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Autore: Lita_85    23/06/2021    3 recensioni
Dario fisioterapista casanova incallito. Anita pubblicitaria ironica e intraprendente. Due persone così diverse ma così simili. Le loro vite verranno stravolte dal loro primo incontro, che li porterà loro malgrado in situazioni divertenti e passionali. Sapranno resistersi l'un l'altro? Buona lettura! ❤️ Opera registrata su Patamu, qualsiasi riproduzione anche parziale dell'opera senza cconsenso sarà perseguibile per legge.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Correvo da una stanza all'altra come ogni santa mattina cercando quello che mi serviva, e come ogni santa mattina mi maledicevo  per non essere come mia sorella Chiara, pignola e ordinata in tutto, come ogni bravo ingegnere che si rispetti. Forse era stato anche questo a far stancare Edoardo, il mio essere disordinata e completamente contraria alle regole imposte dalla sua pignoleria. Mi sentivo molto spesso soffocata da quel suo essere preciso, e il risultato era che litigavamo spesso anche per cavolate. I miei pensieri per niente allegri di un passato che ormai sembrava remoto, furono interrotti dal campanello di casa che mi annunciava la venuta di mia sorella Chiara. 

« Riccardo è pronto?! », chiese lei entrando senza neanche salutarmi.

« E buongiorno anche a te mia cara sorella maggiore... »

« Sono in super ritardo, e tu sai che odio esserlo! »

« Chiara, guarda che sono le 7.45 dove saresti in ritardo?! »

« E sai pure che voglio arrivare con dieci minuti di anticipo! »

« Contenta tu! », risposi accarezzando i capelli di Riccardo che nel frattempo si era palesato tra di noi.

« Ti sei divertito tesoro? », domandò Chiara abbassandosi verso di lui abbracciandolo.

«Si Mamma! Poi Dario è simpaticissimo! »

« Dario?! », esclamò sorpresa guardandomi con occhi maliziosi.

« Si Mamma, abbiamo giocato alla Xbox, abbiamo guardato Harry Potter e poi ha toccato il sedere alla Zia Anita! »

« Hai capito Dario! » continuò divertita alzandosi nuovamente.

Rimasi senza parole. Non credevo che si ricordasse questo particolare, anche perché era assonnato. Ma evidentemente la presa di Dario era stata così decisa che non era passata inosservata neanche a lui.

« Oddio....», esclamai comprendo con le mani la bocca paonazza « Chia, non è quello che sembra! »

« Noooo! Tranquilla! Non ho pensato minimamente che stavi per farti lo strafigo davanti gli occhi innocenti di tuo nipote! »

« Oddio Chiara...non so che dirti! »

« Non dire niente! Anzi magari avresti concluso! Ti avrebbe fatto sicuramente benissimo! Ci sentiamo più tardi, e voglio tutti i dettagli! », affermò strizzandomi l'occhio e uscendo di casa con Riccardo al seguito «

Sorrisi come un'idiota. In realtà Dario mi provocava delle sensazioni mai provate, mi faceva morire ad ogni suo tocco, e volevo baciarlo. Baciarlo fino a consumarmi. Consumarmi in quell'amore che lui non avrebbe mai provato.



« Mi...»

« Eh?...»

« Mi, è da tre giorni, dodici ore, quindici minuti e sedici secondi adesso che non faccio sesso...»

« Wow è un nuovo Guinness world record, vuoi che chiamo il giudice Frigatti?! »

« Lo sai che sei divertente? Anzi sei così divertente che potrei chiamare Claudio Bisio, magari grazie a te ripropongono Zelig! »

« Sai che non ci avevo pensato?..», rispose ironico poggiando il giornale aperto sul tavolo

« Potresti avere un futuro nel mondo dello spettacolo, pensaci bene! Altro che fisioterapista! »

Mentre dispensavo consigli lavorativi futuri al sant'uomo si avvicinò a noi Saverio con gli occhiali da sole sul naso vestito di tutto punto.

