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Autore: eddiefrancesco    02/06/2021    1 recensioni
Nel periodo della Reggenza, la città gode di un clima di rilassatezza... L' ultima cosa che Verity Harcourt si sarebe aspettata era di iniziare la stagione mondana smascherando una spia... o che la spia in questione potesse essere proprio Brin, l' uomo che cinque anni prima le aveva spezzato il cuore! E scoprire che il suo misterioso contatto, un postiglione ridesta in lei emozioni violente.
Che cosa deve fare Verity ora che entrambi le hanno rubato il cuore?
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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La prima cosa che Brinley Carter aveva veduto quando gli era calata la febbre era stato il volto sorridente di un angelo. E Sarah Ravenhurst era di fatto un angelo, moglie e madre affettuosa nonché amica impareggiabile. Tre anni prima gli aveva guarito non soltanto il corpo, ma anche la mente. Brin trovava adesso difficile credere come fosse stato amareggiato all'epoca. Respinto in amore e troppo a lungo umiliato da quanti gli rimproveravano le umili origini materne, si era trasformato in un uomo duro e pieno di rancore. Ma le settimane di convalescenza a Ravenhurst lo avevano riconciliato con la vita. Col risultato che, quando aveva lasciato l'Inghilterra per riunirsi al proprio reggimento in Spagna, si era finalmente sentito conscio del proprio valore. E questo grazie a Marcus e a Sarah Ravenhurst. Dopo aver fermato il calesse davanti alle stalle e aver salutato Sutton, il capo stalliere, Brin si presentò all'ingresso principale dove venne accolto dal maggiordomo degli amici, Stebbings. Fu questi a informarlo che Sarah era nel salottino mentre il padrone stava lavorando in biblioteca. - In tal caso, infliggero' la mia compagnia alla signora. Ma abbia la cortesia di avvertire il caro Marcus del mio arrivo.- Aprendo la porta del salottino, trovò Sarah seduta accanto alla finestra, con l'ago in mano. - Disturbo? - domandò. Alzando lo sguardo, lei si illumino'. - Oh, Brin! Che bello! - esclamò alzandosi e scartando il cucito, corse ad abbracciarlo. - Sei di passaggio o ti fermi? - - Giù le mani da mia moglie! - ordinò dalla porta una voce maschile prima che Brin potesse replicare. - Insomma, sei qui da cinque minuti e già amoreggi con Sarah? - - Proprio così. Se fossi in te, lo sfiderei a duello! - replicò quest'ultima scherzando. - Santo cielo, moglie mia! Non vorrai rimanere vedova! Era uno dei tiratori più abili del nostro esercito.- Senza più fingere indignazione, Marcus Ravenhurst si fece avanti e strinse la mano all'amico. - Stanco della vita di città? - - Lo puoi ben dire! - esclamò Brin. - Tutti quei ricevimenti possono venire a noia - riconobbe Sarah indicandogli il divano. - Non sai quanto! Ogni volta che arriva un invito, mi sento male.- - Be', è normale che tu sia così richiesto. Sei un ottimo partito al momento - osservò Marcus ridendo e servendogli da bere prima di sedersi in poltrona. - Di' pure che sono ostaggio delle debuttanti - puntualizzo' Brin esasperato. - A proposito di debuttanti. Nessuna di loro ti ha colpito? -Intervenne Sarah. - Due o tre l'hanno fatto, in verità. Per questo sono qui.- Sorseggio' il vino prima di continuare. - Sei già stata molto generosa con me, offrendomi la tua casa di città, e so bene che non dovrei chiedertelo, Sarah, a così breve distanza dalla nascita di Julia, ma mi domandavo se non saresti così gentile da invitare qui a nome mio una comitiva di non più di otto persone... in un futuro non troppo distante.- - Perché no? - rispose la gentildonna con calore. - Non devi badare a Marcus. È così protettivo. Non ho risentito minimamente della nascita del piccolo Hugo e non è stato diverso con Julia. Sono in forma smagliante e ti avrei raggiunto volentieri in Berkeley Square. Ma come ben sai, sono stata così sciocca da sposare un tiranno che si ostina a vietarmi ogni fatica e a proteggermi come se fossi fatta di cristallo! - - Mi comporterei nello stesso modo se ti avessi sposata io. Non molti sono fortunati come Ravenhurst. Ma un uomo dovrebbe perlomeno sforzarsi di scegliere la moglie giusta. Per questo intendo invitare qui certe signore - commentò Brin in tono affettuoso. - Veramente? - Sarah si fece più attenta. - Ho trovato tre candidate ideali al ruolo di futura viscontessa. Ma ho frainteso già una volta i sentimenti di una signora nonché la sua vera natura. E non ho intenzione di ripetere lo sbaglio.