Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: KurryKaira    27/06/2021    1 recensioni
Questa storia sarà suddivisa in più atti e racconterà di quell'amicizia particolarmente profonda che è nata tra i due compagni di squadra Ren Tao e Horokeu Usui durante il torneo. Nel primo atto vediamo concludersi lo Shaman Fight, gli sciamani sono costretti a salutarsi e fare ognuno ritorno alla propria vita, ma lo sciamano del fulmine e quello del ghiaccio leggono nelle stelle che non basterà un semplice "ciao" per potersi dire addio, e in compagnia di Chocolove trascorrono un ultima giornata a Nezumiland.
Negli atti successivi il tempo passerà e scopriremo l'evoluzione del loro rapporto.
Genere: Avventura, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Altri, Horo Horo, Ren Tao
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La luna li illuminò di nuovo mentre il trenino prese improvvisamente velocità in una ripida discesa verso la fontana che schizzò un po' d'acqua provocando risatine ai ragazzini e ai bambini su quei vagoni. Solo due non risero. Si guardavano respirando piano, uno con aria stupita e l'altro con aria quasi spaventata. Il cuore dello sciamano dei fulmini batteva così forte che pensava che i fulmini fossero dentro di lui e non dentro il suo spirito. Si pentì immediatamente del gesto. Voleva scappare da lì, ma la barra in ferro glielo impediva. Ma chi voleva prendere in giro? Nessuno gli impediva niente, poteva sgusciare via e buttarsi giù dal treno in corsa, dal trenino in corsa.
Però l'altro sciamano sembrava per lo più stupito, non arrabbiato, tanto che alla fine quello che si arrabbiò fu proprio quello che aveva fatto la mossa azzardata:- Allora?! Perché non ti arrabbi e te ne vai?!-
Lì per lì il ragazzo balbettò cose insensate per poi riuscire a formulare un:- Dove vuoi che vada?? Sono bloccato qui!-
Ren abbassò lo sguardo, la frangetta viola gli coprì gli occhi:- Che situazione del cazzo.-
L'Ainu scoppiò a ridere portando l'altro a sollevare timidamente lo sguardo.
- Guarda...- disse con estrema dolcezza il ragazzo dai capelli a due tinte col naso rivolto insù:-...da qui si vedono le stelle. So che ami quando il cielo si vede così limpido.-
Ren rimase un po' a fissare il compagno con le labbra appena socchiuse, poi guardò il cielo, ed era vero, lo amava.
Ren:- Sì, è bellissimo.-
Horohoro:- Vero- sempre in un lieve, dolcissimo, sorriso.
Rimasero in silenzio a guardare le stelle finché non scomparvero nella luce dei lampioni. Il treno terminò il suo giro e il sole era ormai completamente tramontato. Scesero da quel treno trovandosi davanti il terzo compagno.
Chocolove:- Traditori.-
Imbarazzati guardarono altrove.
Horohoro:- C... come sapevi che eravamo qui?-
Chocolove:- Avaf vi ha visti guardare le stelle con aria da pesci lessi.-
I due sciamani guardarono lo spirito un po' scocciati.
Ren poggiò una mano sulla spalla dell'americano:- Si è fatto tardi, dobbiamo tornare in albergo. Jun e Pirika ci stanno sicuramente aspettando. Se vuoi tu rimani un altro po' e fatti qualche giro da qualche parte. Posso pagare anche per te sai?- Sorrise sarcastico.
Chocolove nervoso:- Ma grazie! Io volevo stare con voi!-
Questa volta il cinese sorrise con dolcezza:- Sarà per la prossima volta, amico- lo abbracciò piano dandogli una pacca sulla spalla, e l'americano ricambiò facendo unire all'abbraccio anche il compagno di squadra rimasto.
Chocolove quasi trattenendo le lacrime:- Alla prossima!- Poi più cinicamente:- Faccio qualche altro giro, sgancia i soldi, non è giusto in effetti che li cacci solo per lui.-
Ren nervoso gli diede qualcosa poi imboccò la strada per l'uscita seguito dallo sciamano del nord, in silenzio.
