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Autore: Altair13Sirio    04/06/2021    7 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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I Parasite erano talmente esausti da essersi riuniti a fatica nella sala comune quella sera. Avrebbero voluto andare tutti a dormire subito, ma per qualche motivo sentivano che non sarebbero riusciti a prendere sonno, e poi Aki e Rin avevano chiesto a tutti di rimanere ancora un po’ per poter annunciare qualcosa di molto importante a tutti quanti.
I due fratelli si erano alzati non appena erano arrivati i loro compagni di squadra, prendendo posto sulle sedie e divanetti della sala; si stringevano le mani con ansia, pronti a dire quello che erano andati a rivelare.
<< Grazie per essere venuti. >> Mormorò il ragazzo con rispetto, sapendo quanto fossero stanchi i suoi compagni. << C'è una cosa importante che vogliamo annunciare… >>
<< Ma sì, non c'è bisogno che siate così formali! >> Sbuffò Yoshiki, leggermente brusco. E
ra stato di cattivo umore da quando avevano concluso i test per via di un mal di testa insistente e adesso si premeva intensamente le dita sulla fronte per cercare di farselo passare.
Aki e Rin si guardarono in silenzio. Era vero che Yoshiki li avesse esortati a parlare, però sapevano quanto fosse seria quella cosa e forse non sarebbe stato contento di sentirla. Alla fine presero un bel respiro e si voltarono nuovamente verso gli altri, dove le compagne di stanza di Rin sembravano già sapere cosa avessero in serbo per loro e attendevano con ansia che parlassero.
<< Va bene… Quando ci siamo conosciuti, io e Rin non siamo stati del tutto sinceri con voi… >> Incominciò il ragazzo deglutendo a fatica. La partner prese la parola, ansiosa di intervenire in quel discorso così importante.
<< Le nostre presentazioni non sono state del tutto genuine, se così posso dire… Sì, ammiro molto Hachi e Nana, e Aki non vedeva l’ora di conoscere gli altri piloti, ma non sono state queste le motivazioni che ci hanno spinti ad arruolarci. >> Spiegò la ragazza intrecciandosi le dita con nervosismo. << Innanzitutto il mio nome non è Kawakami, e il suo non è Mizuru. >>
La ragazza si arrestò sentendo un forte calore avvolgerle il corpo. Se avessero potuto metterle un termometro addosso, avrebbe potuto farlo scoppiare per l'ansia e la vergogna che stava provando. Aki si era offerto in precedenza di parlare per entrambi, ma la ragazza voleva andare fino in fondo e dire davanti a tutti la verità, così respirò a fondo e parlò:<< Questo perché abbiamo lo stesso cognome: ci chiamiamo Aki e Rin Okagawa e siamo fratelli. >>
Entrambi si abbassarono in un vistoso inchino, evitando al contempo gli sguardi dei compagni di stanza. << Ci dispiace di avervi tenuta nascosta questa storia, ma avevamo una paura matta di essere mandati via per aver abusato dei premi offerti dall'I.P.U. alla nostra famiglia per esserci arruolati. >> Disse Aki tenendo la testa bassa. << Non era nostra intenzione mentirvi. >>
I due ragazzi rimasero con la testa abbassata a lungo mentre il silenzio cresceva attorno a loro e gli faceva temere che quella notizia non fosse stata accolta serenamente dai loro compagni. Fu nuovamente Yoshiki a prendere la parola, spiazzandoli. << Tutto qui? Guarda che lo avevamo già capito. >>
Aki e Rin alzarono la testa all'unisono e guardarono verso il loro compagno di squadra. << Che significa? >> Rin lanciò un'occhiataccia ai due compagni di stanza di suo fratello, ma non era a causa loro se il loro segreto fosse trapelato.
Yoshiki si mise più comodo sulla sua poltrona e sembrò annoiato. << Vi siete mai visti allo specchio? Siete due gocce d'acqua! >> Disse sarcastico. << Non ci vorrebbe molto a fare i conti. >>
Aki e Rin si guardarono a vicenda con imbarazzo. In effetti la loro somiglianza era sempre stata ovvia sin da piccoli, ma avevano sempre pensato che potesse essere scambiata per una semplice coincidenza.
