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Autore: Hikari_1997    12/06/2021    0 recensioni
L'agenzia dei detective armati riceva uno strano incarico, e Dazai deve nuovamente fare i conti con i suoi passati legami alla Port Mafia, collaborandovi per risolvere il caso.
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Chuuya Nakahara, Nuovo personaggio, Osamu Dazai
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Cap 2- Una nuova missione
Cinque anni prima, 15 aprile.
Quartieri generali Port Mafia.


Dazai e Chuuya sedevano di fronte alla scrivania di Mori; erano stati convocati entrambi di mattina presto, e questo poteva significare solo una cosa.
-Ho una nuova missione per voi in quanto Duo Nero- affermò Mori confermando i sospetti di Chuuya.

La foto di un reperto archeologico venne appoggiata sulla scrivania e spinta leggermente verso i due partner.
-Un … vaso? –
-Accurata deduzione chibi- Lo schernì Dazai, scaturendo un’occhiataccia da parte del giovane mafioso.
-Precisamente Chuuya-kun; questo è un vaso egizio meglio conosciuto con il nome di “Vaso di Amon” è stato creato in Egitto più di 3000 anni fa; in onore del dio Amon Ra-
Chuuya deglutì.
Non si sentiva a suo agio nel parlare di divinità o simili, in quanto dentro di lui risiedeva Arahabaki, una divinità pericolosa, utilizzava il corpo di Chuuya come un contenitore dal quale fuoriusciva soltanto durante la sua forma impura.
-E noi cosa c’entriamo? – domandò Dazai.
-Vi ricordate che qualche giorno fa ho inviato la squadra di Hirotsu ad annientare un’organizzazione rivale? – chiese Mori.
-Certo- esclamò Dazai –Doveva essere una nostra missione se questo chibi non fosse occupato a riprendersi dalla missione di una settimana fa-
-Ohi teme, non scherzare, sai che dopo aver usato la forma impura il mio corpo è instabile- esplose Chuuya abboccando subito alla provocazione.

-Col senno di poi è stato meglio- disse pacatamente Mori zittendo i due ragazzi d’un colpo solo.
-Quell’organizzazione aveva dei forti legami con il mercato nero, ragion per cui in quanto capo della Port Mafia era mio dovere eliminare sul nascere ogni ostacolo dal mio obiettivo finale- spiegò lui –Le aste-
-Aste? – chiese Chuuya curioso.
-Vedi Chuuya-kun, in quegli eventi si vende di tutto, dalle armi alle gemme preziose, da informazioni a reperti d’arte; come questo vaso.
Abbiamo la certezza che è uno degli oggetti archeologici che saranno battuti all’asta tra due giorni-
-Ma Boss, perché le interessa questo vaso? Sebbene sia molto prezioso non credo potremo piazzarlo facilmente- fece notare Dazai.
-Oh non intendo piazzarlo tra i nostri contatti per ottenere denaro Dazai-kun; intendo usarlo come oggetto di antiquariato in salotto-

-Prego? – chiese Chuuya allibito.
-Il Dio raffigurato era la divinità principale per gli antichi egizi; acquistando quel vaso, potrò far comprendere ad altre organizzazioni che la Port Mafia primeggia su tutto-
Dazai sospirò sfiorando l’occhio senza bende; a volte Mori era un tantino troppo teatrale.
-Ragion per cui siete qui- continuò Mori appoggiando una busta nera di fronte al duo.
-Il loro capo aveva ottenuto un invito, fortunatamente non sono indicati nomi o società; quindi sarà facile per voi entrare a quell’asta e acquistare senza spargimenti di sangue quel vaso-
-Boss, è un’asta- precisò Dazai –Non è detto che quel vaso finirà nelle nostre mani-
-I soldi non sono un problema Dazai-kun; ma capisco il tuo ragionamento.
Ragion per cui in caso non riusciate ad aggiudicarmi il vaso dovrete inserire un localizzatore nella cassa del reperto; in questo modo invierò Hirotsu e la sua squadra a recuperarlo-

Dazai e Chuuya si guardarono dubbiosi, ancora non del tutto convinti; sospirarono rassegnati … non potevano contrastare un ordine del Boss.
-Molto bene; ora i dettagli della missione.
L’asta che si terrà tra due giorni è inquadrata sulla fascia più culturale; ovvero esporrà solo reperti artistici o archeologici e oggetti di artigianato, può essere che tra gli oggetti vi siano anche gioielli.
Per non attirare troppo l’attenzione potete anche acquistare qualcosa se volete, l’importante è che riusciate ad acquistare il vaso di Amon-
-Chiaro Boss- disse Chuuya.
-Bene, la busta contiene due inviti quindi cercate di non perderli-
Dazai prese l’involucro di carta nera, aprendola cautamente –Boss … qui c’è solo un cartoncino d’invito-
-Oh, leggi meglio Dazai-kun-
Il giovane estrasse il cartoncino bianco iniziando a leggere gli ideogrammi, pietrificando.
-Uh? Che hai? – domandò curioso Chuuya.
-Boss-
-Niente repliche Dazai-kun, è la nostra unica opportunità-

