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Autore: Altair13Sirio    25/06/2021    6 recensioni
[Darling in the FranXX]
Mille anni di pace non bastano a far svanire il passato. Quando dalle profondità della terra emergono dei giganti antichi, Hachi e Nana capiscono che il futuro dell'umanità è nuovamente incerto e dovranno agire per proteggere il mondo che hanno aiutato a costruire.
Formata una squadra di nuovi Parasite, i due adulti metteranno a disposizione le loro conoscenze e la loro esperienza per guidarli verso la battaglia, ma non tutto sarà facile per la nuova squadra e i ricordi di vecchi amici ritorneranno a galla dopo tanto tempo.
"Non credo che il caso possa andare così lontano... Forse il destino... E' così e basta. E ora noi dobbiamo prenderci cura di quei ragazzi!"
Genere: Azione, Science-fiction, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
Capitoli:
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Il giorno della cerimonia era arrivato. I ragazzi avevano passato un'altra settimana nella loro normalità a cui si erano gradualmente aggiunti test sempre più specifici con gli Stridiosauri. L'idea era di fare abituare i Parasite il prima possibile alla connessione in modo da cominciare a lavorare seriamente sul loro addestramento; tuttavia, alcuni di loro facevano fatica a prendere il volo e i lavori procedevano quindi a rilento. In generale, i ragazzi erano ancora lontani dal poter raggiungere un buon equilibrio con i loro mezzi e cominciare a fare sul serio, ma avevano quel tanto che bastava per potersi considerare una squadra con delle fondamenta su cui ergere un piano, un futuro.
Adesso restava solo da farlo sapere al resto del mondo.
Si sarebbe trattato di una cerimonia ufficiale per dare notizie del loro lavoro alla popolazione; l'I.P.U. voleva dimostrare che qualcosa si era messo in moto e che l'umanità stava rispondendo alla minaccia. Non era un modo per mettere pressione ai ragazzi, anche se c'era il rischio che ciò accadesse.
Ai ragazzi non era chiesto nulla, solo di presenziare alla cerimonia mentre qualcuno parlava di loro alla nazione intera attraverso i microfoni e le telecamere. L’evento sarebbe stato trasmesso ovunque e probabilmente sarebbe diventato un momento cruciale per la storia dell’umanità, che da quel momento in poi si sarebbe affidata a quei dodici ragazzini sconosciuti, così come alle altre squadre sparse per il mondo.
Il modo in cui era strutturata la cerimonia serviva a garantire ai Parasite un'esperienza serena, in modo da non turbarli con aspettative eccessive, ma pochi minuti prima di salire sul palcoscenico da dove sarebbero stati presentati, tutti potevano riconoscere chiaramente i segnali dell’ansia.
La squadra era riunita in una saletta di attesa, vestiti con le uniformi da cerimonia tutte uguali, eleganti e inaspettatamente comode; ad eccezione di Kya e Kaoru, troppo spensierati per essere preoccupati, e di Yoshiki e Suzuko, che sembravano essere abituati a sopportare quel genere di pressione, nessuno riusciva a rilassarsi.
<< L’altro giorno ho visto un rospo nello stagno del parco. >> Disse a voce alta Rin, interrompendo di colpo il silenzio conturbante della saletta di attesa. Sentì il proprio respiro tremare mentre pronunciava quelle parole senza senso.
Gli sguardi appesantiti dall’emozione dei presenti si posarono su di lei, ma la ragazza li ignorò e continuò a parlare come se avesse un interlocutore invisibile di fronte a sé.
<< Era veramente grosso, pensavo che fosse una specie particolare perché sulla nuca aveva queste macchioline scure che spiccavano particolarmente sulla pelle marroncina, ma ripensandoci probabilmente era solo una rana molto vecchia… Credete che le rane possano mostrare i segni dell’età con macchie sulla pelle come noi? Tu hai mai visto una rana di quarant’anni Momo? Ho sentito che esistono alcuni esemplari che possono vivere così a lungo. >> Conscia di star parlando senza usare il cervello, alla fine del suo sproloquio Rin si girò a cercare un po' di sostegno da qualcuno. La sua compagna di posto era un po' perplessa da quella domanda e sembrava già parecchio agitata da parte sua, alle prese con l'acconciatura scelta per quella occasione e di cui si stava pentendo a causa di tutti quei riccioli che continuavano a caderle davanti alla faccia; la fissò trattenendo un sorriso nervoso, rendendosi conto che Rin la stesse fissando come se fosse trasparente, completamente stralunata.
