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Autore: lmpaoli94    21/06/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Mentre la Contessa Madre alloggiava nei suoi appartamenti privati, negli ultimi giorni riceveva solo la visita della levatrice Greene, tornata a Limerick per constatare le condizioni del piccolo Theodore.
< Era da molti anni che non vedo un bambino così forte e affamato. Praticamente non smette quasi di mangiare > fece la donna con sorriso < Diventerà un grande Conte nel corso della sua vita. >
Nel sentire ciò, la Contessa Madre dovette desistere nell’acconsentire ciò.
< Levatrice, cosa vi fa pensare che il bambino diventerà un Conte di una nobile famiglia? >
< Perché è il suo destino, Contessa. Altrimenti perché sarebbe tra queste mura. Certo, capisco la vostra discrezione, ma sarebbe meglio… >
< Theodore è solo un trovatello. Ed io ho promesso di prendermene cura. Non diventerà mai un nobile. Non è il suo compito. >
< Contessa, con tutto il dovuto rispetto, siete molto ingiusta con lui. >
< Non voglio che un giorno possa diventare una minaccia per la mia famiglia e per l’ intra nazione. Nelle sue vene scorre il sangue bensì di una serva, ma anche di un Conte di cui ancora oggi non riesco a fidarmi. >
< E il marito di vostra figlia, Contessa. Non si permetterebbe mai di andare contro di voi. >
< No, certo… Ci ha già provato fin troppe volte… E comunque la mia decisione è chiara. Rimarrà qui a Limerick. Ma crescerà come un servo. >
Sebbene la levatrice non potesse controbattere il volere della Contessa Madre, la donna insistette lo stesso, tirando fuori un argomento che sdegnò la Contessa Carla.
< Il suo destino non è rimanere nelle cucine e servire la sua famiglia… Il suo vigore e il suo sangue lo potrebbero portare molto lontano. Potrebbe diventare il nuovo Re d’Irlanda. >
< Non dite sciocchezze! Il popolo irlandese non ha mai avuto bisogno di un Re e mai lo desidererà! >
< I tempi sono molto volubili e il futuro cambierà un sacco di cose, Contessa. >
< Se volete uscire di qui senza essere frustata a sangue, vi obbligo a chiudere immediatamente la faccenda! >
< I vostri familiari non crederanno mai alle vostre bugie. La verità si scoprirà, prima o poi. >
< E se ciò accadesse, ve ne riterrò la principale sospettata. Theodore non diventerà mai un conte, né tantomeno un Re! Questa è la mia volontà. Non ho altro d’aggiungere. >
< Come volete voi… Se ciò il bambino potesse peggiorare, voi mi ritroverete a Dublino. Ho scritto l’indirizzo su questo foglietto che vi porgo > replicò la donna con sguardo triste.
< Perché ve ne andate così lontano? >
< Ho bisogno di cambiare vita. Non mi piace rimanere attaccata ad una sola città. La costa ovest del paese sarò un ottimo affare per me e la mia carriera. Guadagnare pochi spiccioli non mi bastano più. >
< Se è un problema di soldi possiamo subito rimediare, Greene. >
< Lasciate perdere. Non ho più stimoli a rimanere qui… Ma per la vostra famiglia posso fare un eccezione. >
Mettendo da parte la disputa di prima, la Contessa Madre fu ben lieta di conoscere colei che aveva fatto nascere i suoi meravigliosi nipoti.
< Grazie ancora per tutto, levatrice. Io e la mi famiglia non vi dimenticheremo. >
< Oh, lo spero… Ah proposito di famiglia, credo che tra pochi mesi tocchi anche alla signorina Kavanagh dare alla luce un figlio. Credo che ci ritroveremo molto presto, allora. >
< Sì, avete ragione. >
< E magari potremmo ritornare sul futuro di Theodore. >
< Su questo non ci sparate > rispose freddamente la Contessa < Buon viaggio e buona fortuna per la vostra vita. >
< Grazie mille, Contessa Carla > disse infine la donna prima di uscire dalle porte secondarie del castello.
