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Autore: SilvanaFreesound    26/06/2021    5 recensioni
Il torneo nazionale è terminato ed i giocatori della Karasuno, stremati, decidono di trascorrere un weekend al mare.
Kei Tsukishima ha altri progetti per la mente.
E se venissero le ragazze ?
Anche in vacanza, ogni occasione è buona per giocare tutti insieme a volley.
Vi allego un passo di questa divertente avventura raccontata dal punto di vista di Tsukishima.
“Ok, ok!” il captain ci richiama all’ordine battendo vigorosamente le mani e noi ci mettiamo sugli attenti – il nostro è un riflesso incondizionato - pendendo come sempre dalle sue labbra “iniziamo il match! Tu, Tsukishima, che intenzioni hai?”
Merda, mi ha beccato mentre con la mia consueta nonchalance, cercavo di defilarmi.
“Ok, Sawamura-san, gioco … ma solo per un set! C’è un caldo che tra poco si muore!” mi impongo risoluto.
Non voglio fare il guastafeste, ma da che mondo è mondo, il mio fototipo non corrisponde propriamente a quello di una salamandra che si crogiola sotto il sole cocente.
N.B: questa fan fiction è uno spin off di “Collana di perle”, terzo racconto
appartenente alla trilogia 1) My Angel e 2) Ramen Piccante.
Potete tranquillamente leggere KARASUNO BEACH VOLLEY tenendo in considerazione che Tsukishima sta con Lucy, una sua compagna di classe.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karasuno Volleyball Club, Kei Tsukishima, Nuovo personaggio, Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il torneo nazionale è terminato: siamo tutti stremati e soddisfatti del risultato conseguito. Non abbiamo vinto, è chiaro, ma abbiamo riportato in auge il buon nome della Karasuno.

Gli antichi prodi, i maestosi e temibili corvi sono tornati a dominare gli alti cieli nipponici”: con questa frase ci ha complimentato il sensei Takeda e un po’ ci credo pure io.

Non mi sento più le gambe per quanto ho saltato: le cosce mi bruciano, i polpacci sono tesi e qualche volta, mentre dormo, mi vengono i crampi. Personalmente non ho rimpianti: ci ho messo l’anima, partita dopo partita, e la sensazione di aver dato il centoventi per cento mi fa stare inaspettatamente bene.

Ora mi tocca godere del meritato riposo.

E’ da un po' che non sento i ragazzi: ho saputo che stanno organizzando un weekend al mare; l’ho letto distrattamente in chat qualche giorno fa.

Non so di chi sia stata l’iniziativa e poco me ne tange: stare H 24 con dei ragazzini schiamazzanti a scottarmi sotto il sole cocente e con la sabbia che mi si appiccica dappertutto non rientra tra le mie prerogative.

Per che cosa, poi?

Dovrei rinunciare ad un fine settimana di totale relax da trascorrere nella tranquillità della mia cameretta? E’ fuori discussione.

Sapevo che Akiteru non sarebbe rientrato, impegnato com’era al lavoro e la mamma sarebbe stata via la maggior parte del tempo alle prese con la spesa, commissioni varie e visite di cortesia alle vicine di casa per la raccolta fondi di chissà quale altra iniziativa benefica.

Ergo, avrei avuto casa tutta per me e l’idea mi entusiasmava parecchio. Avevo un bel po' di riviste di volley da sfogliare, alcuni saggi paleontologici da studiare e una pila di CD da ascoltare.

Ah, si! L’ultimo CD dei Placebo ancora cellofanato riposto nel primo cassetto della mia scrivania, rigorosamente chiuso a chiave.

Un momento … un weekend al mare? E se ci venissero anche le ragazze? Potrei stare un po' da solo con Lucy: devo assolutamente indagare.

Corro ad accendere lo smartphone che avevo spento stamattina per starmene in santa pace. Butto un’occhiata veloce nella chat “flying crows” i corvi che volano … troppo figo questo nome, non poteva che essere stato scelto da Sugawara-san: i senpai del terzo anno sono di tutt’altro livello, non c’è niente da fare.

Come immaginavo: in poche ore ho collezionato centoquarantanove messaggi da leggere, certuni incomprensibili; tutte queste sigle, abbreviazioni ed emoji varie … chi ci capisce è bravo! Ma una sana conversazione in giapponese, no?

“Siamo tutti ? Chi manca all’appello? Fatemi sapere che devo prenotare il b & b” scrive Nishinoya.

Svelato l’artefice dell’iniziativa: Noya-san, il casinista del gruppo.

“Manca solo Tsukishima all’appello!” scrive Tanaka.

“Se viene Yamaguchi, stai certo che verrà pure lui: sono culo e camicia quei due!” scrive Hinata.

“Chi è il culo e chi è la camicia? LoL” scrive Kageyama.

“Elimina subito il messaggio, cretino! Prima che Stronzishima lo legga!” scrive Tanaka.