<< Non ne so molto di rospi, ma non credo che possano vivere così tanto… >> Rispose senza sapere cosa dire.
Se fosse dipeso dalle due ragazze, quella conversazione si sarebbe spenta in fretta e i ragazzi avrebbero continuato a fremere in attesa di essere chiamati, ma invece Kaoru si intromise nel discorso con la sua inesauribile giovialità e riuscì a distogliere l'attenzione dall'attesa per un po'. << Io sì, io l’ho visto una volta! Si chiama rospo millenario, o qualcosa del genere, e si dice che sia una specie che si è sviluppata dopo che l’energia magmatica cominciò ad essere utilizzata dagli uomini. >>
<< Dici sul serio? >> Fece Rin con entusiasmo; quel velo che le era stato passato davanti agli occhi sembrò svanire e la ragazza tornò ad esprimere le emozioni, dimenticando per un secondo la cerimonia.
Kaoru sorrise divertito. << Sì, si dice che vivano anche fino a cinquecento anni! >>
Agli occhi pieni di meraviglia della ragazza si aggiunse un verso di incredulità mentre Suzuko si univa alla conversazione.
<< E’ proprio a causa dell’utilizzo dell’energia magmatica che è nata questa specie! >> Spiegò la biondina. << L’energia magmatica veniva utilizzata per rendere immortali gli umani del tempo, ma il suo largo impiego ne causò la lenta diffusione in natura. L'ecosistema subì diversi mutamenti, tra cui un estremo allungamento della vita per molte specie animali; anche se si tratta di un uso errato di quell'energia, è grazie a questo che molte di queste specie sono riuscite a non estinguersi anche dopo la desertificazione di gran parte del pianeta. Anche se… Non è sicuro se questi animali siano veramente immortali come lo erano gli umani del tempo. >>
Rin e Kaoru rimasero ad ascoltare meravigliati la spiegazione di Suzuko; nessuno dei due si aspettava che ne sapesse così tanto su quell’argomento.
<< Ci sono altre specie di animali immortali? >> Chiese Kaoru, lasciandosi trascinare dalla curiosità. Suzuko ne aveva fatto menzione, quindi si aspettava che conoscesse anche quella risposta.
La ragazza rispose alzando una mano con naturalezza. << Certo! Non li ricordo tutti, ma si tratta soprattutto di piccoli animali e qualche specie acquatica, mentre i grandi mammiferi sembrano aver subito meno la mutazione genetica… Sapete che esiste una specie di squalo che, senza mai essere venuta a contatto con l'energia magmatica, è comunque capace di vivere anche oltre i trecento anni? >>
<< Cosa? No, questa te la sei inventata! >>
I tre ragazzi investiti nella conversazione confabularono tra loro per un po’, prima di venire interrotti da Yoshiki. Il ragazzo, che sfoggiava la sua uniforme da cerimonia con estrema eleganza, sembrò quasi parlare tra sé e sé, ma si assicurò di farsi sentire dagli altri.
<< Certo che l’immortalità è veramente una cosa incredibile, eh? >> Disse tenendo le braccia incrociate, in attesa che gli altri gli rivolgessero la parola.
La discussione sugli squali che si era creata poco prima si spense rapidamente e gli sguardi conversero su di lui. Aveva una strana espressione sul viso, come se stesse pregustando già come rispondere alle eventuali reazioni degli altri.
<< Già! E pensare che l’umanità era riuscita a raggiungerla più di mille anni fa… >> Commentò Aki incuriosito sporgendosi dal proprio posto accanto a Rin.
<< E poi ha deciso di abbandonarla completamente… >> Disse Yoshiki con disappunto.
Il silenzio calò sulla stanza. I ragazzi non avevano ancora capito cosa volesse dire con quelle parole, ma molti ebbero una strana sensazione mentre il ragazzo attendeva una risposta, come un perscatore che aveva gettato l'esca.
<< Già, ma è stata una decisione unanime della popolazione… >> Rispose timidamente Aki. C’erano svariati motivi per cui l’umanità avesse deciso di abbandonare l’immortalità, e tra questi c’era il fatto che fosse necessaria l’estrazione dell’energia magmatica per poterla ottenere; mille anni fa, l’umanità aveva deciso di lasciare per sempre in pace gli Stridiosauri e la loro progenie, volendo ricostruire il proprio mondo con le proprie forze.
<< E poi che cosa te ne faresti dell’immortalità? Secondo me sarebbe solo una noia tremenda… >> Intervenne Suzuko polemica, tornando ad essere una delle voci principali in quel discorso.
