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Autore: iced_swan    03/06/2021    8 recensioni
Anastasia Steele è una giovane donna di trentaquattro anni, forte e indipendente che ama il suo lavoro. Ex pilota dell’esercito, ora lavora per compagnie private. Nonostante la giovane età, è conosciuta nell’ambiente per la sua professionalità.
Ed è proprio questa nomea che la farà notare e verrà ingaggiata per sostituire il pilota del jet privato di Christian Grey.
Lui, all'età di trentanove anni è uno degli uomini più ricchi d'America, abituato ad avere il meglio.
Ed Anastasia Steele è il meglio.
Lei, madre single con una brutta esperienza alle spalle.
Lui, impegnato in una relazione con la sottomessa Leila.
Cosa succederà tra i due? Christian riuscirà a resistere alla nostra bella Anastasia? Riuscirà a cambiare per amore?
E Anastasia si fiderà di nuovo di un uomo?
Se vi ho incuriosito, restate sintonizzati...
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ormai non cerco neanche più di scusarmi… chiedo direttamente perdono per il ritardo! Avete acquistato Freed? Per farmi perdonare, vi consegno un capitolo bello lungo! Con la speranza che ci sia ancora qualcuno a leggere… Vi Auguro Buona Lettura!

 

CAPITOLO 33

POV ANASTASIA

 

Immobile con lo sguardo fisso sulle mie mani strette fra loro, mi rimbomba nella mente una sola frase ‘ Non è possibile… non è possibile… non è possibile ’. È solo un brutto sogno… adesso mi sveglierò al fianco di Christian, pronta ad affrontare la giornata e per fargli conoscere finalmente mio padre!

Aspetto e spero ardentemente che la mattinata si riavvolga, ricominciando dal principio, ma non cambia nulla… sono ancora seduta qui, in questo locale con alcune delle persone che più amo al mondo, e con la sgradita presenza di mia sorella.

Resto ferma, immobile, come pietrificata e sotto schok… risentire la sua voce, dopo tutto questo tempo, e quel suo ‘ Finalmente vi ho trovati! ’ detto come se fosse in programma la sua entrata in scena, mi ha mandato il cervello in stallo. Non riesco a fare niente, se non rimanere dove sono… intenta a sperare di non sentire la sua voce.

Appena mamma ha esclamato indignata < E lei, cosa ci fa qui? > mi si è annodato lo stomaco… solitamente non usa quel tono e quando lo fa, vuole dire solo una cosa… sta parlando o di Jack, oppure di Teresa!

Dandomi della pazza per la mia apprensione esagerata, mi sono detta da sola di calmarmi… infondo Teresa non sa più nulla della mia vita e certamente, non poteva essere a conoscenza del nostro incontro.

Ero quasi riuscita a tranquillizzarmi, quando mio padre ha mormorato con voce dispiaciuta quelle parole, facendomi entrare in questo stato di schok < Ieri pomeriggio, ci siamo sentiti per la nostra solita telefonata… e mi sono lasciato sfuggire quello che era capitato ad Anastasia, e che essendo preoccupato, sarei venuto a Seattle oggi! >.

Il mio amore ha anche cercato di aiutarmi, ma io non riesco a reagire. Sono tornata a quella notte… risentire la sua voce, mi ha rispedita per un attimo a quando l’ho sorpresa a letto con quello che era mio marito.

Cerco di tenere a bada i ricordi, perché non desidero affatto rivivere quelle sensazioni… ma so che non appena incontrerò nuovamente il suo sguardo, ripenserò all’ultima volta che l’ho guardata. E ne sono sicura, perché mi è già capitato con Jack!

Nella prima occasione in cui ci siamo rincontrati ( durante la prima udienza in tribunale per il divorzio ), guardarlo negli occhi mi ha fatto ritornare a quegli attimi incredibilmente dolorosi ed umilianti!

La sento alle mie spalle… deve aver poggiato le mani sulle spalliera delle nostre sedie, perché avverto la vicinanza del suo corpo ed il lieve contatto delle sue dita contro la mia spalla. Istintivamente mi scosto facendomi più avanti, arrivando quasi a scontrarmi con il bordo del tavolino.

Non voglio averla vicina… non ce la faccio!

Un forzato schiarirsi di gola, mi fa alzare di scatto il viso. E quando, come prima cosa incontro lo sguardo di mia madre, mi si stringe lo stomaco in una morsa dolorosa.

Detesto vederla così!

Mi guarda preoccupata e turbata allo stesso tempo, come se fosse, sia furiosa che scandalizzata. Si stringe il mio bambino contro il seno, mentre lancia continue occhiate ostili alla donna alle mie spalle.

Mi fissa e mi fa cenno verso Christian, cercando inutilmente di dirmi qualcosa… le restituisco uno sguardo perplesso, non capendo cosa voglia dirmi e rifiutandomi categoricamente di voltarmi verso di ‘ Lei ’. Vedendo che non colgo il messaggio, mi dà un calcetto non proprio delicato, da sotto il tavolino che ci divide.

Il mio sussulto attira l’attenzione di Ray, che mi guarda dispiaciuto. Cerco di tranquillizzarlo con lo sguardo, ma non credo di esserci riuscita, perché mi mima con le labbra un Mi dispiace.

‘ Adesso non posso pensare a questo! ’ penso tra me e me, rincontrando gli occhi di mamma che mi guardano allarmati. E specchiandomi nelle sue iridi, giungo finalmente a capire… ‘ Vuole che mi giro perché è preoccupata da qualcosa… ’ stringo con forza i molari ‘ …o per meglio dire, da qualcuno! ’.

Questo suo atteggiamento e le occhiate che mi continua a lanciare, mi crea una sgradevole sensazione alla bocca dello stomaco. Sento che sto per ‘ scoprire ’ qualcosa che mi farà molto male e davvero, non vorrei doverla affrontare, ma credo che sia necessario!

Prendo un respiro profondo per calmarmi ‘ Hai il completo sostegno di un uomo che ti ama veramente Steele… muoviti e girati! ’.

Mi sono quasi convinta da sola, quando al mio fianco sento il respiro Christian accelerare all’improvviso e la ‘ Sua ’ voce dire “ Tu devi essere Christian Grey… io sono Teresa Steele, la sorella di Anastasia ”.

Senza rifletterci oltre, mi volto di scatto.

E la scena che mi si para davanti, mi chiude definitivamente lo stomaco… il cuore accelera drasticamente i suoi battiti e le mani, fremono dalla smania di afferrare per capelli questa stronza.

Serro le dita tra loro… ‘ Osa guardare il mio uomo, come se fosse un cioccolatino da scartare e gustare! ’ penso con stizza, mentre con la coda dell’occhio noto chiaramente i muscoli delle braccia di Christian irrigidirsi e stringere con riluttanza la mano di Teresa, che protesa verso di lui, ricambia con un eccessivo entusiasmo la stretta “ So chi sei… ho sentito parlare di te ” gli risponde teso, facendola ridacchiare.

