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Autore: Sherry93    12/06/2021    0 recensioni
Avevo sciolto l'Inquisizione, non sopportavo più quei falsi buonisti che avevano lasciato la salvezza del Thedas sulle nostre spalle e pretendevano che sparissimo. Corypheus era morto già da più di due anni e non aveva senso. Abbiamo un altro obiettivo, ho un altro obiettivo e non intendo restarne fuori, se voleva proteggermi doveva fare di meglio, quel suo maledetto orgoglio lo avrebbe ucciso e non posso permetterglielo.
[IN REVISIONE]
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inquisitore, Solas, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Grazie a chiunque legga, sono benvenute le recensioni e soprattutto suggerimenti e critiche


CAPITOLO 48

Solas si infilò un dito nel colletto dorato cercando di allargarlo e sospirò fissandosi allo specchio

-Questo amore mio è stato inaspettato. Quando hai iniziato a preparare il tutto?- domandai curiosa. Mi ero ritrovata una scatola sul letto, al suo interno un abito familiare, era identico a quello che avevo indossato nella dissolvenza con Banal’ras. Un vestito blu notte che cadeva perfettamente, lasciando intravedere con uno spacco un rivestimento in delicate decorazioni in argento che si estendevano fino alla caviglia destra, una sorta di leggera armatura in quel metallo prezioso. Stessa cosa era stata estesa anche al braccio destro che dalla spalla, dove si ricongiungeva al vestito, continuava fino alla mano. Il braccio sinistro veniva coperto dalla stoffa morbida nascondendo le cicatrici. Unica differenza portavo una pelle di lupo non troppo spessa che si avvolgeva in vita come cintura, questo nascondeva il leggero rigonfiamento che un occhio attento avrebbe comunque potuto notare. La struttura snella della nostra razza era una caratteristica apprezzabile e che saltava subito in risalto, purtroppo in caso di una gravidanza era una lama a doppio taglio, le differenze si notavano.

-Quando ne abbiamo parlato le prime volte e hai apprezzato il mio abbigliamento nei ricordi causati da Geldauran. È un’ottima occasione di dimostrare le differenze culturali partendo dallo stile-

Bracciali dorati ai polsi e al collo, maniche bianche e un raffinato corpetto elaborato nero come i pantaloni. Prese una piccola scatola che era rimasta in disparte e la aprì. Si mosse alle mie spalle, del metallo freddo mi scivolò sulla pelle e abbassai lo sguardo. Una collana in filigrana d’argento, il pendente una testa di lupo con incastonati sei piccolissimi rubini. Lo presi tra le dita osservandolo, era rifinito in modo sorprendente. Mi girai verso di lui, un sorriso dolce gli solcava il viso che ricambiai -Ma ghilana Fen’harel- sussurrai dandogli un leggero bacio sulle labbra, notai in quel momento la replica in argento della sua mascella di lupo, ovviamente molto più piccola dell’originale.

-Molto elegante, vhenan- e lo fissai divertita in viso. Lui alzò un sopracciglio non capendo il motivo della mia espressione -Niente cappello questa volta?- domandai

Ridacchiò -Al momento opportuno lo indosserò, è molto particolare- spiegò con quel sorriso da lupo

Alzai un sopracciglio, particolare? -Qualcosa mi dice che ti divertirai, ma fen?-

Continuò a sorridere e si chinò infilandosi gli stivali -Ci divertiremo, la teatralità è un’arma potente-

-Non mi annoierò mai con te, vero?- e mi sedetti di fronte allo specchio, prendendo il pettine. La mano di Solas fu sulla mia, lo guardai interrogativa nel riflesso dello specchio

-Mai. Permetti?-

Sorrisi e lasciai la presa, concentrato passava il pettine lentamente tra i miei capelli

-Dopo anni che ti conosco scopro che sei bravo con i capelli?-

Ridacchiò con uno sguardo orgoglioso -Se ti dicessi che c’è stato un periodo che li tenevo lunghi fino al sedere?-

Sorrisi -Risponderei che avevi un bel da fare, e che avrei voluto vederti ma fen-

Intanto le sue dita abili crearono una piccola treccia che diventò parte di uno chignon, infilando infine un ferro argentato che fermò il tutto. Le ciocche più corte cadevano delicate in avanti adornando i lati del viso.

