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Autore: ONLYKORINE    02/06/2021    1 recensioni
Doveva essere una storia dove, al posto dei capitoli, ci dovevano essere delle os autoconclusive, anche se la storia segue una trama comune. Stesse coppie, stesso contesto.
Dovevano essere 100 prompt per 100 capitoli, ma purtroppo solo per una decina di prompt sono riuscita a sviluppare le os. Dal decimo capitolo in poi, saranno capitoli normali. I miei personaggi hanno preso vita e non ne vogliono più sapere di seguirmi!
È il 2024 e sarà l'ultimo anno a Hogwarts per Albus e Scorpius. Lily non vede l'ora di levarseli dai piedi e godersi la sua libertà, finché non si rende conto che non è proprio quello che vuole, e se è una maledizione di famiglia, quella di innamorarsi dei migliori amici, forse, ne sarà colpita anche lei. E chi meglio di una migliore amica come Alice potrà assecondarla in tutte le sue strane idee?
ScorpiusxLily
AlbusxAlice
(non so bene dove mi porterà questa storia, ma per ora scrivo...)
Ah, altra cosa: per sbaglio mi sono immaginata Albus con gli occhiali... Beh, ora non riesco a immaginarlo diversamente quindi sappiate che li porterà! 😅
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Alice Paciock II, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria, Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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0005.gatto

Un gatto dispettoso

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Lily passò il pennellino dello smalto sull’ultimo dito del piede e poi chiuse la boccettina. Lo agitò prima di passare la seconda mano e poi guardò Alice che, sull'altro letto del dormitorio, leggeva un libro.
"Ci sono i provini di Quidditch, domani. Verrai a vedermi?"
La biondina alzò appena gli occhi dalle pagine stampate. "Dovrei? Tanto ti prenderanno sicuramente".
"Oh, grazie" rispose ironica. "Non dovresti, in quanto mia amica, sostenermi sempre e comunque?"
Alice alzò un sopracciglio all'indirizzo dell'amica e sorrise di un sorriso furbo. "Sei figlia di un Potter e di una Weasley che è stata capitano delle Holyhead Harpies, l'ultima cosa di cui hai bisogno è il mio sostegno".
"Io ho sempre bisogno del tuo sostegno!"
Lily continuò ad agitare lo smalto sempre più veloce, un po' per l'agitazione, un po' perché aveva preso il via quando dalla porta rimasta aperta entrò Lumos, il gatto di sua cugina Rose.
Il piccolo felino, con il pelo scuro, lungo e arruffato, saltò sul suo letto rapito dal movimento del braccio della ragazza e lei iniziò a ridere, agitando la boccettina davanti al gatto, cercando di farlo giocare.
Lumos seguiva con gli occhi e la testa il movimento della sua mano, girandosi di qua e di là, fino a quando Alice non chiese: "Ma tuo fratello ci sarà?"
"Chi?" rispose stranita, Lily, fermando il braccio a mezz'aria. Lumos pensò che fosse il momento giusto per saltare e si aggrappò con le unghie al suo polso. La rossa urlò di spavento e di dolore, aprendo le dita della mano e lasciando cadere la boccetta sul copriletto.
Il gatto non si fece scappare l'occasione e si affrettò a coprirlo con le zampe e prenderlo fra i denti.
"Brutto gattaccio! Lascialo subito!" gridò e il felino corse via con il suo smalto in bocca.

 

