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Autore: Allen Glassred    17/06/2021    2 recensioni
Ivy è una giovane ragazza, figlia di due Hunters molto famosi. Dopo il brutale assassinio dei suoi genitori da parte di Vanitas, il così detto re bambino e sovrano di Veritas, la ragazza vive insieme al fratello Garry, ed entrambi hanno un solo scopo: trovare ed uccidere l'assassino dei genitori. Ma cosa succederà quando Ivy si troverà faccia a faccia con il re dei vampiri, ora ventenne è più spietato di prima? Quale tremenda verità emergerà dal loro incontro? E cosa succederà in seguito? Ragione o sentimento, cosa seguirà la bella cacciatrice? Vi ho incuriositi? Allora leggete la mia storia, e scoprirete tutto quanto.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Incest, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La diciottesima Luna '
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Ivy cerca vanamente di sottrarsi alla presa di colui che, ha scoperto, è su fratello minore Vincent: non avrebbe mai osato immaginare di rivederlo in tali circostanze, non avrebbe mai immaginato che le si sarebbe presentato come il più dolce e romantico tra gli uomini per poterla sedurre, per poi rivelare invece la sua vera natura e non esitare un momento ad intrappolarla e torturarla: l’ha morsa contro la sua volontà ed ora non pare intenzionato a fermarsi lì. Passa una mano sul collo della maggiore, quello stesso collo che ha in precedenza morso e, in seguito, porta lo sguardo in quello di lei. “ Sapessi quanto ti ho aspettata: sapevo che eri viva, da qualche parte. Ho solo dovuto attendere che Vanitas ti trovasse pr poter agire, ed ora eccoti qui, alla mia mercè “. Ghigna malefico, scendendo lentamente con il suo tocco dal collo alla spalla di lei, scendendo fino ad arrivare alla scollatura. In quel momento lei sussulta: non le piace essere toccata in quel modo da lui, non più. Come se leggesse i suoi pensieri il biondo la osserva qualche istante, con una mano posata sul seno della sorella. “ Cosa c’è? Hai paura? “. Sussurra sulle labbra di lei, dopo essersi chinato lievemente. “ Strano, perché fino ad oggi non eri così spaventata: in giardino, al gazebo… non desideravi altro che io ti toccassi “. Commenta, ed in effetti è vero: in quei momenti ammette Ivy, una parte di sé desiderava essere toccata da lui, da quell’uomo misterioso di cui ancora non conosceva nulla, neppure il nome. Ma ora sa: sa come stanno le cose. Istintivamente prova a scalciare, tentando una difesa.

 

“ Ora so chi sei! Non voglio che mi tocchi! “. Fa, ottenendo solamente che lui stringa maggiormente la presa sul suo seno, spazientito. Con la mano libera invece ammutolisce la maggiore, posandogliela sulla bocca e premendo, quasi fino a toglierle il fiato.

 

“ Non osare! Se solo provi a gridare o ribellarti, ti farò molto, molto male “. Fa, mentre dagli occhi di lei ricominciano a scendere delle lacrime di pura disperazione, lacrime che tuttavia non sembrano muovere a pietà il minore che, malamente, strappa parzialmente la parte superiore del vestito di lei che, accorgendosene, sgrana gli occhi sconvolta ed inizia a far cenno di diniego con il capo: le parole vorrebbero uscire, vorrebbe gridare ma nulla di ciò le riesce. “ Ecco, così va meglio: detesto le donne rumorose “. Commenta solamente lui, osservandola per qualche istante e, senza quasi che lei se ne rendesse conto sollevandole maggiormente la gonna. Ancora una volta, lei vorrebbe reagire: vorrebbe parlare, maledirlo e maledire sé stessa per essere cascata nella sua trappola, per non aver avvertito Dante o chiunque altro la prima volta che, in giardino, la sua strada incrociò quella di quell’uomo bello e dannato ma che ora si è rivelato per ciò che è: un mostro. Un mostro, ecco qual’è la vera natura di Vincent Hikari: spietato, non capace di provare pietà neppure per la ritrovata sorella. La giovane ex Hunter singhiozza mentre lui la osserva con quello sguardo che, purtroppo, è uguale a quello del fratello maggiore. Già, Vanitas: perché, pensa Ivy? Perché in quel momento, sente di aver bisogno di lui? Di volere che la salvi, di volere che la stringa tra le braccia e che non la lasci più.

