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Autore: MaryFangirl    14/06/2021    1 recensioni
Kaede Rukawa riflette sulle relazioni e sulla propria natura apatica, che considera come un principio secondo cui vivere: dopo due anni, si ritrova su un aereo diretto a Kanagawa.
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa, Yohei Mito
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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First, you think the worst is a broken heart
What's gonna kill you is the second part
And the third, is when your worls splits down the middle*
 
 
Kaede era steso sul letto, ad aspettare pigramente che giungesse la notte. Era in dibattito con se stesso sull'idea di andare alla festa. Gli rimanevano solo due giorni a Kanagawa, quindi la cosa più sensata da fare sarebbe stata godersela il più possibile, lasciandosi andare a ciò che gli era familiare. Ma era esitante al pensiero di incontrare di nuovo Sakuragi e non sapeva perché. Non aveva paura di lui, quindi perché continuava a fuggire? Era per senso di colpa?
 
Si mise a sedere e si avvicinò alla finestra, ammirando il paesaggio. Gli era mancato tutto questo, quella serenità. Certo, a volte era più cupo di New York, ma era più calmo e, onestamente, lo preferiva.
 
-Il blu è sconfinato come l'oceano- pensò Kaede mentre immaginava il cielo lentigginoso di stelle. Alcuni giorni era un puro, ininterrotto blu che si estendeva senza interruzione come su una vasta tela. Quando il sole sorgeva, le tonalità di giallo brillante e di rosa si accumulavano l'una sull'altra, riflettendo su nuvole basse sospese che riempivano il mondo di una foschia meravigliosa. Oggi, nuvole grigio scuro erano raccolte insieme rabbiosamente, spingendosi a vicenda. Kaede osservò il paesaggio della città, respirando la calda atmosfera di Kanagawa. Pioggia o sole, la tranquilla città sembrava costantemente viva.
 
Kaede sospirò mentre l'immagine di un ghignante Hanamichi Sakuragi balenava nella sua mente. Ricordava il modo in cui Hanamichi gli sorrideva sinceramente quando pensava di non essere osservato. Il cipiglio un tempo rabbioso di un tempo si era gradualmente trasformato in un sorriso affettuoso e dolce che lo rammolliva sempre, anche ora, a distanza.
 
Ricordava il modo in cui Hanamichi lo guardava, i suoi occhi marroni sempre brillanti di gentilezza, sincerità e una strana sfumatura di ansia. La prima volta che aveva visto il rossino durante il primo anno, aveva pensato che non fosse diverso dalle altre persone che aveva incontrato, il tipo che si fissava su cose inutili. Lo era stato, ma più aveva conosciuto Sakuragi, più si era ritrovato a gravitare verso di lui. Era iniziata in maniera abbastanza innocente, andando d'accordo, poi avevano iniziato a vedersi di più. Una cosa aveva tirato l'altra e improvvisamente Kaede si era ritrovato a intraprendere un secondo approccio, più deliberato e intimo nei confronti di Sakuragi.
 
Gli occhi di Hanamichi erano noci ricche come l'anima della terra; del colore della cioccolata calda in una fredda serata d'inverno. Trasudavano calore che in qualche modo faceva sentire gli altri preziosi e al sicuro, dando un'emozione dentro la quale ci si voleva avvolgere. Quelle profonde pozze vorticose color cannella scura avevano la pienezza e la pesantezza di storie non raccontate. Consistevano in pura emozione e, se osservati da vicino, rivelavano l'onestà che la maggior parte delle persone non riuscivano a vedere. Kaede poteva giurare di non aver mai visto niente di così bello, poteva rivaleggiare con le stelle.
 
Kaede chiuse gli occhi e immaginò il ragazzo, il modo in cui la sua espressione arrabbiata ma confusa si trasformava in una dolce e affettuosa. Nonostante le loro differenze, erano compatibili. Kaede era più pacato e riservato, ma Hanamichi era in grado di tirare fuori il suo lato emotivo.
 
Alla fine si erano rivelati davvero una buona squadra. Sia in campo che fuori, erano efficaci. Si bilanciavano a vicenda: Sakuragi tendeva a dargli in qualche modo qualcosa di cui aveva bisogno. Lui si sentiva più libero a esprimersi con lui anche se Sakuragi a volte reagiva animatamente, non lo faceva mai con l'intento di giudicare. Per quanto complessa potesse essere la loro relazione, c'era della semplicità. Kaede era pronto a giurare che nemmeno Yohei conosceva il livello di profondità di Hanamichi.
 