“Da che pulpito viene la predica!” scrive Sugawara “Anche tu, cancella immediatamente quelle idiozie! Ma che c’avete tutti e due? La segatura al posto del cervello?”

“Ma le ragazze vengono?” chiede Tanaka.

“Si, non te l’ha detto tua sorella? Ci saranno tutte! Pure Lucy e Kaori, la tipa di Yamaguchi” scrive Asahi.

“Se Tsukishima non viene, a Lucy faccio compagnia io!” afferma Nishinoya.

Che imbecille! Come si permette? Sta parlando della mia ragazza!

Sono costretto ad intervenire: ora lo aggiusto io!

“Sogna, sogna pure ad occhi aperti, Noya-san! Alla gita vengo pure io!“

“Lo sapevo che ti facevi vivo, Tsukishima! LoL “ scrive Yuu.

“Sei un libro aperto!” scrive Hinata.

“Benone, allora siamo tutti! Si parte ... Karasuno, vai!” scrive il capitano. Questo messaggio è proprio da lui.

 

***************

 

Il sole picchia alto nel cielo e non sono nemmeno le undici: da pochi minuti ho lasciato l’ombrellone e la mia fronte è tutta imperlata di sudore. Meno male che mi sono portato dietro il mio vecchio cappellino: senza, mi sarei accasciato come un sacco di patate in preda ad un colpo di calore. Sono bianco come un cadavere e la schiena inizia a bruciarmi. Mi giro e alle mie spalle c’è Yamaguchi, in agguato, che mi tallona: vuole spalmarmi di protezione cinquanta.

“Tsukki, un attimo! Stai fermo che ho finito! Se non metti la crema diventerai rosso come un peperone!”

Al riparo dagli altri, mi nascondo per un nano secondo sotto la visiera e gli sfodero un sorriso fugace di pura gratitudine: potrei comunicare con lui telepaticamente, ne sono certo, tanto cementificata è la nostra intesa.

Perfetto, se n’è accorto! Solo lui per fortuna! L’ho reso felice! E' sempre così premuroso nei mei riguardi!

Ma sicuro che questa è una protezione cinquanta?

Mi sento già pizzicare ovunque. Sopporto a denti stretti, tra poco mi tufferò in acqua e me ne andrò al largo, lontano da quei babbei chiassosi e sconclusionati.

E poi sentire nuovamente il tocco rude di Tadashi sul mio corpo è l’ultimo dei miei desideri; cosa ben diversa se fossero le mani di lei ad accarezzarmi in ogni dove …

Basta! Cerco di cambiare mentalmente argomento se no il sangue mi va alla testa e non solo lì.

Per l’ultima volta allungo il collo in cerca di Lucy, no … non è ancora arrivata. A dire il vero mancano anche le altre ragazze: probabilmente verranno tutte insieme.

Ma quanto cazzo ci impiegano per indossare un costume da bagno? Tutto questo tempo per una manciata di centimetri quadrati di lycra?

“Ma quando arrivano le ragazze?” Nishinoya genuinamente rompe il ghiaccio ponendoci il quesito più irrisolto del creato dopo il famoso chi è nato prima, l’uovo o la gallina.

Per un istante muoviamo all’insù l’angolo delle nostre bocche: domanda scema, ammettiamolo, ma che a tutti quanti, chi più, chi meno, frulla in testa da un bel po'.

Io alzo lo sguardo in aria e faccio spallucce fingendomi disinteressato; ma l’argomento mi interessa, eccome se mi interessa!

“Ho provato a telefonare a Kaori” risponde quello stupido di Tadashi “ma non mi risponde!”

Come volevasi dimostrare è caduto nella sua rete: lui e il farsi desiderare viaggiano in due binari paralleli.

“Ok, ok!” il captain ci richiama all’ordine battendo vigorosamente le mani e noi ci mettiamo sugli attenti – il nostro è un riflesso incondizionato - pendendo come sempre dalle sue labbra “iniziamo il match! Tu, Tsukishima, che intenzioni hai?”

Merda, mi ha beccato mentre con la mia consueta nonchalance, cercavo di defilarmi.

“Ok, Sawamura-san! Gioco, ma solo per un set! C’è un caldo che tra poco si muore!” mi impongo risoluto.

Non voglio fare il guastafeste, ma da che mondo è mondo, il mio fototipo non corrisponde propriamente a quello di una salamandra che si crogiola sotto il sole cocente.

“Tsukishima non ha tutti i torti, Dai-chan! Penso che un sol set possa bastare!”

Suga-san mi dà man forte; ogni volta che mi rivolge la parola non posso fare altro che ascoltarlo diligentemente. Suona male a dirlo ma adoro quell’uomo; nutro profonda stima per la sua ragionevolezza.

“Ok, ok, giochiamo un solo set!” si convince il nostro numero uno gridando ad alta voce.

Abbiamo già diviso le squadre: la pallavolo mi perseguita, pure in vacanza.

