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Autore: Spensieratezza    20/06/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam e Dean vennero portati dai loro amici in un punto isolato, davanti a una porta in ferro battuto.
“Cos’è questo posto?” chiese Dean.
Bruce sorrise.

“Ora assisterai a qualcosa che non hai mai visto.”
Fece girare la serratura con una chiave che sembrava antica e aprì.

Era tutto immerso nel buio, ma appena entrarono, la luce si accese da sola, scesero quindi da una scala che dava accesso a un ampio salone e a lunghi corridoi.
Sam e Dean rimasero a bocca aperta.
Quel posto dava l’idea di essere antico e anche immenso.

“Questo, cari ragazzi, è il bunker dei man of letters, un posto di grandissima conoscenza del soprannaturale.” Disse Bruce.
“È…vostro?” chiese Sam.

“Non sappiamo se considerarlo davvero NOSTRO, qualche mese fa un nostro caro amico ci mostrò una chiave, ci disse di non aver mai avuto il coraggio di cercare le coordinate che sono state incise sulla chiave, l’ha ereditata da suo padre, che gli ha detto di proteggerla e di non farla prendere da gente malintenzionata ma lui aveva troppo timore di usarla, infatti suo padre gli diceva sempre che troppa conoscenza può essere un male se finisce nelle mani sbagliate. Suo padre gli disse che questa chiave portava a un livello profondo di conoscenza, cose che non si trovano in una biblioteca di paese. “

“E che cosa consisterebbe questa conoscenza? Nella risoluzione di perché siamo al mondo?” chiese Dean.

“Quanto sei simpatico.” Disse Bruce dandogli un colpetto sulla testa. “In realtà parla di mostri, creature soprannaturali, dà molte indicazioni su come combattere le creature maligne.”
Sam e Dean rimasero a bocca aperta.
“Quanto è vecchio questo posto?” chiese Sam.

“Rispetto alle nostre indicazioni, si è finito di costruirlo nel 1935.”
“Nel 1800 dubito che conoscessero più cose di quelle che sappiamo noi.” disse Dean.

“Tu credi? È questo il male della nostra società, Dean, credere che sappiamo molte cose ora rispetto ai nostri antenati, non è così, molte delle cose che si sapevano un tempo, sono andate perdute…e le persone sono famose per non riuscire a portarsi tutto nel loro viaggio.” Disse Alan.

“Possiamo vedere alcuni di questi libri?” chiese Sam esultante.
“Certo, venite con noi.” disse Alan.
Li portò davanti a un lungo tavolo e gli mise davanti un grande libro che parlava di lupi mannari.

“A quanto dice questo libro, la licantropia oltre a essere un gene malato, è soprattutto un male dell’anima..di emozioni malate. Un gruppo di studiosi si mise a studiarla ed era convinto che..se si riuscisse a guarire la rabbia che riportava l’uomo a spadroneggiare l’istinto animale…si potesse anche riuscire a riavere l’uomo…” disse Alan con un sorrisetto notando le loro espressioni scioccate.

“Questo libro invece parla dei demoni! Vi ricorderete presumo, di quando Alan usò la fisarmonica per allontanare i demoni.” disse Steve.
“Come dimenticarlo? Finora non abbiamo mai visto il male fuggire davanti alla musica.” Disse Dean.

“La musica è composta da onde sonore e qui spiega come certe onde sonore siano percepite dalle creature del maligno come intollerabili, è la stessa cosa che capita con gli esorcismi in fondo, è molto utile se non conosci il latino e qui…” disse sempre Steve sfogliando febbrilmente le pagine. “Spiega come curarli. È un principio che si basa sulla stretta correlazione tra corpo e mente, conoscerete il detto mente sana in corpo sano vero?" Dean e Sam annuirono.

"Qui, gli studiosi sono andati anche oltre, per loro ciò valeva anche per l'ANIMA. In poche parole, per loro il degrado dell'anima, dipendeva fortemente da quanto il contenitore dell'anima stessa, quindi il corpo, si degradasse, un'anima piena di malanni, di malattie, sarà un'anima più tormentata, rancorosa, triste, depressa...un'anima che accoglierà l'oscurità più facilmente, partivano dal presupposto che il male sia una forma oscura e nebulosa come un ammasso nero che avvelena il corpo e infine la mente. Per loro, non esiste corruzione dell'anima in un corpo perfettamente sano, perchè, sempre secondo loro, è il dolore fisico che porta al dolore dell'anima e il dolore dell'anima porta quasi sempre alla malvagità."