<< Quindi ci siamo dati tanta pena per niente? >> Chiese sconvolta Rin, che se lo avesse saputo prima sarebbe probabilmente riuscita a dormire meglio la notte.
<< Ma insomma, che problema ci sarebbe anche se foste fratelli? >> Chiese infastidito Hoshi allargando le braccia di colpo, non capendo il motivo di tanta agitazione.
I fratelli decisero di spiegare per l’ultima volta ai loro compagni di squadra la situazione della loro famiglia e la necessità di venire scelti come Parasite, anche con il rischio di essere scoperti per aver tentato di “ingannare il sistema”. Gli altri ascoltarono in silenzio e con attenzione, in attesa della fine del racconto, compresi quelli che conoscevano quella storia nei minimi dettagli, e solo allora Yoshiki prese di nuovo la parola, spiazzando nuovamente i fratelli.
<< E per quale ragione dovreste nascondere il fatto che siete fratelli? >>
Rin strillò irritata. << Te lo abbiamo appena detto perché! >> Le sembrava che il ragazzo stesse facendo lo scemo di proposito; lui però non si stava prendendo gioco di loro né era tardo a comprendere.
<< Non posso sapere che cosa passa per la mente dei nostri coordinatori, ma dubito che Hachi e Nana vi farebbero passare dei guai per aver sfruttato qualcosa che era vostro di diritto. >> Disse incrociando le braccia. << E poi ora siete qui, e siete indispensabili quanto chiunque altro. Non vi manderanno via di certo, anche se avete omesso di dire che siete fratelli. >>
Yoshiki aveva ragione e tutti i ragazzi della squadra furono d'accordo con lui su quel punto; tuttavia le ansie di Aki e Rin sembravano impossibili da abbattere, che li pregarono di mantenere il segreto con gli adulti.
<< Non vogliamo creare più guai di quanti ne abbiamo causati. >> Mormorò Rin dopo aver chiesto quella cosa al ragazzo, voltandosi a guardare le sue compagne di stanza che l'avevano sostenuta per tutto quel periodo.
Ci fu silenzio nella stanza. I ragazzi attendevano una risposta da quelli che avevano parlato di più, che erano anche gli unici ad essere ancora all'oscuro della situazione. Yoshiki continuava a squadrare i due fratelli con il suo cipiglio tetro, ma alla fine sorrise. << Non c’è problema. Continuo a pensare che sia una precauzione inutile, ma se è quello che volete, le mie labbra saranno sigillate… >> Disse, facendo sparire un enorme peso dal petto di Rin, che si abbandonò a un sospiro di sollievo.
<< Era alquanto ovvio, comunque! >> Commentò Kya alzandosi e andando ad abbracciare Rin senza alcun preavviso. << Comunque io lo sapevo già, ma non pensavo che la cosa ti turbasse tanto. Perché non mi hai chiesto aiuto? >> Domandò allentando un poco la stretta sulla ragazzina, che era arrossita di colpo.
<< Oh, in realtà ho chiesto aiuto… >> Mormorò balbettando. << Ma non volevo essere un peso, quindi ne ho parlato solo con Suzuko e Aiko… >>
Le due ragazze si girarono a guardare la piccoletta bionda e la sua compagna di stanza con i boccoli; la prima aveva le braccia incrociate e sorrideva nonostante il suo sguardo accigliato, forse dovuto all'improvvisa espansività di Kya, la seconda invece aveva uno sguardo stanco, ma sereno. Erano entrambe contente che la loro amica fosse riuscita a chiarirsi con il resto della squadra.
<< Un momento. >> Intervenne Hoshi alzando le mani all'altezza del busto. << Quanti di voi già conoscevano il segreto di Mizu… Eh, sì vabbé, alzate la mano se lo sapevate già! >>
L'intera squadra, ad eccezione di Yoshiki, Tetsuya e Hoshi, alzò le mani. Ci fu un attimo di imbarazzo, quindi qualcuno sbuffò lasciando andare delle risatine mentre il ragazzino con gli occhiali rimaneva a bocca aperta.
