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Autore: Spensieratezza    24/06/2021    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se Sam non avesse mai perso l'anima?
Dean e Sam insieme ai loro amici, non faranno altro che attraversare salti quantici per tutta la storia e impareranno un sacco di cose su loro stessi e gli altri.
Scusate, nell'ultimo capitolo ho confuso i nomi, come al solito. Castiel non ha cambiato partner ovviamente. Sta sempre con la stessa persona, ho solo sbagliato a scrivere.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Crowley, Dean Winchester, Lisa Breaden, Sam Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: Incest | Contesto: Sesta stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Il salto quantico'
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Sam e Dean si svegliarono abbracciati, sotto la luce del sole.

Avevano dormito senza chiudere le persiane, con la luce della luna che li illuminava e ora i raggi del sole illuminavano i loro corpi. Come fosse possibile, trattandosi di un bunker, rimaneva un mistero, ma non erano smaniosi di scoprirlo.

“Buongiorno, amore.” Disse Dean, baciandogli il collo.

“Mmmm..” Sam mugolò, indeciso se provava più delizia nei baci di suo fratello o nelle sue mani che gli cingevano lo stomaco.

Avevano fatto l’amore, quella notte, su quelle lenzuola che eppure profumavano ancora di pulito.

“Davvero abbiamo dormito in questa meraviglia?” chiese Sam.
“M-mh..non abbiamo proprio dormito.” Disse Dean con un sorriso malandrino.

Sam rise. Era bello vedere suo fratello così spensierato. Se pensava a quante gliene aveva fatte passare…anche per tutta la questione di Lucifer e dell’inferno…e poi Lisa…si era sentito in colpa quando a causa dei suoi capricci lo aveva strappato a una vita normale, ma vedendolo ora così felice al suo fianco, sapere che era la causa della sua felicità, di quegli occhi così luminosi e VIVI…era una gioia che valeva TUTTO.
“Andiamo a fare colazione, vuoi?” chiese Sam, accarezzandogli i capelli.

Dean strinse di più le braccia al suo petto e la testa nel suo petto.
“No!”
Il cuore di Sam fece una capriola. Dean che rinunciava alla colazione? E questo solo per stare con lui.

“Ti concedo ancora qualche minuto.” Disse Sam.
 
 
 
*

Dopo un po’, i ragazzi bussarono alla loro porta e appurato che non stavano facendo sesso, entrarono nella loro stanza, lanciandogli dei costumi che finirono sopra le loro teste.
“Ma non dovremmo lavorare??” chiese Sam ridendo.
“Dopo! Adesso vogliamo mostrarvi una cosa.” disse Bruce ammiccante.

Li portarono quindi in garage dove scoprirono che c’era una piscina grande e particolare, con acqua fresca.

La particolarità di quella piscina stava nel fatto che c’erano dei laser incrociati, come quei laser che dovevi fare attenzione a non toccare per non far scattare gli allarmi.


“Che cos’è questo?” chiese Dean.

“Il nostro allenamento. Ora volete mostrarci quanto siete bravi? La facciamo un’altra gara?” chiese Bruce.
“Non abbiamo tempo per questo.” disse Sam.

“Abbiamo tutto il tempo del mondo e una missione dopo un po’ di sano divertimento è una missione che renderà un uomo vincente.” Disse Bruce schizzandogli dell’acqua addosso.
“D’accordo.” Disse Sam, guardando suo fratello che sorrideva. “Che c’è? Trovi la cosa divertente?” chiese.

“Stavo pensando che stavo avendo un dejavu, ma stavolta voglio vincere IO.”
“Sei competitivo con tuo fratello? Ma non ti vergogni?”
“Neanche un po’!”

"Questi sono i boccagli per resistere sott'acqua e le maschere per vedere meglio le linee da evitare!" disse Alan lanciando anche a Sam e Dean, una maschera con boccaglio.

“Pronti? Viaaa.” Disse Alan, azionando il cronometro. “Avete solo tre minuti.”
“Pezzi di…” disse Dean, vedendoli lanciarsi e imitandoli, subito seguito da Sam.
 
La piscina era uno spettacolo di percorso a laser. Sam e Dean cominciarono subito a nuotare, cercando di non toccare le linee, fortunatamente avevano i riflessi molto pronti, merito di anni e anni di caccia e inseguimento, quindi anche senza prepararsi prima, riuscirono a non toccare mai gli ostacoli.