“ Immaginavo sapessi già di me! ” afferma con un tono ammiccante che mi fa ribollire il sangue nelle vene, il tutto sempre tenendo unite le loro mani. Tenendo d’occhio la loro stretta, prendo un respiro profondo ‘ Ecco cosa voleva che vedessi mamma… è veramente una cosa incredibile! ’ rimugino, alzandomi in piedi disgustata dal suo comportamento e pronta ad affrontarla ‘ Questa volta col cavolo che le permetterò di fare i caz** suoi! ’.

Mi porto al fianco del mio uomo e gli afferro, con una delicatezza decisa la mano destra, facendogli lasciare la presa con quella di Teresa.

Al mio intervento, sospira di sollievo intrecciando immediatamente le nostre dita ‘ L’ha messo a disagio… ’ rifletto sempre più nervosa, proprio mentre mi inizia ad accarezzare il palmo con il suo, infondendomi con questo gesto il coraggio necessario ‘ …e conoscendo lo stile di vita che conduceva prima, deve averlo guardato davvero in un modo inequivocabile! ’.

Prima di rivolgermi a Lei, mi volto brevemente verso Christian e gli sorrido teneramente. Solo dopo aver ricevuto in risposta un dolce cenno, sospiro e mi scontro con lo sguardo di mia Sorella.

“ Ciao Anastasia ” mi saluta come se niente fosse, esibendo anche un’espressione affranta e preoccupata, abbandonando quell’aria civettuola che aveva quando si è rivolta a Christian.

Ignoro momentaneamente il suo ‘ saluto ’ e come avevo preventivato, non appena mi specchio nelle sue iridi verdi mi ritrovo catapultata nel passato…

 

INIZIO FLASHBACK

Tento di ragionare freddamente mentre cammino nella cameretta di Marco.

‘ Quello che ho appena visto, non può essere reale! ’ penso appoggiandomi al davanzale ‘ Sì, deve trattarsi di un brutto incu… ’ ma non riesco nemmeno a finire il pensiero, che dalla porta chiusa a chiave mi giunge un debole colpo seguito dal mormorio disperato di Jack “ Anastasia parliamone, ti prego! ”.

‘ Dovevi pensarci prima… lurido verme! ’.

Ignoro completamente quello che avviene al di là della porta e ragiono sul da farsi ‘ Non posso rimanere qui dentro… ’ sposto lo sguardo sul lettino, nel quale il mio bambino riposa ignaro di tutto e sento crescermi dentro una rabbia incontrollabile.

Quei due maledetti giocavano alla famigliola felice, mentre io rischiavo la mia vita in guerra!

Presa da non so quale istinto, lo sguardo mi cade sul borsone abbandonato difianco alla porta sbarrata. E li resto come ipnotizzata… mentre nella mente, mi scorrono scene raccapriccianti.

Io, con in mano la mia pistola difianco al letto.

Sconvolta per quanto ho appena immaginato, mi porto le mani tra i capelli ‘ Mio Dio Steele… riprenditi e torna in te… sto impazzendo qui dentro! ’ prendo dei profondi respiri ‘ Calma e ragiona… ’ mi strofino la faccia e torno a guardare Marco ‘ …devo andare via da questa casa… ’ mi dico, già prendendo in mano il mio cellulare ‘ …ma soprattutto… voglio allontanare mio figlio da questi sciagurati! ’.

Maledicendomi per l’ora tarda, faccio partire la telefonata.

< Pronto? > la voce assonnata di mamma, mi fa realizzare ancora di più quanto accaduto “ Mamma, sono io… scusami per l’orario ” sussurro a bassa voce.

In sottofondo avverto chiaramente il rumore delle lenzuola < Non preoccuparti tesoro! > s’interrompe un secondo e forse resasi conto dell’orario della mia chiamata, mi domanda elettrizzata < Ma dove sei Anastasia? Di solito chiami durante il pomeriggio! >.

Non sapendo come spiegare l’accaduto, le dico semplicemente “ Sono tornata mamma! ”.

Alla mia risposta, caccia fuori un grido di gioia che mi fa riempire di lacrime gli occhi. Ecco la reazione che desideravo!

‘ Ed invece ho ricevuto una bella sorpresa ’ penso amaramente, asciugandomi una lacrima < Bob… Anastasia è in America! > esclama fuori di sé dalla gioia < Ma dove sei? Quando sei arrivata? Devo venire in Aeroporto? >.

Con una smorfia scuoto il capo “ No mamma… dovresti venire a prendermi a casa mia! O meglio, a prenderci… ” mormoro affranta.

< Cosa è successo tesoro? >.

 

Su consiglio di mamma, ho raccolto un po’ di roba per Marco e l’ho inserita con mani tremanti nel mio borsone.

Non ho avuto il coraggio di negarle una spiegazione dinanzi alle sue insistenti domande, ma non ce l’ho fatta ad ammettere che la donna con cui ho trovato mio marito, è proprio mia sorella! Ad un certo punto, l’ho solo scongiurata di venirci a prendere!

Finisco di infilare un pantalone nella sacca ed attendo lo squillo del telefonico.

Mi siedo sul bordo del letto e con labbra tremanti, accarezzo una guanciotta del mio piccolino… ‘ Il mio ritorno doveva essere fonte di gioia per tutta la famiglia… ’ mi asciugo le lacrime e penso ‘ …invece questa serata, ha sancito una spaccatura che mai si potrà sanare! ’.

Singhiozzo al pensiero del mio matrimonio finito… ma soprattutto per lui, che da domani non avrà più una famiglia unita ‘ Il mio angioletto! ’.

Al di là della porta c’è molta confusione… porte che sbattono e singulti strozzati. Un’improvisa rabbia, prevale sul dolore e l’umiliazione.

Loro due, nel mio letto nudi insieme.

La reazione di Lei appena mi ha vista.

Il suo ‘ Amore ’.

Mi fanno ribrezzo!

Il suono del mio cellulare mi distrae momentaneamente da quei due. Con stizza mi asciugo le guance e prendo un bel respiro profondo ‘ Ora devi essere forte Steele! ’ infilo il telefono in tasca e mi metto a tracolla il borsone militare ‘ Sì decisa e riga dritto! ’ annuisco da sola ai miei pensieri e mi accingo a prendere tra le braccia il mio angioletto.

Una volta preso, lo guardo con tenerezza… avvolto nella sua copertina, con il suo coniglietto preferito, dorme tranquillo e sereno. Con un sorriso raggiungo la porta ‘ Bene… ci siamo! ’ penso aprendola con decisione.

Appena metto il piede fuori dalla stanza, li vedo immediatamente. Sono ancora qui!

Li fisso entrambi per qualche secondo, prima di iniziare a camminare “ Anastasia, parliam… ” tenta di dire con tono affranto Jack, ma lo fulmino con un’occhiata risoluta “ Ci vediamo in tribunale! ” e così dicendo imbocco le scale “ Anastasia ”.

Ma lo ignoro ed inizio a scendere “ Dove vai a quest’ora? Dove porti il bambino? ”.

