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Autore: cioco_93    26/06/2021    1 recensioni
L'amore arriva quando meno te l'aspetti, anche quando la persona che scegli era l'ultima che avresti mai pensato di amare, ed era quello che era successo a Damon ed Elena. Due ragazzi, un amore che sapeva di eterno e poi una chiamata, che ha messo la parola fine a tutto, senza un reale motivo. Dieci anni dopo Elena scoprirà che non è facile dimenticare chi ti ha spezzato il cuore e che l’odio è pur sempre un sentimento, che può facilmente tornare a esser ciò che ti fa sentire viva. In una FF ispirata all'universo di Suits, tra cause legali e passione, una nuova storia Delena.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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11. The Ball

6 maggio 2008, Casa Salvatore, camera di Damon, Mystic Falls

Se c’era una cosa, che nonostante fossero oramai una coppia consolidata, non avevano smesso di fare Damon ed Elena, erano le ripetizioni di fisica. Loro due potevano amarsi, ma l’amore della mora per la materia continuava a esser inesistente.
Così ogni mercoledì, come accadeva da mesi, Elena si rifugiava in camera di Damon solo ed esclusivamente per studiare.
- Ok, direi che è il momento dell’interrogazione – proclamò il ragazzo chiudendo il libro della fidanzata.
- Ma non abbiamo ancora finito di ripassare l’ultimo capitolo – gli fece notare in disaccordo lei.
- Meglio, ti farò domande solo sui primi tre capitoli, così non potrai usare la scusa che hai assimilato troppe nozioni in una volta per ricordartele tutte – commentò lui divertito.
Elena sbuffò, e come sua consuetudine si alzò dal letto e si posizionò in piedi al centro della stanza.
- Vai – disse lei sicura di se.
- La temperatura di ebollizione dell'acqua a 3000 metri di altitudine rispetto a quella del livello del mare è maggiore, minore o uguale.? – iniziò a interrogarla il moro.
- Minore – affermò la ragazza. Questo quesito era semplice anche per lei.
- Perfetto, andiamo avanti. L'isotopo carbonio-14 (14C) ha una semivita di 5760 anni. Dopo 17.280 anni la sua radioattività iniziale sarà ridotta a quanto.? – continuò con le domande lui.
- Dovrebbe esser un ottavo – rispose tentennante Elena.
- Giusto, stai andando bene visto.? – la rassicurò il ragazzo.
- Si bhè, vediamo le prossime domande – lo spronò la mora.
- Cosa afferma la prima legge di Newton.? -le domandò quindi il moro.
- Che un corpo non soggetto a forze esterne permane nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme – replicò la ragazza sicura di se, oramai totalmente immersa nella materia.
- Ottimo, passiamo alla prossimo quesito: tra poco più di due settimane ci sarà il ballo di fine anno per i Junior e i Senior della scuola. Mi faresti l’onore di essere la mia accompagnatrice.? – le chiese lui serio, come se ancora stessero parlando di fisica.
- Come scusa.? – domandò cascando giù dal pero la mora.
- Ho chiesto se mi faresti l’onore di venire al ballo con me – le ripeté Damon, divertito dalla reazione della ragazza.
- Tu odi i balli – gli fece notare subito lei, ancora fissa in piedi davanti al letto.
- Si bhè, ma questo è il mio ultimo anno, e so che per una ragazza è importante…- iniziò a spiegare lui con non chalance, quando non poté più finire la frase, essendo che Elena si era finalmente smossa dalla sua postazione, per fiondarsi su di lui e le sue labbra.
- Lo devo prendere come un si.? – domandò a quel punto il ragazzo ridente non appena la mora si stacco da lui.
- Prendilo come un gigantesco si – specificò lei con il sorriso più bello che lui le avesse mai visto.

Presente

- Comunque non è giusto, entro l’anno prossimo convinco Enzo a cambiare il suo studio Legale, così anch’io potrò venire al vostro evento – commentò Bonnie seduta sul mio letto.
- Io te l’ho detto di imbucarti lo stesso, avrei detto che sei tu il mio più uno – le feci notare divertita.
