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Autore: lmpaoli94    26/06/2021    2 recensioni
Una storia immersa nelle lande verdi dei castelli e dei prati irlandesi.
Famiglie alleate e trame nascoste per distruggere la felicità o addirittura la vita dell’altro.
La gioia non può far parte in quel mondo pieno di ingiustizia e di crudeltà.
I sogni sembrano un lontano ricordo e la spensieratezza dei giovani sembra sparita per sempre.
ma non per Anastasia Steele, contessa di Limerick e figlia di una delle famiglie più importanti del regno d’Irlanda.
La volontà di trovare l’uomo giusto per rendere la sua vita perfetta sarà ostacolata dalla gelosia delle persone più vicine a lei e da trame di matrimonio che mineranno per sempre il suo futuro
Ma la giovane Steele sarà talmente determinata da non fermarsi mai dinanzi a nulla pur di portare a termine il suo amore proibito e mai nascosto del lord più invidiabile della corte irlandese.
Genere: Drammatico, Storico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Anastasia Steele, Christian Grey, Elena Lincoln, Leila Williams
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Continuando ad essere distratta dai loschi voleri di sua madre, l’unico che poteva realmente ascoltarla era suo marito Christian.
< Amore mio, cosa ti angustia così tanto? >
< Si tratta di mia madre, Christian. Ho paura che trami ancora alle mie spalle. >
< Perché dovrebbe farlo? credevo che avesse seppellito l’ascia di guerra contro la nostra felicità. Inoltre abitiamo nel solito castello. >
< Il lupo perde il pelo ma non il vizio, Christian. Ora che tua sorella e Katherine se ne sono andati, mi sento ancora più sola. >
< Ana, non devi pensare questo > fece l’uomo cercando di confortarla con i suoi tocchi < Ci sono io qui con te e non permetterò mai che qualcuno ti possa fare del male. >
< Pretendo che mia madre non veda più la piccola Phoebe. Mi sono spiegata? Ho già dato ordini ai servitori. >
< Ma così ti metterai contro di lei. >
< Non posso fare altro, Christian. Almeno finché non avrò capito0 che cosa gli passa per la testa. >
< Proverò io a parlare con tua madre. >
< Come? Che cosa pensi di ottenere? >
< Una sua confessione. Ma alla mia maniera. >
Non riuscendo a capire che cosa suo marito potesse avere in mente, decise di seguirlo.
< No, Ana. È una questione che riguarda solo me e tua madre. Non puoi venire. >
< Anche tu hai intenzione di tenermi all’oscuro dei tuoi pensieri? >
< No, tesoro mio. Ma con te presente, tua madre non parlerà mai. Aspettami nella tua stanza e stasera ti spiegherò tutto. Promesso. >
Anche se era contrariata, Anastasia decise lo stesso di agire rimanendo nell’ombra dei corridoi del castello nel mentre l’uomo si accingeva a parlare con la Contessa Madre.
Ma appena l’uomo arrivò in una delle sue stanze private, trovò solo il suo soldato personale intento a controllare alcune carte.
< Dove si trova la Contessa Steele? >
< Non ne ho la più pallida idea, Conte. >
< Voi mentite. Cosa state facendo sulla scrivania della Signora? >
< Niente che vi possa riguardare. Ordini della Contessa Madre. >
< Non posate fare l’insolente con me soldato, altrimenti vi farò impiccare in mezzo alla piazza. >
< Provateci se avete il coraggio > rispose Bryce Fox a muso duro < Peccato che io prenda ordini solo dalla Contessa Madre. Sono un intoccabile. >
< Cercate di non abusare troppo potere. Potreste farvi male. >
Ma prima che i due uomini si potessero azzuffare tra di loro, l’arrivo della Contessa Madre smorzò gli animi.
< Che cosa sta succedendo nelle mie stanze? >
< Contessa, il Conte Grey ha osato mancarmi di rispetto domandandomi più volte dove eravate. >
< Sì, Contessa Madre. Vi stavo cercando. >
< Lasciateci solo, Fox. Ritiratevi pure. Al Conte ci penso io. >
Lasciando i due nobili da soli a parlare, Christian pretendeva immediatamente delle risposte da lei.