<< Mi dispiace… >> Mormorò Aki. << Anche io ho raccontato il segreto ai miei compagni di squadra, ma diversamente da Rin l'ho fatto quando eravamo noi tre da soli… >>
Yoshiki rise sonoramente. Quella situazione sembrava avergli fatto dimenticare il mal di testa. << Sembra una commedia! >> Disse voltandosi verso Hoshi, che dopo un primo sgomento non riuscì a fare a meno di ridere, e con lui anche Tetsuya sghignazzò sotto i baffi.
<< Eh? Questo vuol dire che lo sapevi anche tu, Ryo? >> Kya si accostò al proprio Partner e gli poggiò la testa sulla spalla. << Perché non me lo hai detto? >> Ghignò.
Ryo sorrise nervosamente e cercò di allontanarsi un poco. << Non potevo andare in giro a raccontare il segreto di Aki! >> Protestò cautamente.
<< Ah… Ma io lo sapevo già! Se tu ti fossi fidato di me come quando eravamo piccoli, tutto questo malinteso si sarebbe potuto evitare. >> Lei si imbronciò. << Sei cambiato, darling! >> Piagnucolò in modo comico prima di cominciare a inseguire Ryo per la stanza.
<< Stai lontano da me, e smettila di chiamarmi in quel modo! >> Strillò lui, stando al gioco della sua migliore amica, facendo ridere tutti i presenti con il loro battibecco.
Aki e Rin erano contenti delle reazioni dei loro compagni; non si erano voluti fidare della squadra, eppure a loro era bastato un attimo per accettare quella loro decisione e cercare un modo per rendergli le cose più facili. Kya e Ryo si erano anche messi a rincorrersi come i personaggi di un cartone animato solo per alleggerire la tensione; erano felici di far parte di una squadra così comprensiva e affiatata.
Tuttavia, se i due fratelli potevano finalmente tirare un sospiro di sollievo, altri avevano notato cose che sarebbe stato meglio tenergli nascoste per il bene della loro serenità: a Momo erano sembrate troppo insistenti le domande del proprio partner, e anche Yoshiki nonostante le risate continuava a tenere d'occhio Hoshi; il ragazzo adesso stava ridendo come tutti gli altri, eppure sembrava voler dire altro sulla faccenda. Nessuno dei due poteva leggere nei suoi pensieri, ma se la ragazza poteva lasciargli il beneficio del dubbio, il suo compagno di stanza aveva imparato a riconoscere i segnali di quando qualcosa non gli andava a genio, e avrebbe voluto affrontarlo meglio in seguito.
Momo si perse talmente tanto nei propri pensieri che la sua fronte si increspò vistosamente, facendo intervenire Naho, che in mezzo al trambusto le chiese se si sentisse bene:<< E’ da quando siamo tornati che non apri bocca. >>
La ragazza alta si spaventò quando sentì la mano della compagna di stanza posarsi sulla propria spalla e le rivolse uno sguardo spaesato. << No, Fukuda… Tranquilla. >> Mormorò dopo aver ripreso a respirare regolarmente. Si diede un colpetto sulla testa e ammiccò:<< Sono solo un po’ sovrappensiero oggi… >>
Naho la osservò per un attimo e poi sorrise. << E’ per via della connessione, vero? >> Chiese sorridendo. << Non ti preoccupare: sono sicura che l'intoppo di questa mattina non sia niente di grave. Hachi lo aveva detto di non dare troppo peso ai risultati di oggi! >>
Momo piegò la testa di lato. Stava veramente pensando a quello? Effettivamente quella mattina lei e Hoshi avevano avuto alcune difficoltà ad effettuare la prima connessione, ma pensava di essersi lasciata quell'intoppo alle spalle, anche perché per tutto il resto del test non c'era stato nessun problema. Alla fine sorrise con aria stanca. << Grazie, Fukuda. >> Mormorò. << In effetti oggi è stata una giornata veramente strana… >>
<< A chi lo dici! >> Rispose l'altra. << Io sono ancora elettrizzata, mi sento lo stomaco sottosopra… E’ stata una esperienza incredibile! >>
Vedere l'eccitazione di Naho fece sorridere Momo. << Ti è piaciuto veramente tanto, eh? >> Commentò sopprimendo uno sbadiglio. Non voleva sembrare sgarbata, ma cominciava ad avere veramente molto sonno.