Era divertente, si trovarono a pensare. Sembrava di essere tornati indietro nel tempo. Stavolta Dean non poteva rischiare di voltare la testa a cercare Sam, una minima distrazione e avrebbe probabilmente perso, anche se non sapeva cosa sarebbe successo se avessero perso, probabilmente nulla.

All’improvviso un suono lo mise in allarme. Era proprio come una sirena, ma non si fermò a chiedersi chi l’avesse fatto scattare, dopo qualche secondo un secondo allarme, ravvicinato.

Era così liberatorio. L’acqua era fresca e sembrava di fare proprio come un gioco, era in un certo senso sia simile a quando li avevano incontrati la prima volta e allo stesso tempo diverso.

Sentii poi un grido e riconobbe la voce di Sam, ma ormai era arrivato. Riemerse dall’acqua con un sospiro, togliendosi il boccaglio e notò Sam che si sbracciava, cercando di coprirsi.
“Ma che diavolo…cosa avete fatto?”

“Deeeean!!” Sam si lanciò subito davanti a lui e con orrore di Dean, scoprì che Sam era nudo.
“Quegli stronzi mi hanno rubato il costume.”
“Voi volete morire.” Disse Dean, abbracciandolo e cercando di coprirlo più che poteva.
Tutti ridevano.

“Un po’ per uno, non fa male a nessuno.” Diceva Bruce ridendo, facendo vedere il costume verde di Sam.
“Dovevamo vendicarci per la sua vittoria della prima volta.” Disse Steve, poi cominciarono ad alzarsi. Sam e Dean non si mossero dalla piscina e dall'abbraccio a koala.

“Un momento, io ho vinto! Voglio un premio anche io!” disse Dean.
“E va bene, puoi..trovare qualcosa che ti piaccia, di questo bunker e portartela via.” Concesse Steve.

“Non vale, questa è già CASA MIA, l’avete detto voi.” Disse Dean.
Tutti gli fecero le linguacce.
“Regalo bonus. Vi concediamo di farvi la doccia per primi, poi partiamo per il prossimo ritrovamento.” Disse Steve.

Dean era troppo felice per lamentarsi ancora, mentre si stringeva più saldamente a Sam che faceva le fusa contro il suo collo. Quella nuotata in piscina li aveva proprio galvanizzati.
 
 
 
*

Dean e Sam fecero in tempo a farsi la doccia e poi andare in cucina mente stavano facendo ancora tutti colazione.

“Già finito il tempo per pastrugnarvi, piccioncini?” disse Matt.

“No, non abbiamo fatto sesso. Quando facciamo sesso, NOI, non ci mettiamo così poco.” Disse Dean allusivo. Sam gli diede una pacca sulla testa imbarazzatissimo, mentre gli altri a eco facevano “Uhhhh.”

Finita la colazione, avevano ancora un po’ di tempo e anche spronati dagli altri ragazzi, cercarono qualcosa che poteva colpirli.

Alla fine, in corridoio, notarono un quadro.
“Guarda, Dean, guarda.” Disse Sam.
“Oh, ma è bellissimo…” disse Dean.

Il quadro raffigurava un fanciullo, con un'aura luminosa che lo permeava, aveva degli occhi azzurrissimi e grandi ali bianche, stava davanti a un altro fanciullo e gli dava la mano, il fanciullo che avrebbe potuto avere vent'anni, era anch'esso biondo ed era inchinato tenendogli la mano, come a volergli rendere omaggio. Anche il ragazzo era circonfuso da un'aurea intensa, azzurro scuro.


"Quando la terra e il cielo potranno incontrarsi e amarsi, sarà adorabile quest'amore e commovente quando insegneranno a tutte le creature del mondo quanto intenso è questo amore." lesse Dean in una scritta poco sopra.

“Credo simboleggi un angelo che aiuta un umano.” Disse Dean, rimanendo scioccato dalla bellezza di quella visione.

“Mi ricorda nostro fratello Adam e Jack.” Disse Sam, accarezzando la cornice, commosso. La cornice era particolare perchè i due fanciulli toccavano terra su una superficie d'oro, ma poco sopra le loro teste c'era il cielo con le nuvole, come a sottolineare la mancanza di divisione.
“Hai ragione, anche a me. Che ne dici di prendere questo?”
“Sì…Dean, penso sempre a lui, sai?”