- Sarah si intristi'. Sapeva tutto della bella e crudele Angela e di come Brin avesse sofferto quando lei gli aveva preferito un baronetto. - Pensi... pensi ancora a lady Morland, Brin? - - Santo cielo, no! Certo non dimenticherò mai la sua gentilezza nei confronti del nonno. Ha continuato a fargli visita regolarmente, anche dopo che si era sposata. Il nonno ne parlava spesso nelle sue lettere. "La piccola è tornata anche oggi", scriveva. È stato bello da parte di Angela dedicare così tanto tempo a un vecchio morente. E gliene sarò sempre grato, tuttavia...- Zittendosi, sorbi' un altro goccio di Madera. - Strano a dirsi, l'ho rivista ieri sera per la prima volta dal suo matrimonio, quando sono intervenuto a un ricevimento in casa sua. Pensavo che mi sarei emozionato, invece non ho provato nulla, solo sollievo per non averla sposata.- - Non sei il primo uomo ad aver permesso al cuore di governare la mente, né sarai l'ultimo.- Borbotto' Marcus. - Ed è la ragione per cui non intendo sbagliare una seconda volta. Un conto è vedere una ragazza per un'ora o due a una festa, un altro è osservare quella stessa ragazza per un periodo più lungo, rilevandone eventuali difetti.- Sarah restò zitta un istante, poi disse: - - Dici di aver notato tre fanciulle. Nessuna preferenza? - - No, no. Sono tutte parimenti affascinanti. - Brin alzò lo sguardo. - Oh, ho detto tre? In realtà, ce né una quarta. Sfortunatamente, pone qualche problema. E molto spesso non si comporta come dovrebbe.- - Senti, Brin, fammi la lista dei nomi e manderò gli inviti. Ma nel frattempo, immagino che ti tratterai almeno per stanotte.- Dichiarò Sarah. Quando lo vide assentire, si alzò. - Bene, allora. In tal caso, dirò alla cameriera di prepararti la solita stanza.- Marcus aspetto' che la moglie si fosse allontanata, poi disse a Brin: - Se pensi che Sarah abbia creduto a quel mucchio di sciocchezze, allora ti sei proprio rincitrullito a Londra.- - So di non averla convinta. Ma non è tipo da curiosare.- - Questo è vero. Io, però, sono di tutt'altra pasta. Quindi, ti spiacerebbe dirmi la verità? - Seduta dietro lo scrittoio, Verity stava cercando di scrivere a zio Lucius. In circostanze normali non avrebbe avuto difficoltà a raccontare i piaceri della Stagione, ma la sua mente rifiutava di concentrarsi sulla lettera per riandare di continuo a un certo maggiore. Erano due settimane che Brin mancava da Londra. Qualcuno lo aveva visto guidare il calesse sulla strada per Oxford il giorno dopo il ricevimento dei Morland. Quella circostanza in sé non aveva destato particolare allarme. Dopotutto, i suoi cari amici, i Ravenhurst, vivevano nell'Oxfordshire, ed era naturale che Brin fosse andato a trovarli. Verity arriccio' il naso mentre posava la penna e fissava il vuoto. Ciò che non era così naturale, tuttavia, era che il maggiore si fosse trovato due giorni dopo sulla Great North Road. La sua destinazione finale sarebbe potuta essere lo Yorkshire, ovviamente. Ma anche così, perché passare da casa quando la Stagione era al suo culmine? Ancor più sconcertante era stato l'atteggiamento di lord Charles nei confronti dell'improvvisa e inaspettata assenza del giovane a Londra. E Verity non dubitava che Brin fosse partito d'impulso perché sarebbe dovuto intervenire a vari ricevimenti e aveva spedito le proprie scuse. Ma quando Verity aveva informato lo zio, rivelandogli di aver appreso da fonte sicura che il maggiore era stato visto scendere da una carrozza a nolo in una locanda vicino a Newark tre giorni dopo la sua partenza da Londra, lord Charles non era parso affatto preoccupato. - Non vedo perché agitarsi, cara. Se è stato visto dove dici tu, senz'altro era diretto a casa.- Aveva detto. - Ci ho pensato. Ma perché ora? Dopotutto si trova in Inghilterra da settimane. Senz'altro sarebbe stato più logico andare nello Yorkshire prima dell'inizio della Stagione. È un comportamento sospetto.- - Potresti avere ragione, ma non saltiamo alle conclusioni. Quando ritorna, prova a scoprire le ragioni che l'hanno spinto a lasciare la città. Nel frattempo, come ti ho detto, non è il caso di preoccuparsi.
   
 
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