‘ Dovevi pensarci prima stronzo! ’ rimugino tra me e me quando arrivo al piano terra ‘ Pensa veramente che lascerei mio figlio con loro? ’. Sono quasi alla porta d’ingresso quando sento dietro di me, la voce di quella che credevo essere mia sorella “ Anastasia aspetta! ”.

La tentazione di voltarmi e prenderla a parole è tanta, ma vado dritta. Con forza apro l’entrata ed esco da quella che era casa mia. 

FINE FLASHBACK

 

Mi riscuoto da quel ricordo doloroso ed umiliante, e la fisso… è qui, difronte a me dopo 2 anni. Negli attimi in cui ero persa tra i miei ricordi, si sono alzati anche i miei genitori e facendo il giro del tavolino, si sono avvicinati leggermente a noi.

Lei totalmente a suo agio, guarda la mia mano avvolta in quella di Christian con uno sguardo che non riesco a decifrare… la sola cosa, di cui sono assolutamente certa è che non mi piace il modo con cui ha squadrato il mio compagno!

‘ Calma e razionale Steele ’ mi dico da sola, prima di parlarle per la prima volta dopo tanto tempo “ Teresa… ” inizio dura ed inflessibile, per poi continuare stoicamente “ …cosa sei venuta a farci qui? ”.

Si porta teatralmente una mano alle labbra e mormora ( fintamente ) disperata con tanto di voce tremolante “ Come puoi parlarmi così? ” si asciuga una lacrima ( inesistente ) e continua la sua recita “ Quando ieri ho saputo da papà di quanto avvenuto, mi sono spaventata molto… ” s’interrompe teatralmente, simulando ( ne sono convinta ) un singulto strozzato “ …non è normale, che mi sono preoccupata per mia sorella e mio nipote? ”.

Al mio fianco, sento distintamente il respiro trattenuto di Christian e riesco quasi a percepire il borbottio contrariato di mamma. Io da parte mia, alle sue parole sgrano gli occhi ‘ Non può essere seria! ’ penso esterrefatta e stupita ‘ Ma davvero pensa che ci posso credere? ’.

La presa di Christian si intensifica.

Ricambio la stretta ed inizio “ Guarda Teresa… ” dico, cercando di contenere lo sdegno “ …il tuo discorso potrebbe convincere qualcuno che non ti conosce bene… ” mi fermo ed indurisco il tono “ …ma certamente non impietosisce me! Non dopo quello che mi hai fatto! ”.

Alla mia risposta, assume un’espressione addolorata “ Lo so che ho sbagliato Anastasia… ” la guardo con sospetto mentre ‘ cerca ’ di sembrare veramente pentita “ …ma quello che ho fatto, non lo posso cancellare ed ora vorrei ricominciare ” conclude facendo un passo verso di noi, tentando di toccarmi una spalla.

Istintivamente faccio un passo indietro, portando anche Christian a fare lo stesso. Vista la mia reazione, torna al suo posto e con un sospiro mormora “ Possiamo andare a parlarne fuori? ”.

Resto in silenzio.

Mio Dio… ma cosa vuole adesso?

A rispondere ci pensa nostro padre “ Forse è meglio Anastasia. Questo… ” ed indica l’ambiente circostante “ …non è il luogo più adatto per questo genere di discorso ”.

Controvoglia mi dico d’accordo e dopo aver pagato il conto, lasciamo il locale ed andiamo nella stessa stradina laterale in cui ho parlato con Christian poco prima. Una volta giunti li, mi appoggio al muretto con sempre il mio uomo affianco ed aspetto ‘ E pensare che nemmeno 2 ore fa, proprio qui stavamo parlando della concreta possibilità di avere un figlio! ’ rimugino lanciandogli uno sguardo.

Nel frattempo papà e mamma mi affiancano, con quest’ultima che ha ancora tra le sue braccia Marco, adagiato contro una spalla. Si guarda attorno con curiosità… da quando è comparsa Teresa, è diventato stranamente silenzioso. Forse ha sentito che l’atmosfera era cambiata!

‘ È sempre stato un bambino sensibile ’.

Con un sorriso tendo le braccia e gli dico “ Amore vieni dalla mamma ” immediatamente si sporge e mi stringe le braccine attorno al collo. Appena il suo corpicino entra in contatto con il mio petto, una sensazione di tranquillità mi invade l’anima… ‘ Avevo davvero bisogno di stringerlo in questo momento! ’ penso finalmente serena.

Baciandogli la testolina e respirando il suo profumo, torno a concentrarmi su di lei.

È ferma in piedi difronte a me e ci guarda con finalmente un’espressione sincera in volto “ È davvero cresciuto tanto Anastasia ”.

“ Già ” mormoro, sentendo la mano di Christian cingermi il fianco ed abbracciarmi. Questo movimento non passa inosservato a Teresa, che abbandona la sincerità e riaquista velocemente la stessa espressione sfoggiata in precedenza “ Mi dispiace veramente per tutto quello è accaduto… ”.

“ Non so cosa avessi per la testa… ” dice, però lanciando un’occhiata maliziosa a Christian che proprio non mi piace. E anche lui la deve pensare come me, perché il braccio che mi circonda il fianco e la schiena si irrigidisce, facendomi digrignare i denti ‘ Ma è davvero scema allora? ’.

“ Che spudorata! ” sussurra mia madre.

Una parte di me, vorrebbe davvero credere alla sua buona fede ma… la conosco troppo bene ed il suo comportamento, unito agli sguardi che continua a mandare a Christian, mi inducono a pensare che sia tutta una messa in scena. Anche da bambina e da adolescente, quando commetteva un errore si scusava con enfasi… ma era solo una tecnica che usava per farsi perdonare!   

‘ È sempre stata una brava attrice! ’.

Ray non deve pensarla così, perché si avvicina a lei e l’abbraccia brevemente prima di rivolgersi a me “ Tesoro perché non le dai un’occasione per parlare veramente? ”.

La serpe ne approfitta immediatamente e sfodera i suoi occhioni supplichevoli “ Grazie papà… ” singhiazza ( con scarso successo a mio parere ) e rincara la dose “ …voglio davvero che le cose tornino come prima… ” quando nostro padre le accarezza un braccio con fare confortevole, continua la sua opera di convincimento “ …ho anche cercato di contattarla molte volte, ma non mi ha mai risposto! ”.

“ È vero Anastasia? ” domanda Ray guardandomi come se fossi io quella in torto.

Io senza parole, lo fisso scandalizzata… non può essersi fatto abbindolare così! Ce riuscita di nuovo e se lo è portato dalla sua parte!

“ Non è possibile ” sussurra Christian a bassa voce.

Per fortuna interviene mamma, che stringendomi una spalla esclama esterrefatta “ Ray non pensare neanche per un minuto di mettere alla gogna Anastasia! ” il suo tono fa girare Marco che si volta a guardarla, mentre continua “ Non dimenticare quello che ha combinato Teresa ”.

“ Lo so Carla… però esiste anche il perdono! ” risponde facendole scuotere con decisione la testa “ Certe cose non si possono perdonare Ray! ”.