 

“ Vani… tas… “. Sussurra solamente la giovane principessa, la sola ed unica cosa che esce dalle sue labbra mentre, sentendo quel nome Vincent da prima si innervosisce. In seguito tuttavia agisce: strappa malamente anche la gonna, afferrando per il collo la sorella in modo da non farla scappare, seppur in una presa non troppo eccessiva. Anche se, in quello stato di shock pensa lei, dove potrebbe mai andare?

 

“ Vanitas non c’è! “. Fa solamente e con cattiveria il minore, alterato dal fatto che la sorella abbia chiamato il nome di un altro, per di più di colui che odia più di chiunque altro al mondo. “ Non c’è! Non verrà! “. Continua, distruggendo ogni speranza a cui ancora lei potrebbe aggrapparsi: quella che suo fratello, i suoi fratelli, Vanitas e Garry, la salvino da ciò che ha già intuito sta per accadere. “ ma rilassati, tesoro: non sei felice? “. Chiede poi malevolo il terzogenito di Luna e Kaname. “ Ti renderò donna e madre, in una sola notte. Dovresti si piangere, ma di gioia “. Ghigna, mentre lei si sente psicologicamente distrutta: il suo corpo rimane inerte, non riesce a reagire mentre la sua mente grida: grida che non vuole che la sua prima volta sia con quel mostro, non vuole che sia uno stupro, non vuole dargli un erede e renderlo re di Veritas, non vuole che sia lui a renderla “ donna e madre “, è un altro che dovrebbe avere la cosa per lei più importante: la sua purezza. Eppure pensa, così non è: sta per essere stuprata e sta per perdere la sua verginità incapace di reagire e solo in grado di singhiozzare. Ha lottato, ha cercato di reagire e difendersi ma non è valso a nulla: il morso l’ha indebolita e in ogni caso, Vincent è molto più forte di lei. Eppure, quasi improvvisamente il pensiero di quella notte di Luna Blu, in cui scambiò il suo sangue con quello di Vanitas, le torna in mente tutto un tratto. Ricorda il sangue su quelle coperte, ricorda che, da quella notte di cui non ricorda nulla, in lei qualcosa è mutato: la sua forza e molto altro, tutto in lei sembrerebbe diverso da allora, persino i suoi sentimenti. La corvina chiude gli occhi, continuando a piangere quasi meccanicamente, senza rendersene conto: anche questa notte di luna blu, pensa, cambierà per sempre la sua esistenza.

 

Come avesse avvertito qualcosa di nefasto Vanitas si ferma di scatto, poco prima di giungere alla sala del trono: un intenso odore di sangue pervade l’aria e, a giudicare dall’aroma potrebbe appartenere a Dante, seppur pensa, sia confuso con un altro che sembrerebbe essere proprio sangue Hikari. “ Maledizione! “. Impreca semplicemente il giovane Re, mentre il suo ex avversario lo osserva stranito.

 

“ Cosa ti prende? Che cosa c’è? “. Chiede, mentre l’altro si guarda indietro: è combattuto. Da un lato vorrebbe andare a salvare Ivy, anzi, deve andare a salvarla. Ma dall’altro, come potrebbe mai vivere con sé stesso sapendo di aver lasciato morire colui che lo ha sempre trattato come fosse suo figlio? “ Vanitas? Cosa c’è? “. Ripete la domanda il giovane Hunter, vedendo l’altro sempre più in panico.

 

“ Sento un forte odore di sangue, ed appartiene a Dante: so che devo andare a salvare Ivy, ma come faccio a lasciare che lui si sacrifichi contro mio cugino? Come posso lasciarlo morire? “. Per la prima volta Garry vede un briciolo di umanità nel figlio di Kaname e Luna, capisce che la sua preoccupazione per il maggiordomo è sincera. E così riflette: ha sempre desiderato dare una lezione a Dominique e, se fosse invece lui ad andare a salvare Ivy, senza sangue Hikari nelle vene potrebbe avere problemi ad affrontare Vincent e, soprattutto, a vincere. Il giovane Hunter pensa rapidamente per poi decidere di prendere parola.

