Eccovi la mia 3^ fanfic…

Immagino che avrete notato che ho trascurato il povero Sanji nelle prime due… questo è il suo momento!!

Dedicata a tutti i lettori, ma soprattutto a FairyFlora, che mi ha riempito di complimenti che non sono sicuro di meritare… Grazie!!

 

 

Dopo una trappola

 

Capitolo 1   Morto dentro

 

La mia vita era finita. Era finita quando, tanto ferito da non potermi alzare, avevo visto i soldati della Marina che ti portavano via.

Ora sono nella cabina della Going Merry.

Chopper mi ha curato e adesso devo stare fermo.

Fermo, con i ricordi che mi tormentano.

Perché, perché, Nami, non mi hanno ucciso?

Avrei potuto dire che ero morto difendendoti, ma i miei calci non ti hanno salvata.

Non dimenticherò mai lo sguardo che mi hai lanciato prima che ti portassero via.

Non c’era accusa, non c’era paura, solo dolore.

Credevi fossi morto?

Avevamo deciso di scendere a terra solo io e te, per non insospettire nessuno.

Non potevamo certo immaginare che la Marina ci aveva teso una trappola.

Grazie al tuo sangue freddo, siamo riusciti a far credere loro che la Going Merry aveva fatto naufragio e che noi eravamo gli unici superstiti.

Almeno non sono andati a cercare gli altri.

Ci siamo difesi, certo, ora molti soldati non si alzeranno più dalla polvere, ma a che prezzo?

Una baionetta mi ha colpito all’addome e io sono crollato, in una pozza di sangue.

Tu ti sei girata e mi hai visto cadere.

Hai fatto come per gettarti verso di me, ma quelli della Marina ti hanno sopraffatta.

-Sanji?- Il capitano è entrato. È vero che hai avuto una cotta per lui? Il dolore che ti ho letto negli occhi era solo per un amico?

-R…Rufy…- faccio fatica a parlare, ma lui ha già capito.

-Io e te andremo a liberarla: è una promessa! Adesso pensa a recuperare le forze.

La mattina dopo la medicina di Chopper ha fatto meraviglie e riesco di nuovo a camminare.

Rufy spiega al resto della ciurma: -Secondo quello che Sanji ci ha raccontato, la Marina non sa che noi ci siamo tutti. Io e lui andremo a liberare Nami, voi tenetevi pronti a salpare.

Se per l’alba non siamo di ritorno, veniteci a salvare.

Semplice e lineare. Mi piacciono le azioni del capitano.

Chissà se in quella testolina nera frulla già un piano…

Travestiti, scendiamo.

Giriamo un po’ per il porto, ma nessuno sembra accorgersi di noi.

Rufy si ferma davanti ad una vetrina. Lo tiro per una manica, ma lui s’impunta come un bambino.

-Aspettami qui

Entra ed esce quasi subito con un rigonfiamento in tasca.

-Ma ti sembra il momento di far la spesa?- sbotto io

Mi rivolge uno dei suoi irresistibili sorrisi: “Fidati di me: ti ho mai deluso?” sembrano dire i suoi occhi.

Mi porta in una piazzetta vuota e si siede su una panchina, facendomi segno di sedermi accanto a lui.

Si avvicina e mi chiede: -Sanji, sai baciare?

Mi va di traverso la saliva dalla sorpresa ed inizio a tossire, cercando disperatamente di inviare aria ai miei polmoni.

Mi batte la mano sulla spalla finché la tosse si placa.

Poi mi guarda sorridendo e continua: -Rispondi.

A volte è davvero terribile…perché lo vuole sapere?

Incerto delle conseguenze, annuisco. E adesso?

Tira fuori l’involto dalla sua tasca e mi spiega il suo piano.

Semplice e geniale.

 

 

Un grazie speciale a chi ha letto le mie storie, a chi le ha messe tra le seguite e tra i preferiti.

Spero che anche questa vi piaccia!