Quest’ultima alle parole di mia madre digrigna vistosamente i denti, evidentemente contrariata dal suo intervento e rivelando per la prima volta da quando è arrivata, la sua vera faccia. Ha un’espressione di stizza in volto, oserei dire rabbiosa.

‘ Eccola qua la vera Teresa ’ penso guardando la scena che si sta svolgendo davanti a me.

“ Carla… so che non ti sono mai andata a genio, ma ades… ” ma non finisce di parlare che mamma la incalza “ Non ho mai avuto nulla contro di te Teresa… sei la sorella di mia figlia e ti ho anche voluto molto bene! ” mi si stringe il cuore al ricordo di tutti i pomeriggi passati insieme e delle risate con mamma.

‘ È stata lei a rovinare tutto! ’ rifletto ameraggiata.

“ Io non… ” balbetta in evidente difficoltà lanciando prima un’occhiata a nostro padre, e poi un altro sguardo malizioso al mio uomo “ …voglio che le cose ritornino come allora! ” spazientita da tutta questa sceneggiataa inutile, mi scosto leggermente da Christian per potergli passarre mio figlio, quando mi anticipa sul tempo, forse intuendo da solo quello che sto per fare.

Infatti, non faccio neanche in tempo a fargli segno di afferrare Marco, che si è già proteso con le braccia verso di me “ Piccolino, vuoi venire con me a vedere una bella cosa? ”.

“ SIII ” esclama entusiasta lanciandosi letteralmente contro il suo torace, ed una volta ancorato si sporge con le braccine verso il cielo “ Ove andiamo Clissian? ”.

Gli sorrido riconoscente, ricevendo un occhiolino in risposta “ Mah… adesso vediamo ” e così dicendo, fa un cenno anche a mamma e si allontana chiaccherando amorevolmente con il piccolino.

Restiamo tutti e quattro in silenzio fino a quando, i due sono fuori dalla stradina che costeggia il locale. Quando li vedo ridere contenti fra di loro, mi volto nuovamente verso Teresa ed  appena lo faccio, devo fare affidamento su tutto il mio autocontrollo per non metterle le mani addosso.

Sta fissando ancora una volta Christian, con un’espressione che non mi piace… ‘ Ok, basta così ’ mi dico stanca ed esasperata da tutta questa situazione assurda.

Con uno scatto mi sposto di lato, posizionandomi in modo da ostacolarle la visuale dei miei uomini e la fisso contrariata, incrociando le braccia sotto il seno “ Hai finito di squadrare il mio fidanzato? ” le domando spazientita.

Sbattendo le palpebre in maniera innocente, mi restituisce un falso sguardo sorpreso e portandosi una mano al petto risponde scandalizzata “ Non so di che cosa parli Anastasia! ”.

“ Ah no? ” alzo gli occhi al cielo “ Ma se è da quando sei arrivata, che fissi Christian come se fosse uno stramaledetto pezzo di cioccolata! ” sbotto non facendocela più a trattenermi “ Cosa vuoi adesso? Non ti è bastato rubarmi il marito, ora vuoi anche lui? Ma non ti vergogni neanche un po’? ” esclamo fuori di me, alzando la voce.

La diretta interessata resta in silenzio, lasciandomi sguardi infuocati… papà e mamma invece, hanno due reazioni diverse. Se il primo, si avvicina a Teresa… la seconda si accosta a me, mettendomi una mano sul braccio “ Anastasia calmati! ”.

Mi giro a guardarla ed incontro il suo sguardo vigile che sembra dirmi ‘ Non fare il suo gioco ’.

Respirando affannosamente, torno a voltarmi e cerco di fare come dice lei, ma non è facile… soprattutto quando, hai difronte una persona che ti ha ferito tanto e che nello sguardo, a dispetto delle parole dette, non ha il ben che minimo pentimento.

“ Tesoro, moderiamo i toni ” esordisce Ray, poggiandole mani sulle spalle “ Teresa non vuole fare niente… ” s’interrompe per abbassare lo sguardo su di lei “ …non è vero? Sei venuta perché eri preoccupata per tua sorella e tuo nipote? ”.

Ma dallo sguardo di Teresa, si vede che non è venuta mossa da buone intenzioni. Mi guarda con le labbra contratte e con occhi infuriati. Sta per scoppiare… ‘ Bene, finalmente uscirà la vera Teresa! ’.

“ Non credo proprio che sia stata spinta da quello… non ho forse ragione? ” è mamma a dar voce ai miei pensieri, facendo innervosire maggiormente la diretta interessata “ Avevi uno scopo ben preciso in mente, non è vero? ” la incalza strenuamente “ Ma cosa volevi ottenere oggi? Hai già distrutto il suo matrimonio… ” abbassa la mano dal mio braccio ed imita la mia posa, incrociando le braccia al petto “ …forse volevi…” ma viene interrotta brevemente.

“ Ma cosa avete voi due? ” s’intromette Ray “ Teresa ti ha sempre ammirata… quando facevi il militare, eravamo tutti orgogliosi di t… ” mentre papà parla, improvvisamente Teresa si scosta da lui e sbotta lasciandoci tutti e tre sbalorditi “ Anastasia, Anastasia, Anastasia… ma è mai possibile, che si parli sempre e solo di lei! ”.

Sbalordita e senza parole per la sua uscita, resto in silenzio.

Cosa vuol dire?

“ Co-sa? ” balbetta nostro padre, guardandola stranito.

Lei ci guarda tutti e tre, per poi sospirare pesantemente “ Ormai è fatta… ” mormora a bassa voce chinando la testa per un momento, prima di guardarmi con aria di sfida “ …è da quando sono piccola, che sento parlare di te tutti i giorni! ”.

Sotto schok per le sue parole, sciolgo l’intreccio delle braccia, lasciandole cadere verso il basso. Sposto velocemente lo sguardo su Ray, che la osserva a bocca aperta, stupefatto come me e credo anche mamma “ T-ere-sa c-osa… ”.

Si volta di scatto verso di lui e dice freddamente “ Non essere troppo stupito papà… durante tutta la mia infanzia, non facevi che elogiare Anastasia… Anastasia ha fatto questo, Anastasia è entrata in un ottimo college, Anastasia è entrata nell’esercito! ” gesticola animatamente mentre parla, facendo uscire tutta la rabbia accumulata durante questi anni “ Hai idea di cosa vuol dire, sentirsi ripetere all’infinito i successi di tua sorella maggiore e confrontarsi continuamente con questi? ”.

Basita l’ascolto, non credendo a quello che sto ascoltando!

‘ Quindi ha fatto tutto per vendetta? ’ mi domando tra me e me, mentre mia madre mi afferra per mano ‘ E quindi, mentre usciva con me quando eravamo più piccole, lei si sentiva in questo modo? ’.

Quando papà fa per accarezzarle il braccio, si tira indietro “ Teresa… ” mormora in difficoltà, cercando le parole giuste “ …io non ho mai voluto farti sentire così! ” quando lei inizia a scuotere la testa aggiunge “ Se parlavo di Anastasia, era perché ero felice e volevo farti sapere tutto quello che faceva tua sorella… ”.