“Mi hai dato un buon motivo per essere geloso del ragazzo.”
“Stupido..volevo solo dire..”
“Lo so, Sam, anch’io. Anche se lontano, è sempre nei nostri pensieri.” Disse Dean.
 
 
 
 
 
*

Adam e Jack stavano passeggiando tranquillamente a Manhattan, mangiando un gelato, rispettivamente alla menta e al puffo, ciascuno perso nei propri pensieri. Da quando si erano baciati quel lontano giorno, quasi per gioco, uno strano imbarazzo era preso loro, anche se Adam aveva cercato il più possibile di comportarsi normalmente. Ad un certo punto, Jack decise di rompere quel silenzio.
“Ti annoi con me?”

“Cosa??” chiese Adam del tutto spiazzato come al solito, dalle frasi sincere e disarmanti di Jack. “Come ti viene in mente una cosa del genere?”

“Non lo so, i pensieri nascono da impulsi elettrici così astrusi..ma se non risponderai alla mia domanda, temo che diventerà un pensiero del tipo ossessivo..è così che li chiamate voi vero?”

“Non mi annoio assolutamente con te!!!” disse Adam d’impulso. “Ora, ti prego, dimmi perché l’hai pensato.”

“Non hai bisogno di pregarmi, sai..te lo dico. Ti vedo sempre così silenzioso, sai, quando qualcuno è silenzioso in compagnia di qualcun altro è perché si annoia..o almeno in molti casi, è così.”

“Beh, ti sbagli, o meglio, almeno con me, posso assicurarti che non mi annoio assolutamente con te, anzi, mi piace passare il tempo in tua compagnia, sempre!”
Jack sorrise evidentemente felice e Adam si imbarazzò così tanto che dovette distogliere lo sguardo.

“Eppure ti vedo infelice..ti prego, dimmi cosa posso fare per renderti di nuovo felice.”
“Non dovresti essere così genuino nel dire quello che pensi, sai..dovresti filtrare di più i tuoi pensieri,molti potrebbero approfittarsene..o deriderti.”

“Non posso fare a meno di esprimermi spontaneamente con te, tu sei mio amico!”
Adam ne rimase colpito, un turbine di sentimenti contrastanti lo colse.

Solo un amico? Ma non espresse il pensiero ad alta voce.

“D’accordo…te lo dico…stavo pensando ai miei fratelli. Non ti preoccupare, loro non hanno fatto niente che non va! È solo che…mi mancano!”

Adam lo fissò e subito distolse lo sguardo. Jack aveva davvero un sorriso che scioglieva, con i raggi del sole era ancora più doloroso da guardare.
“Perché non sei andato con loro? Gabriel mi ha insegnato che bisogna stare vicino alle persone a cui si tiene.”

“La vita non è così facile..” disse Adam amaramente. “Non si può imporre la tua presenza a qualcuno..e io non volevo essere di peso ai miei fratelli, hanno già fatto tanto per me e io..” poi si voltò e con lo sguardo tremante, espresse finalmente le sue paure.

“Jack, io temo che…temo che non sarò mai alla loro altezza, del loro coraggio..e soprattutto, temo che non sarò mai all’altezza del loro amore!”
Jack rimase palesemente colpito.
“A…all’altezza?”

“Sono così coraggiosi, nobili! Hanno sacrificato più volte sé stessi, per salvare il mondo! Come posso io, il figlio rinnegato di John Winchester, essere all’altezza di tanta nobiltà? Non voglio che mi amano solo perché ho il loro stesso sangue..forse..forse gli ho fatto pena, per quello che ho passato, forse adesso che tutto è finito, si dimenticheranno di me e come biasimarli..io sono solo..”

“Uno stupido!!”
Adam si voltò verso il ragazzo, stupito di quell’aggettivo.
“Cosa?”

“Sam Winchester si è allontanato per un bel periodo di tempo, per starti vicino, ha rischiato una missione pericolosa per tirarti fuori dalla gabbia, estromettendo anche suo fratello, per quello che mi è stato raccontato, mai Sam ha messo qualcuno davanti a Dean, finora, MAI..”
“M-ma..lui..”