<< Non la penso così… >> Rispose Yoshiki raddrizzando la schiena e tirando indietro la testa. << Pensateci: una vita senza fine per poter fare qualsiasi esperienza! Tutto il tempo necessario per ottenere qualsiasi cosa, raggiungere qualsiasi obiettivo… Io invidio molto la vita della gente di quel tempo. >>
Yoshiki parlò con entusiasmo e nei suoi occhi si poté vedere una scintilla di qualcosa di diverso dal solito in lui, ma nessuno sembrò condividere il suo pensiero e i ragazzi si limitarono a fissarlo straniti. Naho, in particolare, lo fissava perplessa; per qualche motivo le sembrò un'altra persona. Non condivideva quel pensiero, ma non era sicura di volerlo contraddire in quel momento.
<< Tutte le cose che hai elencato sono diventate solo un ricordo, quando fu scoperta l’energia magmatica. >> Rispose Suzuko, che diversamente dagli altri non si faceva problemi ad aprire bocca. << Con l’eternità a disposizione nessuno si impegnerebbe pienamente per raggiungere uno scopo, proprio perché non ci sarebbe motivo di avere fretta! >>
<< Non credo che si possa definire vita, quella che conducevano gli “Adulti” di un tempo. >> Intervenne dubbiosa Kya. Nessuno pensava neanche che stesse prestando ascolto, e invece si era fatta tutta seria.
<< Esatto! >> Continuò Suzuko mandando un rapido cenno alla compagna di squadra. << Continui a pensare che l’immortalità sia tanto grandiosa? >>
Yoshiki abbassò lo sguardo e incassò il colpo, ma mantenne la sua compostezza, proprio come ci si aspettava da lui. << In quella società il problema di fondo era chi governava. I VIRM lasciarono di proposito che l'umanità si impigrisse, in modo da non rappresentare una minaccia per i loro piani. Ma in un mondo dove tutto è perfettamente in ordine e le persone possono avere tutte le stesse possibilità per vivere, viaggiare, crescere e cambiare, tutto questo all'infinito, l'umanità potrebbe evolversi a una velocità pazzesca. Sarebbe la società ideale! >>
Yoshiki osservò per un momento i suoi compagni di squadra che riflettevano sulle sue parole e continuò:<< Non ditemi che non avete mai pensato che sarebbe stato meglio se le condizioni di vita di ognuno di noi fossero livellate; sì diciamo, alla pari. Nessuno dovrebbe ricorrere a sostegni e cose simili per vivere dignitosamente, non si creerebbero situazioni al limite per centinaia di persone… >>
Queste parole di Yoshiki colpirono indirettamente i due fratelli che si erano arruolati proprio per ottenere i sussidi economici per la loro famiglia, nonostante non ci fosse malizia nella sua voce, e li fecero sentire a disagio nella conversazione; assieme a loro, anche Momo si fece cupa improvvisamente. Suzuko stava per ribattere dicendo che non fosse una bella cosa da dire di fronte ai loro compagni, ma fu anticipata dall'intervento acceso di Kya, che si alzò dalla propria sedia e si avvicinò a grandi passi a quella di Yoshiki, dove il ragazzo rimase per tutto il tempo a fissarla con calma. Il modo in cui si mosse la ragazza fece pensare a tutti che lo avrebbe preso a pugni, ma quando gli fu davanti si limitò a guardarlo con aria assente.
<< E in questo “mondo perfetto” dove andrebbero a finire i sentimenti umani? >> Sussurrò a denti stretti. << Che fine farebbe l’amore? Che fine farebbe quel sentimento che spinge la gente a creare la vita? Che fine farebbe la famiglia, in un mondo dove solo la soddisfazione personale è perseguita? >>
Ora era lei a sembrare un'altra persona. La squadra osservò il modo in cui la loro compagna difese quella sua idea e rimasero in attesa di una qualsiasi reazione da Yoshiki, ma proprio quando la tensione tra i due ragazzi era arrivata al suo picco, la porta della saletta di attesa si aprì rivelando Nana che veniva a chiamare la squadra. Sorpresa di trovarsi davanti quella scena, chiese che cosa stesse succedendo ma nessuno le rispose.