"Bando alle questioni filosofiche, che non mi convincono appieno, stringi..." disse Dean.

" Può sembrare un ragionamento astruso, ma provate a pensarci..quand'è che una persona è FELICE? Quando è SANA, più è sana, più è felice...e quando una persona è felice, è più facile che sia anche generosa..una persona piena di malattie, invece, sarà soggetta più facilmente a rancori e dolori, quindi difficilmente sarà FELICE, quindi se ci pensate bene, non è del tutto errato, i demoni non hanno un'umanità, forse neanche un'anima...e allo stesso tempo non hanno più neanche un CORPO, devono agire come parassiti per riuscire a sopravvivere, secondo gli studiosi questa è la PROVA che avevano ragione, la correlazione tra anima e corpo si dimostra sempre più forte...si sono chiesti allora, cosa succederebbe a un demone se si cercasse di riportare il corpo - che non sia il loro vero corpo ha poca importanza - a uno stadio il più originario possibile a PRIMA della morte, con l’iniezione di sangue umano e cercando di stimolare certi organi e parametri vitali e nervosi, in parole povere, donare di nuovo LINFA VITALE al corpo per riavere indietro L’ANIMA.”
“Sembra un po’ l’esperimento di uno di quei scienziati pazzi che vedevamo nei film.” Disse Dean.

“Vero, ma qui l’esperimento è riuscito. Venite a vedere.” Disse.
 
Li portarono in una stanza a parte, facendo vedere quindi a loro una diapositiva tramite un proiettore olografico. La diapositiva mostrava un prete che iniettava del sangue umano a un demone, legato a una sedia. Insieme al sangue veniva iniettato al demone anche una sostanza misteriosa che era in grado di portare indietro qualcosa di morto, fino a farlo tornare in vita. Il demone insultava l'uomo, ma dopo qualche dose, i suoi occhi non furono più neri e cominciò a piangere.

“Se funziona come dite, perché non siete andati avanti?” chiese Sam.

“Era troppo pericoloso, nessun demone vorrebbe indietro la sua umanità, perché non appena cosciente delle cose che ha fatto, sopravvivere a questo può essere molto dura.” Disse Alan.
“’È una cosa che mi turba questa sostanza che viene introdotta insieme al sangue..avete detto che contiene una formula studiata apposta per ripristinare organi vitali praticamente MORTI, insomma, riportarli indietro a PRIMA della morte.. quindi..un processo quasi di.. l'aggettivo più azzeccato potrebbe essere RINGIOVANIMENTO? Quindi potrebbe essere usata anche per…” disse Sam.

“Alt, ti blocco subito! Se stai pensando alla fonte dell’eterna giovinezza,. Ti dico fermati, ci hanno già provato, ma devi sapere una cosa, questa è una sostanza altamente corrosiva, i demoni sono molto più immuni al dolore rispetto agli umani e anche in questo modo hanno dimostrato di SOFFRIRE durante l'operazione da demone a umano..dopo che l'operazione era riuscita, hanno cercato di iniettargli ancora questa sostanza e hanno notato che il demone che era tornato umano, cominciò a contorcersi e a gridare come se lo stessero scannando, quindi si fermarono prima di ucciderlo. Ripeterono lo stesso esperimento su altri due e agirono allo stesso modo. Capirono quindi che la sostanza funzionava, ma era così doloroso che non avrebbe mai potuto funzionare sugli umani, senza ucciderli.”
“Ahh.” Dissero in coro i due.

Alan fece un sorriso amaro.
“Più pericolosa è la cosa che vuoi annientare, più deve essere pericolosa la cura,  essa non può mai essere meno potente, altrimenti non riuscirà a sconfiggerla.”

“Cambiando discorso, che fine hanno fatto gli oggetti che avete preso? Non li avete portati con voi.” Disse Sam, facendo un sorriso a Steve che si avvicinava al tavolo per servire loro succo di frutta. Normalmente avrebbero preferito delle birre, ma dopo una giornata del genere, dopo che si erano buttati da un elicottero e avevano fatto un viaggio nella foresta, sentivano il desiderio di immergersi in cose dolci della natura.