< E’ stata Anastasia ad insistere nel parlare con me, vero? >
< No. anche se lei è molto sospettosa nei vostri confronti, l’idea di parlarvi è solo mia. >
< Scommetto che vorrete sapere cosa sto tramando alle vostre spalle… Ebbene, non è niente di preoccupante. Non rischiate la vostra stessa vita… E poi perché dovrei uccidervi adesso che non costituite più nessun pericolo per me? >
< Perché non riusciamo a fidarci di voi, Contessa. Perché non parlate chiaramente una volta per tutte e la facciamo finita? >
< Così che voi lo andrete subito a dire a vostra moglie? Non funziona così il mondo, Conte. >
< Riguarda forse mio figlio? >
Nel sentire quella domanda, la Contessa Madre si limitò a rimanere in silenzio alcuni secondi.
< E’ qui al castello, non è vero? >
< Perché pensate questo? È in un luogo sicuro. >
< Parlate chiaro, dannazione! >
< Il destino l’ha riportato qui, Christian. Se ne stanno occupando i miei servitori più stretti e ho dato l’ordine che non lasci mai le stanze della servitù. Crescerà nel nostro castello senza capir chi è veramente. Sono stata abbastanza chiara? >
< Lui è mio figlio, Contessa. Merita di stare con suo padre. >
< No. merita qualcuno che lo segua. E voi non potete dividervi tra il vostro figlio illegittimo e la vostra famiglia. >
< Ma lui fa parte di essa! >
< No! è Anastasia e Phoebe la vostra famiglia! Fine della storia! >
< Contessa, vi prego… >
< Se oserete avvicinarvi a lui, vi giuro che lo porterò per sempre lontano da voi. Anche se mi costerà molto caro ridarlo a Suor Claire. Quella donna se n’è andata con la coda tra le gambe minacciandomi. Ancora una volta ho dimostrato che nessuno può prevalere sopra i miei voleri. >
< Vi divertite molto nello spaventare i vostri nemici, vero? >
< Se osano attaccarmi, sì. >
Piangendo sotto gli stessi occhi della donna, Chi9ristina non poteva credere che non avrebbe cresciuto il suo stesso figlio.
< Christian, è meglio per noi. il popolo non capirà se voi avrete un figlio illegittimo che un giorno guiderà questa casata. È Phoebe la predestinata. >
< Il popolo irlandese non sospetterà mai. >
< Non sono così sciocchi come puoi pensare. Ho già perso una volta il titolo per colpa loro e finché sarò in vita, non voglio più patire la fame e la miseria. Sono stata chiara? >
< Quindi è tutto un vostro tornaconto… Immaginavo. >
< Christian, quel figlio rinnegato non vi appartiene. È figlio di una serva! >
Non riuscendo a convincere in nessun modo la donna, Christian si preoccupò se aveva tutte le cure necessarie.
< Sì, state tranquillo. Sono stato dalla serva Gwen e ho visto che è in ottima salute. >
< Quindi è lei a prendersene cura? >
< Sì. Lei e nessun altro. >
< Bene… Che cosa dico ad Anastasia sulla nostra accesa conversazione? >
< Niente. Digli che non siete riuscito a convincermi sulle mie intenzioni. Lei capirà, anche se i primi giorni vi terrà il muso. Gli passerà come gli sono passate altri miei peccati. Il tempo cura le ferite. >
< Ma non le rimargina mai del tutto > rispose Christian piccato.
< State vicino a mia figlia, Conte. È l’unica cosa che può restituirgli il sorriso oltre che a vostra figlia. >
< Sì. Avete ragione. >
Ma nel mentre la conversazione continuava su toni molto pacati, Anastasia non poteva lasciarsi sfuggire il primo impatto che poteva avere con il figlio illegittimo di suo marito.
Era nel suo stesso castello e molto più vicino a lei di quanto poteva immaginare.
