.

Pensare a questa cosa e in particolare a Lucifer, non gli procurò nessuna tristezza, come si sorprese a pensare. A quanto pare, non erano solo le ferite di Lucifer ad essere guarite e ne fu felice.
Ora si trattava solo di aspettare la notte.
 
 

*

Quando scese la notte, Sam sgusciò di soppiatto via dal divano e passò dal seminterrato. Prese il quadro e guardò con fibrillazione Dean e gli altri ragazzi scendere dal muro con una corda. Stava per passare loro il quadro quando la luce di una torcia lo colse impreparato.
“Credevate davvero che fossimo tanto stupidi?”

Sam si morse le labbra. Ecco cosa succedeva ad essere troppo sognatori, ti dimentichi di non abbassare la guardia.
“Molla il quadro adesso, ragazzo, non ce l’abbiamo con te. È chiaro che quei mostri ti hanno manipolato per farti credere alle menzogne.” Disse l’uomo.
“Maledetti! Quel quadro è mio, di diritto! Non avete diritto di averlo!” urlò Steve.

“Ma guarda, guarda, guarda. E così abbiamo niente di meno che il pregiudicato Steve Collins! Quello condannato a morte per aver ucciso il presidente degli stati uniti?”
Dean e Sam lo fissarono. Non erano a conoscenza di questa storia.
“Non è vero! Non ho ucciso nessuno! Ma succederà, se non posate subito la pistola.”

“Tu collabori con questi criminali? Sembravi un ragazzo a posto.” Disse la donna, rivolgendosi a Sam.
“Io..io.”
“Criminali NOI? Voi collaborate con i demoni!! Come OSATE far la predica agli altri!

È vero, collaboriamo, abbiamo fatto un patto! Faranno tornare in vita nostra figlia, se aiutiamo a prendere questi ricercati. È l’amore di un genitore a decidere e non ci sentiamo in colpa per aver deciso di sacrificare dei CRIMINALI. Ve la vedrete con chi è peggio di voi e vedremo chi vincerà.”
“Sam, tu sai che diciamo la verità, hai visto anche tu il quadro della nostra bambina. Devi aiutarci.” disse la donna.

“Non direte sul serio, sentite, non so di cosa stiate parlando, ma non è questo che avrebbe voluto vostra figlia, consegnare degli uomini innocenti al MALE NON FARÀ ALTRO CHE farvi diventare dei mostri come quelli che voi pensate di voler consegnare!”
 
"SONO TUTTE MENZOGNE!"  
 
Si girarono tutti verso Sam.
 
 “Finora era solo un sospetto, un tarlo che avevo nella mente, come quando vedi qualcosa che non torna ma che non riesci a capire che cos’è… “

“Basta con queste chiacchiere! Fai un passo verso di loro e FORSE ti risparmierò, ma prima molla il quadro.”

“La vernice era impersonale, i colori freddi, la mano che era stata dipinta era fredda e la sistemazione poi..perchè relegare un quadro di una figlia tanto amata, in una soffitta, nascosta da tutti, se era tanto amata al punto da allearsi con i demoni? E adesso, non c’è traccia di sentimento quando chiedi di mollare il quadro, non ti importa di lei come volete far credere,…”

L'uomo caricò di nuovo il grilletto.

“Un’altra parola e..”
“Sam, non provocarli..” disse Dean.

Non l’avete ancora capito? Non esiste nessuna figlia! È solo un trucco! Un maledetto trucco!”

Un sorriso serafino si dipinse sul volto dell’uomo.

“E VA BENE. BASTA CON QUESTA COMMEDIA.”

L'uomo tirò fuori un megafono nascosto da una fenditura nel terreno e lo suonò. Un rumore assordante e da ogni parte cominciarono ad arrivare diversi uomini dagli occhi NERI.

“SCAPPATEEEE!” gridò Sam.

Ci fu una lotta con i demoni che fecero irruzione verso il giardino, il quadro sparì ma Sam non ebbe modo di vedere se l'avessero preso i buoni o i cattivi perchè venne trascinato indietro da qualcuno, sentiva solo gli urli di Dean, quando venne trascinato dentro dalla donna, verso la casa.




Lo avevano imbavagliato e lo avevano legato a una sedia, dopodiché la donna cominciò a raccontare.
“Non era tutto falso, abbiamo fatto davvero degli accordi con i demoni e ci hanno PROMESSO qualcosa. Un patto! Noi avremmo collaborato per attirare dei galeotti in una trappola e loro avrebbero fatto qualcosa per noi."

"Ohh aspetta che indovino! Cosa vi hanno promesso? Una vincita al superenalotto? La casa più bella dell'intera città? Vivere alle canarie con poche spese, cosa?"

L'espressione della donna sembrò cambiare, farsi più seria.

"Una vita senza più dolore e senza lutti.”

Sam sbarrò gli occhi. "Cosa??" "Il quadro che hai visto è falso, non lo neghiamo, ma abbiamo davvero perso un FIGLIO. Aveva a malapena sei anni, quando morì in un incendio nella nostra stessa casa, io non sopportavo neanche più di vedere le sue foto sparse per la casa, figurati parlarne ad alta voce, così il nostro bambino veniva a trovare in sogno mio marito! A me è capitato solo all'inizio. Abbiamo vissuto nella sofferenza per vent'anni, poi sono venuti LORO. Creature infernali che incredibilmente hanno avuto pietà della nostra miserevole vita. Cosa potevamo fare? Ci hanno offerto una scappatoia a questo dolore che continua da vent'anni e abbiamo accettato." Sam ascoltò attentamente e poi scoppiò à a ridere.