Yoshiki non badò minimamente all'adulta appena entrata e assottigliò il proprio sguardo, risultando ancora più minaccioso del solito. << E’ solo un’idea… >> Disse con tono calmo, nonostante il suo volto. << Abbiamo tutti il diritto di averne. >>
Ci fu silenzio nella stanza. Gli altri ragazzi cercavano un modo per chiudere quella discussione in modo pacifico mentre alcuni mandavano delle occhiate di supplica a Nana, che assisteva basita a quello scambio tra i suoi alunni; solo Kya e Suzuko rimanevano a fissare ardentemente il loro compagno di squadra, entrambe decise a difendere i propri ideali. Sembrava che nessuno volesse fare o dire altro, ma in un certo senso la situazione non si voleva calmare. Fu allora che dalla porta sbucò anche Hachi, che sgridò i ragazzi con il suo solito fare brusco.
<< Che diavolo state combinando qua dentro?! >> Esclamò aprendo completamente la porta e infilandosi nella saletta, facendo sobbalzare tutti dallo spavento. Nana che era di fronte a lui si girò guardandolo sconcertata; si era accorta della sua presenza perché lui era stato dietro di lei tutto il tempo, ma non credeva che avrebbe gridato così forte una volta arrivato, facendole venire un tuffo al cuore.
Yoshiki approfittò di quell'occasione per alzarsi e dare un taglio a quella conversazione e Kya indietreggiò come se si aspettasse un attacco da un momento all'altro. << E' ora di andare in scena? >> Chiese sorridendo affabile, facendo finta di niente.
<< Non fare quella faccia! Stavate litigando in un momento simile, non è vero? >> Lo sgridò Hachi puntandogli un dito contro. Inaspettatamente, anche lui sembrava essere cambiato parecchio da un momento all'altro; di solito era estremamente pacato e anche quando impartiva gli ordini e sgridava i ragazzi non perdeva mai le staffe. Questo qua sembrava tutto un altro Hachi, e Nana sapeva perché: lui non lo avrebbe mai ammesso, ma quella cerimonia lo stava innervosendo parecchio!
Naho si alzò dalla propria sedia e si accostò al proprio partner, studiandone i movimenti per cercare di capire che cosa avesse di diverso quel giorno, e si voltò fugacemente a guardare Kya e Suzuko che continuavano a lanciare occhiate diffidenti nella sua direzione. Si scusò con lo sguardo, prima di tornare a fare attenzione a quello che dicevano gli adulti.
Suzuko incrociò le braccia con fare deluso e rimase a guardare la scena mentre Tetsuya la raggiungeva e le posava una mano sulla spalla. << Tutto bene? >> Le chiese cercando di aiutarla a distendere i nervi.
Lei si girò verso il proprio partner e sembrò guardare male anche lui per un momento, prima di tornare a concentrarsi sugli altri e borbottare:<< Ma che problema ha? >>
Non si riferiva solo a Yoshiki; era evidente che le parole del ragazzo avessero dato fastidio a Nakamura, ma la sua reazione le era sembrata eccessiva per quella conversazione. E cosa ancora più strana, ora che la sua attenzione si era allontanata da Ojizaki ed era stata avvicinata dal suo partner, Kya sembrava essere tornata la solita ragazza spensierata.
Kya mandò un sorriso rassicurante a Ryo, che voleva assicurarsi che stesse bene, e poi raggiunse Momo, la sua compagna di stanza, e le poggiò una mano sulla spalla che sembrò significare molto per entrambe mentre il resto del gruppo si compattava attorno agli istruttori.
<< Grazie. >> Mormorò questa quando incrociò lo sguardo gentile di Kya. L’altra le sorrise, poi la prese per mano e la invitò ad unirsi al resto della squadra per ascoltare le parole di Hachi e Nana.
La donna voleva parlare ai ragazzi con calma ma il suo partner continuava ad esigere spiegazioni su quello che fosse successo prima del loro arrivo, e allora decise di cacciarlo dalla stanza dicendogli di precederli. Una volta ristabilita la serenità, cambiò argomento. << La cerimonia sta per cominciare. Non abbiamo bisogno che vi facciate vedere così proprio ora, quando avremo finito potrete sistemare tutti i vostri problemi in santa pace, ma per il momento vi supplico di restare concentrati! >>
Yoshiki continuò a mantenere un'espressione impassibile e disse:<< Non c'è nessun problema. Stavamo solo chiacchierando. >> Era sicuramente il più bravo a fingere che non fosse successo niente, tanto da far dubitare a Suzuko che non fossero state lei e Kya a reagire eccessivamente.