Era finalmente arrivata la serata della grande festa annuale dello studio. Liam sarebbe passato a prendermi in mezz’ora, mentre io finivo di prepararmi in compagnia di Bonnie.
Erano state giornate tranquille, fatte di lavoro e serate a cena con i miei amici o con Liam.
Damon e io avevamo smesso ufficialmente di rivolgerci parola, e caso volle che Wesley Maxfield, socio senior dello studio, aveva richiesto a Rick ed Hayley di poter sfruttarmi come associata per un caso complesso che gli era capitato tra le mani, essendo che il suo associato era a casa con una brutta bronchite, e lui voleva qualcuno di sveglio al suo fianco.
Insomma, stava andando tutto bene, per così dire.
- Lo so, lo so, ma mi sarebbe spiaciuto per Liam. Infondo vi frequentate da settimane, mi sembra giusto che sia lui ad accompagnarti – rispose con un sospiro la ragazza.
- Vero, ma non preoccuparti, rimarrai sempre la mia spalla numero uno per questi eventi – la presi in giro mentre uscivo dalla cabina armadio – che ne dici.? – domandai a seguire mostrandomi finalmente pronta.
- Dio mio sei un incanto – commentò entusiasta la mora.
- Per fortuna, con quel che mi è costato questo Versace – risposi divertita. Era un abito azzurro, con dei ricami sul corsetto che variavano dal blu all’argento. La parte superiore sembrava quasi mi fosse disegnata addosso, mentre la gonna scendeva morbida, con tanto di spacco laterale e strascico.
- Secondo me, più di una persona si sentirà male a vederti così – disse d’un tratto la ragazza destandomi dal guardarmi allo specchio.
- Smettila – la ripresi subito, sapendo a chi si stesse riferendo – ci sarà anche la sua fidanzata – aggiunsi con un pesante sospiro. Avevo intravisto Rose qualche giorno prima in ufficio. Fortunatamente ero di fretta, quindi non mi ero potuto fermare a parlare, ma quel “grazie” detto sorridente, come a farmi capire che Damon fosse tornato a esser il suo fidanzato ideale, mi aveva ucciso.
Fortunatamente il mio telefono iniziò a squillare chiudendo i discorsi, e in poco più di 5 minuti ero giù a incontrare Liam. La macchina di servizio era già pronta ad aspettarci e per le 18.30 in punto ci ritrovammo davanti all’ingresso dell’esclusivo Equinox Hotel Hudson Yards.
Seguimmo le indicazioni e in men che non si dica eravamo nella sala dell’evento. Il posto era già gremito di persone.
- Te l’ho già detto che sei bellissima.? – mi chiese gentile Liam rubandomi un bacio sulla guancia.
- Si, ma puoi ripeterlo quanto vuoi – risposi divertita io, quando, nemmeno a farlo apposta, esattamente a pochi passi da me, non potei che incrociare lo sguardo di Damon. Era di ghiaccio.
- Elena eccoti – mi destò Caroline apparendo dal nulla.
- Ciao Care – la salutai con un abbraccio.
- Tu devi essere il famoso Liam – proclamò la ragazza distaccandosi da me e porgendoli la mano.
- E tu l’inimitabile Caroline – affermò lui stringendogliela.
- Vedo che Elena ti ha addestrato bene su come far colpo sulle sue amiche – lo prese in giro lei sorridente.
- Volevo fargli fare bella figura – mi aggiunsi al suo scherzare – Il tuo splendido fidanzato dov’è invece.? – domandai poi cercando Klaus tra la folla.
- Al bancone a recuperare qualcosa di più forte dello champagne – spiegò lei alzando gli occhi al cielo.
- Credo che seguirò l’esempio del mio capo – commentò Liam – mi accompagni.? – aggiunse poi gentile rivolgendosi a me, e non potei che acconsentire, soprattutto per scappare dallo sguardo di Damon che non dava cenno di smetterla di esser rivolto sulla sottoscritta. Lo sentivo dentro.