Più ci si allontanava dalle luci luminose del parco più il cielo si accendeva, le stelle sembravano ancora di più quella notte. Le guardarono come se si aspettassero di vedere un'altra volta Rago, la stella del loro destino. Il viale alberato per tornare verso l'albergo era vuoto e silenzioso, l'aria era fresca come le notti in estate. Passeggiavano piano poco distanti, il ragazzo più alto teneva le mani in tasca e guardava distrattamente ogni cosa, l'altro se non guardava le stelle teneva lo sguardo basso. Tutto veramente magico se non fosse che quest'ultimo esplose d'improvviso rovinando il silenzio:- Seriamente, stiamo facendo finta che non sia successo niente?! Ma ti sei almeno reso conto di quello che ho fatto o cosa?!- La cresta chiaramente quasi più alta di lui. 
L'amico rispose mantenendo la calma e continuando a camminare senza guardarlo:- Sì, mi hai baciato. L'hai fatto apposta, vero?- Si fermò e si voltò per guardarlo con questo dubbio improvvisamente insinuato, Ren inarcò un sopracciglio nervoso. Lo sciamano del nord riprese a camminare guardando altrove.
Ren:- Beh, e non hai nulla da dire?!- Ancora più nervoso, in quel momento avrebbe preferito rimanere morto, maledì Shamash.
Horohoro, che gli camminava poco più avanti, alzò le spalle. Ren grugnì.
Horohoro:- Scusa, forse ti sto facendo rimanere male.-
Ren:- Ma che dici?!- Chiaramente sarcastico.
L'Ainu si fermò, si voltò con lo sguardo basso.
Ren:- Allora? Perché ti sei fermato ora?... Non riesci nemmeno a guardarmi. Voglio morire- Ammise preda del panico.
Horohoro:- Non riesco a guardarti perché mi vergogno non perché ti odio o chissà cosa!- Ammise anche lui alzando un po' la voce.
Ren si calmò un po' rimanendo in silenzio, Horohoro sbuffò e poi sputò sempre con sguardo basso:- Sai la verità?-
Strinse i pugni:- Se non mi avessi baciato tu probabilmente l'avrei fatto io!-
Il cuore di Ren dalla gola tornò nel petto, i muscoli smisero di essere rigidi e tornò a respirare.
Horohoro:- Perché?- Gli chiese rimettendo le mani in tasca e guardandolo anche se timidamente, finalmente, negli occhi.
Questa volta fu il compagno dai capelli viola ad alzare le spalle non sapendo rispondere, ma accennò involontariamente un dolcissimo sorriso.
Il vento soffiò più forte circondandoli di alcune foglie mentre erano fermi l'uno di fronte all'altro in quel viale.
Horohoro:- E quindi? Che si fa adesso?-
Ren:- Domani prendiamo due voli diversi, quindi ci auguriamo una buonanotte e tanti saluti. Che altro vorresti fare?-
Alzò di nuovo lo sguardo al cielo il ragazzo dagli occhi di ghiaccio e poi strinse i pugni.
Si chiese quando fosse successo che l'opinione del suo caposquadra fosse diventata tanto importante per lui. Non perché avesse bisogno veramente di qualcuno, era più solitario di lui in fondo, semplicemente ci teneva. Ci teneva che si accorgesse del suo valore! Ma in realtà non faceva poi nulla per mostrare la sua anima nuda, per quello che era veramente. Ora cercò anche lui gli occhi del Koropokkuru, se ne stava lontana accigliata (Bason piangeva sotto un albero, venendo completamente ignorato). Sorrise trattenendo una risata, poi gli occhi tornarono tristi.
Stava facendo lo stesso errore?
Lo avrebbe perso. Avrebbe perso tutto, di nuovo.
Non riusciva a capire nemmeno lui questi sentimenti, lo innervosivano, altro che sangue freddo!
- Che altro vorresti fare?- Sentì nuovamente pronunciare queste parole dal compagno, questa volta la sua voce tremava leggermente, mentre quegli occhi ricoperti d'oro lo guardavano quasi lucidi senza batter ciglio.
Lo avrebbe perso di nuovo. Fanculo tutto, erano soli.