Nana sospirò. La tensione cominciava a fare brutti scherzi anche a lei e non vedeva l'ora di potersi rilassare un poco dopo la cerimonia; fece segno ai ragazzi di avvicinarsi a lei e cominciò a spiegare:<< Come vi abbiamo già detto, si tratta solo di una formalità per far vedere alle persone che ci stiamo impegnando; durerà tutto pochi minuti e non dovrete fare assolutamente niente, quindi niente panico da palcoscenico! >>
Ci furono delle risatine in mezzo al gruppo e Nana cercò invano i loro autori, ma alla fine si limitò a squadrare con sospetto le teste dei ragazzi prima di continuare a parlare. << Quando avremo finito potremo tornare a Mistilteinn. Dopo di questo, non vi sarà più chiesto di apparire in pubblico in vesti ufficiali o quant'altro. So che siete spaventati, ma sarà tutto finito ancora prima che ve ne rendiate conto, e vi sentirete più liberi una volta finito! >> Poi batté le mani delicatamente e chiese:<< Avete ancora i nastri che vi abbiamo chiesto di conservare? >>
Alcuni ragazzi della squadra si rovistarono nelle tasche e tirarono fuori gli stessi nastri che Nana aveva legato ai loro polsi al loro primo incontro. Ryo lo aveva conservato senza pensarci, ma effettivamente ne aveva tenuto molta cura; per qualche motivo quel piccolo nastro gli dava una insolita sensazione di calore, come se fosse vivo.
<< Questi nastri sono solo un piccolo simbolo, ma credo che rappresentino molto bene lo spirito su cui si deve basare questa squadra. >> Disse Nana cominciando a legare assieme i polsi delle varie coppie. << Qualunque problema possa sorgere, siete tutti quanti assieme in questa storia e dovrete aiutarvi a risolverli a vicenda. >> Poi, quasi come se avesse capito cosa si fosse verificato prima del suo arrivo nella stanza, si rivolse a Yoshiki a cui aveva appena stretto il nastro al polso con quello di Naho, e mormorò:<< Capito, ragazzi? >>
Lui non rispose e le rivolse uno dei suoi sguardi freddi, quasi come se avesse di fronte un'estranea. Naho tentò di farsi più grossa e apparire meglio al fianco del suo alto compagno, mostrando la propria buona volontà e disciplina; non sapeva che cosa avesse per la mente Yoshiki in quel momento, che si era messo a discutere in quel modo così provocatorio con le loro compagne di squadra, ma lei sarebbe sempre stata pronta a reindirizzarlo sulla strada più giusta da seguire.
<< Giusto. >> Fece dal retro Aki, e sorrise a sua sorella mentre questa gli stringeva la mano dopo che Nana gli ebbe legato insieme i polsi. Le parole di Yoshiki li avevano intristiti, ma dovevano cercare di passare oltre ai modi – forse troppo bruschi – e capire che l'intento del ragazzo non era stato quello di ferire loro. << Dobbiamo imparare a comunicare dentro e fuori dagli Stridiosauri. >>
Ojizaki non sembrò fare caso a quelle parole, ma distolse lo sguardo in silenzio come se avesse compreso e per un momento anche Nana sembrò sollevata.
Con il cuore più leggero, la donna passò alle indicazioni riguardanti la cerimonia e decise di cominciare proprio dalla coppia di piloti dell'Anthurium. << Ojizaki, Fukuda: voi due andrete avanti per primi perché serve che ci sia qualcuno di tranquillo a guidare il gruppo. >>
Yoshiki non aveva nulla da obiettare e rispose rapidamente con sicurezza, ma la sua partner reagì come una molla quando capì che avrebbe dovuto uscire per prima davanti alle telecamere.
<< Perché proprio noi? >> Sbottò. << Io mi vergogno! >>
<< Ma sei sempre così calma e posata! >> Le rispose Nana incredula. << Non vorrai dirmi che stare al centro dell’attenzione ti mette un po’ di pressione? >>
Naho non rispose, ma dal suo sguardo trasmise un forte desiderio di non volerlo fare. Anche Nana lo capì e sospirò alzando la testa per cercare qualcun altro che fosse idoneo a fare da capofila.
<< Kondō? Tu e Sakei non avete di questi problemi, vero? >> Disse sorridendo verso il ragazzino e la sua compagna, che gli si era avvicinata in silenzio e che lo fece sobbalzare quando lui la notò. << Siete sempre così tranquilli alle interrogazioni! >>
Sta scherzando? Pensò Ryo, con ancora in mente le scene del suo sfogo, il primo giorno a Mistilteinn.