Con me giocano Yamaguchi, Kageyama e Nishinoya; dall’altra parte della rete ci sono Tanaka, Suga-san e Sawamura-san.

Azumane ha scelto la via più comoda ed arbitrerà l’incontro. Ormai è risaputo che detesta farsi scompigliare i capelli dal vento quando li porta sciolti.

Devo riconoscere che è davvero figo con i rayban che gli coprono mezza faccia, nascondendo quello sguardo da mollaccione e con quella camicia simil hawaiana stampata a fiori completamente sbottonata…

Cavolo, non pensavo avesse degli addominali così scolpiti ... forse dovrei fare pure io qualcosa per i miei! Ed è tutto abbronzato! Com’è possibile che sia già diventato nero carbone?

Si, lo confermo: è proprio la versione nipponica di Tarzan di Greystoke.

Siamo tutti schierati: manca soltanto un giocatore nella squadra avversaria ed io spero con tutto il cuore che non sia … oh no, come prevedevo, poteva mai mancare ad una partita di volley?

Eccolo arrivare… il solito insopportabile Hinata che salta come uno gnomo e sfreccia instancabile, fastidioso come un brufolo nel culo.

Ride, l’idiota, contento come un bimbo a Natale mentre scarta i regali.

Ok, ho capito! In questa stupida partita ci metterò tutto me stesso; quel chibi-chan con le sue urla così stridenti che mi perforano i timpani ogni volta che esulta. Farò di tutto per murarlo! Gli farò mangiare la polvere, anzi, la sabbia …

Sta per cominciare l’incontro; siamo un po' più deboli in attacco rispetto a loro: Tanaka e Hinata mi faranno sputare sangue e non è una novità.

Dalla mia ho quel piccoletto di Noya-san che è un portento, una vera forza della natura e Yama mi sembra parecchio migliorato da quando si allena con Shimada.

Punto dolente: mi tocca giocare in coppia con Osama, il re sempliciotto. Lo fulmino con lo sguardo mettendo subito in chiaro le mie intenzioni; lui mi guarda in cagnesco accennando un ringhio.

Ok, non si può avere tutto dalla vita!

Per quanto poco lo tolleri - ed il sentimento è notoriamente ricambiato - so già che mi farà arrivare la palla dove mi serve, è un dato di fatto. E’ riuscito a farmi schiacciare la palla in alto, molto in alto: d'altronde abbiamo superato da sopra il muro dell’Inarizaki e della Nekoma.

Sembra ieri, che ricordi! Che soddisfazione!

Potremmo essere un duo perfetto se solo non si ostinasse ad allenarsi in coppia col mandarino … mah...

La strategia è stabilita: metterò sotto pressione il monaco tibetano ed il nanerottolo e la vittoria sarà nostra.

Un attimo però, loro hanno il captain che li sostiene.

A pensarci bene, senza Sawamura non saremmo andati così lontano. Tutti non fanno altro che elogiare il duo di bislacchi trascurando chi lavora silenzioso nelle retrovie: se non ci fosse stato Daichi-san, la difesa della Karasuno sarebbe stata un colabrodo ed il nostro morale sotto le scarpe; dobbiamo dare a Cesare quel che è di Cesare.

Finalmente inizia la partita: tocca a noi battere.

Yamaguchi effettua con sicurezza la sua battuta al salto flottante e, complice la loro difficoltà nel muoversi agevolmente sulla sabbia, realizza un ace di tutto rispetto. Peccato che non ci siano le ragazze ad applaudirlo: il suo ego ne avrebbe beneficiato.

“Ancora uno!” lo incito: mi piace vederlo galvanizzato.

Yamaguchi ci riprova.

Bene, adesso la loro ricezione è sporca: in questi casi Suga-san opta per l’ala; mi fermo e salto senza pensarci più di tanto su Tanaka.

L’ho murato: la palla si schianta a terra ed il rumore è più sordo rispetto al parquet della palestra. Dovrò farci l’abitudine.

Ryunosuke si dispera scusandosi con i compagni.

“Fossi in te non mi strapperei i capelli, ne hai così pochi!” gli dico sghignazzando.

“Ehi, Spocchiosishima, io sono rasato, non sono pelato!” mi grida con gli occhi fuori dalle orbite.

Non avrei dovuto, lo so, è pur sempre un mio senpai, ma la tentazione è stata forte: mi diverto troppo vedendo le loro facce deformate mentre li punzecchio.

Con i miei avversari non lo faccio mai: ci ho riflettuto spesso sul perché non li provoco in partita.Niente, non ce la faccio, non è nel mio stile … forse perché di loro ho troppo rispetto.

Ma se mi fanno girare le palle rispondo a tono, mica mi chiamo Giocondo!

Due a zero.

Terza battuta di Yamaguchi: con grande intelligenza ha mirato su Sugawara; ottimo, il setter è fuori uso.

Tanaka in bagher la passa a Hinata che tenta di superare il mio muro.