Uno strato di ghiaccio bagnò loro i piedi, Ren alzò il destro d'istinto non capendo, lo riabassò quando si rese conto che era l'oversoul del compagno. Delle pareti di ghiaccio li avvolsero completamente prendendo la forma di un piccolo castello, simile a quello della bella addormentata.
Erano davvero soli adesso; in quella minifortezza di ghiaccio anziché le foglie cadevano intorno a loro fiocchi di neve.
I loro capelli si bagnarono leggermente. Ren, ora molto vicino al ragazzo, non riusciva a dire nulla, ma i suoi occhi parlavano per lui "che significa?" Chiedevano.
Il ragazzo del nord tolse le mani dalle tasche solo ora, e portando la destra alla schiena del compagno lo strinse a sé con un po' di dolce violenza e rispose con un altro bacio, dolce e violento.
In quella tana che li teneva nascosti si sentirono liberi di dirsi addio come avrebbero voluto e smise anche di fare freddo nonostante i muri di ghiaccio che brillavano come cristallo.
Forse, in quel momento, il lupo si stava mostrando finalmente nudo. E forse, quel ragazzo che in quel momento non lo prendeva più in giro, il suo valore l'aveva capito già da tempo.
Sorrise il lupo, a un passo dalla bocca dell'altro, non avrebbe più perso niente, lo doveva a sé stesso.
Domani avrebbero preso due voli diversi, ma questa casa di ghiaccio li avrebbe accolti ogni qualvolta volessero.
Lì c'erano solo loro due, e non contava più niente. Accarezzò la cicatrice ora scoperta del ragazzo, nessuna ferita.
E poi gli si strinse il cuore, nessuna colpa.
Il tempo trascorse lento ma anche fin troppo veloce, la neve aveva smesso di fioccare, e le pareti iniziavano a sciogliersi. Erano soli lì dentro, ma in realtà non così soli, ci fece caso solo adesso, Kororo non l'aveva abbandonato nonostante la situazione imbarazzante, quel ghiaccio era anche opera sua. Ridacchiò imbarazzato ma anche sollevato, come se avesse bisogno anche della sua approvazione.
Ren:- Cosa ridi?- Gli chiese, di nuovo scontroso, sdraiato sotto il suo peso.
Il lupo, stanco, si lasciò cadere di fianco:- Sto ridendo. E' una cosa bella, non puoi essere sempre così nervoso- puntualizzò.
Ren:- Se ridi all'improvviso in un momento simile scusa ma mi offendo un po'.-
Ora il nordico rise di gusto.
Ren:- Non si vedono le stelle da qui- cambiò discorso guardando il soffitto di ghiaccio. Neanche il tempo di dirlo che l'oversoul del ragazzo si consumò sciogliendo quel castello in granelli di diamante lasciando spazio al cielo stellato. Ren lo amava davvero tantissimo e sorrise.
Guardarono le stelle ancora qualche minuto chiacchierando di tante cose, del torneo, degli amici che erano già partiti, delle stelle stesse, di chissà su che giostra fosse in quel momento Chocolove e infine si resero conto che il tempo passava.
Horohoro:- Pirika mi ucciderà! Torniamo in albergo, presto!-
Ren annuì rimettendo la maglia e pettinandosi, per l'ennesima volta quel giorno, i capelli.
Ren:- E' inutile pettinare i tuoi, tanto tua sorella ti farà a pezzi. In ogni caso non sono pettinati bene mai- iniziò a incamminarsi di fretta mentre il compagno iniziò quasi a pentirsi di tutto quello appena successo, sbuffò e lo seguì.
Le finestre di quell'albergo mostravano quasi tutte luci accese. In una di quelle finestre in alto c'era affacciata una ragazzina tutta pepe dai lunghi capelli azzurri un po' scompigliati dal vento. Vedendoli arrivare sbuffò talmente tanto che la sentirono anche da sotto.
Horohoro depresso:- Eccola già pronta.-
Salirono in camera, c'era anche Jun, avevano preso due stanze, in una dormivano le due ragazze e nell'altra il Team The Ren.
Pirika:- Dove eravate finiti?! Si è fatto tardi, devi dormire o finirà che domani non ti svegli!-
Horohoro scocciato:- Tanto mi svegli comunque tu.-
Pirika:- Dormirai in un'altra stanza! Come potrei?!- Urlando.
