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Autore: Maggie_Lullaby    30/08/2009    14 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Buongiorno!

Bene, ragazze io vi adoro, ormai è ufficiale, posso anche prendere il brevetto di aeronautica, comprare un jet e fare il giro del mondo in ottanta giorni con uno striscione attaccato sulla coda dell'aereo su cui scriverò “Vi amo ragazze!!”.

Mi... mi onorate di recensioni che mi rendono così felice!! *saltella contenta*

Vi adoro, adoro, adoro, adorooooo!! Vi amoooooo!! Ho raggiunto le 203 recensioni in 20 capitoli!! Io vi prendo e non vi lascio piùùùùùù!! *vi spupazza*

Non vi preoccupate per la mia sanità mentale, e se ve lo state chiedendo, sì sono pazza! Bene, ragazzuole, hi hi, godetevi la più o meno calma di questo capitolo, dato che fra due capitoli farò sudare freddo i nostri protagonisti! Mhuaaaa, già immagino alcune delle vostre recensioni di questo e del prossimo capitolo, ma meglio non fare previsioni azzardate!

Uh, in questo capitolo Joe sarà poco presente, così come è accaduto in quello precedente, ma non vi preoccupate, nel prossimo non sarà presente, ma presentissimo!

Più che altro questo capitolo è incentrato sulle sorelle Campbell, le mie protette, ma spero che vi piaccia comunque...

Ora vi lascio ai ringraziamenti, che vi ho scritto dal più profondo del cuore... GRAZIE!! :

nes95: eh lo so di essere crudele, ma prenditela con i miei genitori, è colpa loro! Dunque, come ti ho già detto tempo al tempo, il che vuol dire un bel po' di tempo *risata malefica*. Comunque sì, Broth&Sìs avrà un seguito, ho già nella mia testolina tutta la storia, l'unico problema è trovare un titolo! Un bacione!

Niki_CuLLen_: per Nick e Maggie pazienza, pensa alle altre coppie nel frattempo che per quei due cocciuti e testardi ci vorrà ancora un bel po', chissà potrei farli mettere insieme anche nel seguito... muahhh, io essere crudele! Un bacio!

DarkViolet92: sì, le vacanze sono passate bene, grazie e sì, ci sarà il seguito! Ci sentiamo, un bacio!

ada12: sì, Joe è una forza, mi sono divertita molto a scrivere la parte di Madagascar! Ed eccomi qui ad aggiornare prima di quanto avessi stabilito, però vabbè, spero che questo chappy ti piaccia! Un bacio!

jonas_princess: perdonami per il ritardo, ma scusa davvero non ho potuto fare altrimenti! Anch'io vorrei vedere il video dei Jonas che ballano “Mi piace se ti muovi”, mmh, quasi quasi glielo consiglio... un bacio!

streghettathebest: sono contenta che tu sia felice che ci sia un seguito! Le vacanze passate bene, grazie, un po' noiose, però. Eh, per Nick e Maggie bisogna pazientare ancora un po'... scusa...! Un bacio!

catchme__: non preoccuparti, più che altro dovrei scusarmi io di non essere passata prima a recensire una delle tue storie, e anche se non ho avuto la forza di recensire “Nick.”, ma proprio non ce la faccio... Sono contenta che questa storia ti piaccia!! Un bacio!

jeeeeee: oh, davvero ti sono mancata?? Mi fa così piacere *.* Sì, approvo a pieno ogni cosa che hai scritto, ma per Maggie e Nick... pazienza. Un bacio!

noemi___lovelovelove: non ti preoccupare, neanche per me la pazienza è un pregio molto presente, più che altro urlo quando mi spazientisco, soprattutto con i miei fratellini. Mi fa piacere che tu sia felice dato che ci sarà un seguito di Broth&Sìs. Un bacio!
Giulietta24: bah, a dire la verità non ci credo che Miley e Demi abbiano litigato per Nick, anche perchè Demi è la migliore amica di Selena, ovvero l'ex di Nick e non credo che Demi voglia fare una cosa simile alla sua amica... Comunque, sono contenta che questa storia ti piace!! Un bacio!

coco2: non ti preoccupare... i genitori sono così, purtroppo. I tuoi complimenti mi fanno molto piacere, sul serio! Grazie di tutto e per Maggie e Nick devi pazientare. Un bacio!