Una volta al bancone del bar, mentre sorseggiavo dell’ottimo champagne, ebbi modo di scambiare quattro chiacchiere con Hayley e Alaric, congratulandomi per la magnifica festa che avevano organizzato e conobbi ufficialmente anche Jo, la fidanzata di Rick ed Elijah Mikealson, marito di Hayley e soprattutto fratello di Klaus.
Era una serata davvero interessante. Ebbi l’opportunità di conoscere e parlare con alcuni dei nostri maggior clienti, mi divertì con Lexi e Care, le quali finalmente riuscì a far conoscere, a commentare alcuni degli abiti che ci sfilarono davanti e soprattutto per la maggior parte del tempo mi tenni lontano dalla coppia Damon/Rose.
Non volevo fare la maleducata con la fidanzata della mio ex, soprattutto perché sembrava davvero una donna squisita, ma se volevo superare indenne la serata, era la miglior cosa che potessi fare.
I guai iniziarono a metà serata, non troppo tempo prima del discorso dei soci titolari, quando Liam mi trascinò a ballare.
- Che ne dici Miami.? – mi domandò d’un tratto Liam mentre ondeggiavamo sulla pista.
- Per cosa.? – replicai non capendo a cosa si riferisse.
- Per la nostra fuga romantica. Il nostro progetto – mi spiegò lui dolcemente.
- Il nostro progetto – ripetei sorridendo alle sue parole.
- Già… sai io non sono mai stato uno romantico o pianificatore, ma adesso guardandoti…cavoli, mi vengo in mente tanti di quei progetti – mi iniziò a raccontare sognante lui – Non ti spaventare – aggiunse a seguire preoccupato.
- No, per niente – replicai invece guardandolo amorevole io. Infondo era una cosa bella. Conoscere qualcuno, uscirci, pianificare il futuro. Io lo volevo.
- Davvero.? – mi chiese incredulo e felice lui.
- No, tu hai dei progetti – gli risposi sorridendo sincera guardandolo negli occhi.
- Ho dei progetti – ripeté lui allegro, per poi stringermi a se maggiormente e lì fu l’inizio della fine.
Alzai lo sguardo, come se mi sentissi osservata, e ovviamente ci avevo visto giusto. Qualche coppia più là, in mezzo alla pista, Damon ballava abbracciato a Rose, ma nonostante questo i suoi occhi di ghiaccio era puntati su di me, come se volessero sapere, come se volessero capire, perché io ero li in mezzo la pista, a sorridere con un ragazzo, come se nulla fosse.
Fu in quel momento che capì. Erano belle e rincuoranti le parole di Liam. Erano tutto ciò che avrei desiderato per il mio futuro, ma avevano il grande difetto di esser state pronunciate dalla persona sbagliata.
- Hej, stai bene.? – mi domandò preoccupato Liam quando d’un tratto mi distaccai da lui.
- Si, è che…è che fa caldo, mi manca l’aria – iniziai ad annaspare – Io vado a darmi una rifrescata al viso, torno subito – aggiunsi poi sinceramente in difficoltà.
- Ti accompagno – si propose gentile lui.
- Tranquillo, faccio da sola – replicai immediatamente, e in men che non si dica corsi via dalla pista da ballo e dal salone principale dell’evento.
Fui incredula quando sentì dei passi poco distanti da me che mi seguivano, ma lo fui ancora di più quando il mio inseguitore tentò perfino di fermarmi.
- Elena – mi richiamò Damon, seguendomi per i corridoi.
- Lasciami in pace – replicai immediatamente entrando nella prima porta aperta che trovai, per ritrovarmi in una stanza che aveva l’aria di sembrare una classica sala congressi d’Hotel.
- Elena…- mi richiamò nuovamente il moro seguendomi nella sala.
- Voglio stare da sola... – affermai sospirando pesantemente.
- Volevo sapere se stai bene.. – disse lui, come se fosse una cosa normale. Come se avessimo un rapporto per il quale poteva preoccuparsi me.
- No, non sto per niente bene... – iniziai a inveire a quel punto - Ok?! Sei soddisfatto? Io non sto bene, perché tu ti stai per sposare e mi hai dato della puttana! Abbiamo deciso di non lavorare più insieme e tu non fai che guardarmi... Smettila di guardarmi! – gli urlai ancora.