Intuisco subito cosa vuole fare: allungo le braccia in alto e mi estendo quanto più possibile, manco fossi Plastic Man, e blocco il suo pallonetto, la tecnica segreta che ha imparato da Bokuto.

Che ci sarà di tanto segreto? Boh…

Adesso è Hinata ad incavolarsi di brutto: mi lancia un’occhiataccia mentre scalcia la sabbia in aria digrignando i denti.

Non si arrenderà così facilmente: è un osso duro quel tappetto, ma per battermi dovrà fare ben altro, sono io il mago del pallonetto e glielo dimostro subito!

“Ehi, gamberetto!” mi rivolgo a lui muovendo il capo e mettendo la mano sinistra sul fianco; un ghigno maligno si disegna sul mio volto.

“Tsukishima, maledetto!” Shoyo mormora qualche altra imprecazione associata al mio cognome che non comprendo, ma che posso solo immaginare.

“E’ inutile che ti scaldi! Avresti perso il punto comunque!”

Adesso mi posiziono a braccia conserte e faccio il saccente.

“Nel beach volley, affinché il pallonetto sia valido, bisogna usare le nocche e tu hai toccato la palla con i polpastrelli! Hai fatto fallo, dico bene, Azumane-san?”

“Si … si !“ mi dà conferma Asahi senza troppa convinzione, forse distratto da una bionda che gli gironzola attorno da un bel pezzo.

Tre a zero.

Se continua così sarà un massacro.

Butto un occhio su Kageyama: non ha toccato neanche un pallone e si sta annoiando.

“Ehi Kags, nel frattempo che muro altri due o tre dei loro attacchi, andresti un attimo al bar a prendermi una coca?” lo sfido per tenere alta la sua attenzione.

“Aaaarggg?“ mugugna Tobio senza proferire altro: ci casca sempre, è proprio tonto.

“Che cosa hai detto?” urlano all’unisono Tanaka e Hinata inviperiti, facendo il gesto di rimboccarsi le maniche.

Non si rendono conto di quanto siano ridicoli visto che entrambi sono a torso nudo.

Caspita, a pensarci bene, le mie battute hanno il potere di fare incazzare contemporaneamente opponenti ed alleati: ho un talento naturale … le dovrei brevettare!

Sarà più di mezz’ora che giochiamo: siamo 15 a 10 per noi; ancora sei punti e la partita sarà finita.

Se lo ricorderà Azumane che a beach volley si arriva a 21 punti? Se non se lo ricorda lui, glielo rammento io … questo caldo opprimente mi sta uccidendo!

Stavolta sono loro alla battuta e crapa pelata inspiegabilmente resta immobile, quasi imbalsamato.

Anche gli altri hanno smesso di giocare. Che sta succedendo?

Mi volto e finalmente le ragazze sono arrivate!

Stanno facendo il loro ingresso trionfale percorrendo la passerella di legno come delle stars e noi tutti rimaniamo rigidi come stoccafissi ad ammirarle, inebetiti.

Yamaguchi osserva rapito la sua bella con gli occhi a cuoricino; la sua bocca è così spalancata che gli entrerebbe dritto dritto un autotreno.

Nishinoya lo segue a ruota, impaziente di salutare la bella Shimizu; un po’ tutti sono su di giri ad eccezione di Kageyama che resta concentrato sul match, ripassando mentalmente gli schemi di gioco, manco fossimo alle nazionali.

Ho come l’impressione che Il più nervoso di tutti sia Tanaka, e la cosa mi sorprende, lui che credevo essere uno di quelli che ci provano indistintamente con tutte.

Mantiene la testa bassa e con un piede disegna dei circoli sulla sabbia: è pensieroso, non c’è dubbio.

Ha le braccia giù, lunghe sui fianchi, entrambe dentro l’elastico dei boxer. Qualcuno lo avvisi che è del tutto inutile cercare … quel modello non prevede le tasche!

I suoi pantaloncini sono davvero pittoreschi; non avevo mai visto una fantasia del genere - grossi quadri bianchi e blu scuro alternati fra loro -ci si potrebbe tranquillamente giocare a dama o a scacchi con quelli.

Va bè, meglio sorvolare che pure i miei non sono messi meglio: giallo acido con richiami tartan: a dir poco improponibili!

Strano che quegli idioti non mi abbiano ancora sfottuto, gliela sto servendo in un piatto d’argento! Io, al posto loro ne avrei approfittato.

A mia discolpa: aderendo all’ultimo minuto, preso alla sprovvista, non ho avuto il tempo di comprarmene un paio ed ho dovuto rovistare nel cassetto di Akiteru.

Fosse stato per me, ne avrei acquistati un paio blu oppure grigi, rigorosamente monocromatici, come piacciono a me, per non dare nell’occhio.

Mi sa che Tanaka-san non ha mai visto Shimizu in due pezzi: è bella come una dea, devo darle merito.