Mi scrutai sbalordita da tanta bravura -Dovessi stancarti di fare il Dio della ribellione, hai già pronto un nuovo hobby- scherzai

-Difficile, sono interessato solo ai tuoi di capelli ma fen’asha-

Infilai un dito nel suo colletto dorato tirandolo alla mia altezza e presi possesso delle sue labbra.

 

 

Uscii dall’Eluvian, nella stanza in penombra la luce generata da quest’ultimo si riflesse sul metallo che adornava i nostri abiti e sulle solite decorazioni in oro presenti quasi ovunque sui muri, i pochi mobili presenti coperti da dei teli. Da un angolo emerse un individuo che fece un lieve inchino -Inquisitore, Fen'Harel-

Sorrisi -Charter è un piacere rivederti, ma ti prego, niente titoli quando siamo soli- mi guardai velocemente intorno -Lo specchio è stato spostato- constatai

-Usignolo anni fa dopo la fallita invasione dei qunari, l’ha fatto… custodire in un luogo più discreto- in breve lo aveva nascosto

-Suppongo sia un’ala in disuso- disse Solas

-Era una vecchia stanza della servitù, inesistente ai più. Seguitemi- era vestita come un servo di palazzo, indossò una maschera che la indentificava come tale e che ne evidenziava le orecchie, sospirai per non fare una smorfia

Solas mi guardò interrogativo

-Ricordami che non devo far ingoiare quelle stupide maschere a qualcuno. Almeno non fino alla fine di questa farsa-

Ridacchiò e si rivolse a Charter -Leliana?-

-È ai cancelli insieme agli altri, ognuno di loro è arrivato una settimana prima, in giorni differenti per non attirare ancora più l’attenzione del necessario-

-Attenzione?- chiesi

-C’è fermento tra i servi per il vostro arrivo, ma anche nell’alienazione. La voce che il Temibile Lupo sbranerà i nobili orlesiani li sta rendendo più audaci e sfrontati. E poi che la compagna del Dio elfico è l’ex Inquisitore Dalish si sta espandendo con un notevole effetto-

-E in tutto questo entusiasmo ha messo la mano Leliana?- domandai

-Non solo- rispose invece il mio mago

Accennai un sorriso -Ci hai messo le zampe Fen’Harel?- scherzai

-Forse-

Poco prima di prendere parte attivamente al ballo, ancora all’oscuro in un corridoio, Charter dette al mio mago un sacco.

 

-Yennefer Ellena Lavellan ex Inquisitore- trattenni un lamento al mio nome completo. Il mio primo nome era inusuale tra gli elfi, non so dove lo avesse sentito mia madre. Il secondo tradotto “colei che può fare qualunque cosa” me lo aveva dato mio padre e non mi dispiaceva anche se non lo usavo mai

-Ad accompagnarla il consorte, Fen’Harel il Temibile Lupo-

Mi si accostò porgendomi il braccio che accettai. Un lieve brusio dalla nobiltà si levò, tutti gli occhi erano fissi su di lui. Solas aveva indossato la sua maschera da lupo e percepii l’energia di un incantesimo. Con la coda dell’occhio notai che i sei occhi incastonati brillavano rossi come tizzoni ardenti. Ecco cosa intendeva con teatralità. La sala era più silenziosa del previsto, impressionati, ma non solo, timorosi. Trattenni un sorriso orgoglioso che invece il mio mago esibì arrogante.

Alle mie spalle iniziarono a essere presentati tutti gli altri, con un grugnito di Cassandra a fermare la sua sfilza di nomi.