Non ricevendo risposta, mi guarda forse per ricevere un aiuto… ma io non riesco a dire nulla. Sono troppo occupata a ripensare a tutti i momenti passati assieme, nel disperato tentativo di ricordare qualcosa che potrei aver trascurato. Ma più mi concentro e meno mi capacito delle sue esternazioni.

Ad interrompere le mie riflessioni ci pensa Teresa, che parlando dolcemente si rivolge a nostro padre “ Immagino che non fosse tua intenzione papà, ma è così che mi sono sentita! ” spiega brevemente, per poi voltarsi verso di me.

Ed abbandonando ogni gentilezza, mi dice delle cose che mi feriscono più di quanto vorrei “ È per questo, che ho fatto quello che ho fatto! ” la mano di mamma mi stritola la mia in una morsa terribile, mentre papà ci guarda scioccato poco più in là “ Volevo farti provare la stessa sensazione che ho provato io per tutta la vita ”.

Non ho il tempo materiale di digerire quanto avvenuto, che guardandomi con un ghigno, continua spietata “ Portarti via Jack è stato semplice… ” alle sue parole, la vecchia ferita dovuta a quell’episodio, ricomincia a sanguinare dolorosamente “ …tu eri via da tanto così tempo… ed io, ero sempre a casa vostra per aiutarlo con il bambino… ” al solo sentir nominare mio figlio, mi si contorce lo stomaco.

Mamma deve mantenermi ferma, afferrandomi saldamente per le spalle, perché presa da un impeto di rabbia do uno scatto in avanti “ Anastasia! ”.

‘ Putt***! ’.

Incurante di tutto, mi fa un occhiolino malizioso facendo spallucce, come se mi stesse raccontando cosa ha preparato per cena “ …non ci ho messo molto a infilarmi nel suo letto ”.

Dio… che schifo!

“ Signore! ” esclama mamma inorridita, mentre io cerco disperatamente di trovare la forza di non commettere un reato. Anche papà, finalmente pare rendersi conto di come è realmente, e tenta di intervenire dicendo “ Come hai pot… ” ma viene bloccato nuovamente da lei che incalza contro di me, annientandomi completamente “ Volevo farti soffrire Anastasia… ” ammette candidamente, come se fosse tutto normale “ …rovinarti il matrimonio è stato divertente. Jack è stato anche piacevole devo dire… mi sono anche goduta il grande momento ” inizia a camminare passando vicina a noi e quando ci ritroviamo difianco, mamma rafforza la sua presa su di me mentre ‘ quella ’ mi sussurra perfidamente “ È stato veramente fantastico vederti disperata Anastasia… ” il cuore mi sprofonda nello stomaco ed assestandomi il colpo di grazia, sussurra glacialmente “ …grazie! ”.

E così dicendo, riprende a camminare fino a raggiungere la strada principale e scomparire dalla nostra vista, lasciandomi ebra di rabbia ma soprattutto, distrutta nei sentimenti e nello spirito. E così rimango immobile, ancora girata nella direzione in cui è sparita Teresa.

‘ Ma come è possibile? Avevo ipotizzato la vendetta… ma questo… ’ penso con gli occhi improvvisamente lucidi e col cuore in gola “ Tesoro? ” la voce di mamma mi riscuote un attimo e mi giro a guardarla.

“ Stai bene? ” mi domanda esitante, continuando a stringermi le spalle “ Cosa? ” rispondo sconclusionata, quando mi ritrovo avvolta tra le sue braccia protettive “ Oh tesoro mio… mi dispiace tanto! ” mormora strofinandomi la schiena, facendomi incurvare su di lei alla disperata ricerca di calore.

Col respiro strozzato, tento inutilmente di respirare. Non riesco a capacitarmi delle parole appena pronunciate da mia sorella… mia sorella, per Dio!  

‘ Come può detestarmi al punto di tradirmi in questo modo? ’ mi chiedo stringendo forte le braccia attorno al busto di mia madre ‘ Come è riuscita ad ingannarmi per tutti quegli anni? E come ha potuto mettere in mezzo il mio angioletto? ’.

Quando sento la mano di papà sulla spalla e la sua voce spezzata mormorarmi “ Figliola, mi dispiace tantissimo ” all’improvviso, avverto un forte bruciore al centro del petto ed un calore anomalo, circondarmi tutta la parte superiore del corpo.

A questo punto, incomincio ad annaspare alla disperata ricerca di aria… con orrore, mi rendo conto di essere in preda ad una specie d’attacco di panico.

‘ Devi darti una calmata Anastasia! ’ mi impongo da sola tentando di calmarmi, ma più cerco di reprimere le mie emozioni e più non riesco a respirare ‘ Sto soffocando! ’ penso allarmata, iniziando a sentirmi debole e ad avere il campo visivo offuscato.

In soccorso giunge ancora una volta mia madre, che con una semplicissima frase riesce a sbloccarmi, facendomi esplodere in un pianto disperato “ Butta fuori tutto il dolore bambina mia… ” mi mormora in un orecchio “ …sfogati… ce qui la tua mamma! ”.

Ed a quelle parole scoppio… letteralmente!

 

2 Mesi Dopo

 

Svuoto la cesta dell’indumenti ed inizio a piagare meticolosamente i piccoli vestiti di Marco. Mentre prendo tra le mani una maglietta rossa, la mia mente ritorna inevitabilmente ad una delle ultime volte che l’ha indossata e cioè, a quella mattina di 2 mesi fa, in cui la mia vita è cambiata in maniera inequivocabile.

Alcune volte mi dico, che infondo non è cambiato nulla, perché non avevo più un rapporto con lei da un paio d’anni… ma, ascoltare e percepire tutto quel rancore rivolto verso di me da parte di mia sorella, mi ha sconvolto più di quanto potessi immaginare!

Dopo aver pianto per non so quanto tempo tra le rassicurazioni di mia madre e di mio padre, è ricomparso Christian. Inutile dire che faccia ha fatto non appena ha notato lo stato in cui versavo!

Mamma, dopo avermi sussurrato ancora una volta quanto mi volesse bene e che ci sarebbe sempre stata per me, ha lasciato spazio al mio uomo, che stranito riceveva un breve resoconto dell’accaduto da parte di un turbato Ray.

Non appena gli hanno tolto il bambino dalle braccia, mi ha stretta forte contro il suo corpo… quasi come se volesse assorbirmi dentro di lui e farsi carico di tutto il mio dolore! Loro due, assieme a Marco si sono allontanati silenziosamente, in modo da darci un po’ di praivacy… e così siamo rimasti abbracciati per interminabili minuti, con me che singhiozzavo tutta la mia disperazione.

Christian, ancora una volta mi ha dimostrato il suo amore… prima, mi ha lasciata sfogare liberamente e solo quando ho taciuto singhiozzante, mi ha consolata amorevolmente.

Non so cosa farei senza di lui!