Chuuya sfilò l’invito dalle mani di Dazai leggendo quanto vi era scritto.
Era elegantemente scritto in caratteri dorati, il luogo dove si sarebbe svolta l’asta; specificando il codice di vestiario estremamente formale e il posto assegnato durante l’evento per la coppia invitata.
Chuuya non ci trovava nulla di strano; quando, nell’intestazione iniziale lesse gli ideogrammi che indicavano una coppia si, ma per la precisione una coppia di coniugi.
-No- esclamò Chuuya.
-Oh sì- specificò Mori.

-Boss, non possiamo far finta di essere sposati; voglio dire … Ci odiamo- si lamentò Chuuya.
-Anche il solo pensiero di dovermi fingere innamorato di te mi fa vomitare- aggiunse Dazai.
-A sì? – chiese Mori.
-SI- Esclamarono all’unisono i due, per poi fissarsi urlando –Smettila di copiarmi! –
-Oh cielo, non cambierete mai- sospirò Mori –Purtroppo dovrete cercare di andare d’accordo, le vostre missioni hanno una percentuale di fallimento dello 0%; quindi mi aspetto grandi cose-
-Ma Boss, un conto sono le nostre solite missioni; un conto è far finta di ritenere questo chibi l’amore della mia vita- aggiunse Dazai.
-Oh è esattamente quello che vi sto chiedendo-
Chuuya si coprì il volto con le mani –Non ci credo-
-Inoltre, Chuuya-kun; Koyou mi ha già informato che ti aiuterà come può nel tuo travestimento, essendo una donna è molto più adatta di me- aggiunse Mori.
-Come? In che senso? –
-Non sai leggere Chibi? Dobbiamo fingerci sposati, ergo uno di noi deve fingersi una donna-
-CHE? –
-Fosse stato per me non vi erano problemi- disse Mori –Ma è scritto sull’invito “Per il signore e la signora che accetteranno questo invito” – recitò Mori –Dunque presenzierete sotto i falsi nomi di Tsushima Shuuji e Tsuki-

L’uomo accennò un sorriso nel vedere le disperate espressioni dei ragazzi –Ricordatevi che fra due giorni sarete l’uno la persona più importante per l’altro, dunque … cercate di essere credibili-
Quelle ultime parole fecero avvampare come un pomodoro al formo il povero Chuuya, mentre Dazai si limitava a mordere il labbro inferiore per evitare di imprecare contro il proprio Boss.

***********************

-È passato tanto tempo da quando ho aiutato qualcuno in una missione sotto copertura- disse Koyou –Sarà divertente Chuuya, col fisico che ti ritrovi non è impossibile scambiarti per una donna-
-Ane-san, per favore, l’ultima cosa che voglio è un commento sulla mia statura anche da parte tua; ci pensa già quello sgombro bendato di Dazai-

Koyou sollevò elegantemente le vesti del kimono color pesca per sedersi di fianco al suo protetto –Scusa, non intendevo offenderti; e non mi riferivo soltanto alla tua altezza Chuuya.
Hai un fisico invidiabile, i lineamenti del tuo viso e questi bellissimi capelli sono una base più che positiva-

Chuuya sospirò.

-Ma non è questo il problema, vero? C’è altro che vuoi dirmi? –
Chuuya mordicchiò nervoso il labbro, spostando velocemente le iridi azzurre da Koyou alla tazzina di tè di fronte a lui –è che … Mori vuole una recita perfetta da parte nostra e, dobbiamo fingerci sposati quindi ho-
-Hai paura che Dazai possa comprendere quello che provi? – domandò Koyou sorridendo teneramente alla vista del rossore apparso sulle gote del suo protetto.