PrInCeSsMaLfOy: Joe non cambierà mai, no no, sempre sciocco e scemotto lui! Eh eh, Nick e Maggie dovranno aspettare! Un bacio!

Melmon: no no, dovrai sopportarmi ancora a lungo!! Ti ho detto che scrivi benissimo? Sono passata da te, ieri, non so se hai visto e sei bravissima! Un bacio!

_Skipper_: ah ah, giuro la tua recensione mi ha fatto morire dal ridere!! Sei una forza della natura!! Mi dispiace ma non posso cambiare il nome di Maryl, però se vuoi puoi fingere che sia tu!! Sei una forza, ti stimo davvero! Un bacione!

mione94: tesoro, sì eccomi qui! Mi dispiace, ma nemmeno in questo capitolo niente dichiarazione, però accadrà qualcosa di... no, non ti dico troppo! I tuoi complimenti mi fanno davvero onore, ti adoro!! E aggiorna presto, eh? Un bacione!


Capitolo 21. Warning


- Oddio Kevin, muoviti sei chiuso in quel bagno dai secoli dei secoli, non stai andando a sposarti, sai? E io ho ben altro da fare che stare qui ad aspettarti senza contare che anch'io devo andare in bagno, mi devo stirare i miei amatissimi capelli! - esclamò Joseph Adam Jonas camminando avanti e indietro davanti alla porta del bagno.

- Mamma mia adorata, Joe! Non è l'unico bagno in questa casa, sai? Vai nell'altro – gli urlò Kevin pettinandosi i ricci scuri.

- Lo farei ma l'altro nostro fratello è chiuso lì dentro quanto te! - sbottò di rimando il mezzano con uno sbuffo.

- Nick?

- No, Franklin, a quanto pare anche i suoi capelli hanno bisogno di cure quasi quanto i miei – spiegò il diciannovenne.

E pensare che non stavano andando a fare gran che; Kevin, Joe Nick dovevano solo andare a fare la spesa per ordine di loro madre, Denise, ma tutti e tre pensavano, anzi sapevano, che avrebbero incontrato dei paparazzi e il maggiore ne voleva approfittare per annunciare la sua storia con Maryl.

- Fatto! - esclamò Kevin raggiante uscendo dal bagno con camicia bianca e pantaloni di velluto.

- Alla buon ora! - esultò Joe entrando e catapultandosi sulla mensola nella quale era riposta la scatola con la sua piastra. - Amore mio, piastra adorata vieni dal papà!

- Oh mamma – sussurrò Kevin guardandolo di sottecchi mentre il mezzano tirava fuori dalla scatola il suo amore e lo accarezzava con delicatezza.

Nick raggiunse il ventunenne, indossava una delle sue solite camicie a scacchi, jeans e Converse All Star nere.

- Anch'io mi chiedo se è mio fratello, non ti preoccupare – disse dando una pacca sulla schiena a Kevin.

- Lui mi spaventa – mormorò il ventunenne, sarcastico.

Joe scelse quel momento per dare un bacio alla piastra e accenderla per passarsela sui capelli con fare materno.

- Non siamo costretti a portarlo con noi, vero? - chiese Nick.

- No, ci farebbe solo perdere tempo, si fermerà di sicuro al reparto dove vendono tutti gli shampoo e simili – annuì Kevin.

- Andiamo via senza di lui? - domandò il minore.

Il maggiore annuì e insieme si allontanarono in punta di piedi.

Denise osservò li osservò mentre camminavano il più silenziosamente possibile e si avvicinò a loro sorridendo.

- Cosa state facendo? - chiese.

- Shh! - la zittirono piano i due. - Mamma noi andiamo al supermercato, soli.

Denise annuì poco convinta e li salutò con un bacio sulla fronte.

- State attenti e guidate piano – disse.

- Certo mamma, ti vogliamo bene! - esclamò Kevin prima che entrambi varcassero la porta di casa per uscire.

- Fratelli miei sono pronto! - trillò Joe uscendo in quel momento dal bagno. - Kev? Nick?

Denise ridacchiò divertita.

- Sono usciti, caro, perchè tu non pulisci la piscina? Con il retino, grazie tesoro – e si allontanò pure lei con il cesto della biancheria in mano diretta verso la lavanderia per pulire i panni sporchi.