‘ Non riesco ancora a capacitarmi di tutta questa situazione… ’ rimugino posando la maglietta e prendendone un’altra ‘ …ma ormai non c’è più nulla da fare ’ penso con tristezza, ma soprattutto dispiaciuta per papà.

Durante le nostre telefonate, percepisco tutto il suo rammarico.

È sicuramente lui, quello che ne è uscito più devastato… infondo io ho la mia vita adesso. Con un rapporto di coppia molto soddisfacente… i miei rapporti con Jack, sono già chiusi da tempo e sinceramente, ora ho cose ben più urgenti a cui pensare!

L’udienza per l’affidamento esclusivo di Marco è arrivata!

Christian e Carrick mi dicono di stare tranquilla, sostenendo che le probabilità che Jack vinca, sono praticamente nulle. Ma io seppur fidandomi ciecamente di loro, non ci riesco… ho continui incubi in cui mi portano via mio figlio.

Con gli occhi lucidi, mi stringo al petto un pantalone di Marco e prego tra me e me ‘ Oh Signore, fa che vada tutto bene! ’.

Con un magone in gola che non riesco a mandare giù, scuoto la testa e finisco di piegare con cura la roba, per poi conservarla nell’enorme armadio presente nella sua cameretta a casa di Christian.

Mi guardo un attimo attorno, ammirando ancora una volta la meravigliosa stanza che Christian ha fatto preparare appositamente per il mio bambino e penso, che ormai dormiamo più qui, che a casa mia!

Distratta dai pensieri relativi all’udienza, rifletto sul fatto che è avvenuto in una maniera così naturale, che non mi è sembrato strano, portare un po’ di roba in più di qualche semplice cambio giornaliero. Ho cominciato piano piano, dal giorno seguente l’irruzione in casa mia… in principio, era una questione di sentirmi più sicura riguardo la sicurezza mia, ma soprattutto di quella di mio figlio… poi qualcosa è lentamente cambiato.

Marco, si diverte un mondo con Christian ed anche a me, piace sapere che è con noi! Ed a proposito di divertimento, mi scappa un sorriso all’udire un gridolino di gioia del mio piccolino.

Divertita, esco dalla stanza e mi accingo a raggiungerli… e man mano che mi avvicino alla camera padronale, li sento ridere e gridare.

Quando sono dietro la porta socchiusa, mi sporgo lentamente facendo meno rumore possibile. E non appena sbircio in camera, il cuore mi si gonfia nel petto per l’emozione… sono sdraiati sul lettone e giocano assieme facendosi il solletico a vicenda.

O per meglio dire, Christian fa il solletico sul pancino di Marco… e quest’ultimo, ride a crepapelle mentre tenta in tutti i modi di sfuggirgli e di ricambiare il favore.

‘ Oh, quanto li amo! ’.

Adoro vederli uniti… Christian è diventato piano piano, una figura di riferimento per mio figlio e più passa il tempo, e più il piccolo si affeziona a lui. Si sta legando talmente tanto, che quasi non mi chiede più di Jack… e quando lo ha incontrato quell’unica volta in questi 2 mesi, non ha fatto che domandarmi a che ora arrivava Christian!

Mi si è stretto lo stomaco in una morsa dolorosa in quell’occasione, perché mi sono resa effettivamente conto, di quanto poco conti la presenza di suo padre nella vita di mio figlio. Per un istante mi sono sentita colpevole… chiedendomi se fosse a causa mia, che Marco non sentisse la mancanza del padre… ma poi, dopo un attimo di secondo, mi sono venute in mente tutte quelle occasioni in cui Jack ha mancato gli incontri, e lì mi sono rasserenata, dicendomi da sola, che io avevo fatto quanto era in mio potere per fargli rimanere in contatto.

La vocina di Marco mi riscuote dai miei pensieri “ Nooo… Chlissiannn ” si dimena spingendogli le manine sul torace nel tentativo di allontanarlo. Ma Christian ridendo, lo intrappola tra le sue braccia “ Non mi scappi piccola peste ” e così dicendo, gli fa delle pernacchie sulle guanciotte arrossate, scatenando la sua risata sommessa.

‘ Non sarebbe meglio rendere effettiva questa situazione? ’ mi chiedo ammirando la loro complicità ‘ Infondo, dormiamo già qui da un po’! ’. Non so cosa pensare… se da una parte sono reticente e spaventata dal rendere ufficiale il trasferimento, dall’altra non vedo l’ora!

‘ Ma… ’ Christian non mi ha mai accennato nulla.

Certo, noto come gli si illumina lo sguardo quando stiamo tutti e tre insieme, ma… scuoto la testa ridacchiando sottovoce, alla vista di Marco che ‘ riesce ’ a fare il solletico a Christian ‘ Sarebbe un padre fantastico! ’ mi ritrovo a pensare avvertendo un calore diffondersi in tutto il corpo.

Delle volte, mi ritrovo mio malgrado a fantasticare su come sarebbe avere un bambino insieme… da quella mattina di 2 mesi fa, non abbiamo più affrontato l’argomento e sinceramente, non so come intavolare il discorso.

So solo che mi ritrovo a pensarci molto spesso ‘ Forse è anche dovuto alla presenza di Mrs. Jones e di Katherine! ’ penso con un sospiro nostalgico… la prima, è ancora all’inizio mentre la mia amica, è ormai giunta al termine della gravidanza e potrebbe partorire da un momento all’altro.

Con divertiremo ripenso alle scenate isteriche di Elliot, quando un falso allarme 2 giorni fa, lo aveva mandato in tilt… neanche fosse lui a doverlo partorire quel bambino\a!

“ Ohhh Marco, guarda chi c’è! ”.

La frase sussurrata giocosamente da Christian, mi fa riportare l’attenzione sui miei due uomini “ È arrivata mamma! ” il piccolino gira la testolina sul torace marmoreo del suo compagno di giochi e non appena mi vede, si apre in un meraviglioso sorriso “ Mamma! ” esclama alzandosi con le braccia.

“ Facciamo venire mamma a giocare con noi? ” quando la testa di Marco si muove annuendo con entusiasmo, Christian allunga una mano verso di me “ Vieni Anastasia ” ed io, ipnotizzata da quel suo sguardo magnetico, non me lo faccio ripetere due volte.

Col cuore stracolmo d’amore li raggiungo, sdraiandomi difianco a loro ed abbracciandogli “ I miei tesori ” sospiro di felicità, ricevendo in risposta due bacioni.

 

POV CHRISTIAN

 

Tamburello ritmicamente le dita sulla scrivania del mio studio all’Escala, mentre aspetto la telefonata di Elliot.

Sospiro rumorosamente facendo rimbombare il rumore nella stanza ‘ Veramente dovrebbe chiamarmi anche Welch… ’ ormai è tanto che gli ho affidato questo incarico, ed ora ho bisogno di avere delle risposte.

Domani si terrà l’udienza per l’affidamento di Marco ed anche se sono cosciente, che le possibilità di vittoria da parte di Hyde sono pressoché nulle, vorrei avere ulteriori prove.