Naho si voltò stringendo i pugni e ghignò. << Assolutamente! Non vedo l’ora di imparare a pilotare per bene quei giganti… >>
<< E allora farai meglio ad andare a riposarti. >> La interruppe il suo partner, infiltrandosi nella conversazione con casualità. Sorrideva con aria di complicità alla ragazza, che però si voltò verso di lui sbuffando, come se le avesse rovinato il divertimento.
<< Oh, andiamo! >> Commentò a tono. << Sono piena di energie! Anche se andassi a letto non riuscirei ad addormentarmi… >>
Yoshiki piegò le labbra divertito dallo sguardo che gli mandò la compagna di squadra, ma non ammise proteste. << Ti sembra di essere nel pieno delle forze, ma appena lascerai riposare la mente un attimo ti accorgerai di quanto tu sia stanca veramente. >> Poi sospirò e alzò lo sguardo. << Non è vero, Sakei? >>
La ragazza fu sorpresa di sentirsi chiamare in causa. Ammiccò con imbarazzo e rispose con esitazione. << Bé, in effetti credo che Ojizaki abbia ragione… >>
Naho sbuffò voltandosi verso la sua compagna di stanza e le batté scherzosamente i pugni sulle spalle. Momo e Yoshiki risero, poi il ragazzo si girò e con un gesto ampio del braccio si accomiatò dalla squadra.
<< Io sono esausto. Ci vediamo domani, ragazzi. >> Raggiunta la porta della sala comune si girò un attimo. << Buonanotte a tutti! >>
<< Vengo anche io. >> Disse Tetsuya alzandosi dal proprio posto e salutando Suzuko con un rapido cenno, che si era seduta accanto a lui.
Yoshiki osservò il suo compagno di stanza attraversare la sala a passi rapidi e annuì. << Vieni anche tu, Kondō? >> Chiese con tono grave quando si girò a cercare Hoshi.
Hoshi sembrò seccato di sentirsi chiamare in quel modo da Yoshiki, ma fece finta di niente e si unì agli altri due per andare in camera.
<< Buonanotte, ragazzi. >> Disse Momo mentre Naho accanto a lei salutava con una mano in direzione dei tre compagni di stanza.
Il trio salutò le rispettive partner e in modo più generale il resto della squadra, quindi uscirono dalla stanza. Vedendoli andare via, improvvisamente tutti gli altri sembrarono sentire nuovamente la stanchezza della giornata. La squadra si era distratta giusto quanto bastava con il discorso di Aki e Rin per rimanere lucidi, ma gli effetti del test con gli Stridiosauri adesso si fecero sentire nuovamente con prepotenza.
<< Andrò a dormire anche io. >> Fece Suzuko guardando la pendola in fondo alla stanza. Era ancora presto, ma per tutto il pomeriggio aveva avuto stampato in volto uno sguardo esausto e non vedeva l'ora di mettere la testa sul cuscino. Le avevano consigliato di riposare, quando aveva fatto la visita alla fine del test, e cominciava a pensare che non fosse poi una cattiva idea.
<< Allora veniamo anche noi. >> Consigliò Aiko alzandosi e perdendo l'equilibrio per un momento. Dopo un breve capogiro, tornò a sorridere e cercò l'altra compagna di stanza. << Sei d'accordo, Rin? >>
La ragazza annuì e sorrise, poi si voltò verso il fratello, finalmente libera di rivolgersi a lui come tale, e gli diede una pacca sul braccio. << Allora a domani, Aki. >>
<< Sogni d’oro, sorellina! >> Gli fece lui sorridendo stancamente. Era una sensazione strana; finalmente potevano comportarsi come avevano sempre fatto, senza dover più fingere.
<< Ciao! >> Salutarono le amiche di sua sorella mentre il gruppetto usciva dalla stanza e Aki restava a guardare. Dopo un attimo, gli si avvicinò Ryo in silenzio, con Kya aggrappata a un braccio, decisa a non mollare la presa.
<< Come mai Kaoru non è ancora crollato? >> Chiese sottovoce sporgendosi verso l'amico.
<< Forse si è sovraccaricato. >> Rispose Aki sghignazzando. << Ma… Io credo che il merito sia della sua partner. >>
Tutti e tre rimasero a guardare come Kaoru salutava con aria sognante il trio di ragazze dove c'era anche Aiko. La stanchezza si poteva chiaramente vedere attraverso i suoi occhi, eppure finché vedeva il volto della ragazza sembrava incapace di crollare come al solito.