 

“ Tu va a salvare Ivy, a Dante penserò io “. Sentenzia solamente, mentre il corvino si volta verso di lui. “ Bada bene: in una situazione normale non mi sarei ami fidato di uno come te, ma è anche vero che ho una gran voglia di dare una lezione a tuo cugino. Quindi, va: salva Ivy, io salverò Dante “. A quelal frase il giovane Re rimane in silenzio qualche istante per poi rivolgere una strana domanda a Garry.

 

“ Tu ami davvero Jeanne, vero? “. Chiede, ridendo leggermente mentre l’altro arrossisce leggermente: che razza di domande sono? In un simile frangente, poi. Ma il ritmo del suo sangue funge già da risposta per Vanitas, ancor prima di permettere all’altro di prendere parola. “ Ho capito, ho capito. Beh, se la ami, allora lotta per lei: non fare l’idiota, non sposare quella cacciatrice se il tuo cuore appartiene a Jeanne. Anche se tra noi non scorre buon sangue, è sempre la mia sorellastra e non mi piacerebbe vederla soffrire a causa tua. Di nuovo “. Lancia una frecciatina all’argento, che rimane ancor più sorpreso da quelle parole.

 

“ Non posso: anche io ho i miei obblighi, devo sposarmi e… “. Ma l’altro alza gli occhi al cielo, per poi tirargli un pugno: non tanto da fargli male gravemente ma abbastanza da farlo rimanere sorpreso.

 

“ Sei un idiota! Se continui così, finirai per perderla per sempre! Credi che sarà disposta in eterno a soffrire per te in solitudine? “. Chiede, mentre l’altro si porta una mano al labbro lievemente sanguinante. “ Tira fuori gli attributi e lotta per lei! Contro chiunque e contro tutto, te lo devo dire io? Credevo ci arrivassi da solo, Garry Perry “. Commenta lievemente acido il corvino, per poi concludere la frase. “ Ora, va! Non c’è più tempo per le chiacchere, ma cerca di riflettere sulle tue azioni future: se sceglierai la via sbagliata, potresti pentirtene per sempre “. Fa e, prima che l’altro possa reagire se ne va, usando probabilmente la super velocità per riuscire a raggiungere la sala del trono. Garry si riscuote violentemente dai suoi pensieri: deve sbrigarsi. Ogni momento è prezioso, Dante corre un grave pericolo ed è imperativo che lui vada in suo soccorso.

 

Il maggiordomo tiene la mano sulla ferita più vistosa, ovvero quella all’addome: non è riuscito a contrastare il fendente del suo avversario che, con una velocità disarmante lo ha ferito in più punti del corpo per poi scaraventarlo contro il muro. L’arancione fa per alzarsi, mentre l’altro lo deride cinicamente e sarcasticamente allo stesso tempo. “ Non disturbarti ad alzarti, volgare plebeo. Rimani a terra, dove dovrebbero stare tutti i servi inutili come te “. Sentenzia, girando attorno alla sua preda come fosse un leone in attesa di colpire.

 

“ Voi… “. Sibila solamente l’uomo, mentre l’altro gli punta la spada al viso vedendo che sta cercando di rialzarsi.

 

“ Ah ah: non te lo consiglio, idiota. Rimani a terra, ho detto “. Sentenzia, il suo sguardo gelido ricorda per un istante quello del nonno, lo stesso cinismo ma allo stesso tempo lo stesso gelo traspaiono da esso. “ Non riesco proprio a capire una cosa “. Fa, mentre la lama della spada ferisce lievemente il viso dell’altro. “ Cosa ci trovava mia zia Luna in uno come te? Perché renderti un vampiro, perché metterti a servizio di mio cugino? Perché chiedere aiuto proprio a te, che non sei nulla? Che sei meno di spazzatura, come gli umani e gli Hunters dopo tutto. Proprio non la capisco, questa cosa “. Fa il corvino, mentre Dante inizia a perdere la pazienza e la consueta calma.

 

“ Non osate nominare la Regina Luna, non siete nemmeno degno di porre lo sguardo sul suo ritratto! Lei e vostra madre, la principessa Veronica, sarebbero ripugnate da questo comportamento: schierarsi con i ribelli, tentare di spodestare il mio re… siete indegno di portare il cognome Lunettes Hikari! “. Sputa il suo rancore, tanto pensa, arrivato a questo punto non serve celarlo. Con uno scatto improvviso afferra la lama della spada di Dominique, per poi tirarla a sé e togliendola di mano a lui che, preso alla sprovvista non può fare a meno di venir colpito al viso dal fendente dell’avversario il quale, non sa nemmeno lui dove abbia trovato la forza per farlo, riesce ad alzarsi ed a colpire il giovane dalla chioma ebano.