È tutto iniziato quel giorno di 2 mesi fa…

 

INIZIO FLASHBACK

Chiudo la porta del mio ufficio e raggiungo la scrivania, sedendomi sulla poltrona.

Sospiro ed appoggio la fronte sul legno, chiedendomi come fosse stato possibile che una bella giornata, si sia trasformata in un incubo. Stava andando tutto benissimo… ero più a mio agio con il padre di Anastasia e stavamo chiaccherando tranquillamente quando è comparsa lei.

Non appena ho incrociato il suo sguardo, ho subito capito che c’era qualcosa fuori posto!

Una sorella, che tradisce la fiducia dell’altra mettendosi in mezzo ad un matrimonio, nella prima occasione in cui si incontra nuovamente, non si comporta come ha fatto Teresa stamattina!

Non ha fatto altro che lanciarmi sguardi lascivi inequivocabili! Mi sono sentito a disagio e disgustato, e quando Anastasia se ne accorta, è successo l’inimmaginabile.

Io ho preferito allontanarmi con il piccolino, per non fargli assistere alla scena. E quando dopo una buona mezz’ora, sono tornato indietro ed ho visto Anastasia piangere tra le braccia di Carla, mi si è fermato il cuore.

Non riesco a capacitarmi, di come una sorella possa fare una cosa del genere.

Sentendo quanto accaduto, un orrendo presentimento si è fatto largo dentro di me. Ho trovato molto strano la ricomparsa della sorellastra di Anastasia, in concomitanza della richiesta di affidamento a carico di Hyde.

E così con ancora impressa nella mente la disperazione di Anastasia, rialzo la faccia ed afferro di slancio l’IPhone. Compongo velocemente il numero e resto in attesa…

< Pronto, Mr. Grey? >.

“ Welch, ho bisogno che fai un controllo per me… ”

FINE FLASHBACK

 

Non ho ancora saputo niente di sostanzioso… Welch è riuscito a scoprire solo, che si sono incontrati numerose volte e che si scambiati lunghe telefonate, ma nulla di più.

Spero veramente di sbagliarmi!

Ricontrollo ossessivamente lo schermo del mio Iphone, sperando di vedere comparire il suo nome. Guardo l’orologio… sono ancora le 16:30. Dannazione, detesto le attese!

Mi ha telefonato questa mattina, avvertendomi che a Katherine le si sono rotte le acque. Naturalmente ci siamo precipitati in ospedale, dove abbiamo atteso inutilmente fino ad un’ora fa, quando con Anastasia siamo andati via per prendere Marco a scuola.

Volevamo ritornare, ma il bambino era stanco e così eccomi qua, seduto in attesa di questa chiamata mentre Anastasia è di sopra a far dormire il piccolino.

Il mio cuore scalpita al pensiero della normalità della situazione in cui mi trovo… io sono seduto nel mio studio, mentre ‘ la mia famiglia ’ è al piano superiore.

‘ È da 2 mesi che Anastasia e Marco, dormono in pianta stabile da me! ’ penso con soddisfazione, felice di come stanno andando le cose. È avvenuto tutto così normalmente, che non mi è sembrato vero… ed io che stavo escogitando un modo per farle portare le loro cose!

Amo averli con me! E sapere che stanno bene, è la migliore ricompensa possibile.

‘ Credo che presto, potrò proporle di trasferirsi ufficialmente! ’ rimugino con un sorriso stampato in faccia, già pregustando la vita che desidero ardentemente.

Sorridendo ripenso ai giochi con Marco… si diverte tanto a giocare a nascondino, visto tutto lo spazio a disposizione in casa… oppure, a gare di solletico come ieri sera.

‘ Ride come un matto quando lo acchiappo ’.

E così è stato pure ieri… dopo aver giocato tutti e tre insieme ed averlo messo a letto, io ed Anastasia abbiamo trascorso un po’ di tempo a parlare al telefono con mio fratello e mia cognata. Elliot era apprensivo per ogni sospiro della compagna e Katherine, lo sgridava dicendogli di stare tranquillo.

Io non lo biasimo per essere stato così nervoso, perché sono consapevole che quando toccherà a me, farò anche di peggio! Desidero con tutto il cuore avere un figlio con Anastasia, e vedere il piccolo Marco alle prese con un fratellino.

‘ Sarà bellissimo! ’ penso già immaginandomi la scena… Anastasia, è sdraiata sul letto dell’ospedale con tra le braccia un neonato ed io, con inbraccio Marco mi sporgo su lei… ‘ Non vedo l’ora che accada ’.

Ma prima di poter rendere Marco un fratello maggiore, devo prima eliminare ogni pericolo!

Il telefono che mi squilla in mano, mi fa quasi saltare dalla poltrona. Freneticamente accetto la chiamata senza neanche controllare “ Elliot? ”.

< Mi dispiace Signore, sono io… >.

Dandomi dell’idiota per non aver controllato chi mi telefonava, rispondo dispiaciuto al mio collaboratore “ Mi dispiace Welch, è che aspetto una telefonata importante da parte della mia famiglia… ” mi strofino gli occhi “ …dimmi pure! ”.

< Non si preoccupi Signore… > si schiarisce la voce per cominciare il suo rapporto < …innanzitutto, le devo riportare un avvistamento nei pressi della sua abitazione! > credendo di sentire aggiornamenti sulla sorellastra di Anastasia e non essendo preparato a ricevere una notizia del genere, mi tendo “ Ne sei certo? E quando è successo? ”.

< Si Mr. Grey, sono quasi del tutto certo che si tratti della stessa persona… > ascolto col cuore in gola le sue parole < …era appostato vicino al cancello del garage e guardava all’interno >.

Non ricevendo risposta, continua il resoconto < È rimasto di guardia per oltre 2 ore, per poi dileguarsi come un’ombra > questa persona è stata a pochi passi da noi… serro i denti, facendo stridere i molari “ Quando? ” domando con il sangue alla testa < Ha fatto questo appostamento per 2 giorni consecutivi, una settimana fa >.

Respiro affannosamente ‘ Cosa vuole ottenere, facendo appostare sotto casa mia il suo scagnozzo? ’.

‘ Ragiona Christian, ragiona! ’.

Studia le mie abitudini e i miei spostamenti… ‘ Si sta per muovere! ’ penso inviando velocemente un messaggio a Jason – Rafforza le misure di sicurezza. Possibile nuovo contatto. – fatto questo, ritorno a prestare attenzione a Welch e gli domando “ Ottimo lavoro Welch… altro? ”.

< Sì Signore, per quanto riguarda l’indagine riguardante la sorellastra della Signora Steele e di Jack Hyde, le devo confermare i suoi sospetti… >

 

 

Con lo sguardo fisso sui miei pugni serrati, ripenso con rabbia alle novità riportate da Welch.

‘ Farabutti… ’ sbatto con forza un pugno sulla scrivania, facendomi anche male ‘ …non solo Elena… adesso ci si mettono pure loro? ’. Ma è mai possibile che debba capitare tutto insieme?