Joe sbuffò, al diavolo i suoi fratelli, e i suoi capelli? Chi ci pensava a loro? E se per caso cadeva nella piscina pulendola? E poveretta la sua capigliatura che si bagnava...

- Jospeh la piscina! - lo richiamò Denise.

- Ora vado mamma, vado! - sbuffò lui. Maledetti fratelli.


Ti confesso a questo punto
con certezza e con paura
che ho cercato un’avventura

(Confessioni; Iva Zanicchi)


- Io non ti capisco – ammise il ventunenne, camminando al fianco di Nick, spingendo un carrello. - Perchè non vuoi dire a Maggie che ti piace?

Il minore lo trafisse con i suoi grandi occhi marroni.

- Senti Kev, non voglio parlarne, okay? - chiese, supplicandolo.

Kevin scosse la capigliatura riccia in un segno di disappunto, ma non insistette e continuò a osservare gli scaffali dei surgelati.

- Con Maryl invece... insomma, come va? - domandò il sedicenne alzando lo sguardo sul fratello.

Il maggiore sorrise, al ricordo della serata del giorno prima, sentì il profumo di Maryl, le sue labbra che cercavano le sue nel buio quando la candela si era spenta, i loro giochi nell'acqua, come lei avesse urlato divertita quando l'aveva presa in braccio e gettata nel mare tiepido, pensò alla sua pelle dal sapore salato dopo il loro bagno di mezzanotte...

- Kevin, stai sbavando – notò Nick, osservando il fratello.

Il ventunenne si riscosse dai suoi pensieri e si asciugò il rivolo di bava che gli era colato lungo il mento.

- Scusa – sussurrò imbarazzato.

Nick scrollò le spalle.

- Allora, dicevi? - continuò, non curante.

- Oh, beh, Maryl è fantastica, mi trovo così bene con lei, così... appagato. Ieri sera, ad esempio, mi sono reso conto che io e lei pensiamo le stesse cose, abbiamo le stessa opinioni e questo è fantastico se penso che usciamo insieme solo da un paio di settimane – spiegò Kevin, raggiante. - Tu non ti sei mai sentito così? Con Miley o Selena...

Nick scosse la testa.

- No, ma credo che con Maggie potrei provare qualcosa di simile... insomma lei è così dolce, così innocente, ogni volta che sento anche la sua voce mi sento bene, perchè so che lei è con me, che è mia amica, ma allo stesso tempo male, perchè lei non è mia, perchè so che non potrò mai prenderla fra le braccia, stringerla, baciarla e dille che lei è una delle cose più belle che mi siano capitate nella vita – spiegò, abbassando il capo.

Kevin gli mise una mano sulla schiena, in segno di comprensione.

- Sono sicuro che prima o poi fra di voi le cose andranno meglio, vi metterete insieme un giorno, Nicholas, lo so per certo – disse.

Nick fece un sorriso amaro.

- Grazie Kev... Ora passiamo ad argomenti più leggeri, che dici? Tipo la spesa.

Il maggiore annuì.

- Okay, allora cosa dobbiamo prendere? Cipolle, insalata, carne, mozzarella e che altro? - chiese Kevin guardando la lista della spesa che loro madre gli aveva affidato.

- Latte, Diet Coke, acqua e... paparazzi! - esclamò Nick.

- Paparazzi? - chiese Kevin e seguì lo sguardo del fratello minore fino a vedere un paparazzo armato di block-notes e macchina fotografica che li salutava con una mano, lo conoscevano, si chiamava Marcus.

- Ehilà Marcus! - esclamò Nick avvicinandosi al giornalista. - Come va?

- Non c'è male Nick, la vita va avanti, e salve anche a te Kevin, come state voi? - chiese lui.

- Oh bene, grazie, come mai da queste parti? - domandò Nick, come se non lo sapesse.

- Lavoro Nicholas, lavoro... a questo proposito ultimamente i pettegolezzi scarseggiano, non avreste qualcosa da rivelarmi? - disse Marcus, curioso, con una strana luce che gli illuminava gli occhi.

- Veramente... - iniziò il sedicenne.

- Si! - si illuminò Kevin. - Esco con una ragazza!