<< Quei due si piacciono! >> Intervenne Kya poggiando la testa sulla spalla di Ryo e sorridendo con l'aria di chi la sapeva lunga.
I due ragazzi furono sorpresi dal commento della ragazza, ma non poterono esprimere disaccordo con lei; nonostante i rapporti impacciati che avevano, Aiko e Kaoru sembravano davvero apprezzare la compagnia l'uno dell'altra.
<< Ma guarda tu questa impicciona! >> Esclamò Ryo scompigliando i capelli alla sua amica, che squittì divertita in risposta al suo gesto. << Che cosa ne vorresti sapere tu, eh? >> Scherzò.
Lei chiuse gli occhi in attesa il ragazzo finisse di scompigliarle la frangetta, poi girò lo sguardo impassibile e con i capelli davanti alla faccia rispose:<< Intuito femminile. >>
Con uno scatto improvviso, la ragazza tirò Ryo dal braccio e gli sollevò la camicia fino alla testa prima di saltellare fuori dalla stanza con aria soddisfatta. << Buonanotte! >> Strillò da fuori della sala comune, mentre Ryo tratteneva un'imprecazione.
<< Sarà meglio raggiungerla, prima che ci chiuda fuori dalla stanza! >> Disse Momo mentre Naho rideva a crepapelle per come la sua amica avesse conciato il ragazzo.
Mentre Aki tentava di aiutare Ryo a rimettere a posto la camicia, le due ragazze uscirono salutandoli e passarono accanto a Kaoru; quando provarono a salutarlo, notarono come non reagisse a nessuno stimolo.
<< Matsumoto? >> Mormorò Naho agitando una mano davanti al suo volto. << Oh cielo… >>
Kaoru si era addormentato di colpo: era rimasto con quel sorriso ebete di un attimo prima e gli occhi gli si erano chiusi come se stesse facendo il pisolino più piacevole di sempre.
<< Forse dovrete aiutarlo a salire le scale… >> Disse Momo trattenendo una risatina, rivolgendosi ai due compagni di stanza di Kaoru.
Aki e Ryo raggiunsero le ragazze e guardarono esterrefatti il loro amico che dormiva di fronte a loro; provarono a punzecchiarlo nel tentativo di farlo reagire, ma le uniche reazioni furono le risate delle ragazze.
<< Perfetto. >> Commentò Ryo frustrato. << Fa sempre così… >>
 
*
 
Ryo richiuse la porta sbattendola forse un po’ troppo forte e sospirò. << Sei incredibile. >> Sillabò rivolgendosi a Kaoru.
<< E dai! >> Esclamò il ragazzo sedendosi sul letto del suo compagno. << Può capitare a tutti di assopirsi un attimino… >>
<< “Un attimino” non è il tempo necessario per portarti in cima alle scale. >> Gli rispose Aki lanciandogli un cuscino sulla faccia. Avevano ancora il fiatone per lo sforzo che avevano dovuto fare per portare fin lì il loro compagno.
Kaoru non reagì. << E va bene, forse ho voluto farvi uno scherzetto, ma almeno ho portato un po’ di allegria in questo posto triste e malinconico! >> Disse allargando le braccia.
<< Quasi quasi ti preferivo sonnambulo. >> Commentò sarcastico Ryo mentre si avvicinava a lui. Poi afferrò di scatto il cuscino lanciato da Aki e iniziò a colpire Kaoru ripetutamente. << Fuori dal mio letto! >>
Kaoru scappò pregandolo di smetterla e tra le risate andò a rifugiarsi in cima al letto a castello; dopo si sdraiò a pancia in giù e infilò la testa sotto al cuscino per proteggersi dai continui attacchi di Ryo. Il ragazzo allora abbandonò l'inseguimento e poté finalmente sedersi sul proprio letto, lasciando cadere la sua arma dietro di sé e sbuffando.