Lily saltò sul letto e il gatto, per lo spavento, corse ancora più forte. La ragazza lo rincorse per il corridoio del dormitorio e poi giù per la scala a chiocciola.
In sala comune un gruppetto di tre studenti stava entrando dal quadro della signora grassa e il gatto prese l'uscio per scappare dal territorio dei Grifondoro.
"Maledetto!" gridò ancora Lily, scansando uno dei ragazzini che non aveva avuto la prontezza di spostarsi al suo arrivo e, una volta fuori, si guardò intorno per capire dove fosse il gatto.
Lo vide fermarsi e voltarsi a guardarla: quel maledetto animale la stava prendendo per i fondelli! Corse ancora verso il fondo del corridoio e lui scappò verso le scale.
Lily riuscì a stargli dietro fino a quando non imboccò un corridoio che sembrava buio e deserto: non ricordava di averlo mai visto. Improvvisamente sentì freddo e abbassò lo sguardo. Il pavimento sembrava bagnato e lei era scalza perché era corsa dietro al gatto senza infilarsi né calze né scarpe. Quando un brivido di freddo le scosse le spalle, si voltò a guardare indietro, come se la causa del gelo fosse alle sue spalle.
"Miao". La ragazza si voltò di nuovo verso il fondo del corridoio, che sembrava sempre più buio, e si trovò davanti il gatto di Rose che la fissava. Lumos era elegantemente seduto, come solo i gatti sanno fare, con la coda arrotolata intorno alle zampe anteriori.
Lily si avvicinò piano, notando che la boccetta di smalto era appoggiato, stranamente diritta, proprio di fronte alle sue zampette.
Fece un altro passo e quando fu abbastanza vicino da chinarsi per afferrarlo, il gatto, in un gesto veloce e aggraziato, lo riacciuffò fra i denti e corse via.
"Per Godric, maledetto gatto!" La ragazza corse per il corridoio e seguì la corsa fulminea dell'animale, appena girò l'angolo, per poi fermarsi di blocco.
"Scorpius? Che ci fai qui?" chiese, al ragazzo biondo che le sbarrava la strada.
Scorpius accarezzava il gatto: in braccio a lui il maledetto felino faceva le fusa e si lasciava coccolare come se non fosse nato per nient'altro. Stupido gatto pensò Lily, con una smorfia.
Lui si guardò intorno, poi posò il suo sguardo plumbeo su di lei e la ragazza rabbrividì ancora.
"Penso che sia un sogno, sai?"
"Come?" gli chiese lei, senza capire.
Lui volse lo sguardo nel buio corridoio e poi tornò a guardarla, prima di avvicinarsi. "Penso che tu stia sognando".
"E cosa ti fa pensare che sognerei te?"
"Questo forse dovresti dirmelo tu."
Lily rise. Forte. "Io? Sembra che qui tu ne sappia più di me".
"È il tuo sogno, però."
Lily inclinò la testa per guardarlo e lui abbassò lo sguardo verso il gatto. Poi la ragazza si guardò di nuovo i piedi: non aveva più la prima mano di colore. Le sue unghie erano tutte bianche. Eppure sapeva di aver messo lo smalto prima che il gatto glielo rubasse. Non aveva senso.
"Forse hai ragione. Perché allora sto facendo questo sogno?" chiese ancora lei e Scorpius sorrise. Lily rabbrividì ancora e si morse il labbro inferiore.
"Cosa è successo prima che arrivassi io?" domandò lui.
"Mi sono messa lo smalto" disse, guardandosi di nuovo i piedi. "Alice mi ha detto che aveva uno smalto nuovo e volevamo provarlo. Volevo… Richard…" Si bloccò.
"Volevi?" chiese il biondo, facendo scendere il gatto e rivolgendole uno sguardo strano.
Lily voleva farsi bella per Richard. Ma non voleva dirlo ad alta voce. Anche se era un sogno. Era una cosa stupida.
"Ti vergogni?" domandò ancora, quando lei non rispose. "Non sono reale, sai?"
"Anche se sei nella mia testa non vuol dire che tu non sia reale."
Lily scosse le spalle, quante volte aveva sentito dire quella frase? Ora iniziava a comprenderla.
Scorpius sorrise sornione. "Capisco…" Si infilò le mani in tasca. "Quindi…"
Mentre lui si avvicinava, Lily pensò a quello che le era successo: lo smalto sui piedi, il gatto, Alice, tutto sembrava reale, non poteva essere un sogno… Alice! Alice le aveva chiesto di suo fratello. Era perché lei aveva sospettato delle cose su di loro. E quella cosa che aveva detto sul Quidditch? Era vera anche quella. Tutti pensavano che lei sarebbe stata scelta per la squadra, tutti tranne lei, Lily, perché non si sentiva all'altezza e aveva bisogno di Alice che le infondeva sicurezza. Era vero: era un sogno.
E allora perché stava sognando Scorpius? Quando lui si avvicinò ancora, sentì le guance calde. Possibile che davvero i suoi sogni stessero cercando di dirle qualcosa? Qualcosa che non voleva ammettere neanche con se stessa?
"Quindi… Perché io sono qui, secondo te?" Il ragazzo fece un altro passo verso di lei.
"Per il gatto" rispose, prontamente. James le aveva sempre detto che l'attacco è la miglior difesa. E lei sentiva di aver bisogno di una difesa, in quel momento: si sentiva troppo vulnerabile.
"Il gatto?" chiese infatti Scorpius, fermandosi stranito e girandosi verso la direzione in cui se n'era andato prima il felino.
"Sì, è Lumos, il gatto di Rose, mia cugina. Non sei innamorato di lei da tipo… una vita?" Il tono di Lily era un po' denigratorio e lei si sentì particolarmente stupida. Aveva già capito che era un sogno, perché insultare Scorpius anche nella sua mente? Che bisogno c'era?
"Vuoi sapere se sono innamorato di tua cugina?"
"Non mi interessa. Sei solo un sogno!" Lily rise scuotendo le spalle e Scorpius sembrò quasi imbarazzato. Ma poi si riprese subito, facendo un passo e avvicinandosi ancora lentamente. Il suo sguardo era intenso. Penetrante. Lily sentì il petto fermarsi e sempre più caldo. "Non ti avvicinare! Stammi lontano!"
"Perché? Ti faccio paura? O hai paura di quello che potresti provare per…"
"Stammi lontano e basta. Non mi interessa quello che provo per te. Io ho Richard" scandì chiaramente la ragazza. Quando si rese conto di litigare con se stessa, sbuffò e si guardò intorno. "Come si fa a uscire da qui?"
Scorpius le si avvicinò del tutto e lei per un attimo, solo per un attimo, pensò che volesse baciarla. E solo per un altro attimo, pensò che avrebbe voluto sapere cosa si provasse a farlo. Sentì di nuovo le guance in fiamme. Santo Merlino!
Il biondo la stava osservando da così vicino che lei poté vedere tutte le sfumature dei suoi occhi grigi: non c'era solo il grigio, ma un milione di sfumature, e lei poteva vederlo benissimo anche alla poca luce delle lanterne nel corridoio. Chissà se era così veramente.
Ora non le interessava più che fosse un sogno o meno. Più gli guardava la bocca, più sentiva l'impulso di volerlo assaggiare. Si passò la lingua fra le labbra e non capì più niente. Affondò i denti nella carne e alzò su di lui uno sguardo implorante. Al diavolo Richard, al diavolo Rose. Doveva assolutamente sapere cosa si provasse a baciare Scorpius. Ne aveva assolutamente bisogno. E lui sorrise, quel sorrisetto sghembo che aveva imparato a leggergli in viso. Lily pensò che stesse pensando le stesse cose. Le appoggiò le mani sulle spalle e lei pensò che il momento fosse arrivato. Sentì il cuore esploderle in petto.
"Svegliati" disse lui, invece, con un tono strano.
"Come?" chiese la ragazza, palesemente stupita.
"Svegliati, Lily!" Ma che stronzata. Era un sogno.