E’ davvero troppo per lui, forse se insiste … no, ma che dico, non ha speranze, questo è poco ma sicuro … tuttavia non sarò io a dirglielo.

Le ragazze stanno occupando gli ombrelloni vicino a noi.

Io decido di mantenere la calma e alzo il braccio salutando tutte da lontano accennando un sorriso in direzione di Lucy: lei mi contraccambia felice.

Vorrei lasciare in asso la partita e stare in sua compagnia, ma non posso: lo devo ai miei compagni e poi farei la figura del cagnolino scodinzolante come già sta facendo Yamaguchi. Quanto è imbarazzante!

Farò di tutto per mettermi in mostra: non sfigurerò di fronte a loro per nulla al mondo.

Adesso sono ruotato in seconda linea: in questa posizione sono più vicino alle loro sdraio.

Cavolo, tocca di nuovo a me battere ma subito dopo, se sono fortunato, col vento a favore ed azionando le mie orecchie radar, potrò origliare i loro discorsi.

Con la coda dell’occhio mi accorgo che sono tutte in costume da bagno; tutte tranne Lucy.

Le ragazze la stanno accerchiando commentando il suo vestito bianco che, devo essere onesto, le sta d’incanto.

“Dove hai comprato questo prendisole?” le chiede Kyoko.

“E’ un regalo di mia madre. Me lo ha portato dall’Italia quando ha fatto da interprete in una convention sulla costiera amalfitana.”

“E’ davvero strepitoso!” afferma Yachi.

“Che tessuto è? Sembra molto fresco.” chiede Kaori.

“Pizzo sangallo!” conferma Lucy.

“Che chic, moda italiana! Chissà se è vero quel che dicono … di questi italiani!” ride sguaiatamente Saeko e tutte in coro dietro di lei.

Ho sentito bene? Pizzo sangallo? Memorizzo questa informazione, potrebbe essermi utile. Che ha detto la sorella di Tanaka? Perché ridevano? Ho capito solo Italia … mah ...

Evviva! Finalmente si spoglia! Si sta alzando la gonna, lo sta facendo piano piano, al rallentatore, almeno così mi sembra.

Forse lo sa che la sto guardando ma non me ne frega un fico secco.

Non dovrebbe essere un problema per me vederla più svestita del solito: l’ho già vista nuda quando l’abbiamo fatto quella notte a Tokyo … riuscirò senz’altro a trattenermi.

Cosa vedono i miei occhi: un bikini azzurro acceso! Ha dei fiocchetti sui fianchi ed uno in mezzo al petto: chissà se sono messi lì per finta o si possono sciogliere.

L’ho già vista nuda - mi ripeto fino alla nausea - mentre tento di rimanere impassibile.

Faccio un lungo respiro; deglutisco la saliva assieme al cuore che ho fermo in gola pregustandomi ciò che tra poco accadrà … se solo si potesse velocizzare il finale di questo match del cazzo!

Ad un tratto sento Kageyama che urla il mio nome: mi coglie impreparato.

La palla non riesce ad oltrepassare la rete e cade nella nostra metà campo. Tanaka si piega in due dalle risate: chissà come avranno reagito le ragazze! Sento i loro occhi puntati; ho i nervi a fior di pelle.

Che stronzo! Mi chiama in causa ora? Per una pipe? Con Yamaguchi a rete completamente smarcato per giunta? Io non ho mai schiacciato dalla seconda linea.

Mi ha fatto fare una figura di merda: l’ha fatto apposta, non c’ è altra spiegazione, è inutile che lo nega.

Se mi rintuzza, e lo farà, so già come rispondergli.

“Hai mancato la schiacciata, big boy!” Tobio si fa notare come sempre per il suo sorprendente acume.

“Ah, ma davvero? Non me n’ero accorto! Sei perspicace, Cagayama!”

Se l’è voluta: se c’è una cosa che odio è quando so di aver sbagliato e mi si rimarca l’ovvietà.

Confesso che detesto tanti altri dei loro atteggiamenti, ma questo sta in cima alla classifica.

“Fanculo, Merdishima!”

Due parole, due offese.

“Tsuuukkkkiiiii !” balbetta Tadashi con voce tremolante: anche se non ha completato la frase, ho capito cosa vuole dirmi ma ormai è troppo tardi per farmi cambiare idea.

Ci scontriamo a muso duro: sarà la volta buona che faccio a botte; c’è sempre la prima volta nella vita.

“Ehi, basta voi due! Siamo in vacanza, siamo qui per divertirci, non è il caso di bisticciare! Communication! ” interviene Sugawara restando dall’altra parte della rete.

Do retta a Suga-san e desisto: ogni volta che Koushi apre bocca dice sempre cose sensate e poi non ho tempo da perdere con questo qui.

“Forza, riprendiamo la concentrazione … tutti!” ci richiama Sawamura riportandoci in riga.