Per Marcus quell'informazione era come annunciare che Dio era sceso sulla Terra, che non esisteva più la guerra e la fame nel mondo e che tutto era perfetto... la sua espressione, se fosse stato un cartone animato, sarebbe stata con la mandibola che toccava il pavimento e gli occhi a forma dei dollari.

- Ah, che meravigliosa notizia! - esclamò il paparazzo tirando fuori dalla tasca dei pantaloni un registratore. - Potresti ripetere? Per i tuoi fans...

Kevin eseguì con un sorriso a trentadue denti, mentre Marcus stava praticamente sbavando dall'emozione, nel frattempo Nick sorrideva vedendo la felicità del fratello.

- Ma quindi vi sposerete? - domandò il giornalista.

- Mi sembra presto per pensare al matrimonio – disse il ventunenne.

- Bene, ora vi lascio e grazie mille Kevin per l'informazione! - esclamò Marcus e si allontanò praticamente saltellando.

Nick lo osservò ridacchiando, poi si voltò verso il fratello maggiore e gli diede una pacca sulla schiena.

- E bravo il mio fratellone! - esclamò il sedicenne. - Ora hai sistemato anche questo problema, ma ora ne abbiamo uno più grande.

Kevin si voltò verso il fratello.

- E quale sarebbe? - chiese ancora sorridente.

- Compriamo le patatine classiche o all'aceto? - domandò sventolando i due pacchetti di salatini.

Kevin rise divertito.


Ti stupirai della realtà

e avrà tutto più senso

(Lettera dal fronte; Aram Quartet)


Due figure femminili camminavano con passo leggero davanti a una porta di una camera in legno bianco, fissandola con aria incerta per la prima, sicura per la seconda.

- Ma dobbiamo proprio? - domandò la prima figura.

- Sì, è un obbligo, d'altronde ce lo deve – rispose fiera la seconda.

- Ma ieri sera è tornata tardi! Se lo merita un po' di riposo! Questa mattina ci ha anche preparato la colazione...

- E allora? Non gliel'ho chiesto io di farlo, potevo perfettamente prepararmi una tazza di latte e cereali anche senza il suo aiuto – brontolò la seconda.

- Ma dai! E' tornata alle tre, l'abbiamo sentita che è rimasta sveglia fino alle sette, orario in cui ha iniziato a preparare la colazione per noi, poi ha pulito il casino che abbiamo lasciato ieri notte, quando siamo scese, alle dieci, non aveva ancora finito, si è riposata un'oretta mentre leggeva un libro, dopo di che ci ha preparato il pranzo mentre noi facevamo i compiti ed è andata a dormire solo alle due del pomeriggio! - si lamentò la prima.

La seconda sbuffò e passò con lo sguardo sopra la porta.

- E infatti ora sono le sette di sera! E poi lei ieri ci ha lasciato sole, merita una punizione! - riprese per ribattere.

- E non ha ancora pagato abbastanza?

- No!

- Oh, per favore! Quando non dorme è già abbastanza nervosa, se poi aggiungi che la vuoi svegliare quando è stanca allora vuoi proprio giocare col fuoco!

- Non discutere! Ora entriamo e la svegliamo – chiarì la seconda e con un gesto secco aprì la porta di legno.

Nel buio si intravedeva a malapena un corpo di una ragazza, avvolto nelle coperte, i capelli chiari sparsi a ventaglio sul cuscino, l'espressione rilassata.

La prima figura guardò la seconda.

- Dobbiamo...

- Sì – si avvicinò alla ragazza addormentata e, quando le fu vicina, iniziò a gridare.

- Al fuoco! Maryl, la casa va a fuoco! Ahhhhhhh! - strillò Lexi saltellando sul posto.

Maryl si alzò con uno scatto disumano e scese dal letto imprecando.

- Dove? Oddio, Lexi, Maggie! - urlò la ventenne afferrando per un braccio la gemella più vicina e stringendola a sé, mentre correva verso la porta per recuperare l'altra e scappare.

La rossa scoppiò a ridere, mentre la sorella maggiore si fermò all'improvviso, fiutando lo scherzo, e si voltò verso la ragazza che teneva per un braccio.

- Tu! - gridò. - Piccola ingrata! Come hai potuto farmi uno scherzo simile?

Lexi rise, quasi accasciandosi a terra per le risate, mentre Maryl continuava a urlare e a tenerla ferma.