Horohoro, dito nell'orecchio:- Mi sveglieresti comunque tu, credimi.-
Ren e Jun si guardarono non riuscendo a trattenere una risatina.
Jun:- E Chocolove?-
Pirika:- Non è importante! L'importante è che sia tornato Horohoro, vai a dormire! Vai vai!- Lo spinse verso la porta, poi, spigliata a Ren:
- E Chocolove??-
Ren e Jun si guardarono ancora.
Pirika:- Domani dobbiamo svegliarci in tempo e fare un ultima colazione insieme! Promettetemelo!- Alzò il mignolo, Horohoro ricambiò il gesto ma lei lo ignorò:- Chi se ne frega di te fratellone, prendiamo lo stesso aereo!-
Ren, Jun e questa volta anche Horohoro si guardarono sconfitti dalla follia di Pirika.
Jun ricambiò il gesto alzando il mignolo e stringendo quello della ragazzina:- Promesso! Vero Ren?-
Ren annuì un po' scontroso e distante, come suo solito. Jun diede lui una gomitata:- Il mignolo- disse.
Ren:- Ma dai?!-
Pirika lo guardò arrabbiata e contemporaneamente quasi in lacrime e lui fu costretto a ricambiare il gesto arrossendo un po'. In quel preciso momento rientrò anche l'americano che si ritrovò anche lui "mignolato".
Chocolove:- Che succede?...- Con il dito ancora attorno a quello di Pirika.
Horohoro sbadigliando:- Domani mattina si fa un ultima colazione insieme o mia sorella non ci fa partire!- Sintetizzò raggiungendo la camera prenotata per lui e i suoi compagni di squadra.
Si augurarono una buonanotte e si chiusero nelle rispettive stanze. I letti dei tre erano distanti, ma loro prima di coricarsi decisero di avvicinarli come a creare un unico grande letto.
La ragazza dai capelli ceruleo si sarebbe arrabbiata tanto sapendo che il fratello nella stanza accanto proprio non riusciva a prendere sonno. Ma non era il solo, anche i suoi due compagni di stanza, compagni di viaggio, compagni di squadra, anzi, ormai ex compagni, non riuscivano a dormire.
Chocolove:- Voglio confessare i miei crimini, sapete?- Disse e loro stesi nei letti accanto al suo lo guardarono.
L'americano era voltato verso il soffitto mentre parlava:- Ma quando uscirò di prigione ci ritroveremo! E vi racconterò tutte le battute che avrò creato in quel lasso di tempo!-
Horohoro:- Speriamo sia una condanna lunga...- disse con estrema spontaneità, ma oltre Ren rise di gusto anche lo stesso Chocolove prima di versare una piccola lacrima:- Mancherete ragazzi!- Disse lo sciamano col furyoku più alto dei presenti.
- Già- risposero in un sorriso appena accennato.
Ren ero steso nel letto centrale, la sua mano piano si fece spazio tra le lenzuola del letto alla sua destra cercando quella di Horohoro, trovandola la strinse:- Già.-
Il sonno alla fine li portò con sé uno alla volta e il giorno dopo arrivò presto.
La promessa non venne infranta e un po' di corsa i cinque ragazzi fecero un'ottima colazione, l'americano che aveva l'aereo un po' più tardi fece con comodo mentre le due coppie di fratelli presero in fretta i loro bagagli per raggiungere due areoporti differenti.
Un ultimo sguardo e poi ognuno nella propria terra, distanti ma non troppo.
E lo Shamanfight era finito, era finito veramente, se ne resero realmente conto solo durante il decollo dell'aereo.
Era mattina, il sole era alto, ma entrambi gli sciamani guardarono ognuno dal proprio finestrino nella speranza di vedere ancora una volta Rago. Quel torneo, pensarono ancora una volta, non era stata un'esperienza da rivivere, tremendamente violenta "eppure, tornassi indietro, lo rifarei". Sorrisero, quella violenza tutto sommato, in bocca, lasciò qualcosa di dolce.
"Grazie di tutto, amici, alla prossima!"
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: KurryKaira