L’imperatrice Celene ci osservava dal punto rialzato.

-Benvenuta di nuovo ad Halamshiral, Inquisitore- disse e nella breve pausa ricevetti una lunga occhiata, infine girò il viso -Anche al vostro accompagnatore, che è riuscito dove la vostra ambasciatrice ha tentato invano per anni-

Solas fece un impercettibile inchino -Alcuni sacrifici si è disposti a farli solo per qualcuno di caro. La mia presenza, è una di questi. È un onore essere il benvenuto-

Il sorriso della donna non si scompose.

Per le tette di Andraste! Non avrebbe potuto essere più sincero! Le mie dita si strinsero brevemente sul suo braccio nervosa. Sarebbe stata una lunga serata, molto lunga.

 

 

L’imperatrice era stranamente da sola, non avevo ancora visto Briala. Le sue tre dame di corte vicino a parlarle e a riferirle le notizie più importanti come di consueto. Era invece una piacevole novità la presenza dei sovrani Fereldiani, c’era stato un evidente fermento per tutta la serata. Era la prima volta che i principali regnanti delle due nazioni si incontravano direttamente senza mandare intermediari. La nostra presenza che invece rappresentava gli elfi si era fatta chiara ora dopo ora. Le voci giravano, e la nobiltà orlesiana era alquanto nervosa da quando aveva intuito che non era tutto uno scherzo.

Al contempo io e Solas non avevamo mai ricevuto tanti sorrisi dalla servitù, o per quel che mi riguardava vino a volontà. Avevo visto gli effetti invece sul mio lupo l’ultima volta anni prima. Potere, pericolo, intrighi e sesso… anche se non avevamo beneficiato dell’ultima parte…

-Vhenan, vedi di non esagerare…- sussurrai tenendomi stampato un sorriso sulle labbra per le apparenze. Quando possibile ci scambiavano i bicchieri, così che nessuno notasse che non stavo toccando la bevanda alcolica

-Quanta fiducia, ma fen’asha- mormorò e sorseggiò ancora un sorso dal calice con eleganza dando l’impressione che stessimo parlando di qualcosa di molto interessante. Il copricapo era stato inseguito tolto e riconsegnato a una pronta Charter.

-Lo sto solo dicendo nel tuo interesse, non abbiamo tempo di appartarci purtroppo. Sai diventi alquanto… affettuoso…-

Ridacchiò sommesso -Affettuoso? Da ubriaco mi hanno sempre descritto in molti modi, ma mai così… deve essere la tua influenza, vhenan-

-Mmm… ora dovrò chiedere a Banal'ras-

-Niente di particolarmente entusiasmante, a parte finire a vomitarsi sulle scarpe, giovane Mythal- ci arrivò la voce della spia elfica alle spalle. Quasi sobbalzai…

-Fellassan non…- si bloccò il mio lupo -…sarebbe stato d’accordo- sussurrò con una nota triste nella voce

-Il tuo amico pronto a causarmi anche lui problemi? Che fine ha fatto?- domandò

Solas non rispose guardando fisso davanti a sé per un minuto buono -Morto-

-Sicuro? Perché mi è sembrato di notare un elfo simile accompagnare l’elfa che chiamate Briala-

Il mio lupo girò del tutto la testa verso la spia elfica nascondendo a stento un’espressione sbalordita -È uno dei tuoi soliti scherzi Banal’ras? Ho reciso io stesso il suo collegamento con l’oblio. Da solo, in stato Tranquillo non avrebbe potuto sopravvivere-

-A quanto pare non l’hai fatto così bene, mi sembrava del tutto normale e in salute- replicò

-Dove?- chiese Solas

L’elfo fece un cenno con la testa -Sala da ballo, balcone-

-Accompagnala. Perdonami vhenan- disse serio

-Non fare niente di avventato e se lo vuoi fare, vorrei essere presente- lo avvertii e lo guardai andarsene appoggiando il bicchiere pieno a metà sul piedistallo di una statua, trattenendosi dallo sfoggiare un passo più affrettato

