Bentornatə!
ho finito di scrivere, prima del previsto, un piccolo sequel di "Lilith Riddle" (leggere quella storia serve a sapere come è il personaggio di Lilith, non è strettamente necessario ma questa idealmente è, almeno in parte, il suo completamento per quanto avviene al termine della guerra magica). Spero possa piacervi, se potete e avete voglia recensite (fa sempre sentire meno soli sapere l'opinione di chi legge la storia).
Buona lettura e a presto! :)

NOTA: I personaggi ed i luoghi presenti in questa storia non appartengono a me bensì, prevalentemente, a J.K. Rowling e a chi ne detiene i diritti. I personaggi originali, i luoghi non inventati da J.K. Rowling e la trama di questa storia sono invece di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro, ma per puro divertimento, nessuna violazione del copyright è pertanto intesa.

 

1. Prologo

Quando la porta dell’aula si aprì con un forte schiocco, come era normale quando la maniglia non veniva abbassata del tutto prima di essere tirata, il professor Piton stava finendo di sistemare la stanza. 

“Professore?”

Infilò con cura alcune pergamene nuove nel primo cassetto della scrivania e vi ripose sopra le piume pulite e le boccette di inchiostro ben sigillate prima di sollevare la testa.

“Riddle” la sua voce era appena più roca di quanto non fosse poco più di un anno prima, un prezzo accettabile, secondo la ragazza che si trovava di fronte a lui, perché rimanesse in vita “sono sicuro che qualsiasi cosa tu abbia da dirmi possa attendere questa sera, devo ancora andare a vedere la situazione delle scorte di ingredienti nell’aula di Pozioni e la preside mi ha convocato nel suo ufficio”

Pur osservando la giovane strega in piedi sulla soglia della stanza evitava di guardarla direttamente negli occhi, e lo stesso faceva lei. Era una forma di cortesia reciproca, avevano smesso di comunicare attraverso la Legilimanzia diversi mesi prima, quando era completamente guarito dal morso di Nagini, ma capitava che scivolassero senza volerlo nei pensieri più superficiali l’uno dell’altra.

“Temo di non poter aspettare” 

Lilith spostò il peso da un piede all’altro e strinse il leggero mantello da viaggio che teneva tra le mani. Severus si accigliò appena: era da tempo che non la vedeva tentennare in maniera così evidente.

“Che cosa c’è?” chiese bruscamente.

“Sto partendo, la passaporta si attiverà tra un’ora” fece un respiro profondo e raddrizzò le spalle “ho deciso di fare il mio apprendistato a Beauxbaton… non volevo farlo con Lumacorno e se l’avessi chiesto a te verrebbero sicuramente sollevati dei dubbi”

Il professore rimase in silenzio per qualche secondo, poi annuì. 

Lilith, che non si aspettava davvero che le dicesse qualcosa, stette per un attimo ferma sul fondo dell’aula mentre Piton le dava le spalle e armeggiava con l’alto armadio nell’angolo della classe. Gli studenti avevano lasciato il castello una settimana prima, il normale anno scolastico ad Hogwarts era terminato con quasi un mese di ritardo dato che i lavori di ricostruzione erano finiti solo a metà Ottobre, e Severus indossava ancora le sue vesti da insegnante. Si sforzò di ricordare se lo avesse mai visto vestito come un mago qualunque, non vestito da professore ma neanche da Mangiamorte, e per un attimo le venne in mente il breve soggiorno a Spinnet’s End un paio di anni prima. Era quasi certa di averlo visto con un paio di pantaloni babbani e la camicia lì. Tuttavia soffocò il ricordo, prima che portasse con sé altre memorie più dolorose, e uscì dall’aula chiudendo la porta dietro di sé.

Nel corridoio Nefti, la sua fenice, la stava aspettando appollaiata sulla testa di una delle poche armature sopravvissute alla battaglia di Hogwarts. La ragazza le passò di fronte a passo di marcia mentre si avvolgeva nel mantello e lo chiudeva attorno al collo lasciando che svolazzasse drammaticamente dietro di lei e l’animale fece schioccare con forza il becco prima di aprire le ali per seguire la padrona.