<< Non credo che funzionerà. >> Commentò Yoshiki con sdegno, guardando come Hoshi si fosse messo sulla difensiva. Nana si voltò a guardarlo con disappunto, chiedendosi perché avesse quella opinione dei suoi compagni, quindi si girò verso di loro per chiederglielo.
<< A dire il vero… Parlare di fronte a tutti a lezione è una cosa ben diversa da questo… >> Mormorò con imbarazzo Momo. << Non credo di sentirmi molto a mio agio ad andare avanti per prima davanti a tutta quella gente… >>
Hoshi annuì e si fece un po' indietro, fugando ogni dubbio su come la pensasse lui.
Nana si portò una mano alla guancia e borbottò sconfortata:<< E allora chi potrebbe essere adatto? >> Credeva che non sarebbe stato troppo difficile, ma sembrava che a nessuno dei ragazzi piacesse stare sotto ai riflettori. << Kya, Ryo, volete farlo voi? >>
<< Possiamo farlo noi! >> Prima che i due piloti dello Iustitia riuscissero a rispondere, una voce femminile intervenne con entusiasmo levando una mano in mezzo alle teste degli adolescenti nella stanza. Suzuko quasi scompariva in mezzo al gruppo, ma quando gli altri piloti si aprirono a ventaglio per lasciarle un po' di spazio la ragazza poté spiccare più che mai in mezzo a loro, mentre il suo partner appariva alquanto confuso.
Nana cercò con lo sguardo l'origine della voce e sorrise soddisfatta. << Finalmente qualcuno che ha le idee chiare! >> Commentò mentre la ragazza abbassava il braccio con un largo sorriso stampato in faccia.
La ragazza si girò un momento verso Kya, che la squadrava con un sopracciglio inarcato, e mormorò:<< Non vi dispiace, vero? >>
Questa si mise una mano sul fianco e sorrise. << Ma no, fai pure. Tanto questo fifone non ce l'avrebbe mai fatta! >> E diede un colpetto sulla fronte a Ryo, che agitò la testa istintivamente.
Suzuko annuì sorridente e tornò a rivolgersi al proprio partner. << Possiamo occuparcene, giusto? >> Gli disse fiduciosa. Il ragazzo esitò un momento prima di annuire con l'aria di chi non poteva proprio rifiutare.
<< In fondo si tratta solo di camminare davanti agli altri… >> Mormorò per convincersi a non cedere all'emozione.
Mentre Suzuko esultava per la risposta del partner, Nana sospirò sollevata, felice di aver finalmente trovato una soluzione, e continuò con le indicazioni:<< Esattamente! Dovrete solamente guidare la squadra fino al podio della cerimonia; poi non dovrete fare più niente e come sarete entrati potrete uscire in tutta calma. >>
<< Bene, abbiamo trovato i nostri rappresentanti… >> Commentò seccato Yoshiki, spostandosi un poco per andare a formare la fila.
Suzuko e Kya si voltarono contemporaneamente per fulminarlo con gli sguardi, ma lui non ci fece caso.
Nana controllò ancora una volta i nastri delle coppie, quindi fece mettere in fila i ragazzi davanti alla porta: aprifila Suzuko e Tetsuya, seguiti da Yoshiki e Naho; dietro di loro c’erano le coppie formate da Ryo e Kya, Aiko e Kaoru, Hoshi e Momo, e infine i due fratelli, sempre più in preda all'ansia nonostante dovessero rimanere in fondo al gruppo.
<< Siate rilassati, testa alta e… Sorridete. >> Disse Nana sistemando il colletto di Kaoru e fermandosi a dare un buffetto di incoraggiamento a Suzuko. << Il mondo vi aspetta. >>
Mentre diceva quello si fece da parte e aprì la porta per lasciare che i ragazzi uscissero. Non li spinse ad andare, aspettò che fossero pronti da soli e allora la aprifila si voltò nuovamente verso il suo compagno per mandargli un cenno deciso, prima di avanzare insieme verso l'uscita.
I ragazzi uscirono poco per volta dalla stanza e seguirono un corridoio vuoto che li portò all'aperto, fin sul palco di una piccola arena ampia e circondata da gradinate, dove accanto a un podio munito di microfono li attendeva Hachi, ora visibilmente più rilassato. Furono assaliti dall'ansia quando videro gli spalti gremiti di persone, quasi fossero a uno spettacolo e si aspettassero che i ragazzi danzassero per loro, ma nonostante l'emozione Suzuko e Tetsuya riuscirono ad andare avanti senza incespicare o fermarsi, permettendo al resto della squadra di seguirli senza problemi. Ognuno aveva pensieri diversi mentre sfilavano di fronte a quelle persone: c’era chi voleva concentrarsi solo sul fare una buona impressione e mostrare tutto il suo valore, chi sperava che quella cerimonia passasse presto e chi alla cerimonia non ci pensava affatto, e aveva la mente fissa al futuro, alla missione che avrebbero dovuto affrontare.