-Sei sicuro?- domandai fissando quegli occhi dorati

-È stato anch’esso mio allievo, difficile confondersi-

Osservai la nobiltà che per fortuna sembrava non aver notato il tono della nostra conversazione

Ero nervosa -Seguilo-

-Lo farei, ma lasciarvi da sola mi preoccuperebbe di più che evitargli una figuraccia. Ne andrebbe della mia vita, un futuro papae ansioso è pericoloso, soprattutto se si chiama Fen’Harel con istinti da lupo tutt’altro che repressi-

Sospirai mantenendo la pazienza, anche se quelle accortezze di Solas mi facevano piacere, in alcuni casi diventavano fastidiose -Allora andiamo, tanto dobbiamo anche confrontarci con Briala-

Non feci in tempo a muovermi che mi si piazzarono davanti le tre dame di corte dell’imperatrice, se la memoria non mi ingannava

-Dama Fleur, Couteau e Colombe- salutai tutt’altro che entusiasta

-È un onore rivederla Inquisitore-

Fenedhis! Non ora!

 

Dopo troppo tempo per i miei gusti, riuscii a liberarmene, non avrebbero potuto beccare tempismo peggiore.

Insieme a Banal’ras mi destreggiai tra i nobili, mantenendo un passo normale. Cercando soprattutto di non rimanere bloccata di nuovo in qualche discussione inutile.

Uscii sul balcone indicato dalla spia elfica, trovando i due uomini che si fissavano in cagnesco.

L’elfo alla mia destra aveva in viso i miei marchi e le iridi viola non lasciavano Solas.

Fellassan abbozzò un sorriso -A quanto pare, sono riuscito a costringerti a vivere in questo mondo abbastanza a lungo- e mi guardò -Peccato non averlo visto con i miei occhi- mi si avvicinò e il mio lupo mi si mise di fronte bloccando la sua avanzata. Lo scostai posandogli una mano sul braccio. L’interesse di Fellassan si accentuò ancora di più a quel gesto

-Se non ricordo male, i lupi fanno la tana solo quando aspettano dei cuccioli. Le hai già mostrato quella villa in mezzo al nulla da asociale che ti sei fatto fare? L’avrai usata due volte e non mi hai mai invitato…-

-Non hai mai voluto vederla- replicò Solas

Sospirai -Piacere mio Fellassan, non pensavo avrei mai avuto l’onore-

-Altrettanto. Quando ho rivisto in scena quel teatrino, ma con accanto una donna, mi è venuta la pelle d’oca- e si girò verso Solas che lo guardava scettico -Sul serio, mai avrei sperato di vederti accoppiato, figurati in questo mondo-

Sbuffò -Non sono il solo…-

-Fermi, fermi tutti. Chi altri?-

-A parte te? Abelas e me stesso- rispose Banal’ras, parlando per la prima volta

-Tu hahren!? E…- si schiarì la voce -… per le palle di Elgar’nan- mormorò -Potrebbero essere gli effetti dell’astinen…- un colpo gli arrivò sulla nuca interrompendolo e comparve Briala al suo fianco

-Forse non è il luogo adatto per mettersi a parlare fittamente in elfico- disse fissando il suo compagno che le elargiva un sorriso furbo e si rivolse verso di me -Inquisitore- e chinò il capo in segno di riconoscimento -Gli orlesiani staranno pensando che complottiamo- disse divertita

-Mi sta dicendo marchesa che si stanno spaventando sempre di più?- replicai nello stesso tono ironico

-L’entrata del Temibile Lupo ha smosso molte coscienze. Gli Dei elfici stanno tornando!- ridacchiò -E non sanno quanto possa essere crudele con i propri alleati, chissà con i nemici…- concluse dura e velenosa trafiggendo Solas con gli occhi.

Il mio lupo rimase impassibile, accusando il colpo.