Dirigendosi verso le stanze della servitù, la contessina s’imbattè personalmente in Gwen mentre stava stendendo la biancheria.
< Contessina. Mi avete fatto prendere un colpo > fece Gwen allibita.
< Scusami, Gwen… Ho bisogno di parlarti. >
< Cosa posso fare per voi, Contessina? >
< Tu e mia madre conservate un segreto che nessuno deve sapere, giusto? Riguardo il piccoletto di Christian. >
Ma la ragazza, per quanto non riuscisse a mentire, decise di non confessare.
< Vi state sbagliando. Io non nascondo nessun figlio illegittimo. >
< Gwen, vi giuro sulla mia famiglia che vi caccerò malamente da Limerick in questo istante se non mi portate subito da lui. E farò anche in modo che voi non troviate più nessun lavoro in tutta l’Irlanda. A voi la scelta. >
Con le spalle al muro, Gwen non ebbe altra scelta di acconsentire alla richiesta della donna.
Arrivando nella sua stanza, Anastasia si guardò intorno per non farsi vedere da occhi indiscreti.
< Contessina, mi raccomando: rimanete solo pochi minuti. Se qualcuno ci scopre… >
< Non succederà, te lo prometto. Voglio solo guardarlo. >
Nel vederlo sveglio, Anastasia vide come potesse assomigliare tanto a suo padre.
Dopotutto era solo un bambino innocente che meritava di vivere, e questo Anastasia lo sapeva bene.
Cercando di trattenere le lacrime per non farsi scoprire, la visione di quel bambino gli faceva troppo male al core.
In fondo era sempre il frutto dell’amore proibito tra Christian e Caroline Acton, e questo Anastasia non riusciva ancora a sopportarlo del tutto.
Uscendo dalla stanza della donna, Anastasia non vedeva l’ora di scappare da quei corridoi strazianti che gli avevano preso il cuore.
< Contessina, promettetemi che non direte niente a vostra madre. Se dovesse sapere che qualcuno sa di Theodore… >
< Non lo verrà mai a sapere. Te lo prometto. >
< VI ringrazio. >
Tornando di volata nella sua stanza con le lacrime che cominciavano a rigare il suo viso, Anastasia dovette imbattersi nelle domande simultanee che Christian fece a sua moglie.
< Dove sei stata in tutto questo tempo? >
Vedendo come stava soffrendo, Christian cominciò a preoccuparsi seriamente.
< Ana, tesoro… cos’è successo? >
Ma le parole gli si rompevano in gola, anche se Christian alla fine capì.
< Amore mio. Non piangere. Non è successo niente. >
< Quel bambino… è lui la causa della mia disperazione… >
< Ana, ho promesso a tua madre che non c’avrò mai niente a che fare. Faremo finta come se non esistesse. Te lo prometto… Così le nostre sofferenze saranno ridotte drasticamente. >
< Christian, non puoi pensare che tuo figlio non esiste. È crudele. >
< Allora cosa dovrei fare secondo te? tua madre… >
< So cos’ha detto. Vi ho spiati mentre parlavate. >
< Non avresti dovuto, Ana. >
< Dovevo sapere i segreti di tua madre > ribatté la donna a denti stretti < E lì ho capito che tu eri a conoscenza della nascita di tuo figlio. >
< Sì. Ma non sono potuto andare. Avevo altri doveri verso la mia famiglia… Ora che Caroline è morta, gli unici familiari che avrà il bambino saranno la servitù di Limerick, con tua madre da protettrice invisibile. >
< Che cosa? Caroline è… >
< E’ morta di parto. Il piccolino ha già sofferto fin troppo. Com’è arrivato qui è una lunga storia di cui non voglio parlarti. Anche perché solo tua madre sa ogni particolare. >
Non volendo andare più nel dettaglio, Anastasia pensò che era inutile scavare nella verità soffrendo malamente.
< Christian, non pensiamoci più… Abbiamo una figlia a cui badare. >
< Ed io ho una famiglia che devo proteggere > replicò l’uomo baciando la sua amata.
   
 
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