- Io non ti guardo... Non è vero che ti guardo... – commentò lui come se stesse cercando di autoconvincersi.
- Tu non fai che guardarmi, non fai che osservarmi – li feci notare fuori di me - e Liam ha dei progetti e a me piace Liam, è perfetto per me... Io sto provando davvero ad essere felice, ma non posso respirare, non posso respirare, se tu mi guardi in quel modo, quindi smettila... – dissi oramai quasi con toni supplichevoli, come a chiedergli di lasciarmi libera dal suo fantasma.
- Tu credi che io lo faccia apposta.? – mi domandò a quel punto retorico, ma con toni arrabbiati Damon - Credi che non preferirei guardare la mia fidanzata? Io sto per sposarmi, ho delle responsabilità, ma lei non mi fa perdere il controllo. Non mi rende impossibile tutto quello che faccio! Non mi fa venire il mal di stomaco se penso che un tipo che è stato nostro testimone l'ha sfiorata con le sue mani!!! Io farei qualsiasi cosa, per non guardarti più... – confessò estenuato a pochi centimetri dal mio viso.
- Se solo non avessimo scelto tutti e due lo stesso studio, se solo il destino… – sussurrai cercando una qualsivoglia soluzione a quella situazione facendo un passo indietro da lui e abbassando lo sguardo.
- Smettila Elena.! – mi riprese lui - Ti ho appena confessato che mi fai impazzire, che vorrei fossi solo mia, che non riesco a provare lo stesso per la donna che dovrei sposare, e tu cerchi d’incolpare il fato.! – commentò incredulo.
- Vuoi che incolpi te.? Facile, ecco. Hai sbagliato Damon, di nuovo – proclami nuovamente fuori di me.
- Grazie – rispose lui allargando le braccia.
- Mi hai messa nella posizione ti farti entrare nella mia vita, di nuovo – iniziai a urlarli contro spintonandolo - Di dover starti vicino, di nuovo. Mi hai chiesto di lavorare con te, di rinnegare e farmi passare tutto l’odio che avevo nei tuoi confronti per ritrovarmi a volerti accanto, di nuovo. Perché la verità è che ancora ti amo – confessai incredula delle mie stesse parole.
- E allora smetti di amarmi.! – sbraitò lui, come se fossi solo io il problema.
- Non ci riesco – replicai sempre più furiosa – Pensi che non lo desideri.? Pensi che tutto l’odio riversato nei tuoi confronti per 10 dannati anni non fosse per dimenticarti.? – domandai poi calmando i toni guardandolo fissa negli occhi.
Nessuno dei due inizialmente ruppe quello scambio di sguardi, ma dopo le mie parole calò incredibilmente il silenzio. Mi diede da pensare che era arrivato finalmente il momento per andarmene, ma giusto quando decisi di dargli le spalle e fuggire da quella situazione, Damon mi prese per un braccio, mi rigirò a se, e con tutta la foga del mondo mi baciò.
Non so come descrivere quel bacio.
Rabbia, amore, passione, odio, rancore, rimorso… quel bacio era tutto quello e forse anche di più, ma giusto quando ci stavamo per spingere oltre, ritornai in me.
Mi staccai bruscamente, gli tirai uno schiaffo ben piazzato e scappai via da quella maledetta sala.
Mi rifugiai inizialmente in bagno, per cercare di ridarmi un tono e sistemarmi velocemente, e dopo di che tornai all’evento come se nulla fosse alla ricerca di Liam.
Ovviamente nulla andò secondo i piani: non appena misi piede nel salone principale venni intercetta dall’ultima persona al mondo alla quale avrei voluto rivolgere parola in quel momento.
- Elena scusa, ho visto che arrivavi dai bagni, hai visto per caso Damon.? – mi domandò gentile braccandomi Rose.