 

“ Ladro… “. Sibila solamente il figlio di Veronica, prima di venire scagliato a sua volta a terra e sentendo lo sfogo del domestico. Porta una mano al viso, shoccato nel notare che da esso esce sangue in quanto è stato ferito, seppur sia solo un graffio. “ Ma come osi parlarmi in quel modo?! Come osi colpirmi?! “. Chiede infuriato, per poi alzarsi e rispondere alle affermazioni dell’altro che, non reggendo il potere della Luna Blu e della Luna Rossa intriso in essa, è costretto a lasciar cadere la spada. “ Come osi tu, lurido ex umano, nominare mia madre?! Tu, che servi il figlio di chi la uccise! Non ti devi permettere! “. Perde le staffe: prima di tutto, nessuno deve osare nominare sua madre, in oltre Dante gli ha ferito il viso e per lui è una cosa inaccettabile. “ Io ti uccido! “. Fa, attaccandolo con furia una volta riafferrata la spada. Ora privo di difese l’altro non può fare altro che spostarsi, cercando di evitare i colpi. “ Non puoi sfuggirmi in eterno, lurido bastardo! “. Fa, stanco di portare quella maschera di finta gentilezza e cordialità che è stato per anni costretto a mostrare in pubblico. Forse influenzato dal potere della Luna Blu continua ad attaccare con furia, fino a riuscire ad afferrare per il collo l’arancione. Il più grande cerca di reagire, tuttavia la presa sul suo collo si stringe sempre più ad ogni tentativo di ribellione.

 

“ D… dovreste vergognarvi! Non mi sorprende che la Principessa Jeanne non voglia aver nulla a che fare con voi! Siete un mostro! “. Fa senza paura Dante, non più intimorito nel dire ciò che pensa a chi per lui non merita nessuna forma di rispetto.

 

“ Jeanne? Non ti preoccupare, che una volta diventato il braccio destro del nuovo re, saprò come piegarla alla mia volontà: ora che quel maledetto Hunter è fuori dai giochi ho il campo totalmente sgombro da ostacoli “. Stringe lievemente la presa, l’altro tossisce iniziano a sentire l’aria scarseggiare. “ Anzi, sai che faccio? Dopo aver finito con te, andrò a prendermela: in fondo, è la mia promessa sposa, no? “. Ride sadicamente, mentre l’arancione porta entrambe le mani su quelle di lui cercando di fargli allentare la presa. “ Ah, scommetto che sarà proprio felice di rivedermi “. Fa, ma improvvisamente qualcosa cambia i suoi piani. Uno sparo: qualcuno gli spara con un’arma antivampiro, ferendolo alla spalla. Preso alla sprovvista il corvino lascia la presa sul collo di Dante, gridando di dolore: quel proiettile fa davvero male, più della ferita stessa.

 

“ Se tocchi Jeanne con quelle mani sporche di sangue, io ti ammazzo “. Sibila solamente colui che gli ha sparato, mentre invece di spaventarsi per tale minaccia o per la ferita, il cugino di Vanitas ghigna malefico.

 

“ Ah si? “. chiede, per poi volgersi di scatto verso il giovane dalla chioma argentata. “ Oh, farò molto più che sfiorarla: la toccherò molto, molto più di quanto tu non abbia mai fatto. Sarà mia moglie e tu non ci potrai fare proprio nulla, Garry Perry “. Fa, rivelando che in effetti chi ha sparato è Garry. L’Hunter pare infuriarsi maggiormente e spara un secondo colpo, che stavolta l’avversario evita.

 

“ Prova solo a farle qualcosa contro la sua volontà e ti assicuro che conoscerai l’ira di un cacciatore! Non mi farei scrupoli a far soffrire un po' uno come te, che insieme al tuo capo hai fatto soffrire con torture indicibili migliaia di poveri innocenti! “. Sentenzia risoluto il figlio di Haruka e Juliette. A quelle parole il figlio di Veronica perde a sua volta le staffe: come osa un Hunter minacciarlo? Lui, che è un nobile, minacciato da un sudicio umano? Tuttavia non perde la concentrazione sul combattimento ed inizia a sua volta ad attaccare l’avversario, ferendolo con il potere della luna blu. Garry, preso alla sprovvista finisce contro una parete. Tuttavia è questione di un momento, è in piedi nel giro di pochi istanti seppur un po' stordito.