<< Certo che la connessione è davvero qualcosa di incredibile! >> Disse a un certo punto Aki facendo sbucare fuori la testa dalla maglietta del pigiama. << Pensavo di essermi preparato a dovere, ma mi ha comunque colto di sorpresa. >>
Ryo abbassò lo sguardo e ripensò alla reazione che aveva avuto Kya una volta persa la connessione. << Anche a me. >> Disse. << Kya mi ha fatto preoccupare. >>
Kaoru si sporse dal letto dopo essersi assicurato che Ryo non lo avrebbe colpito. << A proposito, che cosa vi è successo? Vi abbiamo visti saltare avanti e indietro come dei matti, e poi lo Iustitia si è spento. >>
Ryo si voltò verso il ragazzo in agguato dall'alto. << Non lo so di preciso… >> Mormorò. << Lei ha detto che appena fusasi con lo Stridiosauro, ha sentito un'euforia incontrollabile ed è stata sopraffatta dal bisogno di ballare, o qualcosa del genere… >>
<< Cioè, ha fatto tutto da sola? >> Chiese sorpreso Kaoru.
<< Sì, ed è per questo che abbiamo perso la connessione. >> Rispose Ryo. L'equilibrio era troppo precario perché lo Iustitia potesse continuare a muoversi. << Non è stato proprio divertente, quando ci siamo scollegati… >> Disse ripensando al momento in cui lui e Kya erano stati tirati via dall'unione.
Ryo si fece cupo ricordando quello che era successo e le cose che si erano detti lui e Kya all'interno della cabina di pilotaggio dello Iustitia, ma i suoi compagni di stanza erano molto più strabiliati dalla maestria messa in mostra dalla loro compagna di squadra, sebbene solo per pochi secondi.
<< Come ha fatto a prendere il controllo? >> Chiese Kaoru girandosi dal lato e guardando il soffitto.
Ryo strinse le spalle e restituì ad Aki il suo cuscino, poi cominciò a spogliarsi. << Sembra che la connessione sia molto più eterea di quanto pensassimo; basta che la volontà della Pistil ecceda su quella dello Stamen che si abbia uno squilibrio nei valori che mettono in funzione lo Stridiosauro, e allora anche lei può comandarlo con la sola forza di volontà. >> Lasciò cadere i vestiti sul letto e andò a cercare il pigiama sotto il cuscino, poi prima di indossarlo si girò un attimo verso gli altri. << In fondo, il loro corpo è connesso a quello dello Stridiosauro, giusto? >>
Kaoru annuì dubbioso. Aki si ricordò di una cosa mentre Ryo raccontava. << E' come la modalità stampede di cui parlavano gli adulti. Quindi è possibile anche negli Stridiosauri? >>
Ryo e Kaoru si fecero pensierosi. Non era una possibilità da escludere, in fondo neanche l'I.P.U. aveva fatto in tempo ad esaminare a fondo gli Stridiosauri per essere sicuri dell'assenza di quella modalità, però a Ryo non era sembrato che Kya avesse mosso lo Stridiosauro con difficoltà, come invece aveva raccontato la signorina Nana. Dalle parole della donna, quella modalità sembrava essere qualcosa di estremamente doloroso, e Kya aveva detto di avere sentito euforia…
<< Incredibile… Le ragazze riescono a fare tutte queste cose? >> Gli fece eco Kaoru poggiando la testa a una mano.
Aki scosse la testa. << Preferirei che non dovessero farlo. E una cosa troppo pericolosa, specialmente se pensiamo che si affidano a noi per essere protette… >> Il ragazzo si incupì e abbassò la voce. << Non vorrei mai vedere mia sorella soffrire a quel modo… >>
Anche gli altri due si intristirono. << Già… >> Ryo finì di indossare il pigiama e pensò nuovamente al volto rigato dalle lacrime di Kya; lei era una persona molto emotiva e non avrebbe mai voluto farle provare qualcosa di tanto intenso.
<< Anche io voglio proteggere Aiko… >> Mormorò Kaoru facendosi serio di colpo. Gli altri ragazzi alzarono la testa per incontrare il suo sguardo, totalmente diverso dal solito. Il ragazzo si rese conto degli sguardi su di sé e si sentì in imbarazzo. << Cioè, è una ragazza tanto buona e gentile che mi odierei a vederla soffrire tanto! >>
<< Ti ha proprio fatto un incantesimo quella lì, eh? >> Ghignò Aki dandogli un colpetto sulla testa che sporgeva dal suo letto. Kaoru tentò di difendersi per mascherare un po' il suo imbarazzo, ma Aki continuò a stuzzicarlo, facendolo innervosire ancora di più. Alla fine Ryo interruppe la loro lotta con una risata contenuta, facendoli voltare entrambi con perplessità.