La campana di richiamo dalla sala da ballo risuonò con il primo rintocco -Vogliamo tornare al problema principale?-

 

 

 

Solas si staccò il colletto dorato lanciandolo nervoso su una poltrona. Notte fonda, ci eravamo finalmente ritirati nella stanza assegnata. Guardai il mio lupo lasciarsi cadere sul letto seduto, mettendosi l’indice e il pollice agli angoli degli occhi -Ci stanno sfidando. Non è inaspettato-

Iniziai a togliere il vestito e sfilai il ferro dai capelli che si sciolsero sulle spalle -Orlais ci sta sfidando. Hai sentito Re Alistar e la Regina Anora, non hanno nessun interesse su Skyhold-

Sospirò e il suo sguardo scivolò dal mio viso lentamente verso il basso -Al Ferelden farebbe comodo una nazione elfica che faccia da cuscinetto- si slacciò il corpetto svestendosi. Recuperai da un baule gli abiti per la notte appoggiandoli sul letto. Intanto immersi le mani nella bacinella di fronte allo specchio, bagnandomi il viso -Io e Celene dobbiamo avere un incontro da sole. Questa sera è stata solo un chiarimento nelle intenzioni di tutti-

-Naturalmente, se l’imperatrice cederà qualcosa non sarà davanti ai regnanti fereldiani-

Sì spostò sul letto avvicinandosi con indosso ormai solo i pantaloni. Le sue mani grandi e calde su i fianchi, venendo tirata indietro ritrovandomi seduta su di lui, la sua pelle rovente contro la mia -Le Sentinelle sono fuori dalla porta, vhenan…- gli ricordai

Le sue labbra si posarono sulla mia schiena. Mosse una mano noncurante verso l’entrata e il balcone lanciando un incantesimo -Un ottimo punto… domani arriverà la Divina…-

-Ho sempre trovato assurda la sua elezione. Avrei accolto a braccia aperte Cassandra o Leliana, ma Vivienne? È ridicolo-

Rimanemmo in silenzio, Solas iniziò ad accarezzarmi il ventre, posai la mia mano sulla sua -Ci creerà dei problemi?- domandai conoscendo già la risposta

-Come divina dovrebbe fare da pacificatore tra le parti coinvolte, ma…-

Finii io -Dubito che Vivienne si limiti a ciò- sospirai e farsela nemica non avrebbe giovato a un ulteriore sviluppo dei nostri piani sul salvare il Thedas da un imminente crollo del Velo.

-Ricordo che andavi d’accordo con l’Incantatrice…-

Sbuffai e quasi risi -Pensi davvero che se andassi d’amore e d’accordo con il suo modo di pensare, mi sarei innamorata di te e ti avrei sposato?-

Alzò un sopracciglio -Ne deduco…- disse cauto

-Che il tuo spirito e bellezza mi abbiano abbagliato? Certamente vhenan. Semplicemente mi sono morsa la lingua sul novanta per cento delle nostre conversazioni, dicendole quello che voleva sentire-

Mi mostrò un’espressione perplessa, era senza parole. Ridacchiai davanti a quella faccia -Ma fen non avevo tempo di discutere come facevi tu con lei, parlare con Vivienne cercando di spiegarle il mio punto di vista era uno spreco di energie. Facevo prima a insegnare a un nug a leggere-

La mano risalì il ventre stringendomi un seno -Vhenan…- mormorai, in risposta ricevetti un altro bacio sulla pelle e ulteriori carezze che con il mio richiamo avevo cercato di fermare ottenendo l’effetto opposto

-Quindi quando ti avevo sentito dirle a Haven di tenere sotto controllo i maghi con discrezione…-

-Cosa? Stavi per rivalutarmi?-

-Non sapevo se avevo udito correttamente. Le tue azioni sono sempre stato l’opposto di quelle parole-

-E di tante altre con Vivienne. E lei lo sa, è evidente, ma le piace il Gioco-

Qualche altro minuto di silenzio -Non sono molto preoccupato per le Sentinelle alla porta, ma fen’asha-