Nel mentre la Contessa Madre voleva evitare di pensare al futuro del piccolo, l’arrivo tempestivo di Anastasia e di Christian la fecero riscuotere da tali pensieri
< Madre, la levatrice Greene si trovava qui? >
< Sì. Mi è venuta a salutare per la sua imminente partenza per Dublino. >
< Davvero? Perché se ne va così lontano? >
< Stimoli, mia cara. Limerick e le città intorno non sono abbastanza per lei. Voleva cambiare aria e diventare una levatrice più importante di adesso. >
< Allora dovrebbe diventare medico. Non credi anche tu, Christian? >
< Sì. Sarebbe la decisione migliore. >
< Un medico donna? Questa sì che è bella > rispose la donna divertita.
< Perché? Pensate che sia un lavoro per soli uomini? >
< Ovvio che sì, mia cara. Non credo che le donne come me possano capire di medicina, di anatomia e altre cose del genere. >
< Su questo devo dissentire, madre. Noi abbiamo combattuto una guerra insieme agli uomini. Perché non diventare anche delle dottoresse? >
< Perché non so se avremmo l’intelligenza necessaria. >
< Oh madre, smettetela. Non ci credete nemmeno voi. >
Nel mentre la famiglia Steele con Christian Grey erano nel bel mezzo di una discussione, l’arrivo del soldato Fox mise in allarme la capo – famiglia.
< Contessa Madre, scusate il disturbo, ma c’è una persona che vi vuole vedere. Immediatamente. >
Capendo subito di chi si trattava, la donna su congedò dalla sua famiglia per ritrovarsi nelle sue stanze private.
< Perché dovrei essere sorpresa di vedervi, Suora Madre? Credevo che non ci saremmo più riviste. >
Vedendo lo sguardo abbattuto e triste della donna, la Contessa Madre non infierì più di tanto su di lei.
< Nemmeno io avrei mai pensato di giungere fino a qui da voi… Sì tratta di Theodore. >
< Parlate piano, Suora Madre. La mia famiglia non deve assolutamente venire a conoscenza che quel bambino è nato. >
Chiudendo accuratamente la porta dicendo al suo soldato Fox di tenere alla larga anche i servitori, la Contessa Madre era pronta per ascoltare i problemi della donna.
< Che cos’è successo al piccoletto? >
< Qualcuno l’ha rapito, Contessa. Io e le mie sorelle non riusciamo a capire chi potesse mai avere un coraggio così malsano di portarlo vicino dalla sua casa. Ho cercato dappertutto sia all’interno che all’esterno di Kylemore, ma il bambino sembra scomparso nel nulla. >
Muovendosi per la stanza distogliendo lo sguardo dalla donna, la Contessa Madre non lasciò trapelare mai la sua preoccupazione.
< E io che credevo che il bambino fosse al sicuro dietro le vostre mura… Suora Madre, mi avete deluso enormemente. >
< Contessa, capisco il vostro malaugurato giudizio che avete nei miei confronti, ma non sono venuta qui per venire offesa. >
< Oh, certo che no… Il bambino che potrebbe mettere la mia famiglia al muro è in giro per l’Irlanda rapito da qualcuno che conosce il nostro segreto. Chi potrebbe mai volere il suo male e quello della mia famiglia? Pensateci bene. >
Pensando accuratamente alle parole della Contessa Madre, Suor Claire non poté credere che potesse essere stato il Reverendo Benson.
< Voi credete che il Signor Benson possa entrare in questa storia? >
< Allora è proprio vero che non siete così stupida come potete farmi pensare… Chi come lui potrebbe voler riportare il bambino nel posto dove merita? >
< Benson non sa che i proprietari di Dunguaire sono stati uccisi. >
< No… Ma è stato mia premura dirglielo personalmente. >
< Non capisco. Che cosa centrate voi i questa storia? >
Fissando ancora lo sguardo disperato della Suora Madre, la Contessa si divertì molto a giocare con i suoi sentimenti.
< Suora Madre, dovevate capire che intimarmi di stare alla larga dalla vita del piccoletto non è stata una buona idea… Il fatto ha voluto che Benson, il rapitore del bambino, è giunto fino a qui a Limerick inseguito dai miei soldati. Dopo aver salvato le sorti del bambino, l’ho ucciso senza pietà. Non potevo permettere che quell’u0omo pericoloso potesse portare alla luce il nostro segreto. >
Non credendo a quello che stava dicendo la Contessa Madre, la suora non poteva credere di essere stata succube di una sua presa in giro.