<< E' strano come siamo già diventati buoni amici, non pensate? >> Disse sedendosi sul proprio letto. << Ci comportiamo come se ci conoscessimo da una vita. >>
Aki e Kaoru sorrisero e il ragazzo con la pelata arruffò i capelli del suo compagno di stanza prima di sdraiarsi nuovamente sul letto. << Hai ragione. Forse è merito della connessione… >>
<< Sono sicuro che anche le ragazze sentono una cosa simile. >> Disse Ryo stringendo il pugno. << I VIRM non avranno scampo contro di noi! >>
Nonostante fossero d'accordo con lui, entrambi i ragazzi fecero fatica ad intervenire dopo quel suo commento. L'idea dell'arrivo dei VIRM terrorizzava ancora tutti, anche solo pensare di affrontarli faceva tremare le gambe ai giovani piloti.
<< Eh… >> Ryo si rese conto di aver parlato senza pensare e borbottò qualcosa per rimediare. Alla fine si alzò dal proprio letto e disse agli altri di non preoccuparsi. << Sono sicuro che diventeremo fortissimi! Non dobbiamo preoccuparci per il futuro ancora, quindi concentriamoci sul passare delle splendide giornate, che ne dite? >>
Ryo attraversò la stanza a passi lenti e si fermò di fronte all'interruttore della luce accanto alla porta, quindi si girò verso i suoi amici e gli sorrise come chi non aveva nulla di cui preoccuparsi. In fin dei conti aveva ragione: quello era sicuramente lo spirito giusto con cui affrontare il loro compito, anche quando l'idea di addentarsi in quella storia gli metteva paura.
Aki e Kaoru sorrisero a loro volta. Avevano compreso il messaggio di Ryo e anche loro non vedevano l'ora di mettersi al lavoro. << D'accordo, mi hai convinto! >> Disse il primo mettendosi sotto le coperte e rabbrividendo.
Kaoru si sdraiò a pancia in su e si mise a tamburellare le dita sul proprio petto. << Anche a me. >> Disse sereno. << Voglio approfittare di questo momento per passare più tempo con tutti voi… Prima che le cose si facciano serie. >>
<< Già, con tutti noi… E con Mori! >> Lo incalzò Aki.
Ryo si aspettava che Kaoru reagisse alla provocazione del ragazzo, ma invece rimase calmo e mormorò sognante:<< Già… Con Aiko. >>
Il ragazzo sorrise, forse già nel mondo dei sogni. Ryo lo guardò contento e si voltò per spegnere la luce.
Click.
<< Buonanotte! >>
<< Buonanotte! >>
La stanza sprofondò nel buio e Ryo rimase fermo qualche secondo per orientarsi: per tutta la giornata aveva sofferto di un leggero mal di testa, ma ora che si era ritrovato al buio era improvvisamente tornato con più insistenza; anche quando chiudeva gli occhi, gli sembrava di perdere l'equilibrio. Probabilmente era uno degli effetti collaterali della connessione, forse in lui era più vistoso a causa della situazione che si era creata con Kya all'inizio… Sperava che passasse presto.
<< Tutto a posto? >> La voce di Kaoru lo raggiunse dall’alto.
<< Sì. >> Rispose Ryo e si poggiò alla parete nel tentativo di ritrovare l'equilibrio perso. In realtà gli sembrò solo di sbilanciarsi ancora di più, come se avesse potuto buttare giù il muro con una semplice spinta.
Alla fine si fece forza e si decise ad avanzare, cercando di puntare nella direzione del suo letto e di mantenerla; passo dopo passo, gli sembrò di abituarsi a quella sensazione fastidiosa. << E’ un po’ difficile orientarsi al buio… >>
Perché sentì il bisogno di giustificarsi? Era un semplice capogiro, probabilmente anche gli altri ne avevano avuti dopo i test di quella mattina; allora perché aveva così paura di quella sensazione?