 
*
 
La cerimonia passò come da programma e senza scossoni. Quando fu tutto finito, i ragazzi si resero conto di quanto semplice fosse in realtà e risero ripensando alla tensione che li aveva assaliti, impedendogli persino di accettare di sfilare per primi sul palco. Erano state utilizzate un sacco di parole grosse come “difensori del pianeta” e “futuro dell’umanità”, ma i ragazzi preferirono non pensarci troppo; gli era stato detto di non preoccuparsi troppo di quello che sarebbe successo alla cerimonia, però ciò che avevano sentito li aveva inevitabilmente colpiti, pur senza accorgersene, e le mille attenzioni del pubblico e della stampa presenti non avevano fatto altro che mettere ancora più significato in quello che stavano facendo. Quella cerimonia fece capire ai ragazzi non solo l'importanza della loro missione, ma anche il peso della speranza che tutti riponevano in loro, e non tutti furono rinvigoriti da questa sensazione.
Le parole pronunciate dagli annunciatori della cerimonia non dovevano farli abbattere, aveva detto Hachi, che appena conclusa la cerimonia era tornato impassibile, ma rilassato:<< Il vostro valore verrà fuori più avanti, quando imparerete a pensare come una squadra, e vi renderete conto del vostro potenziale come piloti. Adesso è normale avere paura del futuro, quando ancora avete a malapena provato a stabilire una connessione con i vostri partner. >>
Quindi la fiducia in sé stessi sarebbe arrivata più avanti, quando si sarebbero abituati a pilotare assieme e a fare squadra… Ma ciò che preoccupava alcuni dei Parasite erano le questioni in sospeso di cui i coordinatori non sapevano nulla, come il segreto di Aki e Rin, che pur avendo rivelato le proprie identità ai loro compagni di squadra temevano ancora ripercussioni nel caso Hachi e Nana dovessero venire a conoscenza della verità, o la segreta avversione di Hoshi nei confronti della propria partner, e le frequenti accuse di Yoshiki verso di lui e, più raramente come era successo prima della cerimonia, discussioni iniziate apparentemente solo per mettere zizzania. Era possibile avvertire la tensione nel loro gruppo, nonostante stessero imparando a convivere, e per certi versi era comprensibile visto il peso che gravava su di loro e che con quell'ultima giornata si era fatto molto più grande. Tuttavia la squadra non poteva permettersi che nascessero incomprensioni o antipatie all'interno del gruppo, specialmente così presto.
E così ognuno lasciò la cerimonia con un pensiero diverso, così come ci erano arrivati: per Hoshi era la rassegnazione di aver perso l’ultima occasione di togliersi da quel pasticcio; difficilmente, dopo l’ufficializzazione davanti a tutto il mondo, gli sarebbe stato permesso di fare un passo indietro e tornare a casa. E il pensiero che da quel momento avrebbe dovuto abituarsi a passare sempre più tempo con la sua partner gli provocava una forte angoscia.
Dall’altra parte, Momo era divorata dai dubbi: il ragazzo non aveva fatto che ignorarla da quando si erano conosciuti. Certo, Hoshi era sempre stato gentile nei suoi confronti anche se un po' goffo, ma sin dall'inizio lei aveva avvertito una barriera tra di loro e tutti i suoi sforzi di colmare quella distanza si erano rivelati inutili. Anche durante la cerimonia le era sembrato che Hoshi tentasse di evitarla, e lì erano stati uno a fianco dell'altra per tutto il tempo! Lei voleva poter costruire un legame forte e sano con il proprio partner; ma come poteva essere sicura di quello che stava facendo, se ogni tentativo sembrava solamente allontanarlo da lei?
Anche i due piloti dell’Anthurium stavano attraversando un momento di crisi, o almeno questo era quello che pensava Naho: la ragazza aveva avuto molti dubbi sul proprio partner dopo la discussione che aveva avuto con Kya e Suzuko prima della cerimonia; lei non aveva avuto alcuna esitazione nel fidarsi di lui sin dall'inizio ed era sicura di avere molto in comune con quel ragazzo, però il modo in cui avevano reagito le sue compagne di squadra, e in particolare Kya, le aveva fatto pensare che ci sarebbe potuto essere qualche problema con lui e temeva che quella cosa, se lasciata ignorata, potesse avere sviluppi negativi nel formarsi di legami di amicizia e fiducia all'interno della squadra. Yoshiki, però, non ci pensava minimamente.