- Mi hai fatto venire un infarto, cretina! - sbraitò la bionda, mentre Maggie si tratteneva appena dal gran ridere, ricordandosi della sua presenza nella camera Maryl se la prese anche con lei. - E tu! - indicò la ragazza mora con un dito accusatore. - Tu eri daccordo! Dio, non si può neanche dormire in pace, ora? Sono costretta a far appostare delle guardie del corpo per poter avere qualche ora di riposo?!

Maggie abbassò il capo, dispiaciuta, mentre Lexi continuava a ridere, incurante.

Maryl la lasciò andare, quasi disgustata.

Come volevasi dimostrare, irritata al massimo.

La ventenne prese un respiro profondo e si passò una mano fra i capelli chiari, per poi lasciarle sul viso, stanca; aveva delle profonde occhiaie sotto gli occhi e la chioma spettinata.

- Scusa – mormorò la mora, mentre Lexi si calmava e si rialzava da terra, cauta.

Maryl sospirò e si mise le mani sui fianchi, stanca.

- Immagino di aver fatto qualcosa di grava per essermi meritata una punizione del genere – disse infine. - Cosa?

La rossa sedicenne inarcò un sopracciglio, squadrandola.

- Davvero non lo sai? - chiese.

La ventenne parve pensarci ancora qualche istante, corrugò la fronte e si toccò il mento con un dito, mentre rifletteva.

Maggie non osò interromperla, ancora presa dai sensi di colpa, mentre Lexi alzò gli occhi al cielo e sbatté un piede a terra, impaziente.

Maryl ci pensò attentamente, cosa poteva aver fatto di male, a meno che Lexi non si stesse riferendo...

- Ce l'avete ancora per il fatto che vi ho dato un bidone ieri sera? Ragazze, già sono stata presa dai rimorsi tutto il tempo...

A parte quando Kevin mi ha fatto fare il bagno di mezzanotte, pensò.

- ...ma dovevate per forza svegliarmi in questo modo?

Maryl si aspettava delle scuse, o perlomeno la promessa che non sarebbe mai capitata una cosa simile, ma rimase delusa.

- Te la sei cercata! - ribatté la rossa. - Ora, perdonami, vado a fare un giro.

- Vai che è meglio! - sbottò la bionda, arrabbiata.

Lexi si chiuse la porta dietro con un gesto secco, mentre Maggie rimase in silenzio, in mezzo a quel litigio.

La mora doveva decidere se andare dalla gemella e dirle di non prendersela per così poco, o restare con la sorella maggiore e chiederle scusa.

- Senti Maryl... - iniziò.

In quel momento il campanello suonò e le scuse di Maggie rimasero appese a mezz'aria.

- Vado io! - gridò la voce scocciata di Lexi dal piano inferiore.

Maryl scosse la testa e fece un gesto con una mano per zittire la sorella.

- Non preoccuparti, Maggie, non ce l'ho con te, e nemmeno con Lexi a dirla tutta – spiegò rassettandosi i capelli, ora mossi dato che non se li stirava da tempo e infilandosi una vestaglia di lino bianca. - Ma dovevo farvela pagare in qualche modo, no?

Il viso di Maggie si illuminò, e sembrava voler dire qualcosa, quando di nuovo fu interrotta dalla voce di Lexi, questa volta incerta.

- Maryl, qualcuno ti vuole, e non è Kevin!


Paura...

(Niente Paura; Ligabue)


Matt Dowson incrociò le braccia possenti al petto, mentre Lexi lo osservava con aria di sfida dal basso verso l'alto, le mani sui fianchi e un cipiglio severo dipinto su tutto il viso.

Il ragazzo la guardò, certo che era proprio bella, alta e sinuosa, gli occhi di quel verde acceso, il petto prosperoso, i capelli lucenti... certo, non era come sua sorella maggiore, Maryl, ma si sarebbe potuto accontentare.

- Lo sai che sei stupenda? - chiese Matt, sorridendo ammiccante.

La rossa inarcò le sopracciglia e lo fissò con aria di superiorità.

- Certo, ma non perchè me lo dici tu! Me lo dice già in continuazione il mio ragazzo, Joe! - sbottò la sedicenne. - E che cosa vuoi da mia sorella? Lei non ti vuole, la disgusti e per di più è felicemente fidanzata con un altro! Lo sai, vero?