Quando ebbe toccato il bordo del letto si abbassò per entrarci e sbatté con la fronte alla parte inferiore del letto di Kaoru.
<< Piano! >> Fece quello dall’alto. << Ti sei fatto male? >>
Ryo rimase in silenzio e si massaggiò la fronte. Non aveva fatto male, ma gli dava fastidio quella situazione; normalmente non avrebbe avuto problemi a muoversi al buio, ma in quel momento gli sembrava di aver preso una specie di sonnifero e il suo corpo stesse cominciando a non rispondere più ai suoi comandi.
<< Ce l’hai fatta? >> Chiese Aki dall’altro lato della stanza, preoccupato di non sentire alcuna risposta da parte di Ryo ma avvertendo il suo muoversi sopra le coperte.
<< Sì. >> Ripeté Ryo.
<< Ehi, se non stai bene puoi dircelo! >> Fece Kaoru sporgendosi dal proprio letto. << Hachi ha detto che è normale essere un po’ stanchi dopo la prima volta, ma se c’è qualcosa che non va di farlo presente. >>
<< Ho già detto tutto ai dottori che ci hanno visitato. Mi gira solo un po' la testa, e il buio improvviso mi ha fatto perdere l'equilibrio. >> Spiegò lui un po' infastidito. << Devono essere gli effetti del problema che ho avuto quando sono salito sullo Iustitia. >>
Ryo si sdraiò lentamente e quando poggiò la testa sul cuscino mandò un lungo sospiro di sollievo. Adesso cominciava a passare, finalmente. << Buonanotte, ragazzi. >> Disse sorridendo.
Ci fu un attimo di esitazione, poi Aki e Kaoru risposero di nuovo come prima, e finalmente la stanza rimase in silenzio.
Silenzio, o almeno qualcosa che ci andava vicino. Ogni volta che rimaneva immerso nel silenzio, Ryo sentiva un debole ma insistente ronzio suonargli nelle orecchie; si era sempre chiesto se fosse l’unico a sentirlo oppure se anche gli altri ragazzi dovessero lottare contro quel fischio irritante per riuscire ad addormentarsi.
Quella sera però il ronzio era diverso; sentiva qualcosa in fondo alla propria testa, come se ci fosse qualcuno che frugava nel suo cervello e continuasse ad andare a fondo. La sua mente aveva continuato a lavorare incessantemente durante la giornata, facendogli sentire quella cosa sin dal primo momento in cui si era connesso con Kya allo Stridiosauro.
Un battito debolissimo, lento ma pieno di vita, come il cuore di un bambino appena nato. Era il suono di qualcosa che si risvegliava dopo tanto tempo e per qualche motivo sembrava molto familiare. Ryo sprofondava nel vuoto e nel silenzio, si addentrava nell'oblio del sonno, mentre quel battito risaliva da un abisso antico e dimenticato, proprio alla ricerca della luce, della vita,  di qualcuno che lo potesse sentire.
Come se moltissimo tempo fa avessi già provato quella sensazione.
Respirò a fondo, di nuovo, cercando di rilassarsi. Sentiva chiaramente di starsi addormentando, i suoi arti formicolavano leggermente e lui era entrato in quella fase del sonno in cui si faceva fatica a distinguere i secondi dalle ore.
Voleva risposare, eppure ora che si era accorto di quel ronzio la sua mente sembrava essere diventata più vigile che mai. Nel buio del sonno, in fondo ai suoi pensieri, cominciò a formarsi un’immagine che non riuscì ad associare a nessun ricordo che aveva; dal buio della notte passò a una luce bianca, accecante, in un campo infinito dove nulla si poteva distinguere. Il ronzio era scomparso, ma il mal di testa continuava ad aumentare.
Una piccola figura sfocata si erse timidamente in lontananza. Ryo strizzò le palpebre e cercò di metterla meglio a fuoco, ma più provava a concentrarsi, più la testa gli faceva male. Era come se fosse all'interno di un sogno che apparteneva a qualcun altro.
Il dolore alla testa si fece sempre più forte e Ryo non riuscì più a rimanere concentrato, ma proprio mentre sentiva di perdere i sensi, una voce dentro la sua mente sembrò chiamarlo.
Hiro?
   
 
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