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Autore: Merry brandybuck    21/06/2021    0 recensioni
La famiglia di Shinzui si è sgretolata quando Wei Wuxian, sua “ madre”, è morto; ora sono passati tredici anni e lui vive con il padre, Lan Zhan, a Gusu: sembra in pace, ma bastano poche parole per rompere l’equilibrio…
Breve monologo ( racconto) di Wen Yuan
Genere: Drammatico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan Yuan/Lan Sizhui, Wei Ying/Wei WuXian
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Mio padre e mia madre 

 

Oggi a lezione abbiamo parlato di Wei Wuxian: il malvagio, lo hanno chiamato i miei compagni, il demonio, il pazzo, il malato; mi sono morso il labbro e ho annuito, proprio come fa papà, perché lui è un forte guerriero e io non devo essere da meno. Ma quando Jin Rulan ha detto che la sua carne doveva essere dilaniata dagli sciacalli da quanto era impura, non ho resistito: mi sono alzato e sono corso verso il mio alloggio; non ne posso più di questi insulti rivolti a mia madre. Mi sono messo a piangere davanti alla mia finestra; sono passati tredici anni da quando è morta mia mamma, io avevo solo tre anni, ma ricordo ancora un sacco di cose su di lui: ad esempio quando mi ha sepolto nella terra per farmi crescere più alto o quando mi ha perso al mercato. Era sempre gentilissimo con tutti noi, ha salvato il mio ex clan, prendendosene cura ogni giorno quotidianamente, dandoci tutto quel che poteva, proteggendoci; ha riportato in questo mondo Wen Ning e lo ha trattato come un fratello: era di sicuro l’uomo più buono che conoscevo. È fissa nella mia memoria il suo riso, la sua voce meravigliosa e il suono del suo canto: quando mi venivano gli incubi lui mi cullava e cantava per me. “ Ora dormi piccino mio; io veglierò sempre su di te…” questo mi diceva: quanto vorrei che fosse vero; invece ora non c’è più nulla, non posso più abbracciargli le ginocchia e non posso più sentire il suo respiro quando mi prende tra le braccia. Mio padre ha bussato alla porta e non potevo lasciarlo là fuori; si è seduto sul mio letto e mi ha chiesto di mettermi sulle sue cosce come facevo da piccolo: mi ha sussurrato all'orecchio: “ Sai cosa mi disse tua madre il giorno in cui è trapassato ? L’amore è il castigo, la punizione per chi non sa rimanere da solo. Gli do ragione, ma è normale: anche io ho perso la mia genitrice e lui ne perse addirittura due” So che non è vero, non è normale; rammento quando mami faceva ballare il babbo, ai Tumuli, e ridevano insieme, si abbracciavano: ora papi non balla più. Il suo dolore non si è affievolito, ne sono consapevole, forse è aumentato; lo sento piangere tutte le notti e un paio di volte si è messo a gridare, accorato. Una sera, quando ero da poco un Lan, ero andato a trovarlo prima del coprifuoco e l’ho visto con la spada stretta fra le mani, la punta della lama appoggiata allo stomaco; per fortuna ho urlato ed è accorso mio zio Xichen: ha afferrato mio padre e lo ha scosso prima che potesse farsi del male. “ Mi dispiace, fratello, così tanto, amore mio; perdonami padre, ti voglio bene madre: puoi sentirmi il cuore ?”* anche lui, la seconda giada di Gusu, versava lacrime come un bambino spaventato; peccato che fosse un uomo, un uomo che aveva appena tentato di uccidersi. 

 

Quando Hanguang-Jun è uscito dalla mia camera, mi sono appoggiato al davanzale e mi sono arrampicato fin sul tetto; il sole al tramonto mi accarezzava coi suoi raggi, come fosse le sue dita ormai fatte d’eternità. Seduto sulle tegole mi sono ricordato una delle più grandi massime che mi diede Wei Wuxian: “ Se tu non consenti al dolore di raggiungerti, non potrà farti del male; tu fottitene dei tuoi nemici e sarai intoccabile”; nonostante avesse visto più sangue, odio, morte e distruzione che pace non ha mai smesso di cercare la felicità. Mentre i miei confratelli mi urlano di scendere giù da dove sono, io mi godo il panorama e ascolto il vento che somiglia tanto alla sua risata, cercando di captare una sola parola…

“ A-Yuan”

 

La tana della scrittrice 

Xin chào tất cả mọi người ! Bạn khỏe không ? Il primo e unico asterisco si riferisce alla canzone “ Can you feel my heart ?” dei Bring Me The Horizon; oggi mi sentivo drammatica e spero che questa storia abbia colpito anche voi ( ditemi la vostra opinione nei commenti). Come sempre mi scuso per eventuali errori nel testo o se non è stato di vostro gradimento, saluti e baci hobbit 

Sempre vostro 

 

Merry

   
 
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