“Sei un ragazzo che è stato barbaramente ucciso da un mostro, poi sei resuscitato e hai reagito con una grande forza d’animo riguardo a questo, invece di rintanarti terrorizzato in un angolo, hai addirittura accettato di farti possedere da un angelo, poi sei caduto in una gabbia con il diavolo, quando avresti potuto uscire, non hai potuto, perché solo Sam poteva farlo, eppure tu non hai portato rancore, continuando a volergli bene e non hai portato rancore neanche a mio padre, anzi, fai amicizia con suo figlio, incoraggi i tuoi fratelli ad amarsi…e ti meravigli ancora se loro ti amano?

Adam era semplicemente commosso.
“Tu..non sai, cosa significa essere davvero non all’altezza…non sei come me..”

“Che cosa? Tu..non ti senti all’altezza?” Adam era semplicemente sconvolto. Come poteva una creatura talmente meravigliosa non sentirsi all'altezza?
Jack annuì.

“Io non sono né umano, né angelo, né diavolo. Sono un ibrido. Sono una creatura che non dovrebbe esistere. Sono la delusione per la mia gente, uno scarto..non merito la potenza degli angeli, non ne sono degno. Non è concesso per me nessun paradiso, forse neanche nessun amore.. tu sei speciale, Adam, io sono solo un reietto..non sono capace di farmi amare neanche dal mio migliore amico, altrimenti..dimmi, è stato tanto brutto baciarmi? Se è stato così disgustoso, io..vorrei chiederti scusa e pregarti di perdonare presto questo spiacevole ricordo dalla tua mente, se posso fare qualcosa per aiutarti a dimenticare, io vorrei..”

“Che diavolo stai dicendo? Io..baciarti..ti riferisci a…perché vorresti..che dimenticassi?” Adam aveva detto quelle frasi con grande fatica, in parte sconvolto in parte imbarazzato a morte che il suo amico avesse tirato fuori l'argomento.

Jack si strinse nelle spalle.

“Deve essere stato tanto brutto per te, hai detto che era solo per non sentirti escluso e non l’hai più rifatto..e io mi sento tanto in colpa, non mi ha mai baciato nessuno e io semplicemente non sapevo cosa dovevo fare capisci? Forse le mie labbra..sono disgustose, io non..”

“SMETTILA!! NON MI HA FATTO SCHIFO BACIARTI!”
Jack lo guardò stordito.
“Allora perché..non l’hai più rifatto?” chiese timidamente.

"M-Ma Jack, e-era imbarazzante e poi io credevo che...che TU non volessi più baciarmi!"

Jack sbattè gli occhi.

"E perchè mai?"

"P-perchè non hai mai più parlato dell'argomento? Dopo quel giorno hai fatto finta di nulla"

"Tu hai detto che l'hai fatto solo perchè lo stavano facendo tutti, mi hai già dato una risposta, cosa dovevo chiederti?"

"Oh, Jack! sei così ingenuo! Non capisci che l'ho detto solo per...lasciamo perdere! IO ti ho baciato e se era piaciuto a te, avresti dovuto farmelo capire."

"COSA? IOOO?Senti, non ne so molto in materia di baci..ma...se qualcuno prende l'iniziativa di baciarti e ti dice che lo fa solo perchè si baciano tutti.. e poi non lo fa più di colpo...a mio avviso si è pentito, perchè magari non vuole più farlo. E tu non l'hai più fatto! Credevo quindi che non ti fosse piaciuto baciarmi!"

“Ma certo che mi è piaciuto, ma non è questo il punto! Innanzitutto credevo di aver fatto qualcosa che tu non volevi e poi.. siamo due maschi!"

Jack lo guardò con tanto d'occhi.
"Anche i tuoi fratelli e i due angeli lo sono..."

Adam lo guardò imbarazzato.
"Solo perchè loro lo FANNO, non significa che tutti i maschi lo fanno..ma non ho intenzione di fare una lezione con te su..queste cose, tu...hai il potere di farmi sentire stupido." disse Adam, in effetti parlandone ora gli sembrava stupido classificare gli individui in base alla loro sessualità. " Senti, a scanso di equivoci te lo dico ora, mi è piaciuto MOLTO baciarti." sentì una grande ondata di caldo addosso. "Ma non è questo il punto. Non ci si può baciare così, solo perché ci si piace baciarsi..gli amici non..non si baciano in bocca, così tanto per fare. Bisogna provare..qualcosa di intenso. Io ti piaccio, Jack? Provi...dei sentimenti per me?”