Mi sono rotto con questa volley: sono disposto a saltare su, più su, fino alla luna se necessario, pur di chiudere al più presto questo supplizio.

“Ehi, Kageyama-kun!” metto da parte l’astio e gli rivolgo la parola come se non fosse successo nulla.

Lui si avvicina ed io gli bisbiglio qualcosa all’orecchio.

“Sei sicuro?” mi chiede. Mai stato di più in tutta la mia vita.

Batte Sawamura e Noya riceve in scioltezza una palla restituita in un punto scomodo.

Kageyama spiazza tutti: finge di alzare per Yamaguchi mentre, in realtà, riproviamo l’attacco dalla seconda linea.

Salto più che posso e schiaccio praticamente dalla stratosfera: la pipe va a segno sorprendendo tutti, anche me.

Tobio mi sorride soddisfatto; oddio, sorridere è un parolone … mi fa una smorfia ed io mi gioco la testa che sta gongolando dentro: eludere il muro avversario è la sua missione di vita.

Dopo qualche scambio, adesso siamo a 20 a 16; match point per noi: ci vuole veramente coraggio a perdere l’incontro … quattro punti sono difficili da recuperare.

Ci saranno almeno cinquanta gradi all’ombra; la nostra vista è annebbiata e la lucidità è andata a … farsi benedire! Non voglio essere volgare.

Non vorrei avere fretta di chiudere l’incontro ma le mie energie sono pressoché evaporate assieme ai miei liquidi corporei.

Chiedo un time out: devo reidratarmi se no svengo come una damina del settecento.

Ci rifocilliamo e Lucy accorre subito porgendomi un asciugamano ed una bevanda mineralizzata che mando giù rigenerandomi. Quanto è carina!

Adesso ho le idee ben chiare: voglio fare punto, voglio vincere l’incontro, voglio fare un tuffo in mare e … poi mi fermo anche se con la mente potrei continuare.

Il gioco riprende.

Abbiamo battuto e Sawamura riceve un pallone che facile non era; Suga-san si serve di Hinata per una veloce davvero disarmante.

Viaggia come un proiettile e posso fare ben poco per bloccarla: meno male che in campo abbiamo il Guardiano che, in tuffo, salva il salvabile.

Yuu è da nazionale, ci scommetterei tutto l’oro del mondo!

Con Kageyama ho ritrovato l’intesa, se così si può dire: mi alza una palla precisa al millimetro e mettiamo a segno un time lag attack prendendoci gioco della carente difesa avversaria.

Contro ogni pronostico, abbiamo vinto!

Se fosse qui, Akiteru sarebbe stato orgoglioso della mia prestazione: avrebbe tifato tutto il tempo per me sotto l’ombrellone facendo caciara tampinato da Saeko-san.

Già me lo immagino: a quest’ora mi sarebbe venuto incontro riempendomi di ridicolo e di pacche sulla schiena che ora è tutta ustionata.

Lucy è con le sue amiche: chiacchierano spalmandosi a vicenda di lozione solare.

Sono scortese, lo so, ma non posso più aspettare: lascio tutto e tutti e mi tuffo in un botto.

Sono troppo stanco per nuotare; mi siedo sul fondale, inarco la schiena e mi bagno i capelli: ci voleva proprio, stavo andando a fuoco!

Anche Hinata, Kageyama, Nishinoya e Tanaka sono in acqua, più vicini alla battigia: stanno ancora giocando a pallavolo.

Ma che c’hanno le duracell al posto del midollo? Dov’è l’interruttore per spegnerli?

Sono solo e mi sto rilassando; questo posto non è poi così male: alla mia cameretta non ci penso quasi più.

Intravedo in lontananza Lucy ferma sul bagnasciuga; potrei andarle incontro ma preferisco che venga lei a cercarmi.

La osservo mentre si tuffa; sparisce qualche secondo per poi riemergere.

Sta venendo verso di me; i miei occhi si posano sulle goccioline che copiose scivolano sul suo corpo intriso di olio solare.

Una di queste le scende giù dal seno e si ferma proprio sull’ ombelico: un calice dal quale non smetterei mai di bere.

Mi alzo e la prendo per mano; voglio portarla lontano, dove non si tocca, probabilmente avrà paura dell’acqua alta: si aggrapperà a me ed io la bacerò.

Siamo al largo e lei mi segue senza batter ciglio, anzi, mi supera per giunta.

“Sei brava a nuotare!” non posso fare a meno di farglielo notare.

“Sin da piccola, quando ho vissuto a Londra, andavo spesso in piscina con mia madre: l’acqua è il mio elemento!”

Che sfiga! Pure una sirena mi doveva capitare! Dovrò inventarmi qualcos’altro; non ho un piano B.

“Che ti succede oggi? Ti sento distante … come se avessi mille pensieri! “ mi domanda con la leggerezza che la contraddistingue.

Veramente di pensiero ne ho uno solo e fisso; stiamo insieme da poco e non ho il coraggio di rivelarglielo.