« Mi sono perso qualcosa? »

« Dario non fa sesso da tre giorni, dodici ore, quindici minuti e trentadue secondi adesso! », affermò Mirko guardandosi l'orologio

« Ahia, non ti fanno male i testicoli?! », chiese Saverio serio prendendo il mio caffè che come al solito non avevo toccato portandoselo alla bocca.

« Da morire, ma non è quello il punto...»

« E quale sarebbe? Io pensavo che con Paola ci avessi dato dentro l'altra sera...»

« L'ha chiamata Anita! », esclamò Mirko alzando nuovamente la gazzetta che stava leggendo.

« Mirko!! »

« Tanto lo avrebbe scoperto comunque! »

« Ma sei impazzito sul serio?! Tu mi fai paura! », esclamò Saverio guardandomi perplesso.

« Mi faccio paura da solo... », risposi sconsolato passando entrambi le mani sui capelli e soffermandomi con essi dietro la nuca.

« Ok, allora stasera esci con me! Ti faccio scopare io! Fosse l'ultima cosa che faccio! »

« Sa, io non ho molta voglia di uscire... »

« Ma scusa se non esci con chi cazzo devi scopa...non mi dire che pensi ancora ad Anita?! »

« Chi io?! No no! »

« Lui?! No! Per niente! Per questo ha dato di matto ieri allo studio e aveva rotto un macchinario da ventimila euro! »

« Mi, ti ho chiesto scusa un sacco di volte! Devi per forza legartela al dito?! »

« Si, se continui a negare di essere innamorato perso di lei! »

« Io non sono innamorato di Lei! », mentii spudoratamente, non volevo che sapessero quello che il mio cuore già sapeva.

« Da, mi dici perché sei così elettrico allora?! »

« Perché Claudia ha propinato un appuntamento ad Anita con quello che gli aveva dato buca! », continuò Mirko imperterrito senza alcun ritegno.

« Mi, ti ringrazio per questa telecronaca in diretta, ma io sono qui...e comunque sì, mi dà fastidio che esca con quel professorino... »  

« Mmmh i professori sono ossi duri di solito...» aggiunse Saverio appoggiandosi totalmente allo schienale della sedia

« E grazie anche a te per la tua attenta analisi avvocato Monte! Ne avevo proprio bisogno!  » 

« Ma porca puttana Dario! Vuoi darti una svegliata?! Stasera noi due usciamo e non c'è no che tenga! »

Lo guardai negli occhi più scazzato che mai. Non avevo molta voglia di uscire, ma quando Saverio si metteva qualcosa in testa difficilmente potevo sottrarmi. Appoggiai la testa allo schienale della sedia scivolando su di essa guardando il soffitto, magari non avrei pensato per qualche ora ad Anita e ai suoi baci, e al fatto che sarei morto volentieri dentro di lei.


Giocherellavo con quel cartoncino bianco lasciato da Dario il giorno prima  scrutando ogni suo piccolo dettaglio. Il suo nome scritto con un carattere classico sui toni del blu, davano quel tocco elegante e raffinato a quel biglietto da visita. In realtà lui era molto raffinato...e sexy... tremendamente sexy. 
Sospirai per la millesima volta al ricordo dei suoi baci, baciava da Dio. E quelle sue mani, così esperte, sapevano cosa fare e come farlo. Sfiorai le mie labbra sorridendo pensandolo davanti alla porta completamente stravolto. Lo eravamo entrambi, lo volevamo entrambi.
Girai per la prima volta su se stesso il biglietto da visita notando che c'era scritto qualcosa a penna.

" Se hai voglia di sentirmi... " 

Ebbi subito un sussulto. Avevo una maledetta voglia di sentirlo. Potevo leggere tra le righe che lui non si riferiva solo alla sua voce, si riferiva ad altro. Era bravo con le parole, oltre che con i fatti. Poggiai il bigliettino
 sulla scrivania rigirandolo, e afferrando il cellulare composi il numero. Volevo sentire almeno quella parte di lui.
Mentre ascoltavo quel suono che mi avvertiva che la chiamata era partita, sentii subito le farfalle nello stomaco.  All'improvviso ebbi la salivazione azzerata e la mente mi si svuotò completamente. Cosa mi era venuto in mente? 