-Chuuya, affermate di odiarvi con tutti voi stessi, nonostante tutto siete un’accoppiata ben assortita, e su questo non ci sono dubbi; hai mai pensato che, come stai fingendo tu, lo sta facendo anche lui? –
-Impossibile- rispose prontamente Chuuya –Lui mi odia, si diverte ad irritarmi, continua a dire che non mi capisce che sono irascibile, che sono il suo cane, che devo obbedirgli, che non devo rivolgermi ad altri se non a lui.
Mi disprezza, mi stuzzica in continuazione, si diverte a vedermi esplodere di rabbia, e mi sento un cretino perché sebbene avrei tutto il diritto di odiarlo, gli basta un sorriso per convincermi del contrario … aaahhh che cavolo! –

Koyou sospirò scuotendo la testa.
-Senti, sai che a me Dazai non piace molto, ma rispetto le tue scelte.
Cerca di vederlo solo come un amico durante la missione, ti conosco e so che, purtroppo, non c’è nessuno del quale ti fidi più di lui-
-Sarà dura, chi lo sa; magari nel mezzo dell’asta si metterà a flirtare lasciandomi solo, non sai quanto è frustrante vederlo sorridere a tutte quelle ragazze … sebbene gli rifilano tutte dei due di picche- sbuffò Chuuya, alzando curioso un sopracciglio alla risata di Koyou.
-Beh, almeno così ti rivolgerà un po’ più di attenzione no? Dopotutto devi impersonare la signora Tsushima Tsuki, no? –
A quelle parole Chuuya arrossì fin sopra i capelli –Oh cavoli! –

******************

17 aprile.
Quartieri generali della Port Mafia, camera di Ogai Mori.
-Dazai stai benissimo- trillò Elise passando a Mori i gemelli.

Dazai guardò il suo riflesso nello specchio.
Indossava un completo decisamente elegante e costoso, giacca e pantalone erano grigio ardesia, mentre la cravatta era di una sfumatura leggermente più scura appuntata da una spilla argentea.
La camicia era nera, richiamando il colore delle scarpe e dei gemelli di opale nero, in contrasto col fazzolettino nel taschino della giacca, unico elemento bianco.

Sospirò poco convinto, cercando di sistemare le ciocche castane e, per suo sommo dispiacere aveva rinunciato alle bende in testa e sul collo –Ma non a quelle su braccia e gambe, tanto nessuno doveva vedere cosa aveva sotto i costosi strati di vestiario-
L’ultimo tocco consisteva in guanti di pelle nera –Per evitare di lasciare impronte digitali indesiderate- si era detto.

-Non ne ho voglia se devo essere sincero, avrebbe potuto inviare dei veri fidanzati-
-Veri fidanzati? Qui nella mafia Dazai-kun? – domandò Mori dubbioso.
-Almeno affiancarmi una vera donna e non quella lumaca rossa, scommetto sarà ridicolo-
-Oh Dazai-kun; io non giungerei subito a conclusioni affrettate, dopotutto lo sta aiutando Koyou-

*********************

Dazai era considerato il prodigio demoniaco della mafia, non sbagliava mai e in alcun modo una predizione.
Ma ora, si trovava costretto a rivalutare quel suo appellativo quando, ultimati gli ultimi dettagli con Mori, si era recato al piano dove alloggiava Koyou e, beh; ora era impegnato a fissare a bocca aperta quello che credeva essere il teppista irascibile della mafia.

Chuuya aveva un vestito rosso acceso che gli lambiva le caviglie, in vita vi erano dei nastri del medesimo colore ad accentuare il fisico slanciato del partner mentre una sciarpa di seta rossa era legata intorno al collo a sostituzione del suo inseparabile collare.
Le scarpe nere erano legate in vita con un cinturino mentre i suoi guanti neri erano stati sostituiti da un paio del medesimo colore con una scia di perle all’altezza del polso.

Chuuya si voltò verso di lui, i capelli –Sebbene corti- dopo il tocco di Koyou gli arrivavano si e no alle spalle; i suoi occhi azzurri quasi come il cielo del solstizio estivo presentavano un leggero trucco che richiamava i colori usati per l’outfit.

-Complimenti chibi- pensò Dazai –Sei riuscito a sorprendermi ancora una volta-

Koyou tese a Chuuya una pochette nera istruendolo su come doveva tenerla in mano, allontanandosi quando Dazai raggiunse il partner.
-Beh? –
-Beh cosa? – domandò Dazai.
-Che hai da fissare? È imbarazzante- brontolò lui, talmente agitato da non accorgersi che si stava mangiando un capello.
Fu inaspettata la presenza della mano di Dazai sul suo viso, scostandogli la ciocca rossa dalle labbra per spostarla dietro l’orecchio sinistro del giovane mafioso.
Chuuya guardò sorpreso Dazai.

-Beh, complimenti Koyou; non riconosco più il mio piccolo e vivace cagnolino-
-Cane a chi? –
-A no, infondo sei sempre tu- sospirò Dazai.
-Teme- bofonchiò Chuuya.
-Chuuya-
La voce di Koyou lo riscosse.
-E anche tu Dazai, cercate di non litigare troppo, ne va del bene della missione-

-Ricevuto Koyou Ane-san- rispose Dazai –Bene, ora pregherei la mia cara mogliettina di seguirmi-
Chuuya osservò il giovane porgergli il braccio e, dopo un sospiro disse –Ma certo, maritino-
   
 
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