"Oddio, è vero!" disse Steve, battendosi una mano sulla testa, a quel punto, lui, Alan e gli altri ragazzi, si diressero in garage, subito inseguiti da Sam a Dean, a prendere i manufatti che il loro amico Ash aveva portato nel loro garage.
Portarono su un quadro, una lampada a olio e un portagioie.

“Potete venire a vedere se volete, ve lo siete meritati.” Disse Bruce.
 
Dean e Sam allora, obbedirono con entusiasmo.
“Credo non abbiate capito molto bene di cosa vi volevamo parlare, ma in questo modo magari sarà tutto più chiaro. Ecco guardate qui sotto.” Disse Bruce.

Dean e Sam guardarono sotto la lampada e videro dei numerini e simbolini.
“Cos’è questa roba?” chiese Dean.

"È SCILLA, sarebbe un insieme di codici ed è una composizione di sei codici, come una lunga password spezzettata in due, prima noi dobbiamo prendere i codici, in modo da comporre la password e poi la scheda vera e propria che contiene tutto il piano originario della Compagnia.” Disse Alan.
“Ma che cos’è questo piano? Che cos’è la Compagnia?” chiese Sam allibito.

“Non ne siamo sicuri.” Disse Steve. “Si tratta dell’organizzazione che mi ha incastrato. Questi tizi hanno cercato di farmi finire sulla sedia elettrica per l’omicidio del presidente degli Stati Uniti ma non sono stato io a ucciderlo, mi hanno incastrato!”
Sam e Dean spalancarono la bocca.

“Ma certo, abbiamo sentito la notizia alla tivù.” Disse Dean.
“Bene, sono io il tipo famoso.” Disse Steve amaramente.
“Raccontagli come sono andate le cose, Steve.” Disse Alan.
Steve cominciò a raccontare.

“Dovevo dei soldi a della brutta gente, quindi loro mi hanno minacciato, o avrei ucciso quest’uomo oppure loro avrebbero ucciso me…e le persone a cui tenevo..scoprirono che Alan era mio amico, minacciarono di fargli del male.. anche se non abbiamo legami di sangue, ti ho amato come un fratello, dal primo momento che hai messo piede nella nostra casa, con il tempo ho capito che ti amavo anche di più… quello che tu hai fatto per me…”

“Sapevo che era innocente, mi sono fatto tatuare tutta la schiena con la planimetria del carcere per aiutarlo a fuggire dopo che mi sono fatto mettere dentro con una falsa rapina.” Chiarì Alan.
“Fermatevi, un attimo, siamo rimasti a tu che dovevi uccidere il presidente…” disse Dean.

“Non l’ho ucciso, sono andato per farlo, ma poi mi sono bloccato..era già morto in ogni caso. Loro si sono assicurati che non sarei tornato indietro..” disse Steve amaramente.
“Mi gira la testa..” disse Sam. “Perché volevano incastrarti?” chiese Dean.

“Qualcuno ci disse che era una trappola per mio PADRE.” Disse Steve. “Loro volevano che lui uscisse allo scoperto, infatti lo abbiamo incontrato, anche se adesso lo abbiamo perso di vista di nuovo..lavorava per la compagnia ma l’ha lasciata..non sappiamo cosa facesse questa compagnia, stiamo cercando di scoprirlo, nel progetto che stiamo cercando.” Disse Steve.
“Noi vi aiuteremo a scoprirlo.” Disse Sam.
“Ma voi non c’entrate niente con questa storia.”

“Ora ci siamo troppo dentro per tornare indietro.”disse Dean.
 
 


*

Dean e Sam stavano visitando il bunker, mirando i mobili e le stanze.
“Non riesco a credere che dei ragazzi che non c’entravano nulla con la caccia, dovevano riferire a NOI di un posto segreto contenente i misteri sul soprannaturale.” disse Sam.

“Questo è il bello delle persone. Riservano delle sorprese e soprattutto non le riservano mai chi pensi che le riserveranno, ma sempre gli insospettabili.” Disse Dean.
“Sarebbe bello vivere qui, ci pensi? Avremmo finalmente una casa…svegliarci qui la mattina..” disse Sam.
Dean lo stava ora fissando con gli occhi luccicanti.