« Pronto? »

« Dario...sono io...»

« Anita...», rispose lui senza farmi finire  di parlare

« Esatto...scusami se ti disturbo...magari sei con un paziente..»

« Tu non mi disturbi mai...anzi sono contento che tu mi abbia chiamato...ci speravo proprio... »

« Non pensavo di essere uno dei tuoi pensieri mattutini..»

« In realtà sei la prima della lista...»

«Ah bene, perché volevo chiederti se pomeriggio potevamo risolvere il discorso occhiali... »

« C'è un ottico nei pressi del mio studio, potremo vederci qui sotto dopo il lavoro cosa ne pensi? »

« Si, penso che si possa fare...»

« Allora a più tardi signorina Velletri...»

«A più tardi signor Mancini...», risposi sorridendo chiudendo la chiamata.

Una vampata di calore mi colpì in pieno viso. Ero un turbinio di emozioni.   Il solo pensiero di rivederlo mi elettrizzava, e dentro di me si faceva avanti l'idea che quel casanova aveva fatto proprio un buco nel mio cuore, mi  stavo innamorando veramente di lui. All'improvviso tutta la felicità che avevo provato fino a quel momento si eclissò, ricordando che lui non voleva questo genere di rapporto e io sarei stata condannata ad un amore unilaterale.

« Scusami Anita, ma c'è una visita per te! », disse Federica entrando senza neanche bussare e con una faccia estasiata interrompendo quel flusso di pensiero che ormai dominavano la mia mente.

Subito dopo il suo ingresso si palesò davanti ai miei occhi Alessandro. Rimasi interdetta, non mi aspettavo minimamente la sua comparsa a sorpresa. Lui mi sorrise mostrandomi i due caffè che aveva tra le mani insieme a dei macarons.

« Alessandro... », dissi alzandomi di scatto con ancora il cellulare tra le mani.

Con lui non avevo ancora capito cosa c'era. Sicuramente la sua bellezza non era passata inosservata ai miei occhi, e il suo essere galante ed educato avevano palesemente colpito il mio essere. Con lui avrei potuto iniziare davvero qualcosa di vero e sincero, avrei potuto costruire qualcosa che con Dario non avrebbe mai visto la luce.


« Ho pensato che magari avevi voglia di un buon caffè decafinato con panna... e poi ero anche curioso di vedere il tuo ufficio...da come ne hai parlato ieri hai mosso in me tanta curiosità!» 

Sorrisi come un'idiota a quella affermazione, ero stata davvero logorroica nel tentativo di smorzare quel imbarazzo che provavo a parlare da sola con lui. In realtà il mio ufficio era veramente bello e luminoso. Aveva grandi finestre che davano sulla city e i mobili acquistati per corrispondenza facevano la loro figura. Erano un mix di contemporaneo con un pizzico di rosa qua e là.

« Ti sei ricordato...», dissi del pallone più totale guardandolo negli occhi. 

« Di solito non dimentico mai i gusti delle donne con cui esco...», rispose con un sorriso sincero porgendomi il bicchiere.

« Quindi ci sarà un'uscita?...»

« In verità, sono venuto anche per questo...ti dispiacerebbe?...»

« Ti ricordo che devi fare il bagno di sudore...quindi non sarà così facile...»

« Sono un tipo abbastanza paziente...e poi mi merito di sudare... »

Ridemmo tutti due a quella sua affermazione. Mi piaceva il suo essere calmo e paziente, sicuramente qualità che mancavano al signor Mancini, ma che allo stesso tempo mi facevano impazzire. Alessandro si congedò mezz'ora dopo con la promessa di rivederci presto anche per un gelato. Annuì cadendo nei suoi bellissimi occhi verdi, non potevo mentire a me stessa, lui era davvero molto bello ed io sempre più confusa sui sentimenti provati per Dario. 