Le stesse ragazze con cui aveva discusso avevano metabolizzato diversamente l’accaduto: Kya si era gradualmente dimenticata dell’arrabbiatura provocata dal comportamento irritante del ragazzo e si era concentrata sulla cerimonia, mentre Suzuko aveva continuato a riflettere sul perché Yoshiki la pensasse a quel modo, e si era interrogata su quale fosse il modo migliore per affrontare nuovamente quella tematica e per chiarire le loro divergenze.
I loro rispettivi partner erano stati colpiti di riflesso dalla lite avvenuta prima della cerimonia: Ryo aveva temuto per tutto il tempo che quella cosa potesse avere un effetto negativo sull’umore di Kya, ma le sue preoccupazioni svanirono presto quando vide il comportamento della sua amica durante la cerimonia, mentre Tetsuya aveva provato un certo imbarazzo a ritrovarsi in mezzo a due fuochi; la sua partner e il ragazzo con cui – fino ad ora – aveva legato di più avevano litigato su una cosa apparentemente di poco conto, ma dai toni che si erano levati era chiaro come entrambi fossero determinati a far valere la propria opinione. Lui non avrebbe mai voluto intromettersi in liti all'interno della squadra, ma essendo proprio quelle due persone ad essere coinvolte temeva che avrebbe potuto essere chiamato in causa presto o tardi, se le cose non si fossero risolte in modo pacifico.
Chi non si era fatto distrarre dal comportamento di Yoshiki era Kaoru, troppo distratto e poco interessato a discutere come gli altri; neanche la cerimonia lo aveva preoccupato più di tanto, quanto invece la paura di mettersi in imbarazzo proprio di fronte ad Aiko in quella situazione così tesa. Soprattutto, non avrebbe voluto farla preoccupare più di quanto già non fosse, visto che gli era stato facile notare quanto la ragazza fosse tesa prima e durante la cerimonia, così come anche alla fine della giornata, quando l'ansia di non deludere le aspettative si era insinuata in lei; Aiko aveva una paura matta di non essere in grado di pilotare con il suo partner, e la sua ansia cresceva a causa della sua timidezza, che le impediva di entrare in sintonia con lui.
La coppia di fratelli Aki e Rin era riuscita a superare la paura di mettersi in mostra, grazie alla forza di entrambi, ma dopo aver ascoltato le parole di Hachi e Nana sul palco avevano cominciato a rendersi conto del fatto che non avrebbero potuto continuare a lungo a tenere nascoste le proprie identità; ora che il mondo intero li aveva visti, prima o poi qualcuno avrebbe notato la loro somiglianza estrema, avrebbero cominciato a circolare voci che sarebbero eventualmente arrivate alle orecchie di Hachi e Nana, oppure loro due si sarebbero traditi in qualche modo di fronte agli adulti, e più a lungo avrebbero tirato avanti quella storia, più sarebbe stato difficile uscirne.
Alla sera i ragazzi erano esausti; non si trattava di una stanchezza fisica come la sera del loro primo test con gli Stridiosauri, questa era una stanchezza mentale dovuta alle migliaia di pensieri che li avevano assillati dopo quella cerimonia. L'atmosfera non era delle migliori perché ognuno si era fatto pensieroso a modo suo e tutti avrebbero solo voluto andare a riposare; il vero problema adesso era che i giovani piloti comprendevano meglio il peso di ciò che erano andati a fare. Molti dei ragazzi che si erano iscritti al programma di arruolamento lo avevano fatto a cuor leggero, senza pensare veramente a quanto fosse seria la scelta che stavano compiendo, principalmente perché le probabilità di essere scelti erano veramente scarse. Adesso però lì c'erano loro, erano stati scelti tra centinaia di candidati, erano i "difensori della terra".
Nessuno aveva mai veramente pensato a cosa significassero quelle parole, ora capivano che in quella storia c'era molto di più che seguire i propri sogni o formare nuove amicizie. I ragazzi si sarebbero trasformati in guerrieri, avrebbero affrontato numerosi pericoli e avrebbero dovuto farlo insieme.
Alcuni di loro avevano paura, ma quasi tutti erano fiduciosi che le cose sarebbero andate bene. Prima, però, bisognava assicurarsi che tutto fosse in ordine.
   
 
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