Film > La Maschera di Ferro
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Autore: lmpaoli94    16/06/2021    0 recensioni
Il sole splendeva sul Regno di Francia cercando di dimenticare le terribili vicissitudini che la corona ha dovuto sopportare ancora cercando di nascondere la sua reale faccia ad un popolo che soffriva tutto questo.
Filippo era riuscito a risollevare la sorti di un Regno ormai prossimo alla decadenza, dove tutto è rimandato fino al momento in cui i suoi figli e i suoi nipoti saranno mandati alla morte per il fatto che il potere assoluto è il male del mondo, tra schiavitù e ingiustizie.
Tra libertà e morte.
Genere: Avventura, Drammatico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Filippo / Il prigioniero nella maschera di ferro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La turbolenta solitudine che aveva avvolto il giovane Re, fu interrotta da continui rumori di animali che si aggiravano nei dintorni del castello e delle continue rivolte che il borgo toscano doveva sopportare a causa della fame e della carestia.
Il giovane Re, senza che nessuno potesse prendersi cura di lui, si sentì per la prima volta inerme e impotente.
Guardando dalla finestra della sua biblioteca, vide un gruppo di rivoltosi in procinto di sfondare il portone del castello per cercare di rubare qualcosa di grande valore.
Con le spalle al muro, il giovane Re li fece entrare senza che quei rivoltosi potessero far del male a lui e distruggere quel castello divenuto da poco la sua casa.
Ma la furia tempestiva di quegli uomini verso i nobili come il Re di Francia, aveva messo in discussione la sua buona volontà così velocemente che il Re non si poté nemmeno difendere.


L’uomo, trovatosi in mezzo alla piazza dopo che il suo volto fu coperto, cercò di dichiararsi innocente di fronte a quella follia di quella povera gente che non aveva niente da perdere.
< Vi prego. Potete prendere tutto quello che volete nel mio castello, ma non fatemi del male. >
< Eppure gli uomini come voi dovevano capire che noi non vogliamo signori che ci possano comandare. Siamo un paesino indipendente che non ha bisogno degli oppressori come voi, dannato nobile… Ma visto che nessuno vuole ascoltarci, saremo noi a farci giustizia. >
< Ma di quale giustizia state parlando? Io non ho fatto niente! >
< Rimarrete qui tutta la notte al freddo mentre la vostra agonia crescerà ogni minuto che passa. E quando le prime luci dell’alba illumineranno questo luogo, le vostre pene continueranno nell’inferno. E voi chiederete perdono per quello che siete realmente. >
< Mi sono già pentito in passato per quello che ero veramente > ribadì il Re Filippo senza confessare la sua vera identità < Ma on sarà un gruppo di bifolchi come voi che porteranno i miei sensi di colpa verso una fine annunciata… capisco la vostra voglia di vivere, la vostra fame, la vostra carestia… Ma come uomo di mondo, io sono giunto in pace. Ed in pace io me ne andrò. >
< Certo… Con la pace delle nostre vite! Voi! Dannati succhia sangue! Ci avete portato via tutto! I nobili non dovrebbero esistere in questo mondo. Questo mondo è del popolo. E non degli uomini ricchi e senza scrupoli come voi. >
< Il mondo sarà sempre dei ricchi > continuò a dire Filippo < E’ solo che voi siete troppo adirati e accecati dall’ira per capire che state facendo un madornale errore. >
< No, mio caro nobile. Siete voi che vi siete trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato… Il vostro accento francese mi fa’ capire che siete un invasore… Peggio per voi. Legatelo alla gogna! >
Sotto le urla concitate di un popolo che dinanzi alla furia non riusciva ad intravedere nessuna possibilità per il povero Filippo, la buona luce del suo destino e della sua speranza si accese così improvvisamente che per il giovane Re era giunto il momento di far valere e di confessare quello che era realmente.
Le truppe del Granducato di Toscana, ricevuta una lettera proprio dalla Regina Madre Anna d’Austria, circondò i rivoltosi per far concludere quella follia accecata dall’odio.
< Siete voi il Re Filippo di Francia? >
< Sì, giovane soldato. >
< Siete stato molto fortunato che ci sia qualcuno che tenga realmente a voi… Dovevate capire che a noi toscani non piacciono gli invasori come voi, anche se fate parte di una famiglia potente… Ma adesso venite con noi. C’è qualcuno che vuole vedervi per riabbracciarvi. >


Con il sangue che sgorgava dalle sue ferite e con il respiro che gli si mozzava in gola, il giovane Filippo ricevette la visita della Regina Anna, immensamente felice di vedere che era ancora in vita nonostante gli ultimi minuti vissuti sul punto di morire.
< Filippo. Come state? >
< Adesso che siete qui con me… Madre, vi chiedo scusa per il mio comportamento irresponsabile. Io appartengo alla monarchia francese. E la mia libertà deve essere oppressa per il bene del popolo. Mi dispiace davvero. >
< No, Filippo. Voi sarete sempre libero di decidere… Ma lo farete con dedizione e giudizio. Ma soprattutto, lo faremo insieme. >
E nel dire ciò, Filippo non si sentì come quel momento così attaccato alla sua famiglia.
Attaccato a sua madre e attaccato ai suoi doveri morali come i moschettieri di un tempo, gli avevano insegnato.
   
 
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