 

“ Se vuoi, posso invitarti alle nozze ed al battesimo dei nostri eredi “. Continua malevolo il cugino di Vanitas: la Luna Blu gli sta dando una grande forza e il giovane cacciatore è in svantaggio. “ In catene “. Continua poi mentre, fuori di sé l’altro lo attacca ed in seguito gli spara con un’arma antivampiro: tuttavia riesce solamente a ferirgli un braccio. “ Figlio di puttana… “. Sibila solamente il corvino, mentre l’altro lo guarda iniziando ad ansimare pesantemente: la Luna Blu indebolisce gli Hunters e di riflesso da molta potenza e forza a chi appartiene al clan Hikari, e lui ha quasi consumato tutta la sua energia nella precedente difesa. “ Sai una cosa? Può essere che chiameremo il nostro primogenito proprio come te: che ne dici? “. Fa, ma con quest’ultima uscita il giovane erede di Veronica non fa altro che infervorare e restituire forza all’altro che, infuriato, si avventa su di lui afferrandogli il collo.

 

“ Non oserai mettere un solo dito su di lei, altrimenti ti assicuro che ciò che tu e Vincent avete fatto sin ora ai vostri avversari ti sembrerà nulla, confrontato a ciò che ti farò io! “. Nei suoi occhi passa improvvisamente un riflesso scarlatto, come se una nuova forza scorresse nelle sue vene. In seguito il riflesso diviene di un blu cangiante, così come i suoi occhi. “ bastardo “. Sibila poi l’Hunter, mentre l’altro nota il riflesso nei suoi occhi e decide immediatamente di reagire: per un momento sente infatti il respiro mancare, non vuole certamente finire con l’essere soffocato da quell’uomo, sarebbe una beffa troppo grande e che lui non intende accettare, morire per mano del suo rivale non è affatto nei suoi piani. I suoi occhi si tingono di cremesi e, utilizzando il potere della luna rossa ereditato dalla madre scaraventa lontano il rivale, che riesce ad atterrare sulle ginocchia. Dominique lo guarda con tutta l’ira possibile: non è riuscito a liberarsi di lui, nuovamente Garry Perry è scampato alla morte. Ma chi è veramente costui, si chiede? Come fa ad avere la forza di resistere, colpo dopo colpo? Come fa a contrastarlo con una tale potenza e non solo, a rialzarsi ogni volta? In oltre: ome mai pensa, possiede il potere degli Hikari? La cosa lo manda su tutte le furie, controllare e dominare la sua collera gli risulta pressochè impossibile in quel momento.

 

“ Non mi avrai mai, schifoso Hunter “. Sibila su tutte le furie il corvino, mentre l’altro continua ad utilizzare il potere che invece, dovrebbe appartenere sol agli Hikari.

 

“ Nemmeno tu mi avrai mai, vampiro “. Controbatte, poi i poteri della luna rossa e della luna blu si scontrano in una forte e potente esplosione, che devasta buona parte dell’area.

 

Vanitas nel frattempo riesce ad arrivare alla sala del trono. La prima cosa che nota sono i sigilli: spezzati. “ Maledizione “. Sibila, capendo che non ha tempo da perdere. “ Ivy! “. Fa poi, entrando di colpo e, naturalmente, notando come prima cosa Jeanne a terra. “ Jeanne? “. Chiede ma, non ottenendo risposta porta lo sguardo di fronte a sé: inutile descrivere come la scena gli si presenta. La sua Ivy lo guarda, per la prima volta forse davvero felice di vederlo. È a terra e semi svestita, trattenuta contro la sua volontà dal loro peggior nemico. A giudicare dallo stato dei suoi abiti e dal sangue presente persino a terra, anche Vanitas riesce perfettamente a capire cosa le sia accaduto: la cosa che più temeva, la cosa che quello spirito malefico lo incitava sempre a compiere prima che fosse troppo tardi. La cosa che, in preda ad un raptus, ha quasi fatto lui quella volta in cui, per la prima volta, rivide Vincent nel giardino di palazzo. Sente odore di sangue: è un odore molto particolare, un odore che gli fa subito intuire che i suoi sospetti hanno trovato conferma, anche se una domanda inizia a ronzargli in mente: se è vero ciò che crede, come mai lui non sente affatto di aver perduto il potere del Re? Non ha tempo per altre considerazioni: fuori di sé dalla rabbia e forte del potere della luna blu si avventa su Vincent, colpendolo di sorpresa e scansandolo da Ivy. Terrorizzata la Principessa cerca di coprirsi con le braccia, come se quell’atto pudico potesse alleviare almeno in parte il dolore e lo schifo che prova: si sente sporca, dentro e fuori. Si sente un mostro ed un’incapace. Intanto Vanitas riesce a ferire seriamente il fratello che, preso alla sprovvista porta una mano al braccio sanguinante.