“Certo che provo dei sentimenti per te.”

“Davvero? Come? Ne sei davvero sicuro sicuro? In che modo, dimmelo.” disse ancora avvicinandosi a lui. Molto vicino.
“Io..io non so..”

“Devi capire ancora molte cose su un rapporto di coppia.” disse Adam sorridendo.
Jack si rabbuiò.

“Un nephilim inutile come me non potrà mai capire NULLA. Se anche ci provassi, quello che capirei sarebbe tutto il contrario.”
Adam scosse la testa.
“Dammi la mano, e vieni qui con me.”

Lo portò davanti a una fontanella del parco.
“Guarda quest’acqua scorrere, sai cosa mi viene in mente quando la guardo? A te.”
“C.cosa? Perché?”

“Tu sei come quest’acqua, come l’acqua di una sorgente. Tu scorri..limpida, trasparente, la tua anima è fatta così..scorri e non ti preoccupi di non farlo, tu pensi di essere un abominio ma tu sei nato principalmente per scorrere, sei parte della natura e di quella più meravigliosa, perché sei un regalo della natura. Il frutto di un angelo e di un umano, tu sei la ragione per cui un giorno questa Terra potrà essere il giardino del bene grazie alla cooperazione tra angeli e umani. Tu..non ti rendi conto di quanto sei speciale..e adorabile. Tu sei la bontà.”

Gli occhi di Jack lacrimarono.
“Lo pensi veramente?”

“Io vorrei baciarti sempre e sono io che temo di non essere alla tua altezza, non credere MAI il contrario.”
Jack si avvicinò alle sue labbra.
“Se entrambi pensiamo di non essere all’altezza dell’altro, c’è una sola soluzione. Uno dei due deve baciare l’altro.”
“Lo penso anche io.”

“In questo caso la creatura superiore dovrebbe fare la prima mossa.”
“La creatura superiore dovrebbe concedere una tale grazia a un essere di più basso livello, una specie di concessione di quelle che concedevano i re ai loro sudditi. ”

“La creatura superiore potrebbe avere le ali spente e desiderare di sentirle di nuovo accese, grazie alla creatura di più basso livello queste ali potrebbero accendersi di nuovo, perché la creatura potrà pure essere di un livello inferiore…ma non meno meravigliosa…”
Allacciarono le loro labbra quasi contemporaneamente e Adam allacciò le braccia al collo di Jack.

Erano morbide, le labbra di Jack, pensava Adam, mentre erano adagiate sulle sue. Invitarle a dischiuderle fu semplice quasi come sciogliere il burro sulla tua lingua. La bocca di jack era morbida e malleabile sulla sua.

La bocca di Jack VOLEVA la sua e davvero non osava sperare in una simile fortuna, da tanto tempo che lo conosceva.
 
 

*

Dean e Sam guardavano il quadro che avevano scelto, adagiato sul letto e Sam notò un particolare curioso.
“Guarda Dean, i raggi del sole illuminano le bocche dei due fanciulli..”
Dean sorrise con tenerezza guardandolo.

“Credo non spetta a noi decidere se questi due ragazzi sono o saranno innamorati.”
“Vero..ma è un peccato sperarlo? Aldilà dell’orientamento, del sesso..che due ragazzi meravigliosi si amino a vicenda?”
“No, non è un peccato..” disse Dean, andandogli vicino , accarezzandogli i capelli e attirando la sua bocca in un bacio.

“Dean, Sam, volete muovervi? Siamo già in ritardo!”
Era la voce di Matt che li invitava a sbrigarsi, Sam spinse Dean via malamente per poi fare un grugnito di  insofferenza, attirandolo a sé ancora per baciarlo, facendo ridacchiare Dean.
 
 
 
*

“Jack…”
“Mmmm…”

Erano ancora lì, in quel parco a baciarsi, anche se quel bacio sembrava aver cristallizzato quell'attimo in un magico momento eterno.
Le mani di Jack erano seta attorno al suo collo.
Come nuvole.

“Non credevo..di poter raggiungere il paradiso, da vivo.” Disse, accarezzandolo ancora.
   
 
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