Uscì dalla macchina parcheggiando vicino allo studio di Dario. Chiusi la portiera guardandomi in torno quando in lontananza lo vidi. Lui con le mani in tasca e fasciato perfettamente da quella tuta blu che gli cadeva a pennello guardava verso il negozio, fino a quando come se avesse sentito la mia presenza si girò solo per metà rimanendo fermo. Il suo sguardo fermò subito il mio cuore. I suoi occhi azzurri mi entrarono dentro facendomi dimenticare tutto il resto. Lui sorrise dolcemente facendo aumentare il mio respiro. Chi volevo prendere in giro? Ero innamorata persa di lui. Sorrisi a mia volta, l'unica cosa che il mio cuore mi suggeriva di fare, oltre che correre verso di lui e baciarlo. Baciarlo come se non mi importasse niente. Come se non mi importasse che lui non vuole questo da me, come se non mi importasse che lui non provava amore per me, come se non mi importasse che quel sorriso lo aveva fatto mille volte ad altre mille donne. 

« Buonasera signorina Velletri...posso dirle che questo vestito le sta d'incanto?...», esordi Dario lasciandomi interdetta. In realtà era solo un vestitino viola elasticizzato corto con maniche a palloncino e stivali neri. Lui era sempre così diretto, così sfacciato, così tremendamente sexy. 

« Grazie signor Mancini, ma siamo qui per concludere un affare no?..», precisai affrettandomi ad entrare in negozio. 

Dopo aver guardato in lungo e in largo per tutto il negozio decise per una montatura a vista ed iniziò a provare qualche modello per poi girarsi verso di me.

« Ti piace questo modello? », chiese guardandomi dritto negli occhi. Quegli occhi che mi facevano sciogliere ogni volta che accarezzavano i miei.

« Si...si..ti stanno veramente bene... », balbettai cercando di distogliere lo sguardo da quei due cristalli.« Ok...allora penso che la nostra ricerca sia finita no?! » continuai allontanandomi verso la casa. Volevo pagare tutto e scappare via. 

Lui sorrise come al solito dando la montatura al commesso e annuendo in segno di approvazione.

« Se alla signorina Velletri piacciono così tanto, chi sono io per dire di no... », disse sorridendo nuovamente guardandomi.

Lo guardai sorridendo a mia volta, come poteva essere così dannatamente bello. 

Avvicinai la carta di credito al commesso che si avvicinò prontamente a me dicendo.

« No signora, si paga tutto alla consegna...» 

«Oh oh..ok...allora passerò appena saranno pronti... grazie! »

Uscì subito fuori con livello di adrenalina nel sangue fuori dal normale. Mi sentivo tutta un fremito e con la salivazione azzerata.

« Grazie...» disse avvicinandosi a me, che nel frattempo avevo già raggiunto la mia macchina.

« Di niente...e poi ci tenevo...» risposi senza neanche guardarlo cercando di aprire la portiera della macchina più in fretta possibile.

« Posso ringraziarti a dovere?...»

Girai a malapena  il viso verso di lui, incontrando di nuovo i suoi occhi, che questa volta non mi diedero scampo. Lo guardai trattenendo il respiro era meraviglioso. Fu in quel momento che si avvicinò delicatamente a me, e accarezzando la mia guancia destra posò le sue labbra sulle mie. Quel bacio tanto desiderato arrivò travolgendomi pur volendolo con tutte le mie forze. Lasciò  tanti piccoli baci sulle labbra intrappolandole per qualche istante alternando la lingua. Baciava da Dio, lo sapevo bene. Come sapevo bene che ormai ero irrimediabilmente e disgraziatamente innamorata di lui contro ogni ragione.


Note: Capitolo Quattordici. Buonasera cari, ed eccoci Qui. Finalmente anche Anita ha capito di essere innamorata di Dario...ma la cosa non le piace perché sa che Dario non può e nuvole darle quello di cui lei ha bisogno. Chissà fino a che punto sono disposti tutti e due pur di reprimere questo sentimento che ormai si è impadronito di loro? Grazie sempre a chi mi segue ❤️ e alla prossima.
   
 
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