< Quindi lo sapevate fin dall’inizio > mormorò Suor Claire adirata < Da quanto tempo avete il bambino? >
< Da alcuni giorni, Suora Madre. Ma non vi preoccupate per lui: è al sicuro. >
< E non mi avete minimamente avvertito… Sapevo che dovevo dubitare di voi. La vostra cattiveria e il vostro egoismo non ha limiti. >
< Suora Madre, con questa vostra negligenza mi avete fatto capire che il bambino non è al sicuro con voi. Quindi ho ritenuto opportuno nel nasconderlo al castello agli occhi di tutti, soprattutto ai vostri e a quello di tutta la mia famiglia. Il bambino crescerà insieme alla servitù, non facendogli mai mancare niente. >
< Non se ne parla nemmeno! Il suo posto è a Kylemore! Sua madre avrebbe voluto così! >
< Sua madre è morta, Suor Claire. Adesso mi occupo io della sua crescita. Voi non c’entrate più niente nella sua vita. >
< Questo è inammissibile! >
< Mi avete cacciato malamente da Kylemore intimandomi di non metterci più piede… Ma non è colpa mia se il bambino è giunto fino a qui. Quindi, Suor Claire, potete benissimo tornare da dove siete venuta. >
< No! non me ne andrò…>
< Ho fatto uccidere il rapitore di Theodore, Suora Madre. Vorrei fermarmi per oggi. >
< Uccidereste una donna di Dio? >
< Ho già ucciso una donna molto più spietata di voi, Suor Claire. Non mi sarà difficile darvi un colpo mortale e nascondere il vostro corpo. Nessuno si azzarderebbe mai a cercarvi qui. Nemmeno le vostre sorelle impossibilitate ad uscire da Kylemore. Quindi, se non vi dispiace… conoscete l’uscita della stanza. Il soldato Fox vi scorterà alla vostra carrozza. >
Con la rabbia che gli ribolliva nelle vene, la giovane suora venne scortata malamente sotto gli occhi attenti della donna e del soldato.
< Non finisce qui, Contessa Madre. Verrò a riprendermi il mio bambino. >
< Mia cara, finché sarò in vita, questo bambino rimarrà sotto l’ala della sua protettrice. Non potrete mai fargli del male. >
< Ma potrò farne io a voi. >
< Provateci se ci riuscite. Vi attenderò con il coltello tra i denti. >
Mentre il momento delle ostilità stava finendo, il soldato Fox domandò alla Contessa Madre se doveva attentare alla vita della Suora Madre.
< Non c’è n’è bisogno, Fox. La donna non si azzarderà mai a tornare qui. L’ho letto nei suoi occhi. Il bambino è definitivamente al sicuro. >
Ma per quanto il bambino potesse trovare tutto quello di cui aveva bisogno, Anastasia domandò a sua madre il motivo della visita della Suora Madre.
< Anastasia, non devo spiegarti tute le mie visite. Sono affari molto privati che riguardano solo me. >
< Questo è il mio castello madre ed esigo che voi… >
< No, mia cara. Questo castello è vostro quanto mio > la redarguì la donna < Anche se il popolo è dalla tua parte, questo non vuol dire che il Castello di Limerick ti appartenga solo ed esclusivamente a te e al quel Conte dei miei stivali. Porterò avanti i miei interessi senza che tu sappia niente. >
< Quindi siete contro di me, madre? Volete scatenare un’altra guerra? >
< Niente guerre, figlia mia. Soltanto che vivremo nl solito castello ma ognuno farà la sua vita lontano dagli intrighi e dalle curiosità altrui. Solo così potremmo andare d’accordo. >
< Vuoi rinunciate alla vostra famiglia solo per i vostri interessi? >
< Non del tutto. Se mi permetterai, continuerò a vedere la piccola Phoebe. Ma se ciò non fosse, me ne farò una ragione. Ho troppe cose a cui pensare. >
< Non ci posso credere che voi gettiate la spugna su Phoebe. Siete una donna senza spina dorsale e senza sentimenti. >
< Forse hai ragione, Anastasia. Ma credo che ormai tu mi conosca meglio di chiunque altro… Adesso, se vuoi scusarmi, devo andare in cucina per sapere cosa si mangerà questa sera. A più tardi > disse infine la Contessa Madre prima di lasciare da sola sua figlia in preda agli inconsueti pensieri.
“Prima o poi riuscirò a scoprire le vostre intenzioni, Madre. E quando accadrà, coglierò il momento di cacciarvi per sempre dalla mia vita. Per sempre.”
   
 
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