In un modo o nell'altro, Hanamichi era riuscito a perforare senza sforzo la riservata maschera di Kaede. Era l'unico che lo capiva. A modo suo, era così.
 
Sorrise al pensiero. La sicurezza di Sakuragi a volte era accattivante, la volontà di perseverare anche in assenza di speranza era probabilmente il motivo per cui riusciva a persistere così. Era sicuramente una delle sue qualità migliori.
 
Kaede si voltò e si avvicinò alla scrivania, fissando il tavolo esitante. Aprendo il cassetto, emise un sospiro vedendo il noto contenuto. Schede e foto sistemate ordinatamente accanto ai quaderni, nascoste a prima vista. Raccogliendo le carte, le esaminò a fondo, ricordando il significato che portavano. Ne aprì una, rivelando un biglietto. E così, la nostalgia lo colpì all'istante.
 
Kaede fece scorrere le dita sulla lettera, il suo sguardo si addolcì. Sorrise leggermente al lontano ricordo: non si sarebbe mai aspettato di innamorarsi ulteriormente di Hanamichi quel giorno, ma in quel momento era difficile il contrario.
 
Ma per quanto Kaede lo ricordasse come un individuo chiassoso e rumoroso, l'ultima espressione che Hanamichi gli aveva rivolto era amara. Quella che si tira fuori quando il proprio ragazzo decide di rompere la relazione. Aveva perseguitato Kaede fino ad ora. La gente poteva pensare che non gli desse fastidio, ma non era così, affatto. Ma aveva dovuto fare una scelta. C'erano state innumerevoli notti in cui era rimasto sveglio pensando alla sua decisione. L'amore, aveva pensato, avrebbe solo reso le cose più difficili; gli avrebbe fatto venire voglia di restare. Kaede fissò il cielo, malinconico, sentendo il cuore appesantito dal ricordo del suo tumulto interiore. Anche Hanamichi se n'era accorto, per come si era comportato durante tutti i mesi precedenti alla rottura. Il modo in cui Kaede si scostava prima quando si abbracciavano o quando era troppo occupato da dimenticare ogni promessa che avevano fatto insieme.
 
Era doloroso pensarci adesso, ma Kaede era convinto di aver fatto la scelta giusta, l'unica scelta sensata. Non comprendeva quell'esitazione, era quello che aveva voluto. Era stato così sicuro, così convinto che fosse giusto. C'era stato un momento nella sua vita in cui Kaede si era espresso in modo onesto, ma sapendo in precedenza che non sarebbe potuta andare avanti in quel modo. Non avrebbero potuto continuare a fingere che la vita non si sarebbe immischiata. Lui aveva dei sogni, e anche Hanamichi. Stare insieme non avrebbe solo reso tutto difficile?
 
Ricordò il modo in cui Hanamichi lo aveva guardato male quella sera dopo averlo affrontato al bar. Gli occhi dal ragazzo stavano bruciando di rabbia e dolore, cogliendolo di sorpresa. Tuttavia, la sua frustrazione aveva preso il sopravvento e aveva lanciato un'occhiataccia a Sakuragi con animosità simile dopo che l'altro l'aveva accusato di essere senza cuore. Ora che ci pensava, era sembrata proprio così. Era egoista da parte sua voler far capire a qualcuno come si sentiva senza effettivamente alcuna spiegazione.
 
Kaede strinse fermamente il pugno, irritato al pensiero di concedersi al senso di colpa. Non voleva sentirsi così, non avrebbe dovuto né potuto. Ma invece lo aveva sentito ed era ancora così.
 
Sospirò pesantemente, aprendo gli occhi piano e rendendosi conto che per guarire da qualsiasi senso di colpa, avrebbe dovuto smettere di negare e affrontare le sue emozioni. Dati i giorni che gli erano rimasti, forse anche Hanamichi meritava una spiegazione.
 
Senza più esitare, afferrò la giacca di jeans nera sul letto ed uscì con la speranza di dare un senso ai suoi sentimenti. Aveva bisogno di una conclusione, ne avevano bisogno entrambi.
 
 
 
 
*Six degrees of separation – The Script

 

  
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