Avevo finalmente conosciuto una donna meravigliosa e sono iniziati i problemi con Elena… i vari attentati alla mia famiglia e a me… Hyde… il tentato rapimento di Marco… ed adesso questo… Signore mio… ma cosa sta succedendo?

Sono talmente perso nei miei pensieri, che non sento la porta dello studio aprirsi fino a quando una fluente chioma mora, non fa capolino dall’uscio “ Ehi amore, saputo nulla? ”.

Al suono della sua voce melodiosa, rialzo di scatto lo sguardo sulla bellissima donna ferma ad aspettare una mia risposta, e resto incantato dalla sua bellezza ammaliante. Sorride vedendomi incantato, aprendo del tutto la porta ed entrando nella stanza, lasciando il mondo esterno chiuso fuori.

Vedendola incidere verso di me tutta sorridente, mi piange il cuore al solo pensiero di doverle riferire le ultime novità!

La mia espressione deve essere stata eloquente, perché Anastasia perde rapidamente quell’aria spensierata ed accelera il passo, raggiungendomi quasi di corsa. Mi afferra entrambi i pugni ancora serrati e li stringe tra le sue mani “ Christian, cosa è successo? ”.

‘ Come posso infliggerle altro dolore? ’ mi chiedo disperato ed indeciso sul da farsi, sapendo però bene che ha tutto il diritto di sapere “ Anastasia, devo dirti una cosa e ti prego di mantenere la calma… ” inizio a dire, cercando al coltempo le parole giuste.

“ Mio Dio… ” mormora spalancando gli occhi azzurro cielo “ …non sarà mica successo qualcosa a Katherine, oppure al bambino? ” singhiozza quasi a mezza voce. Scuoto la testa, negando con decisione “ …no no Tesor… ” ma non finisco neanche di parlare, che l’IPhone abbandonato al nostro fianco dalla fine della telefonata con Welch, prima vibra per decine di messaggi e poi inizia a squillare come impazzito.

Allunghiamo in sincrono il collo per leggere chi mi sta chiamando “ Oh mamma… ” farfuglio improvvisamente elettrizzato, alzando lo sguardo su quello di Anastasia “ …è Elliot! ”.

Dimentica della tensione di pochi secondi fa, svelta mi lascia andare le mani esortandomi a rispondere “ Su su, Christian… rispondi! ”. Seguo le sue indicazioni e con mani tremanti, recupero il dispositivo accettando simultaneamente la chiamata… e non appena lo faccio, non serve che attivi il vivavoce, perchè l’urlo carico di gioia di mio fratello ci investe con una tale  ‘ violenza ’ da lasciarmi stordito < È nato! >.

La prima a riprendersi è Anastasia che esclama “ Congratulazioni Elliot! Katherine sta bene? Ed il piccolo? ” la risata piena d’amore del neopapà, parla da sola < Grazie Anastasia… Katherine sta bene, è solo stanca… ma ringraziando Dio, è andato tutto bene… e per quanto riguarda il bambino… > la voce gli diventa morbida e smielata, ed io sorrido guardando la mia bellissima donna che mi sorride emozionata < …la piccola Ava, non vede l’ora di conoscervi! >.

“ È una bambina? ” esplodo, sentendo le guance farmi male, tanto sto sorridendo “ Auguri fratello! ” aggiungo entusiasta, non vedendo l’ora di vederla “ Grazie Christian e sì… è una femminuccia! ”.

 

 

“ Ok… ora puoi riprendere il discorso di prima ”.

La frase di Anastasia, spegne completamente tutta l’euforia dettata dalla bellissima notizia, della nascita della mia prima nipotina… abbiamo commentato fino a pochi secondi fa la telefonata di Elliot e adesso devo rovinare l’atmosfera.

‘ Già è tesa per l’imminente udienza ed ora questo… ’ rimugino, sapendo benissimo quanto quello che le dirò la ferirà. Sospirando la guardo, preparandomi mentalmente a ripeterle le parole di Welch.

“ Allora? ” domanda guardinga ed impaziente “ Più tentenni e peggio è Christian! ”.

Sorridendo del suo spirito combattivo, le faccio segno di venirmi a fianco ‘ Ed ecco che riemerge il suo caratterino! ’ penso orgoglioso della donna che mi è difianco ‘ Se le devo dare questa notizia, voglio almeno stringerla ’.

Aggrottando le sopracciglia fa come le ho indicato e quando si ferma proprio vicino al bordo della scrivania, l’afferro di slancio facendomela cadere sulle gambe “ Ehi! ” esclama ridendo presa alla sprovvista, andando ad aggrapparsi ai miei bicipiti per restare dritta, mentre io l’abbraccio stretta attorno alla vita. Quando si è nuovamente stabilizzata, volta il viso verso di me e dice sorridente “ Almeno avvisa prima di farmi questi scherzetti! ”.

Ma vedendo che la mia espressione resta immutata, si fa seria e mi poggia una mano su di una guancia, per poi chiedermi preoccupata “ Cosa mi devi dire? ”.

Serrando maggiormente la presa, mi abbandono al dolce contatto con la sua pelle “ Non vorrei aggiungerti ulteriori preoccupazioni Anastasia… ” sospiro chiudendo gli occhi “ …ma poco prima della telefonata di Elliot, ho ricevuto un aggiornamento da parte di un mio collaboratore che mi ha riferito alcune novità… ”.

Le dita contro la guancia incominciano a muoversi lentamente “ Dimmi tutto amore… ” mormora spronandomi a rialzare le palpebre. E non appena rincontro le sue iridi luminose, mi sento davvero fortunato ad avere al mio fianco una donna così coraggiosa “ … insieme possiamo affrontare tutto! ”.

Sorridendo, sciolgo la stretta delle mie braccia e prendendole la mano dalla mia gota, gliela bacio sul dorso per poi stringermela forte contro il cuore… il tutto mentre tengo i nostri sguardi incatenati.

“ Ti amo Anastasia… lo sai vero? ” alla mia frase sussurrata, mi risponde con un dolce sorriso prima di avvicinare i nostri visi e lasciarmi un bacio a fior di labbra “ Certo amore mio… Ti amo anche io ”.

Dopo un altro cenno d’incoraggiamento, prendo un bel respiro profondo ed incomincio a raccontare “ Dopo quell’incontro avuto con tua sorella, mi sono insospettito a causa del perfetto tempismo nel rifarsi viva proprio adesso… ” appena la nomino, si scosta facendosi attenta “ Cosa vuoi dire? ”.

“ …ho trovato molto sospetto, il fatto che sia ricomparsa proprio quando il tuo ex marito ti cita in tribunale per ottenere l’affidamento di Marco ” tentenno, esponendo quello che era solo un orrendo dubbio “ Speravo veramente di essere in torto, quando ho chiesto al mio collaboratore di controllare…  ma purtroppo non è stato così! ”.

La vedo diventare una statua di marmo mentre ascolta attonita le mie rivelazioni.

‘ Detesto vederla così, ma… ’ dispiaciuto do voce ai miei pensieri “ Mi dispiace sovraccaricarti di dispiaceri, ma devi sapere tutto in vista di domani… ”

  
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