“Nulla di che, avevo bisogno di farmi un bagno! Con tutto il sole che ho preso, stavo proprio cuocendo!” le rispondo arrossendo mentre distolgo lo sguardo. Sarò stato abbastanza credibile?

Uffa, devo assolutamente riprendere il controllo della situazione: voglio comportarmi come un gentleman; dirle qualcosa che le può fare piacere: un complimento, trovato! Un complimento fa sempre piacere!

Sul suo bikini no, potrei sembrare un porco, facciamo sul vestito … è più appropriato.

“Molto bello il vestito di pizzo sagallo che avevi sù stamattina! Il bianco ti dona!”

E’ andata e tiro un sospiro di sollievo.

Lei per un attimo mi fissa attonita con i suoi occhioni blu come il mare e come il suo costume, e poi mi scoppia a ridere in faccia.

“Sangallo, vorrai dire! Ah, però! Non ti facevo un esperto di moda!” mi risponde con tono sarcastico.

Ok, ho detto una cazzata!

Per di più ho come l’impressione che abbia capito che poco fa stavo spiando lei e le sue amiche.

Sono un coglione! Non ne combino una giusta e se continuo così andrà sempre peggio.

Basta, ho deciso! Giuro che d’ora in poi metterò da parte tutti i ragionamenti e non ci girerò più intorno: oltretutto è la mia ragazza e non c’è bisogno che le chieda il permesso.

La afferro per i polsi, la stringo forte a me e la bacio appassionatamente; lei mi mette le braccia attorno al collo e mi accarezza i capelli mentre mi mordicchia le labbra.

Ci stacchiamo solo un attimo per riprendere fiato e poi ricominciamo.

E’ fatta! E’ stato più semplice di quel che credevo; a volte mi complico la vita inutilmente.

E’ da un bel po' che siamo a mollo: sinceramente comincio a sentire freddo ma da qui non mi schiodo, ora che è tutta per me.

Il profumo di cocco e di fiori esotici che emana la sua pelle mi inebria; sento i suoi seni turgidi contro i miei pettorali; deve essere per forza colpa dell’olio solare se le mie dita lentamente scivolano dentro il suo due pezzi: non ci posso fare niente.

Adesso sento caldo, molto caldo e le mie parti basse rispondono inevitabilmente a tutte queste sollecitazioni.

Ce l’ho duro come il marmo: mi fa male, mi tira tutto lì giù.

“Dannato costumino azzurro!” esclamo ad alta voce mentre cerco di sistemare al meglio il cavallo dei pantaloncini: Il tessuto di questi boxer è troppo rigido, non cede.

Ma come fa Akiteru a tenerli indosso in quei momenti lì?

Forse lui non ce l’ha un problema così grosso.

“Perché, non ti piace?” mi domanda con un’ espressione a metà tra lo stupore e la delusione.

Merda, l’ho detto davvero?

Stavolta ho fatto proprio un gran casino. Come faccio a recuperare?

“No, scusa, mi piace moltissimo, credimi! E’ che, in questo stato, non posso uscire dall’acqua!”

La verità paga sempre, soprattutto in questi casi.

Lei annuisce e le sue guance si infiammano per l’imbarazzo: è davvero irresistibile quando fa così.

Comunque credo che lo sapesse già: avrà sentito premere qualcosa sul suo ventre mentre ci baciavamo e non mi ha detto nulla.

Ehi, un attimo! Che cazzo ci fa ciuffo a banana qui al largo, vicino a noi?

“Tsukishima, conserva un po’ di energie per dopo! Daichi ci ha avvisato che tra poco inizia il secondo set.” esclama Nishinoya canzonandomi.

Per una volta non so come controbattere quel Gremlin irritante, impegnato come sono nel gestire la mia evidente erezione.

Una cosa è certa: ronza insistentemente attorno alla mia ragazza e la cosa non mi va giù.

“Non dare troppa confidenza a quello!” raccomandazione stupida ma doverosa: Lucy è così ingenua.

“Ma dai, perché?” mi chiede incredula, sbattendo quelle ciglia da cerbiatta.

“Mi sembra che ti faccia il filo!” affermo con piglio severo.

“Chi, Yuu? Ti stai sbagliando! Siamo solo amici: è un gran simpaticone!” accenna un risolino tentando di sdrammatizzare.

Forse sto ingigantendo le cose, non ha senso essere geloso.

Ah … se solo avessi i poteri di Saiki Kusuo! Mi teletrasporterei con lei nella mia cameretta; a casa mia, a quest’ora, che io sappia, non dovrebbe esserci nessuno in mezzo ai piedi.

Aria condizionata fissa a temperatura polare, metterei su i Placebo in sottofondo per fare l’amore fino a che il CD non si consuma.

Riflettendoci, avrei potuto scegliere un’ubicazione diversa, più romantica … che ne so … un’isola deserta magari! Ma no, no, che vado a pensare! Anche lì troppo caldo, sabbia che si infila ovunque e zero comodità.