- No, mi spiace – risposi frettolosamente – magari è già uscito e si sarà diretto a prendere un bourbon al bancone – ipotizzai falsamente su due piedi – ora scusa, devo raggiungere il mio fidanzato – aggiunsi indicando Liam che distava poco più avanti in compagnia di Care, Lexi e Klaus.
Mi dileguai più velocemente possibile dalla donna e raggiunsi tesa come una corda di violino i miei amici, giusto in tempo per vedere Hayley e Alaric salire sul piccolo palco allestito infondo alla sala, per fare il loro discorso.
- Eccoti, pensavo fossi stata rapita in quei bagni – esordì Liam non appena gli fui vicina.
- Si scusa, ho incontrato una cliente e ci siamo fermate a chiacchierare – mentì spudoratamente, cosa a cui lui credette facilmente, ma non Caroline ovviamente.
- Te la posso rubare un’istante.? – domandò lei gentile con il sorriso più finto che le potesse uscire, e senza aspettare risposta, mi trascinò poco più avanti.
- Dove diamine eri.? – m’interrogò immediatamente lei.
- In bagno – replicai veloce.
- Elena non prendermi in giro, sei sparita quasi venti minuti fa, e caso vuole che pure Rose vagava da sola per la sala senza il suo accompagnatore – mi fece notare immediatamente.
- Ok, è successo un casino, ma ne parliamo dopo – tagliai corto con lo sguardo totalmente in panico.
- Elena – mi riprese severa la bionda.
- Care, davvero, dopo, giuro – la supplicai.
La ragazza acconsentì suo malgrado e dopo pochi istanti eravamo di nuovo in presenza dei nostri ragazzi ad ascoltare le parole dei soci titolari.
Sorridevo, ero aggrappata al braccio di Liam come se nulla fosse, ma dentro stavo urlando.
Damon aveva confessato di volermi sua. Io gli avevo gridato di amarlo e di non essere capace di smettere. Lui mi aveva baciata.
Tutto quello era troppo.
Quando sentì gli applausi che sancivano la fine delle parole di Rick e Hayley, finsi di non sentirmi bene. Mi scusai con Liam, ma gli raccontai che avevo davvero bisogno di tornare a casa e Caroline colse la palla al balzo proponendosi di riaccompagnarmi lei.
Ovviamente il ragazzo fu stranito di tale comportamento, ma fortunatamente Klaus aveva intuito che ci fosse qualcosa che non andava, quindi decise di intromettersi nella conversazione e convincere Liam di rimanere alla festa in sua compagnia, anche per parlare di lavoro e dei suoi obbiettivi nell’azienda gestita dai Mikealson.
Non chiamai nemmeno l’auto di servizio, prendemmo direttamente il primo Taxi sotto l’hotel e in men che non si dica eravamo al mio appartamento.
Ero sconvolta e non spiaccicai parola per tutto il tragitto.
Solo quando arrivammo a casa, e togliemmo entrambe quei maledetti tacchi, iniziai a raccontare tutto quello che era successo a Care, seduta sul divano davanti a una bottiglia di vodka.
Quella sera il vino non sarebbe bastato.
- Elena cosa vuol dire tutto questo.? – mi domandò, quando finì di parlare, la bionda.
- Si sta per sposare Care. Non ha mai parlato di lasciare la sua fidanzata. Ha solo detto che mi vuole, che lo faccio uscire di testa, ma non ha mai detto di voler scegliere me – gli feci notare prendendo un sorso dalla bottiglia. Quella cosa era maledettamente forte e disgustosa, ma avevo bisogno di annebbiare i miei pensieri.
- Posso esser sincera.? – mi chiese a quel punto lei.
- Come se non lo fossi mai – replicai con sarcasmo. Si potevano dire tante cose di Caroline, ma non che non ti dicesse qualsiasi cosa le passasse per la testa.
- Io non sono mai stata fan di Damon, ok.? Credo che questo lo sappiano anche i muri di qualsiasi città dello stato in cui noi siamo passate. Non mi è mai piaciuto, ma l’ho accettato quando stavate insieme e ho iniziato a odiarlo con tutta me stessa quando ti ha spezzato il cuore e ha ferito Bonnie – iniziò a spiegarmi la ragazza.