 

Scorpius prese per le spalle la ragazza che dormiva sulla panca dello spogliatoio del campo di Quidditch e la scosse. "Svegliati, Lily!" disse, un po' bruscamente. "Ti stanno cercando tutti!"
Lily aprì gli occhi e si guardò intorno. "Mi sono addormentata" constatò, con voce stropicciata dal sonno. Scorpius pensò che fosse comunque bella. "Chi è che mi sta cercando?"
"Tutti. Albus, la Paciock, i tuoi cugini… tutti."
"Ok. Ero venuta ad allenarmi."
"La prossima volta dillo a qualcuno. Così evitiamo di cercarti dappertutto."
"Oh. Penso di averlo detto a Rich…"
"Richard non ti sta cercando". Scorpius era sempre più scontroso.

 

"Ok, stai calmo. Mi vesto."
Lily si alzò dalla panca e si guardò intorno. "Scorpius…" iniziò, infilandosi le scarpe. Era scalza, ecco perché aveva sognato di avere freddo ai piedi.
"Cosa c'è?" chiese lui, mentre prendeva le altre cose che lei aveva lasciato in giro.
"Non è che hai tu il mio smalto?" Scorpius la guardò come se fosse pazza e Lily rise nervosamente. Doveva ancora svegliarsi del tutto. "Lascia stare…" Ma poi rise quando lui continuò a guardarla così stranito. Era quasi divertente.

 

"Pensavo che lo smalto fosse della Paciock". Scorpius uscì dalla porta aperta e si incamminò verso l'uscita degli spogliatoi. Quando fu quasi in fondo al corridoio, si voltò e lei, che lo osservava in piedi, al centro della stanza, vide benissimo il suo sorrisetto sghembo, lo stesso del suo sogno. Poi lui ammiccò e uscì.

 -

-

***Dopo tatntissimo sono tornata su questa storia... ma ho deciso di non seguire più troppo fedelmente i prompt, così penso che cambierò anche i titoli. Ma non adesso! Ah ah ah.

Spero che la storia vi piaccia comunque, e prometto di non abbandonarvi di nuovo. Grazie a chi legge e, se ti è piaciuto, metti un bel like al capitolo, grazie!

   
 
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