"Attento..." disse l'uomo, puntandogli la pistola addosso.

“ Voi credete che i DEMONI possano fare questo? Siete solo degli sprovveduti! I demoni sono il MALE, non possono togliervi il dolore e se anche lo potessero fare, non ne avrebbero interesse. Sono DEMONI."

"Loro ne hanno il POTERE e lo faranno."

"NESSUNO può sconfiggere il MALE." disse Sam con tono accorato e malinconico. "È una bestia oscura che divora sè stessa..siamo in circolazione da tanto tempo, abbiamo salvato il mondo incalcolabili volte..pensate che se avessero potuto premiarci così., non lo avrebbero fatto?"

L'uomo abbassò la pistola.

"NON ASCOLTARLO. CERCA DI CONFONDERTI." urlò la donna.

"Siamo andati all'inferno e in paradiso..io stesso ho visto il diavolo SOFFRIRE e ho visto un ANGELO piangere per un altro angelo. Non c'è una cura per eliminare la sofferenza e voi...siete stati ingannati. Siete solo delle pedine. Mi fate ridere...e voi avete dato via la vostra anima per questo??” chiese Sam, chiudendo gli occhi mentre una lacrima gli scendeva da un occhio.

“Non ascoltarlo, vuole solo spingerti a liberarlo!! “ disse la donna e imbavagliò Sam.
Sam continuò a guardare l’uomo con sguardi di supplica, alla fine l’uomo si voltò verso la donna.
“C’è una cosa che non ti ho mai detto..tutte le volte che sognavo nostro figlio..”

“Smettila di recriminare e RINGRAZIA. Almeno tu lo sognavi, io invece non ho potuto usufruire di questo privilegio..”

“Non mi abbracciava.”
La donna si voltò atterrita.
"Paul, ti ORDINO di tornare dagli altri "
“Mi diceva di dimenticarlo, che non mi avrebbe mai più voluto.”
“Cosa diavolo..”
“Mi disse che lui non era più nostro figlio e che questo non sarebbe cambiato MAI.”

Ora l'espressione della donna era diventata rabbiosa.

“Non ti permetterò di farti influenzare da LUI, se non vuoi aiutarmi, farò da sola!”
L’uomo non la ascoltò, andò da Sam e lo slegò. con un coltellino
“Grazie..” disse Sam ancora sbattuto da tutto quello che era successo.
“NO!”
La donna perse la testa e colpì la testa di Sam con il manico di scopa.

L'uomo bloccò la donna e iniziò una colluttazione.
“Basta, Margareth, è finita, non lo hai ancora capito?”
"Non ti permetterò di mettere degli estranei davanti a nostro figlio."

In quel momento però arrivò Matt che lottò con i due e nella colluttazione, una lampada cadde dal mobile della cucina, alimentando delle fiamme.
Era stato MATT a farla cadere, accidentalmente, cadendo addosso al mobile.

“NOOOOO.”

Era stata la donna a urlare. La lampada cadendo aveva fatto cadere la foto in miniatura del bambino, che ora stava bruciando.
“Lasciami andare, devo salvarlo..”
L’uomo si strinse per terra, alla donna.

“Damian è bruciato tanto tempo fa. Non siamo riusciti a salvarlo. Ora capisco il suo sguardo di odio nei miei sogni. Era la mia coscienza che mi urlava di non cedere al male per dimenticarlo. Guardalo, Margareth, ora SORRIDE, erano ANNI che non lo vedevo..sorridere."

“Non staremo mai più con lui.” singhiozzò la donna che sembrava essersi resa conto adesso di che cosa avevano fatto.
“Penso di no, Margareth..”

Sam era svenuto e in stato di semi coscienza, vedeva sè stesso svenuto sul pavimento, vedeva tutto, vedeva la sofferenza dei due coniugi e vide una donna avvicinarsi ai due.
“Sei Tessa?”
“Sì, sono venuta  a prenderli.”
“Non vedranno mai più il figlio vero?”

“Dipende da quanto sono disposti a fare ammenda. Ma non pensare a questo, hai problemi più gravi da affrontare.”
Sam la guardò accigliato.
“Tempo di svegliarti, Sam.”
 
 
Sam tornò cosciente e si vide attaccato ad Matt, erano fuori dalla cucina e avevano percorso il salotto, ma non erano riusciti ad uscire dalla casa, appena Sam si mosse, si accorse subito che Matt non dava segni di volersi alzare e cominciò a scuoterlo.

"MERDA!" disse Sam, notando che Matt era ferito al torace. "MATT, ALZATI, AVANTI. SIAMO IN PERICOLO!"

“Sam, scappa, fuggi..”

“NON SENZA DI TE. Non ti lascio qui." disse e cercò di trasportarlo di peso. "Matt..se non mi aiuti, moriremo entrambi qui. Ti prego."

Matt si morse le labbra e si sforzò di camminare con il braccio attaccato al collo di Sam.

"Sì, bravissimo. Ci siamo. Così. STIAMO USCENDO!"

“SAAAAM!” la voce di Dean. Sam aveva temuto di non sentirla mai più.

“Aiutatelo, sta male. L’hanno ferito.” Disse Sam.
“MATT!! MATT” era la voce di Bruce, il ragazzo di Matt.
Con l’aiuto anche degli altri ragazzi quindi, lo portarono fuori, mentre la casa bruciava.






















lo ammetto, è un capitolo un po' incasinato, ma abbiate pazienza, sapete che le scene d'azione non sono mai state il mio forte xd vi prometto tante emozioni, mica è finita qui xd i ragazzi diventeranno molto centrali!
   
 
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