 

“ Oh! Salve fratello, è bello vederti “. Ghigna sadicamente il biondo, pulendosi il labbro dal sangue, procurato dal pugno ricevuto dall’altro. “ Perdonami se non ho terminato il nostro scontro precedente, ma sai, avevo da fare: dovevo conoscere la mia futura regina “. Ghigna ancora una volta, ma a quella frase il maggiore gli da un altro pugno, fuori di sé ed in preda all’ira.

 

“ Figlio di puttana! “. Grida, senza neppure pensare a ciò che dice. Entrambi si attaccano a vicenda con i poteri della Luna Blu, entrambi ne vengono colpiti ma nessuno dei due mortalmente. Entrambi i fratelli ansimano pesantemente, feriti ma non sconfitti.


“ Quanto ardore, mio caro fratello. Avessi messo tutto questo impegno anche nel fare tua Ivy quando ne avevi l’occasione, ora non avresti perduto il trono e la tua cara, preziosa regina “. Continua, mentre schiva un nuovo attacco da parte dell’altro che, con una punta di soddisfazione sputa invece un’altra verità.

 

“ Ti sbagli di grosso, Vince: chi ti ha detto che io abbia perduto il potere del re? “. Ghigna, mentre stavolta è il biondo a perdere le staffe: non può essere possibile che esistano due Re legittimi, la legge di Vanitas Lunettes parla più che chiaro: solamente colui che possiederà per primo la regina o futura tale e le darà un erede, solo questo sarà il legittimo sovrano, non importa se sia il primo, secondo o decimogenito. Capisce che Vanitas non sta bluffando, allora pensa, com’è possibile? Perché quel bastardo di suo fratello non ha perduto il potere?

 

“ Bugiardo “. Sibila solamente il minore dei figli di Kaname e Luna, alterato. “ Ci può essere un solo legittimo Re: la legge del nonno parla chiaro “. Fa, ma a quella frase Vanitas deride il fratello, mandandolo su tutte le furie.

 

“ Allora dimmi: perché la maledizione del Re pazzo grava ancora su di me? “. Chiede, mentre Ivy porta lo sguardo su di lui: uno sguardo spento, vuoto, privo di quella luce che ha sempre contraddistinto la bella Principessa. Lui ricambia lo sguardo: è un momento, un intenso e profondo scambio di sguardi, come se l’uno avesse letto l’anima ed i sentimenti dell’altra anche senza parole. “ Dimmi, Vince: se sei diventato il legittimo Re, perché la maledizione del nonno è ancora su di me, eh? “. Chiede. A quelle parole il biondo stringe i pugni con forza: è ferito, deve curare le sue ferite. Poi potrà tornare alla carica, pretendere ciò che è suo di diritto inclusa, ovviamente, la sua regina. Intanto dovrà curare le sue ferite e scoprire come mai, se lui è divenuto Re, sia ancora Vanitas a portare su di sé la maledizione del Re pazzo. La maggior parte dei suoi uomini è stata eliminata o sconfitta, solo Dominique sta ancora resistendo, pare da ciò che percepisce che stia ora combattendo contro l’erede dei Perry. La cosa gli pare interessante: non interromperà il duello tra i due, sa che potrebbe riservare delle sorprese interessanti.