Matt la guardò, mentre il sorriso gli si scioglieva sul viso, certo che sapeva che Maryl era fidanzata, con Kevin Jonas, quella stupida star sfigata da quattro soldi.

E naturalmente sapeva che anche Lexi, o Nixi, o come si chiamava, era fidanzata, con Joe, l'altra star sfigata per il quale sua sorella sbavava da tempo, tutto ciò gli metteva ribrezzo.

- Vorrei parlarle – disse infine.

Lexi sbuffò, irritata.

- Sta scendendo – lo informò la ragazza; proprio in quel momento la figura di Maryl scese elegantemente le scale, il suo corpo formoso era avvolto da una vestaglia, i capelli pettinati alla bell'e meglio, ai piedi un paio di pantofole pelose, al suo fianco camminava una ragazza più bassa di lei, mora, dai capelli lisci come la seta, magra e sinuosa, dai tratti dolci e gli occhi dello stesso colore di quelli della gemella rossa.

Matt, però, si concentrò su Maryl, sul suo volto stupito nel vederlo alla sua porta, pensò a quanto gli sarebbe piaciuto prenderla e strapparle i suoi indumenti di dosso, far aderire i loro corpi perfettamente... baciarla nei luoghi che spesso osservava senza che lei vedesse.

- Ehilà, Maryl bella! - la salutò con non chalance.

- M... Matt? - domandò lei, sorpresa negativamente, che ci faceva lui lì?

- Già, mi chiamo così – commentò lui, ammiccando, - come stai?

Maryl lo osservò di sottecchi e alzò gli occhi al cielo, si era messo a seguirla pure fino a casa pur di stare con lei.

- Bene. - disse secca. - Tu?

- Bah, non c'è male, al solito, direi – disse lui, passandosi una mano fra i capelli e aggiustandosi sul naso gli occhiali alla Harry Potter. - Posso entrare?

Lexi lo fissò male, come osava chiederlo?

- No – rispose secca la rossa.

Matt gli fece un sorriso a metà e guardò Maryl negli occhi, nei suoi stupendi occhi dorati.

- Lexi, lascia stare – commentò la bionda. - Certo, entra pure.

Il ragazzo, ventenne, entrò in casa spadroneggiando, mettendo le mani sui fianchi e sfilando con i suoi vestiti firmati davanti alle tre sorelle Campbell.

Maggie, Lexi e Maryl incrociarono gli occhi, ma non proferirono parola, a volte è meglio tacere nella vita.

La bionda fece strada a Matt fino ai divani, e con un cenno della mano lo invitò a sedersi, lui si lasciò cadere sul mobile, mentre Maggie e Lexi, come due cani da guardia, si sedettero ognuna accanto a un fianco della sorella maggiore, squadrando il loro ospite con occhi di fuoco.

Matt sbatté le palpebre, osservandole.

- Potreste andarvene, voi due? - chiese osservando le due gemelle.

- No – risposero in coro e si serrarono ancor di più a Maryl, che le guardò riconoscenti.

L'ospite sgradito sbuffò, accavalcò le gambe e incrociò le braccia al petto, seccato, ci mancavano solo quelle due pesti a rovinare il suo piano.

Maryl, Lexi e Maggie rimasero ad osservare Matt, senza dire una parola, toccava a lui parlare per primo.

Ma Matt non sembrava disposto ad iniziare il suo discorso, cosicché tutti e quattro rimasero ad osservarsi, ostili fra loro.

Alla fine fu Maryl, stanca di quel silenzio, ad interromperlo.

- Volevi qualcosa, Matt? - domandò, con voce che lasciava intendere quanto fosse seccata nell'averlo in casa e quanto desiderasse che se ne andasse, per non tornare più a perseguitarla.

Il ventenne sorrise.

- Sì, dunque, si tratta di un argomento alquanto personale, bellissima, ed è per questo che ho chiesto alle tue sorelle... ehm Bettie e Sally?, di andarsene – disse, sicuro di sé.

- Lexi e Maggie – lo corresse la bionda, ad occhi chiusi.

- Sì, loro. Potreste accontentarmi? - domandò, rivolto alle due gemelle.

- Per l'ennesima volta, no – rispose la rossa, a nome di entrambe.