“Lascia perdere quello che ho detto, ho detto davvero una cazzata, con quello che facciamo, non possiamo permetterci di fermarci in un posto e…”
“Sam, l’idea di avere una casa tutta nostra, che è l’emblema di quello che noi siamo, della nostra missione, mi riempie di GIOIA.” Disse Dean, abbracciandolo per la vita.
“D-dici sul serio?” chiese Sam sorridendo timido. “No…è una cosa irrealizzabile.”

“E chi lo dice? Dovrete fermarvi prima o poi no? Mica potrete fare gli zingari tutta la vita.” disse Alan.
“Questo non vi impedirà di non continuare a fare quello che fate, ma non farete mica un caso dopo l’altro? Avrete bisogno di riposarvi nel mentre!” disse Bruce.
“Ma questo è il VOSTRO bunker, non possiamo..” disse Sam agitando le mani.

“Questo posto è stato pensato e costruito per accogliere i cacciatori e i letterati, un luogo di accoglienza, casa per chi ne avrà bisogno..e se vorrete questa a volte potrà essere anche la nostra casa.” Disse Bruce.
 
Sam e Dean li fissarono sbalorditi.

"Ci penseremo. Grazie." disse Dean.

 
Sam e Dean erano passati a vedere le stanze e Dean scherzava sul suo sogno di avere una stanza tutta sua, allora Sam andò verso una stanza in fondo al corridoio e cominciò a gridare:

“Ma che bellaaa questa stanza. Potrei metterci anche la tivù al plasma!”
Dean corse subito da Sam e lo trascinò nella sua stanza, sbattendolo sul letto.
“Che prepotente!” disse Sam, prima di gettarsi a baciarlo, anche se era sotto di lui.

Dean rispose con entusiasmo al suo bacio e si crogiolarono per un po’ su quel materasso a baciarsi.

“Scoprire di un bunker dedicato al soprannaturale, immaginare di vivere qui con te, baciarti su questo materasso che profuma di pulito…avere una connessione con dei ragazzi che erano sconosciuti fino all’altro ieri, ma che sentii amici da SUBITO, perché forse ci hanno anche aiutato a scoprire chi SIAMO, non hai idea di cosa questo significa per me…”
“TU non hai idea di cosa TU significhi per me…di cosa NOI due significhiamo per ME.”

“Lo so..” disse Dean accarezzandogli i capelli e baciandolo ancora.
Nel mentre Alan, vicino agli altri suoi amici, si stava asciugando gli occhi, mentre li guardavano non visti, dietro la porta.
“Ti commuovi per così poco?” gli chiese Bruce ridendo.
“Il fatto è che…non pensavo che dei galeotti come noi, dopo tutto quello che abbiamo passato…avrebbero potuto avere degli amici.”

“Perché no? Siamo belli, siamo affascinanti, io perlomeno! Meritiamo anche di più!” disse Matt, il solito vanitoso.
“È ora che ti rassegni, sei così meraviglioso che tutti ti vogliono bene. E io ti amo.” Disse Steve, abbracciandolo.

Decisero quindi di lasciare i due piccioncini da soli, Matt saltò sulle spalle di Bruce che lo portò sulle spalle fino alla sala, dopodiché cascarono entrambi sul divano di velluto rosso.
 
 
*

Prima della cena, Dean che stava giocando a scacchi, un modello vecchio ma pregiato che lo stava affascinando moltissimo con Alan, notò che Sam continuava a mangiare delle caramelle multicolori filanti.
“Non mangiarne troppe, non credo ti facciano bene.” disse Dean.
Sam ne ingoiò una intera.
“Ohh, peccato, le adoro. Sono color arcobaleno.”

“Non oso immaginare quanto zucchero contengano.” Disse Dean, guardando Bruce che sembrava aver deciso di sfidare Sam a quella gara a suon di zucchero.
Sam rise e Dean decise all’istante che avrebbe fatto scorta di quelle caramelle.


















Ragazzi ho gli occhi a cuoricino, questo capitolo mi ha fatto proprio bene al cuore, spero sia piaciuto anche a voi!
   
 
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