 

“ Ci rivedremo. Sia con te… “. Fa, puntando lo sguardo sul fratello. “ … che con te, dolcezza “. Ghigna cinicamente, soddisfatto del terrore che sente scorrere nella sorella a quel solo sguardo. Ivy non riesce a non scoppiare nuovamente in lacrime, mentre il capo dei ribelli disintegra una finestra con il suo immenso potere per poi andarsene, così com’è giunto: senza più i suoi alleati e ferito non potrà fare un gran che, ma sa anche che la sua vendetta è ad un passo dall’essere compiuta.

 

Nel frattempo, in una stanza completamente buia, lo spirito nero osserva la scena, ghignando maligno. Vortica attorno a quella bara come un lupo girerebbe attorno alla sua preda, mantenendo il ghigno sadico che ormai lo contraddistingue. “ Luna Blu… Luna degli Hikari… Luna Blu… Luna degli Hikari… “. Fa, ripetendo quella nenia senza mai stancarsi. “ Luna Blu, Luna dei Lunettes… Luna Rossa, Luna dei Lunettes… “. Fa, cambiando ora quella frase mentre, per un solo istante i suoi occhi, la sola cosa visibile di lui, si tingono di scarlatto. “ Ormai manca poco: l’ingranaggio è già stato messo in moto, le mie pedine sono sulla scacchiera. Dimmi, non ne sei felice? “. Chiede ad un corpo apparentemente senza vita, mentre qualcuno, colui che si trova in quello stato di incoscienza apre di scatto gli occhi dopo anni ed anni di sonno: è questione di un solo istante, come stesse reagendo alla presenza di quello spirito malefico accanto a lui, come gli stesse rispondendo o, per lo meno, lo volesse fare. Tuttavia, dopo nemmeno un istante la catalessi lo ottenebra nuovamente ma, in quell’istante, quegli occhi si sono illuminati di un blu cangiante mentre, sovrana della notte, la Luna Blu diffonde i suoi raggi nella stanza tramite la finestra. “ Si? Cosa dici? Dici che mi farai a pezzi? “. Chiede lo spirito: il coperchio di quella bara è scostato, nonostante nessuno abbia più osato entrare. Lo spirito posa la mano gelida sul viso di quell’uomo che, nella realtà dei fatti sembrerebbe essere effettivamente morto ma che, in verità, è caduto in un profondo stato di catalessi per ragioni ancora ignote, così com’è ignota la sua identità. “ Dici che mi distruggerai? Oh, ma ci hai già provato una volta, non lo ricordi? “. Chiede, graffiando il viso di qull’uomo misterioso con estrema lentezza. “ Ed hai fallito miseramente, perché io sono ancora qui. Tu invece, sei ridotto a poco più di un morto “. Continua, graffiando ancora il viso di quell’uomo che, seppur morto o comunque incapace di risvegliarsi rigenera le lievi ferite nel giro di poco. “ E c’è anche il piccolo Garry! Ah! com’è cresciuto bene, il mio bel guerriero! Voglio proprio vederlo in azione, voglio vedere quando il suo potere si risveglierà,,, insieme alle sue memorie. Chissà cosa ne dirà? Chissà come diventerà, nello scoprire la verità? “ Ride malevolo, posando le labbra gelide su quelle di quell’uomo e sottraendogli altro potere: il potere della Luna Blu. È evidente che chi sta nella bara sia un Hikari, ma la domanda è: chi è? Perché quello spirito gli sottrae il potere? “ La maledizione del Re… la maledizione del Re pazzo si compie… la maledizione del re pazzo si compie… “. Continua ora con quella nenia lo spirito, per poi scomparire all’interno del ritratto presente nella sala del trono: il ritratto di Vanitas Lunettes.


Salve miei fans, eccomi qui con un nuovo capitolo! Che ne dite? Sono successe parecchie cose: Grry affronta finalmente Dominique, usando il potere della Luna Blu: come mai il giovane Perry riesce ad utilizzarlo? Vincent invece ha fatto ciò che Vanitas non ha avuto il coraggio di fare: ha preso Ivy contro la sua volontà, divenendo il legittimo Re. O almeno così sarebbe dovuto essere: come mai invece, pare ancora sia Vanitas il Re, tanto che ancora detiene la maledizione del Re pazzo? Come mai? Cosa sarà successo quella notte di due settimane prima? Intanto vediamo lo spirito sottrarre potere ad un uomo in catalessi: chi saranno costoro? Per scoprirlo, continuate a seguirmi!
   
 
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