Matt le maledì in silenzio.

- E comunque, noi non abbiamo segreti – disse Maryl, lasciandosi cadere sui cuscini dietro di lei, - prego inizia pure.

Il ventenne accolse il suo invito senza esitazioni.

- Si tratta di quello che io provo per te, Maryl, di quello che non cambierò mai di provare nei tuoi confronti – iniziò il ragazzo, con finta aria melodrammatica.

La ventenne si trattenne appena dal levare gli occhi al cielo.

E ci risiamo, l'ennesima dichiarazione d'amore, potrei scriverci un'enciclopedia con tutte quelle che mi sono state fatte, pensò la bionda.

Lexi continuava a osservare Matt con odio, quello sciocco presuntuoso.

Come osa presentarsi qui, a casa nostra, per fare una cosa simile a Maryl?, rifletté. Io lo prendo e lo picchio a sangue.

L'unica che, almeno dall'esterno, sembrava rilassata, era Maggie, le gambe accavalcate e un seppur leggerissimo sorriso che le increspava le labbra.

Stava pensando per una parte a Nick, ma anche a come cacciare quel Matt da casa sua.

Così, mentre una parte di lei pensava:

Nick, maledizione Nick, perchè non riesco a trovare il coraggio di dichiararmi?

Con l'altra rifletteva:

Questo essere ignobile come può anche solo pensare di venire qui a dichiararsi a mia sorella?! Brutto bifolco!

Maryl sospirò.

- Matt, ne abbiamo già parlato abbastanza, io non provo per te ciò che tu provi per me – spiegò, calma, - senza contare il fatto che io sono innamorata pazza di un altro ragazzo, lo conosci, lui è...

- Cosa? - scattò il ragazzo, rabbioso. - Cos'è lui? Cosa possiede lui che io non ho? Sono ricco, bello, ho già un posto assicurato nell'azienda multimilionaria di mio padre, cosa non possiedo che quel ragazzo, quella star da strapazzo, ha?

Maryl rimase ferma, irrigidendosi sul posto.

- Kevin è un ragazzo fantastico – disse la bionda, - e a me non mi interessano i beni materiali, io cerco un ragazzo che mi apprezzi così come sono dentro! Non che gli interessi il mio viso, i miei occhi, il mio corpo! La differenza sostanziale fra te e Kevin è che lui è un bravo ragazzo! A te interessa solo la mia bellezza, tu da me vorresti solo una botta e via, vorresti avermi per una sera, al massimo una settimana, poi mi lasceresti per un'altra ragazza, più bella!

Si stava innervosendo.

Matte fece per interromperla, ma lei continuò, imperterrita.

- Io cerco una relazione seria, ho vent'anni per la miseria, basta storie da quattro soldi! La differenza fra te e Kevin è che a lui piaccio davvero, potrei essere brutta, la ragazza più brutta sulla faccia della terra e io gli piacerei comunque! Tu, invece, se fossi orribile non mi guarderesti neppure! Per di più io ti piaccio solo per il mio corpo, sai qual'è il mio colore preferito? Sai quando sono nata? Sai perchè ho lasciato legge? - strillò. - No! Ed è per questo che tu non mi piaci e non mi potrai mai piacere, Dowson!

Matt strinse i pugni, fino a far diventare le nocche bianche.

- Brutta stronza, come osi parlarmi così? - urlò, alzandosi e mostrandosi in tutta la sua altezza.

Maggie e Lexi si strinsero ancor di più alla sorella maggiore, spaventate.

Maryl, terrorizzata dentro di sé, tentò di non darlo a vedere e protesse le due sorelle minori con le mani.

- Vattene da casa mia – gli disse la bionda, - ora!

Matt sbuffò e scosse la testa.

- Vuoi che chiami la polizia? Ne ho il coraggio, sai? E ora sparisci!

- Te ne pentirai, Maryl – la minacciò Matt. - Vorrai non essere mai nata quando mi vendicherò della tua scelta, stanne certa!

Maryl chiuse gli occhi e gli indicò la porta di casa.

- Vattene – ordinò.

Matt, con un ringhio, si diresse verso la porta, buttò a terra un vaso di ceramica, che si ruppe in mille pezzi e se ne andò, chiudendosi la porta alle spalle.


Continua...

  
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