“Esco! Ti aspetto alle sdraio, vicino al campetto. Tiferò per te!” mi dice, dandomi un bacetto che sul momento mi scioglie per poi sortire l’ effetto inverso.

La osservo mentre, a nuoto, si allontana da me.

All’impiedi, ad una ventina di metri dalla battigia, con le mani raccoglie i riccioli in una coda e strizza vigorosamente i suoi lunghi capelli; io resto in acqua ipnotizzato dal dondolio del suo fondoschiena che posso solo immaginare, considerato che lo slip lo copre quasi del tutto.

Devo ammettere che tutto sommato mi stanno iniziando a piacere queste vacanze in comitiva: se proprio devo trovarci un difetto, giusto per essere pignolo, direi la comitiva.

Voglio essere positivo e vivermela fino in fondo: stasera la porterò a fare una passeggiata in riva al mare e sarà quel che sarà.

 

 

 

ANGOLO DELL’AUTRICE

 

Salve a tutti e grazie per essere giunti fin qui!

Di solito sono dell’idea che gli autori non debbano dare spiegazioni sulle proprie opere: è giusto che il lettore sia libero di dare al racconto la sua interpretazione e tirare fuori le proprie considerazioni.

Eccezionalmente, in questo piccolo angolo, ci tengo a precisare che, in realtà, sono letteralmente innamorata di Tsukishima.

Che non vi balenasse in mente che io sia una hater!

Amo tutto di lui: non vi faccio l’elenco perché rischierei di sfracellarvi i maroni.

Intervengo ben volentieri per difendere il povero Kageyama. Tobio non voleva mettere in ridicolo Tsukishima con quella pipe: in quella fase della partita riteneva semplicemente che lo schema di attacco da lui ideato fosse vincente.

Il Monster setter della Karasuno lo conosciamo ormai tutti: non è cattivo, lui vive per la pallavolo.

Spezzo una lancia, anche due a favore di Tsukishima che in vacanza non mostra il meglio di sé: non è un tipo da comitiva; è costretto a stare sotto il sole cocente che mal sopporta avendo la pelle chiarissima come me.

Da nerd solitario qual è, ha rinunciato a malincuore al suo angolo di paradiso: la sua cameretta; sacrificio valso per stare un po' con la sua girl.

In spiaggia c’è la sua ragazza in bikini - si è appena spogliata- che lo sta guardando e lui è parecchio nervoso in quel momento: vuole farle una buona impressione ed ha un po’ troppo testosterone in circolo, considerando che l’ultima volta che l’ha fatto è stata la notte prima del match contro l’Inarizaki, descritto nella fanfiction “Collana di perle”, terza di una trilogia a cui fanno parte “My Angel” e “Ramen piccante”.

Di fatto, a modo suo, elogia il talento di Kageyama che gli “fa arrivare la palla dove serve “con le sue “alzate precise al millimetro”, per il quale “eludere il muro avversario è la sua missione di vita”; di Nishinoya, un “portento, una forza della natura” che “è da nazionale” (anche secondo me); di Sugawara che adora: lo “ascolta diligentemente”; di Sawamura, il capitano, grande motivatore: “senza di lui avremmo avuto il morale sotto le scarpe” nonchè fondamentale per la squadra “senza di lui la difesa della Karasuno sarebbe stata un colabrodo” e, a denti stretti, di Hinata che “salta e che sfreccia instancabile” le cui schiacciate sono “veloci come proiettili”.

Un capitolo a parte merita il rapporto con l’amico Yamaguchi il quale nel tempo si è evoluto diventando paritetico: la loro “intesa è cementificata” al punto da poter “comunicare quasi telepaticamente”; Tadashi si prende cura di lui e Kei gli è grato anche se non lo manifesta apertamente, tsundere com’è.

Critica il comportamento dell’amico che esprime palesemente il suo stato d’animo e le sue emozioni mentre lui fa l’esatto opposto: chi dei due ha ragione?

Nelle relazioni sociali ed affettive Tsukishima è una vera frana: altezzoso, petulante, spocchioso, scostante di natura e un po’ narciso (almeno nel mio immaginario), il suo cervello è in continua elaborazione; ragiona su tutto anche quando non serve.

Ancora non sa che amore e/o sesso e ragione spesso viaggiano su due binari paralleli.

Mi dispiace per te, caro il mio Tsukishima, ma hai cannato di brutto! Tanaka e Shimizu convoleranno a nozze, all’amor non si comanda!

Solo quando riesce a staccare la spina affidandosi ai sensi e all’istinto, la vita finalmente gli sorriderà.

Vi aspetto numerosi con le vostre recensioni e vi auguro buone vacanze!

 

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO: sul mio profilo è disponibile il sequel KARASUNO BEACH VOLLEY PART TWO HORNY NIGHT così scoprite come gli è andata la serata a Tsukki. 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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