- Care, non vorrei dire, ma non mi stai dicendo nulla di nuovo o che mi faccia sentire meglio – la interruppi, procurandomi un suo sguardo severo.
- Era un preambolo, non è questo il punto – riprese parola – Stavo dicendo, io non l’ho mai apprezzato, ma ho sempre invidiato il modo in cui lui ti guardava. Era qualcosa di indescrivibile e carico di un amore inimmaginabile. Quando lui ti ha lasciato, tu hai deciso di odiarlo, e forse a una certa il tuo odio era anche veritiero, ma non hai smesso di amarlo. Non sei più riuscita ad avere una relazione stabile dopo di lui, eppure sei uscita con ragazzi di tutti i generi, ma bastavano poche settimane perché tu ti stufassi e andassi oltre. Ora c’è Liam, e io credo davvero sia un ragazzo per bene, ma credo anche che l’unica motivazione per cui stia durando sia per avere una scappatoia da Damon e questo non è giusto. Ne per lui, ne tanto meno per te – continuò a spiegare la mia amica, ma io ero mi ero totalmente persa nel suo discorso.
- Cosa stai cercando di dirmi.? – le domandai a quel punto totalmente confusa.
- Ho rivisto Damon per la prima volta dopo dieci anni il giorno del compleanno di Enzo al The River. Era una situazione assurda e imbarazzante, ma lui aveva ancora quello stesso maledetto sguardo – affermò prendendomi la mano – e tu Elena, dopo dieci anni stai bevendo una bottiglia di vodka per colpa sua, in un vestito da migliaia di dollari. Questo vuol dire solo una cosa – continuò addolcendo i suoi toni.
- Cosa Caroline.? – le domandai oramai esasperata da quel monologo.e
- Sarà la prima ed ultima volta che te lo dico, ma che sia chiaro Elena, smettila di fingere che tutta questa situazione ti stia bene e che tu sia in grado di gestirla e accettarla: fai saltare queste maledette nozze – proclamò seria, per poi rubarmi la bottiglia dalle mani e prenderne un gigantesco sorso.

Buongiorno bella gente..!!
Eccommi qui con questo nuovo capitolo bello bomba, anche se ve lo dico già, il meglio deve ancora venire.
Allora partiamo dal principio. Il tempo passa ed eccoci all'evento annuale dello studio. Tutto molto bello e interessante, ma i nostri Delena, che hanno "finalmente" smesso di parlarsi da dopo l'ultimo caso, sono comunque ancora in balia di loro stessi e delle loro emozioni.
Quindi, nonostante Elena stia cercando di andare avanti con la sua vita e con Liam, che poverino è davvero preso dalla ragazza, tanto da fare dei progetti con lei e per lei, la nostra Gilbert non riesce a ignorare totalmente Damon, il quale sicuramente non l'aiuta fissandola per tutta la festa. Ed ecco che scoppia il putiferio.
Loro due, da soli in una stanza, a urlarsi di tutto, di quando si odiano e di quanto si vogliono. Elena confessa per la prima volta addirittura di non averlo mai smesso di amare e ...si baciano. Sarebbe potuto accadere di più.? Sicuramente, ma la mora rinsavisce e capisce che tutto questo è una situazione sbagliata.
Corre via, cerca di far finta di niente, ma ovviamente Caroline non ci casca, e decide, una volta andate via dalla festa di non solo ascoltare l'amica, ma a spronarla di prendere in mano la situazione e far saltare le nozze.?
Che dite, la nostra Gilbert deciderà di prendere questa assurda decisione.? E Damon, dopo tutto quello che ha detto, e dopo aver baciato Elena, continuerà imperterrito a organizzare il suo matrimonio.?
Ne vedremo delle belle.!!
Ora però vi lascio, sperando che il capitolo vi sia piaciuto, e vi aspetto martedì <3
Un grosso bacio 
A.

PS. la scena del ballo è stata bellamente ripresa dall'ultimo episodio della 2° stagione di Grey's... se non si fosse capito ultimamente ho fatto un po' di rewatch ahahhaha


 
  
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