Mi passai la lingua sulle labbra inumidendole -Non sono l’unica a essere rumorosa, ma fen… e anche se hai messo un incantesimo sul balcone, vorrei stare lucida e non dare un eventuale spettacolo a chi avrà tanto coraggio di entrare…-

Sospirò rassegnato -Non dovresti svelarmi i tuoi segreti in queste occasioni-

Presi la camicia da notte infilandomela -Pensieri?- chiesi apposta

-Molti, come il piegarti su questo letto- rispose con voce profonda

-Mmm…- mi staccai da lui scivolando dalla parte opposta del materasso, sdraiandomi e guardando il soffitto. Si alzò andando verso il balcone.

Il ghiaccio della trappola scattò investendo il mio mago nella nube di umidità che si creò. Immediatamente mi misi in piedi. Una presenza mi si parò davanti. Per istinto schiantai lontano da me chiunque fosse. Un mobile si sfondò. Le due Sentinelle entrarono nello stesso istante in cui quel disordine si placò e la foschia venne dispersa.

Una figura ammantata ormai pietrificata era al centro della stanza. Gli abiti erano ancora integri, Solas aveva fatto in modo di non distruggere eventuali prove e mi avvicinai frugando nelle tasche dell’assassino.

Niente. -Come può non avere nulla…-

-Non proprio nulla- disse Solas

Alzai lo sguardo verso di lui e mi si raggelò il sangue. Un pugnale. La lama trapassava la mano del mio lupo -Fenedhis! Hai bloccato il colpo?-

-Meglio la mano che la mia gola- e lo sfilò deciso con un movimento diretto e un grugnito di dolore, cadde a terra con un rumore metallico. Il sangue scese a fiotti e gli occhi gli si illuminarono guarendo la ferita. Si rivolse alle Sentinelle -Uno rimanga alla porta, l’altro avvisi Banal’ras e Leliana. Si sono mossi subito-

Rassicurata che fosse incolume, mi calmai un po’ e recuperai il pugnale. La fattura sembrava del tutto orlesiana, anche l’assassino negli abiti non poteva essere confuso con nessun altro a parte un bardo. L’Imperatrice si era già mossa? No, non è possibile, troppo presto anche per lei.

-Capo!- mi chiamò Bull ed entrò stando attento a non incastrarsi con le corna nella porta -Tutti interi?- domandò fissando con il suo unico occhio vigile il sangue ora rappreso sulla mano di Solas.

-Niente di grave Iron Bull- rispose il mio mago e il qunari con un cenno di assenso scrutò la figura pietrificata. La osservò attento, abbassando il cappuccio, un uomo, orecchie a punta.

-Ben-Hassrath- disse Bull

-Come fai a saperlo?- domandai sorpresa della sua conclusione

-È più facile fartelo vedere che spiegartelo, capo- e indicò la base del collo, ormai pietra

Notai tre semplici puntini che formavano un triangolo -Che cosa dovrebbero dirmi? Sembrano…-

-Nei?- domandò il mio mago sbirciando da dietro di me -Fenedhis…-

-Ben detto mago. Simboleggia il Triumvirato- spiegò Bull

 

 

 

 

Ma ghilana Fen’harel: guidami Temibile Lupo

Triumvirato: lo stemma utilizzato per rappresentare il popolo dei Qunari è un triangolo che simboleggia il Triumvirato del Qun: Corpo, Mente e Anima.

Il “Corpo” è legato con la figura dell’Arishok (che rappresenta le forze militare), la “Mente” con l’Arigena (che rappresenta la parte artigianale) e l’ Anima con l’Ariqun (che rappresenta la parte sacerdotale). È questo Triumvirato che governa tutta la società Qunari, per mezzo dei tre leader ad esso associati.

Ben-Hassrath: è un ordine qunari che recupera informazioni e fa indagini, in breve spie

   
 
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